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da Rossazzurro » 11.08.08 - 10:13
Jorge Andrés Barrios Martínez (Montevideo, 5 aprile 1983) è un calciatore uruguaiano che gioca nel ruolo di centrocampista offensivo/attaccante nel Catania.
Carriera
Club
La carriera di Jorge Martínez inizia nel Montevideo Wanderers, formazione della capitale uruguayana, nel 2000. Nella stagione 2000/2001 il club che milita in campionato uruguaiano di seconda divisione, vince il campionato e viene promossa in Prima divisione. Il talento del giovane giocatore viene notato da molti osservatori, ma nel 2003 il centrocampista ha il suo anno nero e colleziona solamente 7 presenze senza mai segnare. Il rilancio si ha nei due anni successivi, che lo portano nella stagione 2005/2006 ad essere ingaggiato dal Nacional de Montevideo, il club più importante e titolato dell'Uruguay. Nel Nacional Martínez, mostra le proprie qualità anche a livello internazionale giocando la Copa Libertadores e la Copa Sudamericana, ma risulta incostante nelle prestazioni. Con il Nacional Montevideo vince anche il campionato uruguayano di prima divisione nella sua prima stagione 2005/2006. Nell'estate 2007 il suo procuratore Paco Casal, lo propone ai maggiori club europei. L'interesse maggiore è quello del Valencia, ma la volontà del giocatore è quella di giocare con continuità, desiderio che il club spagnolo non può esaudire. In un incontro con l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, Paco Casal spinge perché il giocatore possa trovare spazio nel campionato italiano e giocare con continuità. L'affare si chiude a Madrid il 4 agosto, dove Paco Casal è presente per trattare la cessione di un altro suo assistito.
A partire dalla stagione 2007-2008 Jorge Martínez gioca nel Catania[1], formazione di Serie A. Ha realizzato i primi gol in Serie A contro Empoli (rete decisiva per la vittoria della sua squadra, che non vinceva nel proprio stadio da parecchio tempo, per la squalifica dell'impianto) e Milan a San Siro (1-1). Già sin dalle prime partite di campionato ha riscosso parecchi consensi dalla stampa e dal pubblico per le sue straordinarie doti tecniche, in particolar modo l'abilità con cui salta l'uomo e la caparbietà con cui difende il pallone. Recentemente ha portato la sua squadra alla vittoria nel derby col Palermo per 3-1, i gol sono stati siglati da: Mascara, su un bel cross di Vargas, Spinesi su rigore e un bellissimo gol dello stesso Martinez, che ha festeggiato la marcatura con una sorta di derby dance.
Martinez e il gol della salvezza del Catania.
Il 18 maggio 2008 il Catania affronta l'ultima partita di campionato contro la Roma di Luciano Spalletti a soli due punti dal Parma e a tre punti dall' Empoli con la quale però è in deficit negli scontri diretti (nel caso di stesso punteggio in campionato l'Empoli sarebbe rimasto in serie A e il Catania retrocesso), le tre squadre lottano in zona retrocessione, solo una delle tre può salvarsi. Il Catania quindi deve assolutamente ottenere almeno un pareggio per la salvezza, obiettivo svanito per un soffio la domenica precedente contro la Juventus: in vantaggio fin dall'inizio del secondo tempo (gol proprio di Martinez) il Catania tiene sotto scatto la Juve fino all'ottantanovesimo, quando Alessandro Del Piero con uno splendido tiro pareggia segnando il suo diciannovesimo gol in campionato (che insieme ai due della domenica successiva lo porterà ad essere nuovamente capocannoniere a 32 anni). La partita con la Roma è impegnativa fin dall'inizio, all'ottavo minuto Vucinic segna uno splendido gol, il match rimane quindi a ritmi altissimi dovendo la Roma vincere assolutamente e sperare nel pareggio dell'Inter in trasferta a Parma per poter vincere lo scudetto. Il primo tempo va avanti con la Roma in netta superiorità ma il Catania è caparbio e non lascia spazi, nel secondo tempo la situazione si inverte e il Catania comincia disperatamente ad attaccare ma con scarsissima fortuna, prima Biagianti prende la traversa, poi Morimoto calcia la palla sulle gambe di Doni e subito dopo prende anche lui la traversa, infine Mascara va a rete ma l'arbitro la annulla per fuorigioco. Mancano ormai cinque minuti al fischio finale, Mascara tira in area e la palla viene deviata dalla difesa e ricarambola sulle gambe di Morimoto che tira di nuovo, la palla rimbalza nuovamente sulle gambe dei difensori della Roma vicino a Martinez che la manda in rete con un destro preciso su cui Doni non ha colpa. È da molti stato considerato il gol più importante della storia della società calcistica etnea e il gol che consacra Martinez come idolo della tifoseria rossazzurra.
