Cellino: "Reja, Allegri e Ballardini gli allenatori del cuore"
16.01.2012 00:41 di Fabio Frongia
Cellino in studio come ospite della Domenica Sportiva e non puoi non affrontare il tema degli allenatori. Argomento ai limiti del banale e dello scontato al cospetto del presidente rossoblù, quasi come le solite voci sul futuro di Nainggolan. Il presidente, chiamato a rispondere alla domanda su quale sia l'allenatore ideale risponde: "Non esiste, cosiccome non esiste il presidente ideale. Ho cambiato tantissimi allenatori in questi vent'anni, ma pochi sono rimasti nel mio cuore. Tralasciando Mazzone, che non fa testo ed è 'l'allenatore degli allenatori', sono tre i personaggi che ricordo con più piacere: Reja, Allegri e Ballardini. Loro sono grandi uomini prima che bravi professionisti della panchina".
Una battuta anche su Donadoni, che ha vinto oggi all'esordio sulla panchina del Parma. "Era finito il feeling - dice Cellino - e ho preferito esonerarlo prima dell'inizio del campionato, così da dargli la possibilità di allenare altrove. E' bravo, come dimostrano le molte offerte che aveva, e molto più simpatico di quanto possa sembrare in tv. Ho risparmiato dei soldi, anche se purtroppo solo da lunedì (ride ndr)".
Presidenti-allenatori? "Noi presidenti mettiamo i soldi, siamo a capo di un'azienda e quindi credo sia doveroso avere voce in capitolo. Se vedo un giocatore fuori forma e cupo, penso sia giusto andare dal tecnico e dirgli di pensare bene a un suo eventuale utilizzo. Non ho mai fatto la formazione e non ne sono capace. Sennò non spenderei soldi per pagare un allenatore":
Ma proprio agli ultimi due allenatori riserva una stilettata. Lo fa parlando di Ibarbo: "E' diverso da Suazo, Ibarbo ti salta anche da fermo. Suazo era più utile per il tipo di calcio in cui è cresciuto. Allora si giocava in contropiede, ora sono le grandi squadre ad aspettare e ripartire, come ha fatto l'Inter nel derby. Pagai Ibarbo 2.3 milioni di dollari, dopo una trattativa all'alba di Medellin. Il presidente del Nacional aveva inizialmente sparato 5 milioni di euro. E' una punta, ma c'è stato qualche sciagurato che lo ha schierato mezzala. Per questo ho cambiato allenatore...".
"I giovani a Cagliari? Da noi è facile far giocare i giovani. Presi Suazo a 19 anni, per me bisogna attendere almeno 5 anni. Larrivey? Ha addosso una maledizione di un vecchio procuratore...".
Pensieri e parole sui rossoblu
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino: "Piedi per terra, vedo troppa euforia"
19.01.2012 00:41 di Michele Schirru
Massimo Cellino striglia la squadra in vista dell'insidiosa partita di domenica contro la Fiorentina. Il numero uno rossoblù, da Assemini, cerca di smorzare gli entusiasmi che potrebbero distogliere la squadra dall'obiettivo salvezza: "Ma siamo diventati pazzi? Cos’è questa euforia? Per un punto perdiamo di vista la realtà, vedo segnali preoccupanti, a pochi giorni da una partita difficilissima".
Cellino non vuole distrazioni, alla luce del calendario difficile che attende i rossoblù: "Domenica affrontiamo, non so bene in quale stadio, la Fiorentina, che sarà avvelenata per i risultati deludenti e la contestazione dei tifosi. Sarà un avversario estremamente determinato, perché sa di non poter fare passi falsi. Poi giocheremo in casa del Milan, quindi riceveremo la Roma dopo appena tre giorni. E, per concludere, ci aspetta la trasferta di Novara, su un campo di plastica, dove ci stanno aspettando per poter ancora sperare nella salvezza. Non mi pare che ci possiamo rilassare".
Il Presidente del Cagliari è particolarmente infastidito dalla voci su Cossu, che a quanto pare è stato accostato in questi giorni alla Nazionale di Prandelli: "Ho sentito parlare di Cossu in Nazionale. Il modo migliore per mettere pressione al ragazzo, per fargli perdere la lucidità. E tutto questo per un pareggio con la Juventus. Abbiamo vinto con un Genoa sotto tono e pareggiato con la Juve, non mi pare che siamo pronti per la Champions League".
