Pensieri e parole sui Mussi Volanti

[Meridiano]

E' da quasi un anno che Sergio Pellissier, attaccante 35enne del Chievo Verona, non parte titolare in una gara di Serie A: un Chievo-Cagliari finito 0-0 in cui l'attaccante aostano uscì poco dopo l'ora di gioco, senza lasciare grossi rimpianti. Da allora ad oggi, un anno solare molto difficile, con Pellissier che ha pensato seriamente di lasciare Verona in seguito ad un rapporto non idilliaco con Corini, che peraltro lo vedeva pochissimo.
Prima di ieri, quando l'attaccante è entrato al 45' per affiancare Paloschi nell'attacco gialloblù, solo 38 minuti in campo, di cui solo 13 messi insieme con l'ex tecnico, da poco sostituito con Maran.

Una benedizione per Pellissier e per il Chievo Verona, che ieri si è scrollato di dosso l'ultima posizione in classifica grazie alla doppietta del suo uomo più rappresentativo, uno che veste la maglia sponsorizzata Paluani da più di una decade, esattamente dodici anni. Una doppietta decisiva, per superare il Cesena, per rilanciare il Chievo, per dimostrare che la permanenza al Chievo, messa seriamente in dubbio nello scorso mercato, è stata la scelta giusta per chi è diventato ormai un simbolo per il quartiere più forte dell'Italia calcistica.

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In questa stagione il giocatore più promettente della squadra clivense, Alberto Paloschi, è stato completamente in ombra avendo segnato solamente 4 gol in 25 partite fino alla partita di ieri dove l'attaccante ex Milan è sembrato in grande spolvero andando a segno con una doppietta ed effettuando realizzazioni di grande fattura.
Sembra essere tornato il Paloschi dell'anno scorso dove finì il suo campionato con un bottino di ben 13 reti più 2 in coppa Italia. Ecco perchè il Palermo, prossimo avversario dei gialloblu, già sta studiando contromisure con la sua fase difensiva nella partita di sabato pomeriggio al Bentegodi.

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Trentadue punti, +10 dalla terzultima piazza occupata dal Cesena, vogliono dire una salvezza pressoché raggiunta.
Quella del Chievo Verona è una piazza tranquilla, dove si riesce a lavorare e fare calcio, ottenendo anche risultati. Magari i giocatori ambiziosi la possono usare come trampolino di lancio, come Zukanovic, che molto probabilmente presto approderà ad una big. Sta di fatto che i più respirano un'aria di casa, e difficilmente vogliono separarsi.
Anche chi, come Alberto Paloschi, potrebbe dimostrare di valere a piani leggermente più alti ed era partito in Serie A con un biglietto da visita niente male: il gol trovato dopo pochi secondi dall'esordio con la maglia del Milan poteva aprire ben altri scenari. "Sono felice qui, se non mi cacciano, resto volentieri", ha dichiarato qualche giorno fa l'attaccante .
Un pensiero condiviso; gli ha fatto eco il compagno di reparto Riccardo Meggiorini: "Qui mi sento a casa e sono davvero felice". Se fosse entrato quel pallone contro il Sassuolo, probabilmente lui sarebbe stato ricordato a lungo come autore del gol più bello messo a segno da un giocatore con la maglia del Chievo. Intanto si dovrà accontentare di respirare l'aria di Veronello, una casa che abbraccia talenti come il suo e quello di Paloschi; un'isola felice difficile da lasciare.