Notizie da Torre del Grifo Village

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Nessun cambio in panchina. Il Catania non cambierà allenatore. Dario Marcolin rimane il tecnico del Catania, nonostante la sconfitta di oggi contro la Virtus Entella avvenuta in maniera sfortunata. No al ritorno di Sannino, almeno per il momento. Il Catania va avanti con Marcolin, per provare a risollevarsi da una situazione difficile ma assolutamente riparabile

squadra subito in ritiro...

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Il Catania torna al successo a quasi due mesi di distanza. La formazione etnea ieri ha superato l'Avellino per 1-0, compiendo tre passi in avanti verso la permanenza in Serie B. Intanto La Sicilia riserva spazio in prima pagina alla formazione di Dario Marcolin, titolando "Tre punti contro l'Avellino che danno speranza". La classifica, però, è ancora deficitaria: i siciliani occupano la terzultima posizione in graduatoria con appena 35 punti.

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Il derby dell'amicizia tra Catania e Trapani si risolve con una vittoria dei rossazzurri. Un tempo per parte, ma la furia messa in campo dalla squadra di Marcolin nella seconda frazione spazza via i granata, usciti dal campo dopo 45'. Un successo colto in una cornice di pubblico spettacolare: più di 16mila spettatori, 1,5mila tifosi del Trapani a riempire il settore ospiti in un clima di autentica festa, mai visto negli ultimi anni in città.

Il risultato finale, però, non deve trarre in inganno: non è stata una passeggiata per il Catania dal 1' fino al 90'. Nel primo tempo, dopo il goal di Terlizzi su rigore, la squadra etnea fatica a costruire azioni degna di nota affidandosi solo ai tentativi di Del Prete. Poi nel finale di tempo Gomis è bravo a salvare su Maniero e Calaiò, ma anche Gillet deve impegnarsi su Barillà. Nella ripresa il Catania entra in campo con ferocia e trasforma una sconfitta da incubo in un trionfo. In pochi minuti ribalta il risultato (Schiavi e autorete di Terlizzi), poi l'espulsione di Ciaramitaro rende la partita in discesa. Finisce 4-1 con le reti di Castro (il migliore in campo) e ancora Schiavi (prima doppietta in maglia rosszzurra).

Cosa ci rimane del pomeriggio di festa al Massimino? Guardando la classifica salta subito all'occhio l'avanzamento effettuato dai rossazzurri che adesso sono fuori dalla zona retrocessione distante comunque ancora 2 punti.

Dopo la sconfitta di Chiavari, il punto più basso della gestione Marcolin, il Catania si è compattato e ha iniziato a correre contemporaneamente agli avversari per la salvezza: le tre vittorie consecutive arrivano in un momento decisivo della stagione. Un passo falso avrebbe significato rende ancor più disperata una situazione che rimane ancora critica. La gara contro il Latina di domenica prossima assume un duplice valore: vincere significherebbe aumentare il distacco dagli immediati inseguitori e conquistare il secondo successo di fila lontano dal Massimino darebbe al gruppo una spinta incredibile per il finale di stagione.

Il 4-3-1-2 con Rosina a centrocampo, determinante come Ricchiuti nel 2010 (Marcolin dixit) può dare i suoi frutti in casa, ma è da testare in trasferta dove i rossazzurri devono fare anche gara di contenimento. Marcolin (ieri a cena a festeggiare in uno noto ristorante catanese con il vice Annoni e il preparatore Neri) ha una settimana di tempo per preparare nel migliore dei modi la sfida di Latina. Il tecnico avrà a disposizione Coppola (in panchina contro il Trapani) e soprattutto Martinho. Quest'ultimo potrà essere l'arma in più per il finale di stagione dando qualità e quantità nel reparto offensivo.