Chiusura sulla classifica e la situazione del Cagliari, in bilico tra la parte sinistra e la parte destra della graduatoria: "Io continuo a guardarmi alle spalle: siamo a sette punti dalla zona retrocessione. Questa è la realtà e bisogna che tutti, dai tifosi ai miei calciatori, lo capiscano".
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino a tutto campo: "Rizzo non si fa, Nainggolan dipende dallo stadio. Dionisi? Meglio Sau..."
21.01.2012 11:53 di Fabio Frongia
Nainggolan e stadio. Sono i temi 'caldi' che Massimo Cellino si trova ad affrontare nell'ultimo periodo, e su questi vertono le domande della 'grande stampa'. Il belga continua a essere accostato alla Juventus (nonostante il ragazzo abbia parlato di "approdo all'estero in caso di addio al Cagliari"), e allora il patron rossoblù risponde per le rime.
Tornando alla polemica con le istituzioni per la questione inerente il nuovo stadio. “Tengo Nainggolan, ma se entro giugno la città di Cagliari non risolverà il problema dello stadio, mi vedrò costretto a lasciar andare i pezzi migliori - ha dichiarato Cellino alla Gazzetta dello Sport - Marotta mi ha chiamato. Il rapporto con lui e la Juve è ottimo,ma non ci sono i presupposti per ripetere l'operazione che facemmo con Matri".
Poi c'è un mezzo avvertimento allo stesso Nainggolan. Per evitare il ripetersi di atteggiamenti vicini alla 'deconcentrazione': "Ho parlato con il ragazzo e lui sa che se dimostrerà quanto vale nei prossimi mesi sarà meglio per tutti. Per questo non partirà. Nè mi piace l’idea di venderlo ora e di tenerlo 'parcheggiato' sino alla fine della stagione. Il Cska Mosca è pronto a investire 20 milioni per questa soluzione. E anche lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti è pronto a rilanciare".
Sembrava dovesse essere la settimana di Rizzo in Sardegna. Ed effettivamente lo era stata (il giocatore aveva assistito all'amichevole di giovedì ad Assemini ndr). “Avevo fatto tutto con il presidente Foti: 1,5 milioni per la comproprietà. Poi, ho conosciuto il ragazzo e non è nato il feeling giusto. Capitolo chiuso".
A questo punto meglio concentrarsi sul nuovo bomber. L'ultimo nome è quello di Dionisi: "C’è stato un contatto, ma con tutto il rispetto per lui è meglio riprendere Sau che con la Juve Stabia sta facendo benissimo".
Sullo stadio. Se il futuro di Nainggolan dipende da quello, ecco che le beghe da risolvere sono tutt'altro che poche: “Ogni giorno c’è da superare un cavillo. Sono stanco. O i lavori iniziano per giugno o sarò costretto a cambiare politica. Mettetevi nei miei panni. Come posso chiedere a un giocatore di restare se il club non ha una casa e un progetto adeguato a certe ambizioni? Ripeto, il problema non è solo mio.“
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Karalis Arena, blitz della Gdf in Municipio a Elmas
24.01.2012 21:33 di Redazione TuttoCagliari.net
Fonte: Agi / Radiopress.it
I controlli sono scattati a sorpresa stamattina negli uffici del Municipio di Elmas. Secondo quanto riferisce l’Agi le fiamme gialle hanno requisito documenti relativi al progetto del nuovo impianto del Cagliari Calcio, la Karalis Arena, finito sotto la lente della procura che vuole accertare se l’iter per la realizzazione dell’impianto sia regolare.
Da tempo lo stadio che dovrebbe sorgere nei pressi dell’aeroporto di Cagliari-Elmas è al centro di polemiche tra il Cagliari Calcio e l‘Enac che contesta l’eccessiva vicinanza dell’impianto alle piste dello scalo.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
KARALIS ARENA, CELLINO INDAGATO
25.01.2012 14:58 di Redazione TuttoCagliari.net
Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, e' indagato dalla Procura di Cagliari nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nel progetto per la costruzione della Karalis Arena, che dovrebbe sorgere nei pressi dell'Aeroporto di Elmas. A darne notizia è l'Ansa. L'iscrizione nel registro degli indagati è legata alle perquisizioni effettuate ieri dalla Guardia di Finanza nella sede della società rossoblu', in un'abitazione riconducibile a Cellino e nel Municipio di Elmas. Inadagato anche il sindaco di Elmas Valter Piscedda. I reati ipotizzati dal sostituto procuratore Emanuele Secci sono abuso d'ufficio e tentata estorsione.
