Diffidato acquista biglietto: maximulta per il Cagliari
L'episodio riportato dall'odierna edizione dell'Unione Sarda
Ha acquistato il biglietto per una partita casalinga del Cagliari, in barba al provvedimento di diffida che gli impediva l'accesso al Sant'Elia. E ora il Cagliari rischia una multa salatissima. A riportare i dettagli dell'episodio, portato alla luce dagli agenti della Digos di Cagliari, è l'odierna edizione dell'Unione Sarda. Dopo aver acquistato normalmente il tagliando al Cagliari Store di viale La Playa, il tifoso, appartenente al gruppo degli Sconvolts, è stato fermato e identificato allo stadio dagli agenti della Digos, che lo hanno denunciato per la violazione del divieto di assistere agli incontri sportivi (rischia una condanna da sei mesi a tre anni). Il Cagliari rischia, anche se da quanto si apprende l'errore pare sia stato commesso dalla Lottomatica, che gestisce l'emissione dei ticket per i match casalinghi dei rossoblù.
In ogni caso i verbale di contestazione è stato notificato alla società isolana nelle scorse settimane dalla polizia amministrativa della Questura. Adesso toccherà però alla Prefettura, a cui sono stati già trasmessi gli atti, stabilire l'entità della sanzione pecuniaria, che può andare da un minimo di 40 mila a un massimo di 200 mila euro.
Pensieri e parole sui rossoblu
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino arringa i tifosi: "Col Siena tutti allo stadio. E col Napoli..."
Fonte: Unione Sarda
Tra sei giorni riprenderà il campionato, fermo per gli impegni internazionali della Nazionale di Prandelli. Il Cagliari ospiterà il Siena: un impegno non proibitivo per i rossoblù, che in caso di successo potrebbero assaporare il sapore del primato. “Contro il Siena vorrei vedere il Sant'Elia stracolmo” è l’appello del presidente Cellino alla tifoseria, già proiettata alla sfida che tra due settimane vedrà opposti al Sant’Elia Cagliari e Napoli. Complici le due gare interne consecutive, il patron cagliaritano chiama a raccolta i tifosi preannunciando agevolazioni: “Chi acquisterà il biglietto per il match con il Siena potrà poi usufruire di uno sconto sostanzioso per quello con il Napoli. Essendo un big match, i prezzi saranno gli stessi delle gare con Milan, Inter o Juventus. Quindi la gente non si lamenti dopo se li troverà cari. In questo modo ha la possibilità di vederle entrambe a costi ragionevoli e, soprattutto, di starci vicino”.
La sfida ai bianconeri di Sannino dirà molto delle possibili ambizioni europee del Cagliari, e Cellino è ben cosciente dell’importanza del match di domenica: “La partita con il Siena è importantissima e la squadra ha bisogno del sostegno di tutti i tifosi, per questo vorrei vedere lo stadio pieno, come se davanti avessimo il Milan. Abbiamo l'opportunità di mantenere il secondo posto, ma in questo momento più che mai dobbiamo restare tutti uniti, società, squadra, staff tecnico, tfosi".
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino tuona contro il Comune di Cagliari: "Via i venditori ambulanti dal S.Elia"
Fonte: L'Unione Sarda
Non c'è pace tra Massimo Cellino e le amministrazioni comunali del capoluogo isolano. Dopo una prima fase cominciata all'insegna della distensione, ora sembra fare capolino un'intricata contesa fra la società Cagliari Calcio e la nuova maggioranza insediatasi in Municipio. Oggetto del contendere le concessioni temporanee per l'occupazione del suolo pubblico (assegnate ai venditori ambulanti all'esterno del S.Elia tramite graduatoria comunale) che secondo viale La Playa danneggerebbero il Cagliari. Motivo? "L'assegnazione ad operatori del commercio che agiscano in concorrenza con la società in aree adiacenti allo stadio è da considerare atto lesivo dei diritti riservati alla Cagliari calcio dalla convenzione per la concessione in uso dell'impianto sportivo tuttora in essere tra le parti". Questo si legge in una lettera inviata al Comune da Massimo Cellino lo scorso 29 settembre e indirizzata al Servizio attività produttive.
