Papadopulo: "Juve mostro sacro. Noi siamo pronti"
Mister, la partita contro la Juventus in questo momento è la più difficile che le potesse capitare?
"Sicuramente è una delle partite più difficili e la Juventus merita la posizione di classifica che sta occupando, ma noi abbiamo ripreso il cammino che avevamo interrotto nella partita contro il Chievo. A distanza di una settimana dalla sfida col Milan, ci confrontiamo un altro mostro sacro del calcio italiano: il primo l'abbiamo superato per quanto offerto in campo, anche se il risultato non ci ha dato ragione, ora ci ributtiamo a capofitto affrontando una delle squadre migliori del campionato".
La Juventus sta anche meglio del Milan, è d'accordo?
"Sì: lo dimostrano i risultati. La Juventus è prorompente sotto il profilo fisico e ha più armi a disposizione (se Iaquinta non riesce a realizzare, ci sono Amauri, Trezeguet, Del Piero, Diego, Camoranesi e via dicendo), mentre il Milan non è costante nelle prestazioni e vive più di individualità (vedi la partita di Marsiglia e quella contro di noi, decisa da un'invenzione di Seedorf)".
Domani riproporrà il tipo di prestazione offerto contro il Milan?
"Cercheremo anche di proporci di più, sia perché arriviamo dopo una settimana in cui le prestazioni offerte ci danno un maggior sostegno morale e anche fisico rispetto a come siamo arrivati alla trasferta di Milano (con la certezza cioè che questa squadra quando indovina la prestazione ha sostanza, e infatti abbiamo la seconda difesa del campionato), sia in virtù dell'accresciuta condizione dei nostri attaccanti: il loro apporto sarà migliore rispetto quello offerto a Milano".
Quindi non cambia la coppia d'attacco, anche se sarà la terza partita in otto giorni?
"No, non cambio: vorrei partire ancora con Zalayeta e Di Vaio, anche per far acquisire loro una resistenza maggiore, poi nel corso della partita possono verificarsi situazioni che suggeriscono di cambiare strategia, ovviamente. Anche dietro ripropongo gli stessi quattro difensori che hanno giocato mercoledì sera, rimarcando un concetto: non sono stati bravi solo loro contro il Livorno, ma tutta la squadra nella lettura della fase difensiva, a partire dagli attaccanti che sono venuti a difendere. Questa è la squadra che voglio, poi quando ci saremo scrollati di dosso qualche timore saremo anche più propositivi".
Ma con questa Juventus è difficile giocare per lo 0-0.
"Non dobbiamo lanciarci in voli pindarici: io per un pareggio firmerei. Difficilmente potrà essere uno 0-0, forse, e di sicuro non puntiamo a questo risultati altrimenti partiamo già sconfitti: se però sapremo difendere alti, ripartire e mettere in apprensione la Juventus (cosa non semplice), saremo abbastanza vicini all'obiettivo di portare a casa un risultato positivo. Preferirei un 2-2 ad uno 0-0".
Con la sua fisicità, Mudingayi potrebbe trovare spazio dall'inizio contro la Juventus?
"La prestazione di domenica ci crea incertezze: non lo escluderei, come non escluderei che se dovesse partire dalla panchina possa poi trovare spazio durante la gara. Tutti noi sappiamo di poter contare su Gabi, che fa parte del gruppo ed è un capitale della società".
E ha saputo recuperare terreno anche con i tifosi.
"Un giocatore che entra in campo e viene fischiato non è sereno: anche Zenoni non è stato accolto troppo bene mercoledì e questo mii dispiace. Stiamo lavorando e dobbiamo essere supportati dall'esterno come dall'interno per raggiungere i nostri obiettivi in sintonia: se le scelte tecniche non vengono condivise dal pubblico, è probabile che l'obiettivo si allontani invece di avvicinarsi. Sappiamo quanto il pubblico sia legato alla squadra: ci ha sempre sostenuto, anche nelle domeniche meno felici, e basta un attimo per rappacificare tutto come è successo con Mudingayi, per cui il sostegno del pubblico è stato importante e lo ha incoraggiato. Bisogna fare con tutti come con
Gabi: abbiamo bisogno di tutte le componenti, nessuna esclusa, a maggior ragione in questo momento in cui l'organico è ridotto di due unità a causa degli infortuni di Bombardini e Mutarelli. Dobbiamo tenere in considerazione tutti perché domani potrebbe servire uno che in questo momento sembra un giocatore in più".
Dopo le ultime panchine, cosa dice a Osvaldo?
"Quello che dico a tutti gli altri: di aspettare il proprio momento. Faccio l'esempio di Lanna: si è allenato bene e ha raccolto i frutti al momento in cui c'è stato bisogno di lui. In questo momento Di Vaio e Zalayeta sono la coppia più complementare che posso schierare. E se la Juventus mette in panchina Trezeguet, Amauri e Del Piero, anche noi nel nostro piccolo abbiamo i nostri campioni, senza preclusioni nei confronti di nessuno. Non ci sono allenatori così autolesionisti e ciechi da non vedere chi sta meglio di un altro giocatore".
Dopo l'arrivo di nuovi volti in società, chi è il suo interlocutore?
"A livello tecnico, è sempre Salvatori: il signor Maglione è qui in veste di team manager. La società ha le sue strategie nel merito delle quali non entro: a me interessano i giocatori e a volte non mi confronto nemmeno con i miei collaboratori e prendo decisioni all'ultimo momento dopo averci pensato e ripensato. E quello che succede fuori dal campo non mi tange, anche perché o fai l'allenatore o fai il manager: non c'è tempo a sufficienza per poter fare l'allenatore-manager".
Fonte:bolognafc.it