"Una via intitolata a Vio"
Inviato: 18.11.08 - 22:05
Tutti contro i pantaloncini di Plasmati. Tutti tranne i tifosi del Catania, che sul web esaltano le trovate fantasiose del vice Zenga. E "lo stregone" ne prepara di nuove: "Possono arrivare anche guardando altri sport, ma c'è sempre bisogno della disponibilità dei giocatori"
CATANIA - Merito delle strategie di Gianni Vio le fortune del Catania? "Allora intitoliamogli una via". Usano l'ironia i tifosi del Catania sui blog internettiani per esprimere i loro apprezzamenti nei confronti del collaboratore di Walter Zenga che, dopo che la punizione segnata domenica da Mascara al Torino ha fatto il giro di tutte le tv, è stato individuato come il tattico che studia schemi da basket e football americano per indicare a Zenga e alla squadra nuove soluzioni da rete nelle palle inattive.
Sul web i tifosi esaltano Zenga, che adesso è diventato Mazinga, mentre Vio è diventato 'lo stregone'. Nei siti gli ultrà del Catania difendono anche il loro tecnico da quelli che definiscono "gli attacchi di Varriale".
Schivo quanto cordiale, Gianni Vio ama stare dietro le quinte. E' nato a Venezia nel 1953, collaboratore tecnico della prima squadra, stratega specialista dell'elaborazione tattica sui calci piazzati.
Ha giocato nel settore giovanile del Venezia, ma un infortunio al menisco ha decretato la fine della sua carriera da calciatore, avviando però una soddisfacente parabola da tecnico nel calcio dilettantistico: "Ho preso il patentino nel 1979, ho allenato dapprima nelle giovanili. Con la Julia venne il titolo di vice campioni d'Italia Giovanissimi, a livello di prima squadra ho avuto esperienze con varie formazioni venete in Promozione, Eccellenza e serie D".
Come nasce la sua specializzazione? "Ho sempre avuto una particolare attenzione per le situazioni di gioco che si sviluppano su palla inattiva. Nel 2004 collaboravo con il sito allenatore.net: all'epoca scrissi le mie riflessioni in un volume intitolato "+30%", (con riferimento alle maggiori possibilità di sfruttamento dei calci piazzati, ndr). Walter Zenga ebbe modo di leggere e s'incuriosì. Successivamente, siamo sempre rimasti in contatto, scambiandoci e-mail e telefonate ai tempi in cui lui guidava la Stella Rossa. Nel 2007 m'invitò negli Emirati Arabi e fui suo ospite, in campo. La prima esperienza da collaboratore fu quella con la Dinamo Bucarest, quindi al Catania".
Tutti si sono accorti del gran lavoro dei rossazzurri su ogni singolo aspetto dell'organizzazione di gioco, piazzati inclusi: "Sono contento per il Catania e per il mister, che è sempre molto attento ai dettagli: penso che i buoni risultati, in generale come nello specifico delle palle inattive, dipendano dalla grande disponibilità e dalla qualità dei giocatori, che sono capaci di garantire un grande impegno. L'allenatore si aggiorna continuamente, è molto esigente e questa è una molla formidabile per tutti noi. La società indirizza nel senso corretto i nostri sforzi: mi piace quel concetto più volte ribadito dal direttore Lo Monaco, per cui non possiamo permetterci di dormire se non con un occhio solo. L'altro deve rimanere aperto perché gli altri stanno pensando a fare meglio di noi: loro ci studiano, noi dobbiamo studiare novità ed approfondimenti".
Vio, che partecipa agli allenamenti negli ultimi giorni della settimana, ammette: "Le idee possono venire da qualsiasi sport, anche dal basket o dal football americano, come ho sentito, ma ripeto: nulla è possibile e proficuo senza la disponibilità dei calciatori, le intuizioni dell'allenatore e lo stimolo dell'ambiente, cioè di una società attenta al particolare, vigile e partecipe". E poi è convinto: il campione segna sempre e comunque.
(fonte: lasiciliaweb.it)
CATANIA - Merito delle strategie di Gianni Vio le fortune del Catania? "Allora intitoliamogli una via". Usano l'ironia i tifosi del Catania sui blog internettiani per esprimere i loro apprezzamenti nei confronti del collaboratore di Walter Zenga che, dopo che la punizione segnata domenica da Mascara al Torino ha fatto il giro di tutte le tv, è stato individuato come il tattico che studia schemi da basket e football americano per indicare a Zenga e alla squadra nuove soluzioni da rete nelle palle inattive.
Sul web i tifosi esaltano Zenga, che adesso è diventato Mazinga, mentre Vio è diventato 'lo stregone'. Nei siti gli ultrà del Catania difendono anche il loro tecnico da quelli che definiscono "gli attacchi di Varriale".
Schivo quanto cordiale, Gianni Vio ama stare dietro le quinte. E' nato a Venezia nel 1953, collaboratore tecnico della prima squadra, stratega specialista dell'elaborazione tattica sui calci piazzati.
Ha giocato nel settore giovanile del Venezia, ma un infortunio al menisco ha decretato la fine della sua carriera da calciatore, avviando però una soddisfacente parabola da tecnico nel calcio dilettantistico: "Ho preso il patentino nel 1979, ho allenato dapprima nelle giovanili. Con la Julia venne il titolo di vice campioni d'Italia Giovanissimi, a livello di prima squadra ho avuto esperienze con varie formazioni venete in Promozione, Eccellenza e serie D".
Come nasce la sua specializzazione? "Ho sempre avuto una particolare attenzione per le situazioni di gioco che si sviluppano su palla inattiva. Nel 2004 collaboravo con il sito allenatore.net: all'epoca scrissi le mie riflessioni in un volume intitolato "+30%", (con riferimento alle maggiori possibilità di sfruttamento dei calci piazzati, ndr). Walter Zenga ebbe modo di leggere e s'incuriosì. Successivamente, siamo sempre rimasti in contatto, scambiandoci e-mail e telefonate ai tempi in cui lui guidava la Stella Rossa. Nel 2007 m'invitò negli Emirati Arabi e fui suo ospite, in campo. La prima esperienza da collaboratore fu quella con la Dinamo Bucarest, quindi al Catania".
Tutti si sono accorti del gran lavoro dei rossazzurri su ogni singolo aspetto dell'organizzazione di gioco, piazzati inclusi: "Sono contento per il Catania e per il mister, che è sempre molto attento ai dettagli: penso che i buoni risultati, in generale come nello specifico delle palle inattive, dipendano dalla grande disponibilità e dalla qualità dei giocatori, che sono capaci di garantire un grande impegno. L'allenatore si aggiorna continuamente, è molto esigente e questa è una molla formidabile per tutti noi. La società indirizza nel senso corretto i nostri sforzi: mi piace quel concetto più volte ribadito dal direttore Lo Monaco, per cui non possiamo permetterci di dormire se non con un occhio solo. L'altro deve rimanere aperto perché gli altri stanno pensando a fare meglio di noi: loro ci studiano, noi dobbiamo studiare novità ed approfondimenti".
Vio, che partecipa agli allenamenti negli ultimi giorni della settimana, ammette: "Le idee possono venire da qualsiasi sport, anche dal basket o dal football americano, come ho sentito, ma ripeto: nulla è possibile e proficuo senza la disponibilità dei calciatori, le intuizioni dell'allenatore e lo stimolo dell'ambiente, cioè di una società attenta al particolare, vigile e partecipe". E poi è convinto: il campione segna sempre e comunque.
(fonte: lasiciliaweb.it)