Per Cellino, insomma, le aree attorno allo stadio S.Elia rappresenterebbero parte integrante dell'accordo tra il Cagliari e il Municipio, il cui articolo 26 verrebbe da tempo violato: "Con la presente convenzione vengono concessi alla società Cagliari calcio spa tutti i servizi inerenti e connessi allo spettacolo sportivo, all'organizzazione delle manifestazioni e all'utilizzo dell'impianto, intendendo con ciò il servizio di somministrazione di alimenti e bevande, la vendita di tabacchi, giornali, articoli promozionali, merchandising e quant'altro legato all'immagine della produzione dello spettacolo della società Cagliari calcio spa". Una situazione che, a dire il vero, si è protratta per anni col placet di viale La Playa. Fino ad oggi: "Invitiamo dunque l'amministrazione a revocare gli atti per non aggravare i danni già cagionati" sollecitando inoltre un incontro al fine di "concordare il risarcimento in contraddittorio".
Di ben altro parere la posizione del Municipio, espressa per bocca dell'assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas: "La convenzione non riguarda le aree esterne allo stadio Sant'Elia. Il Comune ha sempre dato in concessione temporanea gli spazi che circondano lo stadio. Questo, da quello che mi dicono i dirigenti comunali è successo gli anni scorsi e anche in questo campionato. Insomma: è la prima volta che il Cagliari ci fa richieste simili. Ma di certo non ritireremo le graduatorie, la società sportiva ha voce in capitolo solo per quello che succede all'interno del Sant'Elia". In sostanza, domenica prossima i tifosi rossoblù troveranno regolarmente le bancarelle dei venditori ambulanti nei posti loro assegnati. Non resta ora che attendere la contromossa di Massimo Cellino.
Ultima modifica di MagicoGonzalez il 10.10.11 - 13:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Karalis Arena, nei prossimi giorni il via libera definitivo?
Massimo Cellino a ruota libera su stadio, squadra e diritti tv
"Se tutto fila, a giorni, a giorni avremo il via libera per il nostro stadio, il Karalis Arena. Ho comprato i terreni, fatto il progetto e mi sono indebitato. Ma questa non è la sfida di Massimo Cellino, ma di tutti i sardi che anche imprenditorialmente non sono inferiori a nessuno".
Così parlo il patron rossoblù, che in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport è intervenuto a tutto tondo su calcio, diritti tv e iniziative future. "La Juve ha fatto prima di noi? Sì, ma il Comune le ha regalato l'area, una convenzione pluridecennale e attorno c'è un centro commerciale".
Cellino si scaglia contro le ultime scelte politiche in materia di sport. "La tessera del tifoso? Farraginosa, scaccia tutti anziché colpire delinquenti e violenti. La legge sugli stadi? Non passerà mai, sarebbe un boomerang per le lobby del mattone". Gli strali del presidente non si fermano qui: "Il predominio della pay-per-view? La conseguenza dell'atteggiamento superficiale e da dopolavoristi dei miei colleghi presidenti". Un argomento, quello dei diritti televisivi, che sta particolarmente a cuore a Cellino: "In Italia c'è stato un calo degli abbonati allo stadio del 20%? Magari, noi ne abbiamo persi la metà, il 50%. Ma sia chiaro, Sky e Mediaset fanno il loro mestiere. Solo che abbiamo concesso loro tutto, anche le riprese nei bagni, e questo nuoce al calcio che ha bisogno anche di un po' di romanticismo. Viceversa, avremmo dovuto stare attenti alle loro richieste. Andavano bene le partite in trasferta, adesso non c'è limite. Siamo stati miopi e poco lungimiranti. La realtà è nitida: la tv si è mangiata il pallone".