Nazionale
Conta 8 presenze nella Nazionale maggiore dell'Uruguay.
Palmarès
Campionato uruguaiano: 1
Nacional Montevideo: 2006
Curiosità
Jorge Martinez ha proprio con Alvaro Recoba le maggiori caratteristiche in comune. Pur con un fisico completamente diverso, ricorda molto Recoba nei movimenti: la velocità negli ultimi 30 metri, l'abilità nel dribbling. A differenza dell'altro campione uruguayano ha una minore precisione nel tiro ma una maggiore fisicità da sfruttare negli scontri uno contro uno.
Michele Paolucci (Recanati, 6 febbraio 1986) è un calciatore italiano, attaccante del Catania.
Carriera
Club
Cresce nelle giovanili della Juventus, in cui è uno dei migliori marcatori. Esordisce in Serie A il 10 settembre 2006 in Atalanta-Ascoli, vestendo la maglia della squadra marchigiana, dove è arrivato nell'estate in prestito dai bianconeri. Al termine della stagione conta 6 reti in 32 presenze nella massima serie.
Terminato il prestito, nell'estate 2007 viene girato ancora in comproprietà all'Udinese, dove pero` viene scarsamente utilizzato e quindi girato in presito all'Atalanta il 25 gennaio 2008. Termina la stagione con solo 11 presenze in campionato e 4 con due reti in Coppa Italia.
Il 24 giugno 2008 prolunga il contratto con la Juventus fino al 2013 e viene rinnovato anche l'accordo per la compartecipazione con l'Udinese[1]. Il giorno successivo viene ceduto in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino al Catania[2]
Nazionale
Ha giocato nelle rappresentative giovanili italiane. Conta anche una presenza in Nazionale Under-21, con la quale ha esordito il 12 dicembre 2006 nella gara contro Lussemburgo.
Nicolae Dică (Piteşti, 9 maggio 1980) è un calciatore rumeno che gioca come centrocampista offensivo e all'occorrenza attaccante nel Catania e nella Nazionale rumena.
Carriera
In grado di ricoprire svariati ruoli, in nazionale viene utilizzato come esterno destro o sinistro, nella Steaua giocava da attaccante.
Cresce calcisticamente nell'Argeş Dacia Piteşti, squadra della sua città. In breve tempo diventa capitano, ma nel gennaio 2004 passa alla Steaua, esordendo con gol decisivo per la vittoria contro l'FC Braşov. Decisivo fu anche un suo gol di testa nell'ultima giornata del campionato 2004/2005 contro il Politehnica Timişoara che diede alla Steaua la vittoria per 2-1 e la conquista del titolo, mentre nell'ultima giornata dello scorso campionato la Steaua si impose 4-0 contro l'FC Vaslui con una sua tripletta. In quello stesso campionato un altro suo gol di testa permise alla Steaua di battere i rivali della Dinamo per 1-0 e scavalcarli in classifica.
Dotato di tecnica e fantasia, in nazionale Dică vanta 21 presenze e nove gol, il primo contro la Moldavia (in amichevole), il secondo contro Cipro (sempre in amichevole), il terzo contro l’Albania nelle Qualificazioni a EURO 2008, il quarto contro la Turchia nell'amichevole giocata di recente, il quinto contro la Bielorussia nelle Qualificazioni ad EURO 2008, due contro l'Albania sempre nelle Qualificazioni a EURO 2008 e gli ultimi due contro il Montenegro in amichevole, mentre nel campionato rumeno ha collezionato 172 presenze e 82 gol.
Nel 2007 ha avuto ottime prestazioni in Champions League (6 presenze, 4 gol e tre volte miglior giocatore, andata e ritorno contro la Dinamo Kiev e il ritorno contro il Lione), che gli sono valse il premio di terzo miglior giocatore della Champions dopo Kaká e Cristiano Ronaldo.
Ha fatto parte della spedizione romena agli Europei di calcio 2008.
Il 28 giugno il calciatore viene ufficialmente ceduto al Catania; il talentuoso centrocampista firma un contratto di 4 anni con la società etnea.