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino: ''Troppo rinunciatari, bene Pinilla. Nainggolan? Se va via è come Schettino''
29.01.2012 22:52 di Redazione TuttoCagliari.net
"Non abbiamo giocato, è sceso in campo solo il Milan: spero non sia questo il Cagliari". Da Massimo Cellino arriva una sonora bocciatura per i rossoblù, usciti sconfitti da San Siro. ''Avrei voluto vedere una squadra più determinata, siamo stati troppo rinunciatari, pareva una partita di fine campionato'', ha detto Cellino ai microfoni di Sky. ''Speriamo finisca in fretta il mercato, forse troppe distrazioni'', ha proseguito. E su Nainggolan: ''Sapete cosa ha detto Cossu a Radja? 'Se vai via sei come Schettino!'. Se Marotta vuole Nainggolan deve tirare fuori i soldi, ma non credo possa farlo in questo momento: anche lo scorso anno Matri non si sarebbe mosso se non avesse premuto per andarsene. Oltretutto siamo contati''.
Cellino promuove Pinilla: "Ha giocato molto bene, è stato l'unico positivo insieme ad Astori. Mauricio ha voluto fortemente venire a Cagliari. Purtroppo gli altri non hanno reso stasera, sono mortificato, anche se non mi aspettavo certo di venire a fare punti a San Siro". E sullo stadio: ''Abbiamo fatto grossi sacrifici, ci siamo trovati in una situazione assurda. I sardi, purtroppo, sono nemici di loro stessi. Il Sant'Elia è mortificante, sono dieci anni che combatto per portare il Cagliari a giocare in uno stadio decente. Il fattore casalingo non esiste più: contro la Fiorentina ci sembrava di giocare una partitella infrasettimanale".
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Marroccu: "Nainggolan? Stretta di mano con la Juve per giugno. Larrivey resta perché importante"
31.01.2012 19:44 di Fabio Frongia
Ospite dello 'Speciale CalcioMercato' di Sportitalia, il ds del Cagliari, Francesco Marroccu ha commentato il mercato rossoblù a pochi secondi dal gong finale della sessione invernale. Stuzzicato sull'affare Nainggolan, Marroccu ha spiegato: "Ottimo mercato per noi. E' stato Cellino a prendere la decisione di tenere Radja, e la Juventus è stata rispettosa. Il giocatore non ha mai chiesto di essere ceduto, ed è stata proprio la sua ferma intenzione di rimanere a evitare l'addio".
Nainggolan promesso sposo della Juventus? "Per l'estate c'è una stretta di mano tra Marotta e Cellino, e la Juventus potrebbe avere una corsia preferenziale per Nainggolan, qualora fosse ancora interessata". In extremis sembrava che il Cagliari stesse puntando Parolo: "Dico la verità: oggi non volevamo nemmeno venire all'AtaHotel, sono venuto solo per sistemare alcuni giovani". Su Parolo c'è stata solo una chiacchierata, nessuna trattativa".
"Larrivey pupillo di Cellino? Lo è quanto tutti gli altri. Gioca perché lo merita. Ce l'hanno chiesto in tanti, ma è importante per il nostro progetto e abbiamo deciso di tenerlo con noi". Appena arrivato in Sardegna, Ibarbo viene già dato nelle mire di una grande squadra. Marroccu frena: "E' giovane, del 1990, deve crescere e migliorare tanto. Il target del giocatore è da grande squadra, ma deve crescere per meritarsi una grande squadra in futuro".
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Re: Pensieri e parole sui rossoblu
Cellino: "Problemi stadio? Non è colpa nostra"
03.02.2012 11:31 di Giampaolo Gaias
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Massimo Cellino, presidente del Cagliari, ha parlato a La Gazzetta dello Sport dell'annosa questione "stadi italiani": "Sono stati fatti degli errori negli ultimi anni, che hanno contribuito a questa situazione, ma non è colpa nostra, né dei politici. E’ stata fatta una legge per incentivare i nuovi stadi, ma sono stati promossi investimenti immobiliari: alcuni presidenti pseudo immobiliaristi stanno sfruttando questa situazione, perché voglio sfruttare l’aspetto commerciale, e a pagarne è il calcio ovviamente”
Il presidente rossoblù ha poi commentato le ultime novità riguardanti il nuovo stadio del Cagliari che dovrebbe sorgere a Elmas: “Mi sono mosso per fare questo tipo di investimento, ma sono sorti dei problemi burocratici. Bisognerebbe aiutare i club che pensano a questi tipi di investimenti, ma non siamo rappresentati in alcun modo: Beretta (il presidente di Lega) dovrebbe farsi da parte perché non ci tutela in nessun modo”.