Tuttavia negli altri paesi europei non sembra profilarsi questo problema, anzi. E non mancano nemmeno gli ingenti introiti per i club. "In Inghilterra, Spagna e Germania sono anche maggiori. Ma lì gli stadi sono sempre pieni. Questo è un bene anche per le tv: inquadrare tribune vuote alla lunga pesa. Finirà che metteranno le sagome di cartone in curva, applausi e fischi registrati come nelle sit-com. Un disastro che nuoce a tutti. Specie con stadi scomodi e pericolosi, il vero dramma del sistema italiano".
Mentre sembra dunque ormai prossima la partenza dei lavori per la Karalis Arena, domenica al S.Elia scenderà in campo una squadra che continua a veleggiare nei piani alti della classifica: "Abbiamo Siena, Napoli e Lazio in casa, col Cesena giochiamo di mercoledì. Nessuno ci fila ma, se vinciamo col Siena, dovranno fare i conti anche con noi. A Palermo ho fatto mettere i quattro mori sulle maglie. Ho sbagliato, avevano la benda sugli occhi. A Lecce ho corretto il tiro: la benda era sulla fronte".
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
E' l'ora della maturità
Siena e Napoli, due prove d'esame per il Cagliari di Ficcadenti. Dopo un avvio record i rossoblù si trovano al secondo posto della classifica con due partite consecutive da disputare in casa. Domenica si comincia col Siena di Sannino, una partita da vincere assolutamente. Nenè dovrebbe tornare al suo posto là davanti, a completare il tridente con Cossu e Thiago Ribeiro. Il resto della formazione è pressoché fatta. Agazzi tra i pali, difesa confermatissima con Agostini e Pisano sugli esterni, mentre al centro solita coppia di centrali con Canini e Astori. Il centrocampo appare intoccabile, con Conti, Nainggolan e Biondini. Dovrebbe ritornare tra i disponibili anche El Kabir, dopo un periodo ai box per noie muscolari.
Due partite fondamentali per capire le ambizioni e le possibilità del Cagliari, che troppo spesso ha fallito gli appuntamenti importanti. La rosa è competitiva e le prime partite lo hanno confermato. In gruppo c'è la fame giusta e mai come stavolta si può fare il salto di qualità che i tifosi sognano da un paio di stagioni. I tifosi appunto, chiamati a raccolta dal presidente Cellino per i prossimi due match. Il pubblico potrebbe essere l'arma in più dei rossoblù sia contro i toscani, ma sopratutto contro il Napoli, avversario storicamente tosto per il Cagliari.
Due partite, 180 minuti. Per continuare a sognare e far sognare. Due esami di maturità, sperando che l'esito sia una promozione a pieni voti.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
(ANSA) - CAGLIARI, 12 OTT - Una pagina sui quotidiani per invitare i tifosi ad andare allo stadio, domenica per Cagliari-Siena, a ''testa alta e con la benda sulla fronte''. Dopo l'invito ad indossare qualcosa di viola per annullare la sfortuna in occasione di Cagliari-Novara del 17 settembre, ecco un'altra iniziativa del presidente dei rossoblu', Cellino. E anche in questo caso, c'entra la scaramanzia: nel logo sardo dei quattro mori 'la benda sugli occhi rappresenta la sconfitta, la benda sulla fronte la vittoria'.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
'Se Dio vuole il Cagliari, entro la fine del prossimo campionato, giochera' nel nuovo stadio di proprieta''. Cosi' il presidente Massimo Cellino, che da oltre un anno ha dato il via ai lavori per realizzare 'un impianto prefabbricato, innovativo, da 23mila posti: speriamo -dice- di essere la prima di una lunga serie di squadre a costruire il proprio stadio'. Parlando di mercato Cellino ha blindato Naingolan:'Non lo vendo a nessun prezzo.Invece se la Juve mi rivende Matri con uno sconto, lo prendo'.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino e la scaramanzia: "Col Siena allo stadio con una benda in fronte"
Fonte: Agi News
Dopo il "venite vestiti di viola allo stadio" arriva un nuovo slogan del presidente Cellino, che invita i sostenitori del Cagliari ad andare al Sant'Elia, per il match di domenica contro il Siena, con una benda sulla fronte: "Tutti allo stadio con la testa alta e la benda sulla fronte". Il tutto citato in un manifesto apparso tra le pagine di un quotidiano locale, con due bandiere dei quattro mori. La prima con i volti bendati all'altezza degli occhi e la scritta che ricorda la sconfitta a Palermo, la seconda con i mori bendati sulla fronte e la scritta che sottolinea la vittoria a Lecce. Nel primo caso, la benda sugli occhi è sinonimo di "sconfitta e sottomissione" mentre la seconda "vittoria e fierezza".