Palmarés
Calciatore rumeno dell'anno: 1
2006
Terzo migliore giocatore della Champions: 1
2007
Curiosità
È sopranominato Decarul (il Decano), Magicianul Stelei (il mago della Steaua), Brazilianul Stelei (il brasiliano della Steaua) e RonalDica
Giuseppe Mascara (Caltagirone, 22 agosto 1979) è un calciatore italiano.
È stato tra i principali protagonisti della promozione del Catania in Serie A nel 2005-06; con la squadra siciliana ha esordito nella massima serie durante la stagione successiva.
Ruolo e caratteristiche fisiche
Gioca come attaccante. Fino a ventuno anni giocava in posizione arretrata rispetto al centravanti, come mezzapunta. Aldo Ammazzalorso, suo allenatore all'Avellino e suo scopritore, lo ha schierato come centravanti, ruolo con cui si è fatto conoscere in Serie B.
Stefano Colantuono ne ha arretrato la posizione, facendolo agire dietro la prima punta, più spesso come ala sinistra. Al Catania, Pasquale Marino, lo ha schierato più volte sulla fascia destra. È alto 1,73 m. e pesa 66 kg
Nel suo modo di giocare si ispira a Roberto Baggio, che considera un campione per il modo in cui giocava e per le sue qualità umane; apprezza anche Ronaldo, Marco Van Basten e Paolo Maldini. La sua squadra ideale è la nazionale italiana del mondiale di Italia 1990, mentre tifa l'Inter. Lo stesso Mascara ha dichiarato in un'intervista che i suoi valori nella vita sono l'«essere forti nei momenti difficili, altruisti nei momenti belli e restare umili, sempre.»
I dilettanti e la Serie C
Nato a Caltagirone, Mascara crebbe a Comiso e iniziò a giocare nell'oratorio della sua parrocchia. Il suo primo campo fu quello del Comiso, la squadra del suo paese. Veniva chiamato da parenti e amici chihuahua per il suo esile fisico e per l'indomito carattere (infatti dalla categoria esordienti venne fatto giocare anche tra i giovanissimi e allievi). Lì fu notato da Emanuele Massari, allenatore delle giovanili del Ragusa, che lo prese nella sua squadra. Appena sedicenne, esordì nel Campionato Nazionale Dilettanti con i biancazzurri iblei, mettendo insieme 29 presenze e 5 reti in due stagioni.
Nell'estate del 1997 passò alla Battipagliese e in tre stagioni collezionò dieci reti in 48 partite e una doppia retrocessione dalla serie C1 ai Dilettanti. Malgrado il declassamento, l'allenatore dell'Avellino Aldo Ammazzalorso lo volle con sé dopo averlo incontrato in una partita contro la sua ex squadra, L'Aquila. Mascara venne acquistato a parametro zero. L'allenatore italo-argentino iniziò a lavorare su di lui e lo fece giocare come centravanti. La scommessa riuscì, perché l'atleta calatino giocò 29 partite e segnò 16 reti in C1, più 2 partite e 1 rete (l'unica dei suoi) negli spareggi per la B, persi contro il Catania. Al termine della stagione, gli è stato consegnato un Oscar del calcio siciliano a Vittoria.
In Campania, Mascara conobbe Ramona, sua futura moglie, che lavorava in un negozio di telefonia con il fratello a Benevento e spesso si trasferiva ad Avellino. I due si sarebbero sposati ed avrebbero avuto due figli, Marcello, nato nel 2002, e Francesco, nato nel 2005.
La Serie B
Il presidente degli etnei Riccardo Gaucci diventò un ammiratore degli irpini, che riteneva un collettivo veloce, unito, ben organizzato e pieno di giovani talenti. Prese Ammazzalorso, seguito da altri tre giocatori. Mascara sarebbe stato il colpo di mercato, ma il calatino preferì salire di categoria passando prima alla Salernitana (con cui esordì in B il 26 agosto 2001 nel 2-0 contro la Sampdoria, segnando il suo primo gol), poi al Palermo. La sua esperienza rosanero fu poco fortunata. Dopo un inizio strepitoso (alla sesta giornata era il secondo miglior cannoniere della categoria), un grave infortunio in amichevole contro la Nissa lo tenne fuori per mezza stagione e il secondo anno altri fastidi muscolari ne limitarono l'impiego.