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Alaimo (Tuttomercatoweb): "Cagliari, che colpo Pinilla. Cellino voleva Sirigu. Sabato pareggio con gol"
09.02.2012 15:00 di Giampaolo Gaias
Sabato sera al Sant'Elia il Cagliari di Davide Ballardini ospiterà il Palermo di Bortolo Mutti. Per l'occasione TuttoCagliari ha aperto i suoi microfoni ad Alessio Alaimo, firma del portale TuttoMercatoweb, e conoscitore, tra gli altri, anche dell'ambiente palermitano. Una chiacchierata a 360° per presentare al meglio il prossimo avversario del Cagliari.
Sabato si giocherà Cagliari-Palermo, una partita particolare per Mauricio Pinilla, attaccante rossoblù appena arrivato dalla Sicilia. Se fossi stato presidente del Palermo avresti avallato questa cessione? Ci puoi descrivere il Pinilla calciatore?
"Purtroppo o per fortuna non sono il presidente del Palermo, quindi non posso parlare come se lo fossi. Per quanto riguarda Pinilla posso dire che è un giocatore importante, un attaccante che non si stanca mai e farebbe di tutto pur di fare gol. Faccio i complimenti al Cagliari per l'acquisizione del calciatore e una nota di merito va data anche ai procuratori del ragazzo, Francesco Caliandro e Diego Nappi, che lo hanno preso in procura pochi mesi fa e dopo poco sono riusciti a collocarlo in una squadra comunque importante. Pinilla trascinerà il Cagliari a suon di gol, ma non credo che avrà grande voglia di rivalsa sabato. Al Palermo, il cileno, non può che essere grato, visto che è stata la squadra che ha più creduto in lui prelevandolo dalla serie B per concedergli una chance importante in A, che lui ha saputo sfruttare ad intermittenza. Ma a Cagliari rinascerà ancora".
Quale sarà il giocatore rosanero che dovrà temere Ballardini?
"Il Cagliari dovrà temere il collettivo Palermo, sarebbe superfluo dire Fabrizio Miccoli. Per l'occasione però mi sento di puntare su Josip Ilicic, un calciatore che è arrivato tra mille proclami,forse esaltato un po' troppo, che ora non può più sbagliare. A inizio anno ha preso la maglia 27, quella che fu di Pastore, ma finora ha dimostrato di poter osservare il Flaco solo in dvd. Adesso tocca a lui. La partita di Cagliari può essere un'occasione importante".
Cagliari-Sirigu, se n'è parlato tanto in estate. Voce infondata di mercato o interesse reale?
"Voci reali perché Cellino una telefonata, a titolo informativo, la fece. Era interessato sia a Sirigu che ad Amelia, poi però non se n'è fatto nulla. E poi Sirigu, con tutto il rispetto per Cagliari, è un portiere di livello che merita altri palcoscenici. Lo stesso PSG è una squadra di livello, adatta alle sue ambizioni. I francesi se lo vogliono tenere stretto, tant'è che nei mesi scorsi hanno respinto i sondaggi del Chelsea. In futuro però non escludo che possa tornare in Italia. Buffon non è eterno e Leali è giovane quindi non si sa quanta sicurezza riuscirà a dare alla Juve da subito. E poi c'è il Milan: la carta d'identità di Abbiati parla chiaro e Amelia non è un portiere affidabile per tutta la stagione"
Zamparini-Cellino, sfida anche tra presidenti considerati "collezionisti" di allenatori. Mutti e Ballardini sono al sicuro?
"Ballardini credo possa dormire sonni tranquilli, almeno sino a fine stagione. Per quanto riguarda Mutti per ora al Palermo le cose vanno bene quindi non ci sono pericoli. Con Zamparini però non si sa mai"
"Zamparini e gli arabi" contro "Cellino e lo stadio nuovo". Quale pensi possa essere l'ipotesi più praticabile tra le due? Pensi possano portare benefici alle due compagini?
"Sicuramente lo stadio a Cagliari. Un impianto che permetterebbe alla società sarda di puntare più in alto e alzare l'asticella"
Si è da poco concluso il calciomercato. Cosa pensi dell'operato della società rossoblù?
"Il Cagliari ha lavorato molto bene e per questo Marroccu e Cellino meritano un plauso. Hanno trattenuto Nainggolan e solo per quindi gli va data un'ampia sufficienza. In entrata è arrivato un giocatore importante come Pinilla, che garantisce gol e sacrificio. Non si poteva fare di meglio".
