Cagliari - Reggina 1-1
Inviato: 21.12.08 - 22:37
Acquafresca illude Cagliari
Reggina salva di rigore
Al Sant'Elia è pareggio 1-1 tra sardi e calabresi. Il giovane bomber trova il vantaggio dopo meno di un minuto, ma nella ripresa raddrizza la situazione Brienza con un penalty che farà discutere. Buon esordio di Pillon sulla panchina amaranto
CAGLIARI, 21 dicembre 2008 - Non è fine stagione, ma fine anno. I pareggi si assomigliano. Questo 1-1 sa tanto di panettone: un punto ciascuno, utile sia al Cagliari che alla Reggina. I sardi interrompono la serie positiva di cinque vittorie interne, ma si tengono lontani dalla zona calda; dove, invece, restano gli amaranto, che però salutano con un risultato positivo l'esordio in panchina di Bepi Pillon. Tutti contenti? Acquafresca e Brienza, autori dei gol, di sicuro. Un po' meno, forse, l'arbitro Tommasi, che dando un rigore dubbio agli ospiti ha condizionato la gara. Ma il pareggio alla fine è meritato.
BEPI PESCA - Pillon esordisce sulla panchina calabrese a braccetto con l'emergenza. Fuori Corradi, Cozza e Vigiani; rispolverati Ceravolo, Sestu e Barillà. Dall'altra parte nel Cagliari manca lo squalificato Conti, e allora Allegri arretra Cossu al suo posto; lasciando a Lazzari il compito di ronzare dietro Jeda e Acquafresca.
SUBITO GOL - Proprio il buon Robert lascia passare meno di un minuto per timbrare subito il cartellino. Su una punizione dalla sinistra il centravanti sardo salta, dimenticato da Sestu, e di testa batte Campagnolo. Che prova un inutile tuffo. Peggio di così, insomma, per Pillon non poteva cominciare. Anche se la reazione dei suoi c'è, immediata.
DA FERMO - Nulla di straordinario, sia chiaro. Il Cagliari ripiega con ordine e riparte in contropiede. La Reggina si affida ai calci piazzati: gli specialisti, in fondo, non mancano. Brienza accarezza la traversa con un sinistro dal limite, mentre Costa colpisce addirittura il palo (esterno) deviando in spaccata un assist di Barreto. Fa meglio Ceravolo, che almeno impegna Marchetti nel finale di tempo.
GIALLO BIANCO - Gli ospiti, insomma, crescono. Ma per segnare hanno bisogno di un episodio alquanto contestato. Poco prima del quarto d'ora della ripresa Bianco, tentando di fermare Brienza, cade a terra. A velocità normale sembrerebbe che lo stopper cagliaritano nell'occasione abbracci la palla. L'arbitro Tommasi inizialmente lascia correre, poi si affida al guardalinee, che segnala il misfatto del difensore. Rigore, dunque, che lo stesso Brienza non fallisce mentre Bianco imbocca, da espulso, la via degli spogliatoi. Allegri, inspiegabilmente, per inserire Canini toglie Acquafresca. Forse Lazzari o Jeda avrebbero "meritato" di più il cambio.
PARI GIUSTO - Il replay dell'azione del rigore, tuttavia, aumenta i dubbi. Perché il difensore del Cagliari, pur nella scompostezza, forse il pallone l'aveva toccato con la spalla. Un penalty, dunque, inesistente. Poco male per la Reggina, che legittima il risultato stabilizzandosi nella metà campo sarda da lì fino alla fine della partita. E controllando la situazione senza spingere più di tanto. Tra i migliori si conferma Sestu, ala vecchio stampo: che voglia ripartire da lui, Pillon? Nel frattempo, un Natale senza patemi per entrambe le squadre.
Reggina salva di rigore
Al Sant'Elia è pareggio 1-1 tra sardi e calabresi. Il giovane bomber trova il vantaggio dopo meno di un minuto, ma nella ripresa raddrizza la situazione Brienza con un penalty che farà discutere. Buon esordio di Pillon sulla panchina amaranto
CAGLIARI, 21 dicembre 2008 - Non è fine stagione, ma fine anno. I pareggi si assomigliano. Questo 1-1 sa tanto di panettone: un punto ciascuno, utile sia al Cagliari che alla Reggina. I sardi interrompono la serie positiva di cinque vittorie interne, ma si tengono lontani dalla zona calda; dove, invece, restano gli amaranto, che però salutano con un risultato positivo l'esordio in panchina di Bepi Pillon. Tutti contenti? Acquafresca e Brienza, autori dei gol, di sicuro. Un po' meno, forse, l'arbitro Tommasi, che dando un rigore dubbio agli ospiti ha condizionato la gara. Ma il pareggio alla fine è meritato.
BEPI PESCA - Pillon esordisce sulla panchina calabrese a braccetto con l'emergenza. Fuori Corradi, Cozza e Vigiani; rispolverati Ceravolo, Sestu e Barillà. Dall'altra parte nel Cagliari manca lo squalificato Conti, e allora Allegri arretra Cossu al suo posto; lasciando a Lazzari il compito di ronzare dietro Jeda e Acquafresca.
SUBITO GOL - Proprio il buon Robert lascia passare meno di un minuto per timbrare subito il cartellino. Su una punizione dalla sinistra il centravanti sardo salta, dimenticato da Sestu, e di testa batte Campagnolo. Che prova un inutile tuffo. Peggio di così, insomma, per Pillon non poteva cominciare. Anche se la reazione dei suoi c'è, immediata.
DA FERMO - Nulla di straordinario, sia chiaro. Il Cagliari ripiega con ordine e riparte in contropiede. La Reggina si affida ai calci piazzati: gli specialisti, in fondo, non mancano. Brienza accarezza la traversa con un sinistro dal limite, mentre Costa colpisce addirittura il palo (esterno) deviando in spaccata un assist di Barreto. Fa meglio Ceravolo, che almeno impegna Marchetti nel finale di tempo.
GIALLO BIANCO - Gli ospiti, insomma, crescono. Ma per segnare hanno bisogno di un episodio alquanto contestato. Poco prima del quarto d'ora della ripresa Bianco, tentando di fermare Brienza, cade a terra. A velocità normale sembrerebbe che lo stopper cagliaritano nell'occasione abbracci la palla. L'arbitro Tommasi inizialmente lascia correre, poi si affida al guardalinee, che segnala il misfatto del difensore. Rigore, dunque, che lo stesso Brienza non fallisce mentre Bianco imbocca, da espulso, la via degli spogliatoi. Allegri, inspiegabilmente, per inserire Canini toglie Acquafresca. Forse Lazzari o Jeda avrebbero "meritato" di più il cambio.
PARI GIUSTO - Il replay dell'azione del rigore, tuttavia, aumenta i dubbi. Perché il difensore del Cagliari, pur nella scompostezza, forse il pallone l'aveva toccato con la spalla. Un penalty, dunque, inesistente. Poco male per la Reggina, che legittima il risultato stabilizzandosi nella metà campo sarda da lì fino alla fine della partita. E controllando la situazione senza spingere più di tanto. Tra i migliori si conferma Sestu, ala vecchio stampo: che voglia ripartire da lui, Pillon? Nel frattempo, un Natale senza patemi per entrambe le squadre.