E chissà che come col Novara, la scaramanzia non porti bene al presidente Cellino e al suo Cagliari.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino (con la bandana): ''Sempre a testa alta''
Il presidente elogia Tommasi: ''Ha arbitrato benissimo''
Si è fatto confezionare alcune bende in stoffa, ''griffate'' con il logo dei Quattro mori. Massimo Cellino le ha poi consegnate ai vicini di posto allo stadio, provvedendo ad annodarne una attorno al proprio capo. E ha seguito così Cagliari-Siena, una partita di cui ha apprezzato più l'arbitraggio che il gioco espresso dai ragazzi di Ficcadenti. "Il mio - ha spiegato il presidente rossoblù nel post-partita - non voleva essere un gesto scaramantico, ma un modo per simboleggiare la fierezza dei sardi. Il Cagliari deve sempre combattere a testa alta, non importa se perde o vince, basta che lotti fino alla fine".
E sull'arbitro Tommasi: ''Non ci crederete, ma alla fine della partita sono andato nel suo spogliatoio per fargli personalmente i complimenti - rivela Cellino -. Ha condotto la partita in modo impeccabile. Gli ho chiesto di salutare anche il suo collega Russo, che ha arbitrato perfettamente Cesena-Fiorentina''.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
La bandana diventa un must: col Napoli secondo round
Feticcio, simbolo, accessorio irrinunciabile per i tifosi sugli spalti. La bandana è già un must della collezione autunno-inverno rossoblù. Tanto che, dopo la fascetta di carta distribuita domenica scorsa ai tornelli, il presidente del Cagliari Massimo Cellino è pronto a bissare l'iniziativa: stavolta, secondo quanto riporta oggi l'Unione sarda, le bende saranno di stoffa bianca, con l'immancabile effige dei Quattro mori stampigliata sulla fronte. ''Nessuna scaramanzia'', aveva tenuto a precisare Cellino. Ma sarà proprio vero?
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino: "Il Cagliari lassù? Impossibile dieci anni fa! Merito degli arbitri..."
E' un Massimo Cellino galvanizzato dal buon momento del suo Cagliari, per nulla sgualcito dall'opaco pareggio casalingo contro il Siena. Il presidente rossoblu' ha parlato in esclusiva ai microfoni di Tuttosport e, come spesso gli accade, non ha risparmiato dichiarazioni al vetriolo, evitando come la morte la banalità.
Poco spazio a rammarico o delusione per il parziale stop di domenica scorsa. La parola d'ordine è volare basso, come cerca di fare dall'inizio della stagione il suo allenatore. "Io sono contento del pari di domenica - esordisce Cellino - Queste sono partite che è più facile perdere che vincere. Noi avevamo troppa euforia, troppa voglia di imporci e ci siamo complicati la vita. Sarebbe bastato, nel finale, un contropiede azzeccato del Siena per subire una beffa".
A chi gli fa notare il buon momento della squadra e una certa compattezza 'da grande squadra', il patron risponde con fermezza: "Ma dobbiamo restare umili e mantenere la sordina. Bisogna imparare a gestire l’emotività e l’euforia. In fondo siamo appena alla settima giornata di campionato".