Sempre a proposito di mercato anche il Palermo ha fatto diverse operazioni. Sessione positiva?
"Il Palermo ha un ds giovane e i giovani possono anche sbagliare. Cattani lo ha fatto poco, sfoltendo l'organico e acquistando calciatori importanti come Donati e Viviano. Senza dimenticare la plusvalenza che scaturirà dalla cessione di Cetto, in prestito oneroso con diritto di riscatto. C'è poi la scommessa Mehmeti, ma a parametro zero è un rischio che si può correre".
Concludiamo la chiacchierata con un pronostico secco per sabato. Risultato e marcatori.
"Pareggio con gol: 2-2. Doppietta Pinilla per il Cagliari e gol di Miccoli e Ilicic per il Palermo"
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Cellino show contro Lega e Beretta: "Presidente immobile, e io pago!"
10.02.2012 18:39 di Niccolò Schirru
"Se non ripristinano le regole, io in Lega non ci torno. Gli altri sono sull'Aventino". Massimo Cellino non placa la sua rabbia nei confronti della Lega Calcio Serie A e della gestione imposta dal suo presidente, Beretta. "Nulla da dire su Beretta, è che rappresenta l'immobilismo, è immobile" - sottolinea il patron del Cagliari ai microfoni di Radio Radio, per poi rincarare la dose - "ha un altro lavoro? Lavoro è una parola molto grossa, ha un hobby a Unicredit e uno in Lega, e io pago...diceva qualcuno. L'ultima cosa che si vuole è lavorare. Abbiamo romanizzato la Lega. A chi lavora a Roma bisogna dare il Tapiro D'oro". Ma l'accusa di Cellino non si ferma, e anzi, imperversa in un attacco in più direzioni. "A Roma se posso non ci dormo neppure, parlo della politica, tutti hanno la scorta, l'azienda che sta costruendo il mio stadio è di Roma, lavorano bene e non vogliono tanto. A Roma ogni volta che c'è un problema si forma una commissione. In Lega - prosegue Cellino - ci vuole un presidente che ci coordini e porti avanti dei programmi, invece (Beretta, ndr) non riunisce i Consigli in Lega, non legge mai i programmi e porta avanti i programmi per qualche singolo che gli mantiene il posto. Si impugnano le delibere e si fanno ricerche di mercato pilotate, mi sembra di sentire Porta a Porta con tutte le c***** che succedono in Italia. Beretta - assicura il presidente del Cagliari - è anche una brava persona ma non ha capito che la Lega è a Milano, non è un ente pubblico è una associazione di imprese. Beretta non ci fa decidere tutti insieme, non porta avanti nessun programma e cerca di portare avanti degli equilibri nella Lega di carattere pseudopolitico e non operativo, è questo il problema".
Nel calderone dello sfogo celliniano finisce anche la posizione presa dal Coni nei confronti di Lotito e Preziosi, che con l'adozione del nuovo codice etico ha automaticamente sospeso i due presidenti dagli incarichi di dirigenti della federazione: "Quando ti siedi al tavolo del poker, sai che il poker batte il full e devi rispettare le regole. Chi entra nel calcio sa che c'è la giustizia sportiva, c'è il Coni, c'è la federazione e ci sono delle istituzioni a cui ti devi sottoporre e devi rispettarle. Non puoi ogni volta coinvolgere altri tribunali per disconoscere delle regole sportive a cui tu hai aderito, quando ti fa comodo le segui, quando non ti fa comodo le impugni. Questo distrugge il sistema a prescindere da Petrucci o Abete che vanno rispettati", ha sottolineato Cellino, facendo riferimento all'oramai sempre più ambiguo utilizzo della clausola compromissoria.
In conclusione, Cellino ha anche ammesso candidamente come a fare il presidente di una società di calcio ci si guadagni. "Io guadagno e chi non guadagna oggi è inefficiente. Non c'è nessuna azienda in Italia che funzioni e ha gli introiti nel calcio. Solo degli imbecilli che si fanno prendere dalle emozioni e dalla paura di essere contestati dal pubblico fanno delle cose che non possono fare. Io ho il bilancio in attivo quest'anno e lo sarà anche l'anno prossimo. Prima il calcio era un hobby ora no. Moratti ha perso tanti soldi e ora non può più permettersi di perderne, è il suo dovere".