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Un tris di vittorie per allontanare la zona retrocessione e riportare entusiasmo a una piazza che ha vissuto una stagione al di sotto delle attese. Mai gli etnei erano riusciti a fare tanto in questa stagione fermandosi sempre a due vittorie di fila sia a ottobre (Vicenza ed Entella) sia a gennaio (Pro Vercelli e Perugia).
Contro il Trapani invece è arrivata la fine di un incubo che permette alla squadra di Marcolin di dare continuità alle vittorie con Avellino e Varese e respirare in classifica uscendo dopo tempo immemore dalla zona rossa. Contro il Latina domenica l'occasione è ghiotta per vincere un altro scontro diretto e calare un poker che potrebbe allontanare ulteriormente i fantasmi della Lega Pro.

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Torna il sorriso a Catania. Prestazioni e risultati positivi. E nello sprint finale può succedere di tutto. I rossoazzurri possono puntare su Lucas Castro. Ritrovato, protagonista, pedina imprescindibile nello scacchiere di Marcolin. Castro riscuote già numerosi consensi in serie A in vista della prossima stagione, apprezzamenti che fanno pensare ad un anno da protagonista nella massima serie. Ma intanto sorride il Catania, con un Castro in grande forma per lo sprint finale

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Il Catania avrà bisogno di cogliere un punto nel difficile campo di Carpi per potersi garantire la permanenza in Serie B senza passare dalla lotteria dei play-out: la squadra rossoazzurra ci crede soprattutto con il suo difensore centrale Raffaele Schiavi, 29 anni, autore di tre gol con i catanesi (l'ultimo dei quali al Cittadella) da quando è arrivato in gennaio. Il calciatore si è fatto apprezzare dalla tifoseria siciliana per il suo impegno e per la stabilità che in molte partite ha potuto trasmettere alla retroguardia che prendeva molti gol nel girone d'andata. Non si sa se Schiavi rimarrà a Catania nella prossima stagione anche perché è seguito da alcuni club che dovrebbero giocare in Serie A, quindi, di fronte alla prospettiva di tornare nella massima serie dove era già stato, il difensore cavese potrebbe anche vacillare.

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Gillet convocato in nazionale

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Finita una stagione travagliata, dovevamo risalire, ci siamo salvati all'ultima giornata... 15° posto finale

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Come riportato da Gianlucadimarzio.com, al Catania sta per tornare Davide Baiocco, stavolta per un ruolo societario: sarà una sorta di team manager, il collante tra squadra, società e settore giovanile.

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il DS Delli Carri saluta

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il DS Delli Carri saluta

Caniggia nuovo ds

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Per il niovo allenatore si fanno i nomi di Marino e De Zerbi.. con quest'ultimo in pole

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Macron sarà il nuovo sponsor tecnico. Addio a Givova dopo 5 anni.

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A 'Speciale Calciomercato' in onda su Sky Sport 1, interviene il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, che torna a parlare alla stampa dopo un lungo periodo di silenzio. Oggi è stata presentata in un noto hotel ad Aci Castello (in provincia di Catania) la nuova stagione di B targata Sky Sport che sarà titolare dei diritti televisivi in esclusiva nel triennio 2015-2018.

Queste le parole del massimo dirigente rossazzurro: "Vogliamo fare un campionato importante. Abbiamo pensato anche alle strutture e pensiamo anche a fare lo stadio, idea che non abbiamo mai abbandonato. Siamo rimasti sorpresi dal campionato di B, ma abbiamo fatto tesoro dell'esperienza. Marino è la nostra prima scelta, ma è ancora vincolato con il Vicenza.
Vediamo come andranno le cose. Migliore tecnico avuto nella mia gestione? Difficile, sono tutti bravi. Mihajlovic e Berlusconi? Andranno d'accordo. Con lui è difficile non andare d'accordo. Il pubblico rossonero si innamorerà di lui. Nelio Lucas? Lo conosce bene Pablo Cosentino che me lo presento. A Taormina si incontrò per la prima volta con Galliani. In quell'occasione c'era anche Lotito che si lamentava con Lucas perchè non gli dava Felipe Anderson. Fondi di investimento nel calcio italiano? Se si vietano a livello europeo, questo deve essere fatto per tutti. Tutti i paesi li utilizzano, dall'Inghilterra al Portogallo fino alla Spagna come il caso dell'Atletico Madrid, club indebitato, ma aiutato dai fondi. Italia è un paese penalizzato, da questo punto di vista. Tifosi? Speriamo di rendere l'ambiente più sereno con tante belle vittorie".