Nel gennaio 2003, Mascara decise di lasciare la Favorita per passare al Marassi, acquistato dal Genoa, dopo aver messo a segno 8 reti in 38 partite con i rosanero. L'operazione fu molto facile, concludendo uno scambio alla pari con Paul Costantin Codrea. Con i rossoblù, per il calciatore calatino continuò il periodo nero: al culmine di un anno travagliato, il Genoa retrocesse in Serie C1 (13 presenze e 2 gol per lui). I grifoni in estate vennero salvati grazie al "Caso Catania" ma non riuscirono a costruire una squadra competitiva.
Il 31 agosto 2003 Mascara passò così al Catania, la squadra che lo aveva tanto cercato in passato. I tifosi lo soprannominarono Topolinik, perché l'altezza, il fisico e lo scatto ricordano quello di un topolino, e SuperPippo e ne apprezzarono l'attaccamento alla maglia. La sua stagione fu molto positiva: segnò 13 reti in 41 partite, risultando il capocannoniere (con Luis Oliveira) e il più presente in campo (con Guglielmo Stendardo) della sua squadra. Il patron del Catania, Luciano Gaucci, lo stimava tanto da avergli promesso mille euro ogni rete segnata.
Con la smobilitazione della società rossazzurra, il presidente Gaucci portò a Perugia tutti i pezzi pregiati, tra cui anche Topolinik, che aveva comunque dichiarato la sua volontà di rimanere in Sicilia. In Umbria, l'ala sinistra realizzò appena 4 reti in 37 partite, soffrendo la concorrenza in una rosa fin troppo ampia.
La Serie A
La radiazione dei grifoni biancorossi, nell'estate 2005, consentì a Mascara il rientro in Sicilia. Il ritorno in maglia rossazzurra fu aiutato anche all'opera di convincimento di Davide Baiocco, passato dal Perugia al Catania poco prima del suo compagno di squadra. Al suo arrivo, l'allenatore Pasquale Marino dichiarò: «abbiamo un'arma in più: micidiale, imprevedibile, concreta». E lui non deluse, contribuendo con 14 gol e ottime prestazioni alla promozione della squadra in Serie A, ottenuta il 28 maggio 2006. La sua partita più spettacolare fu quella contro il Mantova, in cui realizzò una tripletta. Soprattutto inizialmente, però, fu vittima del nervosismo (uno dei suoi più grandi difetti). I tifosi gli attribuirono anche un soprannome altisonante, Mascarinho, accostamento forse azzardato al campione brasiliano Ronaldinho (peraltro l'anno successivo sarà protagonista di uno spot televisivo per lo store Nike di Catania, in cui esegue dribbling e palleggi in varie zone della città e ovunque affigge una serie di adesivi con la scritta "Mascarinho è stato qui"). Le ottime prestazioni gli valsero la vittoria del suo secondo Oscar del calcio siciliano.
Uno dei punti di forza della squadra era l'intesa delle due ali: Roberto De Zerbi a destra e Mascara a sinistra, appunto. I due furono accomunati anche dal soprannome dato dalla stampa sportiva: Playstation per il calatino e X-Box per il bresciano, perché uno dei loro hobby era proprio il gioco alla console. In estate De Zerbi passò al Napoli e Mascara dovette adattarsi a giocare in posizione di ala destra per dare spazio sull'altro fronte a Giorgio Corona e Giuseppe Colucci.
L'esordio nella massima serie avvenne il 10 settembre contro il Cagliari. A Milano, contro l'Inter, segnò anche una rete spettacolare che portò all'illusorio vantaggio della sua squadra. Il resto del campionato per Mascara fu però negativo: fu espulso tre volte nelle prime dodici giornate, giocò varie gare sottotono e fu afflitto da vari guai muscolari (l'ultimo contro il Siena, nel girone di ritorno). In tutto giocò 28 partite segnando 6 reti.
A dicembre 2006, insieme ad altri sportivi siciliani, tra cui Giovanni Tedesco e Maddalena Musumeci, ha preso parte alla realizzazione del calendario 2007 della Onlus Associazione Siciliana per la lotta contro la leucemia ed i tumori dell'infanzia, il cui ricavato è stato devoluto all'opedale Di Cristina di Palermo per la costruzione di una camera sterile.
Takayuki Morimoto (Kawasaki, 7 maggio 1988) è un calciatore giapponese che gioca come attaccante nel Catania.
Cresciuto nelle giovanili del Tokyo Verdy 1969, ha esordito nella J League a soli 16 anni.