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Lo sfogo di Cellino a Sky: "Pronto a lasciare se non potrò fare lo stadio entro giugno"
Su Pinilla: "Sembra giochi nel Cagliari da sempre". E su Ballardini: "Fa parte del gruppo, c'è un legame molto forte tra noi e lui"
11.02.2012 23:56 di Niccolò Schirru
"A fine stagione lascerò se non mi faranno fare lo stadio nuovo. E non sto scherzando". E' l'annuncio di Massimo Cellino ai microfoni di Sky nel dopo gara contro il Palermo. "Dopo vent'anni ho deciso di costruire uno stadio nuovo e di dare una casa adeguata e dignitosa ai nostri tifosi. Se entro giugno non ci riuscirò sono pronto a fare un passo indietro. Forse è una questione personale". Cellino continua il suo affondo: "Lasciando la società, una società sana e con i conti in ordine, forse il Comune potrà fare lo stadio alla sua squadral Regalerei la squadra all'amministrazione". Il presidente è felice per la vittoria: "Ho visto una squadra generosa anche se davanti a un pubblico poco numeroso. Ringrazio di cuore i tifosi presenti per il sacrificio che hanno fatto: venire in questo stadio e con il freddo è un gesto di attaccamento ai colori rossoblù". L'esultanza di Pinilla: "Prima di chiudere il suo acquisto ho chiesto se sapesse suonare uno strumento musicale. Mi ha detto la chitarra e l’ho preso. Si è inserito subito nel gruppo e mi fa piacere. Sembra giochi nel Cagliari da sempre". E su Ballardini rivela: "Lui fa parte del gruppo, c'è mancato per un po', ma l'abbiamo riportato. E' una componente di un gruppo che si è creato circa quattro anni fa, c'è un legame molto forte tra noi e Ballardini". Alla domanda se i russi dell'Anzhi hanno davvero fatto un'offerta per Astori, risponde: "Abbiamo i giocatori contanti, non c'è un giocatore che mi chiede di essere ceduto, questo è un valore importante e voglio che si faccia onore di questo ai nostri calciatori, perché in passato ho avuto calciatori che sono andati via per 100mila euro di differenza di stipendio, invece qui parliamo di milioni. Noi guadagniamo molto facendo gli stadi, quindi possiamo fare a meno di vendere i calciatori (ride, ndr). Io li ringrazio pubblicamente e ne vado orgoglioso".
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Sant'Elia dimezzato fino a giugno? In arrivo risarcimenti per i tifosi
14.02.2012 10:36 di Roberto Rubiu
Come già annunciato dal presidente Cellino nel post Cagliari – Palermo, la società di Viale La Playa risarcirà i propri abbonati costretti a “traslocare” dai settori Distinti e Curva Sud a causa del veto imposto dalla Commisione Provinciale di Vigilanza.
Ecco il comunicato apparso sul sito ufficiale rossoblù:
In conseguenza del perdurare dei disagi che, dalla gara interna con la Fiorentina, colpiscono gli abbonati dei settori "Distinti" e "Curva Sud", la società Cagliari Calcio comunica d'aver assunto la decisione, pur non essendo responsabile di quanto accade, di dar corso al rimborso relativo alle quote di abbonamento a partire dalla gara con la Fiorentina (22/Gen/2012) e fino al termine dell'attuale stagione, a tutti gli aventi diritto relativamente ai settori dichiarati inagibili. La società Cagliari Calcio, scusandosi con i propri abbonati nei settori di riferimento, ritiene con questa iniziativa di prevenire eventuali degenerazioni conseguenti il crescente malumore fin qui riscontrato. Non è nelle possibilità della Cagliari Calcio ripagare i disagi morali subiti dai propri abbonati, ma si ritiene doveroso adoperarsi per sanare almeno quelli materiali.
La Società Rossoblu ringrazia infine tutti coloro che, pur nel disagio, mai in queste ultime tre giornate casalinghe hanno privato la squadra del sostegno attraverso l'incoraggiamento costante. Maggiori informazioni sulle modalità di rimborso saranno diffuse nei prossimi giorni.
Dalla nota diffusa si può quindi evincere come l'ipotesi che il Cagliari giochi in un Sant’Elia dimezzato fino al termine dell’attuale stagione sia tutt’altro che da escludere. Vedramo, a questo punto, se la mobilitazione dei tifosi rossoblù (che da Facebook oggi si sposterà proprio nei pressi dell’impianto cagliaritano con l’arrivo della troupe di “Striscia la Notizia”) servirà a sbloccare dall’impasse il dialogo tra Cagliari Calcio e vertici comunali.
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Cellino: "Questo Cagliari è una favola. Stadio? Sono io il problema. E su Pinilla vi rivelo che..."