E' un campionato a dir poco strano. I cinque risultati 'a occhiali' dell'ultima giornata sono emblema di qualcosa di peculiare, e con essi il rendimento balbettante delle favorite. Ad approfittarne sono squadre come il Cagliari. Forti di buon gioco e idee, ma non solo: "Di sicuro questo equilibrio al vertice è anche frutto di una classe arbitrale eccellente - sostiene Cellino - Stanno facendo tutti bene, sono tutti preparati. E bisogna fare i complimenti a Collina che su questo gruppo ha investito e a Nicchi e Braschi che lo hanno cresciuto. Dieci anni fa una classifica del genere sarebbe stata impensabile".
Il Cagliari è ormai il primo impegno lavorativo: "Dopo 20 anni di presidenza ho imparato a limitare gli errori con l’esperienza. Nessun presidente della serie A fa come me. Io lavoro duro ogni giorno nella mia società. Anch’io ho un’impresa che fattura parecchi milioni di euro l’anno, ma ora la seguono i miei fratelli perché ho deciso di dedicarmi a tempo pieno al Cagliari. Ho trasformato il mio hobby in un’azienda vera. Evidentemente ho delle capacità, certo. Altri miei colleghi hanno le mie stesse capacità, ma preferiscono non dedicarsi alla società di calcio così come faccio io. Hanno fatto un’altra scelta. Io opero in silenzio e quando posso cerco pure di dare il mio contributo al calcio italiano, soprattutto in Lega".
E' stata l'estate delle scommesse, dei talenti da scoprire in riva al Golfo degli Angeli. Una situazione che aveva provocato parecchi mugugni e qualche critica in sede di pronostici per il campionato che si accingeva a cominciare. Thiago Ribeiro è l'emblema della campagna acquisti: "L’ultimo mio gioiello è Thiago Ribeiro. C’è tutta una storia dietro a questo acquisto. Avevo bisogno di un attaccante che mi desse sicurezza. Prima di lui in attacco c’era solo Nenè come giocatore fatto, gli altri erano giovani. Io Thiago l’avevo già visto e seguito, ma eravamo già a tappo come extracomunitari. E poi costava tanto, tra l’altro è stato capocannoniere in Brasile col Cruzeiro. In estate, pensate un po’, Ficcadenti era in vacanza in Brasile e indovinate un po’ chi aveva notato? Ribeiro. Nel frattempo succedono due cose: cambia la normativa sugli extracomunitari; prendo Ficcadenti per la panchina del Cagliari. E quest’ultimo arrivo è stato un segno del Signore. Parlando con il nuovo allenatore il discorso cade accidentalmente su Ribeiro e Ficcadenti mi dice: presidente lo prenda, è bravissimo, mai avrei sperato di poterlo allenare. Io mi muovo e riesco, tramite un prestito con diritto di riscatto a ingaggiarlo, tenendo nascosta l’operazione fino all’ultimo. Non è stato facile, ma è andata bene. E sapete cos’è successo quand’è arrivato da noi: Nenè gli ha chiesto l’autografo, perché in Brasile Ribeiro è considerato un grande".
Per 'El Diablo' si prospetta una lunga permanenza in Sardegna. "La mia è l’unica squadra dove i giocatori restano almeno 6 anni. Non mi piacciono quelli che ogni stagione cambiano società. Io posso sbagliare una scelta sotto il profilo tecnico, però mai sotto l’aspetto umano. Non me lo posso permettere. E il mio gruppo, lo garantisco, è composto da ragazzi eccezionali. Quando ho deciso di puntare su Ibarbo sono andato in Colombia, ho voluto parlare con lui e ho scoperto un ragazzo serio, onesto, di chiesa, con sani principi. L’ho preso...".