Nell'estate 2006 è stato ceduto in prestito al Catania, squadra che nel campionato di calcio 2006-2007 ha militato in serie A. Morimoto è ad oggi il giocatore giapponese più giovane ad aver debuttato nel calcio professionistico, nonché il più giovane marcatore nella storia del campionati nipponico. Jeremy Walker, esperto di calcio giapponese, ha paragonato Morimoto al Ronaldo di inizio carriera per costituzione fisica, forza e velocità.
Carriera [modifica]
Il 13 marzo 2004 Morimoto debutta in J League nelle file del Tokyo Verdy 1969 contro lo Jubilo Iwata a soli 15 anni, 10 mesi e 6 giorni, record per la lega giapponese. Realizza il primo gol contro il JEF United Ichihara il 5 maggio dello stesso anno, due giorni prima il suo sedicesimo compleanno, segnando un altro primato nella J. League.
Morimoto ha fatto parte della Nazionale Giapponese under 20 Nft ai Campionati Mondiali Giovanili FIFA del 2005 e nei Campionati Giovanili AFC del 2004.
Il 23 luglio 2006 il Tokyo Verdy 1969 stipula un prestito annuale col Calcio Catania che consente a Morimoto di giocare nella Serie A italiana.
Il 28 gennaio 2007, a pochi minuti dal termine della partita contro l'Atalanta, ha fatto il suo debutto in Serie A con la maglia del Catania. In quei pochi minuti il giovane giocatore è riuscito anche a segnare un gol. A questa prima presenza ne seguiranno altre 4 senza però segnare reti fino alla sfida contro il Parma alla prima giornata del campionato di Serie A 2007/2008 dove gioca la sua prima partita da titolare segnando uno splendido goal. Durante la partita di Coppa Italia contro l'Udinese, Morimoto entra in campo a pochi minuti dalla fine e all' 89° realizza il gol con cui il Catania ottiene lo storico traguardo delle semifinali.
Adesso Takayuki Morimoto è stato riscattato dal Catania ed è un giocatore di proprietà della società rosso-azzurra.
Ha partecipato con la Nazionale olimpica giapponese alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Prima che diventasse famoso anche in Italia, è stato creato un sito internet in suo onore, chiamato Morimoto Mania, un fan club virtuale tradotto in più lingue, dove viene esaltato ogni suo gesto in tipico stile giapponese, nonostante gli ideatori siano dei ragazzi siciliani.
Morimoto esordisce in Serie A domenica 28 gennaio 2007, all'eta di 18 anni.
Gionatha Spinesi (Pisa, 9 marzo 1978) è un calciatore italiano
Carriera
Comincia a giocare nel Gruppo Sportivo I Passi di Pisa, poi si trasferisce al Pisa Calcio, squadra della sua città, che in quegli anni militava nei Dilettanti. In seguito va al Castel di Sangro (serie B) dove milita per due anni, successivamente firma un contratto per il Bari in Serie A, dove gioca dal 1998 al 2004. Dal 2001 Spinesi ha raggiunto ogni anno la doppia cifra realizzativa nel campionato cadetto, ma nel 2004 risolve anzitempo il contratto in scadenza col Bari, andando a giocare nell'Arezzo (serie B), dove contribuisce con i sui goal alla salvezza della squadra toscana e conquista il titolo di capocannoniere con ben 22 reti. Infine, nel 2005, si trasfersce a Catania dove ha seguito l'ex allenatore dell'Arezzo Pasquale Marino e dove gioca tutt'ora. Nella stagione 2005-2006 è stato il protagonista della cavalcata degli etnei verso la conquista della serie maggiore siglando 23 reti. L'anno successivo contribuisce alla salvezza della squadra rossazzurra con 17 gol. Nell'estate del 2007 durante il calciomercato ha dichiarato ai giornalisti di Pisa (con il Pisa Calcio neopromosso in serie B) di esser disposto a ridursi l'ingaggio e tornare a giocare in serie B per la sua città: "Vorrei fare come Lucarelli, tornare a giocare nella squadra della mia città, vestire la fascia di capitano e aprire un ciclo vincente"-
Ha giocato otto partite con la maglia della Nazionale Italiana Under 21 siglando cinque reti. Attaccante dotato di una buona tecnica, fa della potenza di piede e della precisione di testa le sue principali armi. Da giovanissimo, quando giocava nel Bari in serie A, fu corteggiato anche dalla Juventus.
Una curiosità: è l'unico giocatore ad aver preso parte al prestigioso Torneo di Viareggio con le maglie di tre diverse squadre (Inter, Castel di Sangro e Bari).