13.02.2012 11:29 di Fabio Frongia
E' stato un weekend agrodolce quello di Massimo Cellino, che sabato sera è passato rapidamente dalla corroborante gioia per la vittoria dei suoi contro il Palermo all'amarezza per l'annosa questione stadio. L'ennesimo sfogo di Cellino, con annessa minaccia di lasciare a fine stagione, ha occupato giornali e menti dei tifosi, in una domenica comunque da godere nel tranquillo centro classifica.
Nelle ore successive, il patron rossoblù rimarca quanto detto a caldo. "Ballardini quattro anni fa ci ha fatto rinascere, fa parte di un mosaico - dice in esclusiva al Corriere dello Sport - come me, come i calciatori, come i dirigenti e gli impiegati del Cagliari. Funziona perché non è un corpo estraneo. E’ uno che pensa a lavorare, che pensa al Cagliari e che non ha altro nella testa. Almeno per ora".
Ma l'attenzione, è inevitabile, piomba sulle parole del post-partita ("Sono pronto a lasciare a giugno, a regalare la società al comune, se non mi lasceranno fare lo stadio", Cellino dixit). "Lasciamo perdere - afferma - non voglio che la mia presa di posizione venga presa come una minaccia o un ricatto. Ho cinquantacinque anni, non posso più vivere di illusioni, di sogni, sono adulto, non sono più un bambino. Volevo fare uno stadio nuovo perché quello attuale è in condizioni pietose. Però, nulla si muove, anzi. E andando avanti così, mi faranno morire di crepacuore".
Poi ribadisce: "Non mi lamento più. Dopo vent’anni volevo dare alla squadra uno stadio nuovo ma se non riesco a raggiungere questo obiettivo vuol dire che la colpa è mia: prendo atto dei miei limiti e mi faccio da parte. Consegno la società all’Amministrazione comunale, una società sana, con un bilancio in ordine. Forse così si convinceranno a dotare il Cagliari di uno stadio nuovo".
Questione Elmas e aeroporto chiusa? "E che discorsi si possono aprire? Hanno chiuso gradinata e curva e non sanno nemmeno perché. I lavori avrei potuti farli io e invece hanno preferito farli loro spendendo di più. Evidentemente il problema sono io. Non minaccio nessuno, non ricatto nessuno, prendo solo atto di una mia inadeguatezza".
Meglio parlare di campo e calcio giocato, godendosi la risoluzione dei problemi portata dal mercato di gennaio. "Sì, la squadra sta crescendo - gongola Cellino - L’arrivo di Pinilla, un giocatore con grande esperienza del campionato italiano, sta agevolando la maturazione di quei ragazzi giovani e inesperti che abbiamo preso in estate. L’infortunio di Nené ci ha creato enormi problemi, gli arrivi di Pinilla e di Dessena, uno che, al contrario di Biondini, non vedeva l’ora di tornare a Cagliari, i problemi ce li hanno risolti".
C'è spazio per le rivelazioni su come si è arrivati a Pinilla: "In realtà è stato il mio direttore sportivo a dirmi: presidente, perché non prendiamo Pinilla? Gli ho detto: Maurizio (Zamparini, ndr) mi manda a quel paese. Poi, però, ho preso il telefono e l’ho chiamato e lui invece di mandarmi a quel paese, mi ha dato il giocatore chiedendo un corrispettivo economico anche accettabile. Mi ha spiegato che il ragazzo doveva cambiare aria e che lui era contento di darlo a me, cioè a un amico. Ho ringraziato Maurizio allora e l’ho ringraziato l’altro giorno. Il suo è stato un bel gesto. Sono contento soprattutto perché attraverso quell’acquisto ho scoperto di avere un amico.
Maurizio e io ci siamo sempre battuti insieme, sin dall’anno della B a ventiquattro squadre, ricorda? Ora la nostra idea della Lega è identica: una organizzazione allo sbando, che pratica la politica dello sfascio e sino a quando le cose non cambieranno io a via Rosellini non metterò più piede".
Ancora su Pinilla: "Non è che Zamparini non credesse più nel giocatore. Nel momento in cui gliel’ho chiesto, mi ha detto: è un professionista esemplare ma qui la sua storia si è chiusa. Insomma, aveva bisogno di nuovi stimoli. Mauricio ha portato rispetto e convinzione. Ha scelto di venire a Cagliari e che per venire qui non ha chiesto un euro in più di stipendio. Al pari di Dessena, sente di essere in una squadra importante. Sono professionisti esemplari. Pinilla sembra quasi che sia nato a Cagliari".