In periodo di stanca per il mercato (ma c'è chi lavora sottotraccia), ogni tanta esce fuori la solita voce su Nainggolan. Cellino è fermo, ma non nasconde la possibilità di un addio: "Lo so bene. Molti squadroni speravano fosse un fuoco fatuo. Ora hanno paura che giochi troppo bene. Io resisto. Devo arrangiarmi avendo meno capitali a disposizione di altri club. Non sono Moratti. Io faccio finta che non mi piaccia spendere tanto ma la realtà è che non lo posso fare. Anche a me piacerebbe sborsare 50 milioni per Eto’o, però...».
La preoccupazione, come ormai da anni, è che il Cagliari giochi solo tre quarti di campionato. Cellino confida nella 'scia di cambiamento' che, a suo dire, sta avvolgendo la società prima che la squadra. "Stiamo vivendo un momento meraviglioso, frutto di anni di duro lavoro. Già nello scorso campionato ci furono segnali importanti. Io ho mantenuto lo stesso telaio di squadra cambiando solo la guida. Mai disfare un collettivo; se cambi troppo poi rischi di non sapere più cosa hai in mano. Per esempio: se hai una macchina che va bene e cambi motore, sospensioni e poi il pilota, quando viaggia male non riesci a capire i motivi del mal funzionamento. Se invece mantieni la vettura più o meno immutata, se procede malamente basta cambiare il pilota. Io conosco bene la mia macchina, ecco perché in estate ho cambiato il pilota".
Con Donadoni il Cagliari sarebbe lassù? "Io devo essere razionale e freddo. Gli errori costano tanto e li pagano tutti: io, i tifosi, l’ambiente. Anch’io per certi versi sono rimasto stupito della mia decisione, ma ho agito in proiezione futura. L’ex ct azzurro ha più doti buone che negative. Il suo problema è che non ha l’autostima di cui necessita per imporsi ad alti livelli. Lui è un allenatore che vale molto di più di ciò che lui stesso pensa. Purtroppo si circonda di persone che accentuano più i suoi difetti che i suoi pregi".
Ficcadenti ha sbaragliato la concorrenza. Per tanti motivi. Particolare quello per il quale Cellino ha deciso di non puntare su un nome di primo piano come quello di Delio Rossi: "I presupposti per chiamarlo non c’erano e poi lui ambisce a una squadrone. Inoltre mettermi insieme con Delio Rossi sarebbe come accostare una fiammella a della nitroglicerina. Sai che botti...».
Adesso c'è tempo solo per il sudore da versare in nome della crescita costante della creatura che ruba tutto il tempo al presidente. Che conclude: "Mentre i miei colleghi erano al mare, io sudavo al caldo dentro il mio ufficio. Neanche un giorno di vacanza mi sono preso. Sono riuscito a ritirare una barchetta il 4 ottobre, prima non potevo. Ma ora sono soddisfatto. Sia io che la squadra meritiamo questo momento. Speriamo duri... all’infinito".
Ultima modifica di MagicoGonzalez il 18.10.11 - 15:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Karalis Arena, Cellino attacca l'Enac: "Irregolare l'ampliamento dello scalo"
Continuano le polemiche tra Massimo Cellino, presidente del Cagliari, e l'ENAC. Oggetto della contesa i terreni della zona di Santa Caterina, dove il numero uno rossoblù vorrebbe costruire il nuovo stadio. Secondo quanto riporta l'Unione Sarda nella sua versione online, il Cagliari avrebbe chiesto ufficialmente al ministero dell'Ambiente, che ha in mano la valutazione d'impatto ambientale dell'allargamento dell'aeroporto, di escludere dal progetto le aree di proprietà della società rossoblù. Questo perchè il progetto di ampliamento presentato dall'ENAC non rispetterebbe le norme urbanistiche. In caso di risposta negativa, Cellino è pronto a dare battaglia. In ballo c'è il nuovo stadio da costruire. Chi la spunterà?
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Zamparini: "Cellino amico e intenditore, ma i sardi non glielo riconoscono..."