[Meridiano]

Alle 7.15, mentre il catanese sorseggia il caffè, prima di andare a lavoro, ecco la notizia che sconvolge l'estate sportiva degli appassionati sportivi etnei.

Nel corso di un'indagine coordinata dalla Dda di Catania, vengono arrestati il presidente del Catania, Pulvirenti, l'amministratore delegato, Cosentino, l'ex direttore sportivo, Delli Carri e altri quattro persone tra procuratori e agenti di scommesse online con l'accusa di truffa

Un'indagine clamorosa che esplode al termine di una stagione sofferta con la salvezza conquistata solo all'ultima giornata dopo i proclami di inizio stagione di una pronta risalita in Serie A. Già, la stagione appena passata. Forse la più incredibile della storia pluridecennale della società rossazzurra con un'appendice amara, amarissima per i tifosi, le vere 'vittime' di questo vortice giudiziario.

Le accuse, le intercettazioni, i video sono sotto gli occhi di tutti. Non c'è bisogna di aggiungere altro a quello che già sta facendo (bene) la magistratura (da aggiungere che la procura di Catania ha potuto utilizzare le intercettazioni grazie alla nuova legge sulla frode sportiva approvata in via definitiva lo scorso ottobre)

La giustizia sportiva farà il suo corso e se saranno accertate delle responsabilità è giusto che si paghi, anche duramente.

Sembrerà banale scriverlo, ma è sempre bene precisarlo. Pulvirenti e compagnia rischiano grosso, ma avranno modo di difendersi nel processo (e speriamo non dal processo) che andrà in scena nelle prossime settimane, dopo l'indagine condotta dal procuratore generale Palazzi.

Ci sarà anche un'appendice extra-sportiva con il procedimento penale, ma questa non è materia del nostro giornale malgrado possano esserci evidenti ricadute sul futuro della società rossazzurra. E un pensiero va anche alle tante persone che lavorano all'interno della società che ogni giorno hanno dato tanto alla causa rossazzurra dimostrando grande professionalità.

Adesso però il treno di Pulvirenti è deragliato e sembra diretto verso il burrone. La Lega Pro, evitata per un pelo, potrebbe tramutarsi in realtà attraverso la sentenza della giustizia sportiva.

E la parabola del Catania di Pulvirenti sembra anche quella della sua vita. Con in tasca il diploma di ragioniere e tanta buona volontà, Pulvirenti inizia la sua scalata ai vertici. Prima l'acquisto di un ex punto vendita della Standa, poi trasformato nel primo hard discount di Sicilia, i punti vendita Fortè. Poi l'aviazione civile e l'avventura di Windjet finita nel peggiore dei modi: un concordato di tipo liquidatorio con cessione integrale dei beni, 180 milioni di debiti e 500 dipendenti rimasti a casa. Al Catania ci arriva nel 2004 comprandolo da Gaucci, poi nel 2006 arriva la Serie A e addirittura la rivista 'Capital' lo elegge l'imprenditore dell'anno.

Per quasi dieci anni il Catania è in Serie A dando anche spettacolo e sfiorando addirittura l'Europa nel 2013. Poi il lento, inesorabile declino. Fino al 23 giugno 2015, la data che segna la caduta di Pulvirenti. Cosa rimarrà del Catania? Ci vorrà una lunga estate per scoprirlo.