E' cresciuto Pinilla, cresce il Cagliari ed esplodono anche coloro che giocano insieme ai nuovi arrivati. Vedi Ribeiro e Ibarbo, con Ballardini che sabato ha apertamente elogiate il reparto avanzato. "E’ vero. Ibarbo è tornato a fare il suo ruolo naturale - concorda il presidente - e Pinilla gli ha tolto pressione. La verità è che in vent’anni non ho mai avuto un gruppo così, è una favola. Stanno bene qui e vogliono stare qui, pur non guadagnando cifre astronomiche".
Conclusione ancora sullo stadio, partendo dall'assunto che il vero motore di tutto è l'unita del gruppo e la passione dei (pochi) tifosi che ancora sostengono la squadra al S.Elia. "Quel che facciamo, lo facciamo soltanto per noi. Non accetto più l’atteggiamento di chi pensa che ci sia un interesse dietro ogni cosa che facciamo. Se prendessero esempio da questi ragazzi questi personaggi forse riuscirebbero a fare qualcosa di buono per Cagliari. Ho visto andare via calciatori solo perché avrebbero preso centomila euro in più di ingaggio da qualche altra parte: molti dei miei ragazzi hanno la possibilità, andando altrove, di guadagnare cifre decisamente più consistenti e di esibirsi su palcoscenici meno fatiscenti del Sant’Elia. Quel che fanno, lo fanno per il gruppo".
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Pensieri e parole sui rossoblu
Dal Comune mano tesa verso il Cagliari Calcio: "La società ci dica che intenzioni ha"
13.02.2012 14:30 di Francesco Strazzera
Il desolante spettacolo dello stadio Sant’Elia nelle ultime settimane, così come la “minaccia” di Massimo Cellino, che si è dichiarato pronto ad abbandonare il timone della società affidandola al Comune di Cagliari, non sono certo passati inosservati alla giunta Zedda.
Sulle pagine odierne dell’Unione Sarda si leggono infatti alcune significative dichiarazioni dell’assessore alla Cultura Enrica Puggioni: “Il regalo di Cellino al Comune? Apprezziamo molto il bel gesto del presidente, ma riteniamo che non ci sia bisogno di arrivare a tanto”. In alto mare il progetto di costruzione del nuovo stadio a Elmas a causa dei problemi con l’Enac, dalla giunta comunale arriva dunque una mano tesa nei confronti della società di Viale La Playa per cercare di (ri)cementare il rapporto, base fondamentale per la permanenza del Cagliari allo stadio Sant’Elia. Certo, non questo Sant’Elia. “L’amministrazione comunale – prosegue la Puggioni - sta compiendo un grande sforzo per garantire la regolarità dell'impianto per tutto il campionato. Ma è fondamentale capire quali intenzioni reali ci siano da parte del Cagliari. È importante sapere se la società rossoblù avrà ancora intenzione di giocare in questo stadio”.
La soluzione potrebbe essere quella adottata a Torino tra il comune sabaudo e la Juventus, col diritto di superficie che ha consentito di trasformare il Delle Alpi nel modernissimo Juventus Stadium. Ma resta l’incognita dell’assegnazione delle aree, che fanno capo in parte al Comune di Cagliari, in parte alla Regione Sardegna.
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Pensieri e parole sui rossoblu
Stadio, Cellino alla sbarra in Procura. Il pm lo interroga per cinque ore
16.02.2012 15:16 di Fabio Frongia
Interrogatorio durato ben cinque ore per Massimo Cellino, che ieri è stato ascoltato dal pm Emanuele Secci nell'ambito dell'inchiesta sui terreni di Santa Caterina e sul progetto del nuovo stadio rossoblù. Il presidente del Cagliari è indagato per abuso d'ufficio in concorso col sindaco di Elmas Valter Piscedda e - da solo - per tentata estorsione ai danni della Sogaer.
Come riporta L'Unione Sarda "il faccia a faccia è stato chiesto nei giorni scorsi dallo stesso Cellino, che era accompagnato dal suo legale Giovanni Cocco, ed è iniziato in gran segreto dopo le 15,30 nell'ufficio del magistrato, per concludersi solo in tarda serata"
Nulla trapela circa l'incontro in Procura, anche se è facile intuire come il presidente rossoblù abbia difeso il suo operato dando la propria versione del contenzioso nato con Enac e Sogaer attorno ai terreni a ridosso dell'aeroporto del capoluogo.