Carattere e boutade da prima pagina sparate con grande fragore. Sono solo due dei crismi che accomunano due personaggi tra i più eccentrici del calcio italiano, oltre che ambiti dai giornali per ciò che offrono con le loro dichiarazioni. Massimo Cellino e Maurizio Zamparini conducono vite diverse, a volte si scontrano ("finzione?) e altre si professano amici come ce ne sono pochi.
E' quello che ha fatto oggi il patron del Palermo, che ai microfoni di Radio Radio ha toccato diversi temi, a cominciare da quello inerente il rapporto con gli allenatori avuto alle sue dipendenze. Ma c'è stato spazio anche per parlare del presidente del Cagliari, confermando - tra roboanti elogi - le parole rilasciate ieri da Cellino. "Cellino è da tanti anni sulla breccia- ha detto 'Zampa' - è un mio amico e un grande intenditore di calcio. Mi diceva ´sai Maurizio sono contento perché ho un allenatore che a differenza di qualche anno fa non mi fa passare la notte a dire al tecnico chi doveva giocare, come giocare, come tirare le punizioni´. Fa la squadra buona perché la fa lui, non ha tanti direttori sportivi, dirigenti. Lui ha degli ottimi osservatori, ottimi amici anche in Sud America, come ce li abbiamo noi. Ma fa tutto in prima persona, non delega al direttore sportivo, conosce benissimo chi acquista, non sbaglia quasi mai per questo. Lui fa come me insomma, però vive a Cagliari e io non a Palermo, lui è bravo e i risultati di questi anni lo dimostrano. I tifosi non gli danno tanto? Il carattere sardo è così, sono chiusi, di grandissimo orgoglio e serietà. Per aprire un varco nel loro cuore impieghi tanto tempo, quando entri non esci più, però all´inizio sono diffidenti".
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Karalis Arena, niente nuova valutazione impatto ambientale
Fonte: Ansa
Arrivano buone notizie, per quanto riguarda la questione stadio, in casa Cagliari. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore dell'Ambiente Giorgio Oppi, ha deciso di non sottoporre il progetto a un'ulteriore procedura di Valutazione d'impatto ambientale. La decisione è stata presa ''a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni indicate''. L'intervento proposto, il cui costo previsto è di 45 milioni di euro, sarà finanziato con capitali privati.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
COMUNICATO DELLA SOCIETA':
NUOVO STADIO E PRESUNTI AIUTI
Nella giornata odierna abbiamo avuto modo di leggere, su alcuni quotidiani, articoli che riguardano l’iter burocratico relativo alla realizzazione dello stadio della CAGLIARI CALCIO ad Elmas.
Articoli, a nostro avviso, probabilmente ispirati da chi, di solito, è abituato ad agire in modo poco trasparente.
Teniamo a precisare che Massimo Cellino Presidente della CAGLIARI CALCIO SPA ha l’onore, il privilegio ma anche l’onere di condurre la SOCIETA’ ed opera esclusivamente nell’interesse della stessa e non per quello personale.
Ci spiace constatare come negli articoli di cui sopra non vengano evidenziati impegno e professionalità della stessa CAGLIARI CALCIO così come della Regione, della Provincia di Cagliari, del Comune di Elmas e degli altri Enti fin qui impegnati nelle varie tappe del tortuoso iter burocratico: al contrario si tende invece ad insinuare che la CAGLIARI CALCIO abbia sinora operato in maniera poco chiara ed allo stesso tempo si sollevano dubbi circa la correttezza comportamentale di Enti o persone.
Essendo il nostro unico fine quello di poter realizzare, finalmente, qualcosa di veramente importante ed avendo ad oggi rispettato tutte le norme, a volte da noi stessi giudicate eccessive nella loro fiscalità, saremmo comunque in grado, a breve, di dimostrare quanto tali insinuazioni siano state infondate e maliziose.
Massimo Cellino Presidente della CAGLIARI CALCIO SPA