Pensieri e parole sui clivensi
Inviato: 10.12.10 - 09:58

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Complimenti ancora a questa societa', a Campedelli che ogni anno con una campagna acquisti normalissima riesce sempre nell'intendo di salvarsi tranquillamente, senza affanniMeridiano ha scritto:Salvezza quasi raggiunta dopo la vittoria di oggi, Complimenti a Campedelli e Sartori ancora una volta
SALVEZZA MATEMATICA!! COMPLIMENTI A CAMPEDELLI E SARTORI ANCORA UNA VOLTA.. Una piccola realta che ogni anno gioca un buon calcio e non regala nulla a gli avversariMeridiano ha scritto:Complimenti ancora a questa societa', a Campedelli che ogni anno con una campagna acquisti normalissima riesce sempre nell'intendo di salvarsi tranquillamente, senza affanniMeridiano ha scritto:Salvezza quasi raggiunta dopo la vittoria di oggi, Complimenti a Campedelli e Sartori ancora una volta![]()

Il Chievo sta costruendo l'ennesima stagione da incorniciare. I gialloblu di Di Carlo battono 1-0 il Palermo al Bentegodi e si portano a quota 23 in classifica, facendo l'ennesimo passo fondamentale verso una salvezza che sembra gia' a portata di mano. Rosanero in crisi nerissima, per Mutti un solo punto in tre gare sulla panchina dei siciliani. LA PARTITA - Tenuta in mano praticamente sempre dal Chievo e decisa da un guizzo nella ripresa di Sammarco, ben imbeccato da Luciano. Il Palermo aveva gia' rischiato di andare sotto in piu' occasioni, sui colpi di Thereau, Paloschi e Bradley. Nemmeno una volta incassato lo svantaggio, i rosanero sono stati in grado di organizzare una reazione credibile, affidandosi a qualche giocata estemporanea dei singoli. Il Chievo confeziona cosi' il sorpasso e si porta a 23 punti in classifica, siciliani fermi a 21 e ufficialmente in crisi.
Verona. Come buttarsi via e vivere infelici e scontenti. L'insostenibile leggerezza del Chievo, purtroppo, colpisce ancora. Ma come, hai una chance più unica che rara, puoi andare in semifinale di Coppa, te la giochi pure in casa e hai la fortuna di avere già 24 punti in classifica, dunque morale alto. E tu, che cosa ti inventi, per complicarti la vita? Te la giochi male, malissimo. Con scelte purtroppo assolutamente discutibili (scusate, ma cinque difensori tutti insieme, da quando il Chievo non li aveva?) e una gestione del match da squadra immatura. Il Chievo sembra giocare per il pari, come se in fondo potesse andar bene anche l'ipotesi supplementari. Fa pochissimo per vincere, ha un approccio molto soft a un match dove servirebbero, invece, adrenalina, cuore, coraggio, personalità, anima. Niente di tutto questo, stavolta. E così, esce dalla Coppa senza alibi e a testa bassa. Amen.
SCONCERTANTE. Un aggettivo? Sconcertante. La sintesi più azzeccata? I fischi che accompagnano Di Carlo e il Chievo nel dopopartita più amaro che ci si potesse immaginare. Fischi meritati, giusto dirlo, per evitare equivoci e per non crearsi degli alibi. Perchè non si possono buttar via occasioni così, anche se, a ripensarci bene, non è la prima volta che succede. Dev'essere scritto nel destino del Chievo, che in certe occasioni è abilissimo a fare trenta e quasi mai trentuno. Per chi avesse memoria corta, vanno ricordate le presenze nelle Coppe europee, che restano a distanza di anni, il festival delle occasioni sprecate. Bene, a questo elenco, aggiungiamo da ieri anche l'esibizione col Siena. Un campionario di errori, che parte (purtroppo) dalla formazione iniziale e arriva fino al triste epilogo. Col Siena che fa (giustamente) festa e il Chievo, fischiato e deluso, fuori a testa bassa.
DOV'E' IL CUORE? Per un tempo, è un Chievo passabile, anche se manca il "sacro fuoco", nè si capisce perchè debba essere questo, irrimediabilmente questo, l'approccio al match. Qui non è campionato, qui è partita secca, te le devi giocare "o dentro o fuori", non aspettare sempre che siano gli altri a fare il primo passo. E' un marchio di fabbrica, anche questo, che il Chievo non riesce a togliersi e che ne frena il cammino. In un tempo, c'è un guizzo di Uribe (9'), unico lampo del suo pomeriggio anonimo; una buona palla di Vacek (36') per lo stesso Uribe, che non ci arriva; un sinistro di Dramè (42') da troppo lontano. Il Siena? Meno ancora, se è per quello: un angolo (30') sul quale Rossettini rischia di beffare Puggioni e un guizzo di Grossi (45') sul quale Gonzales non chiude da due passi.
IL JOLLY. Ti aspetti un Chievo diverso, ma la ripresa ripropone l'identico copione. Allora, prova a cambiarlo Sannino, calando il jolly. Nome e cognome Mattia Destro, uno che al Chievo ha già fatto male. Destro entra, forse è ancora freddo quando sbuca in mezzo all'area, si libera della guardia "allegra" di Dramè e infila da due passi. Mimmo Di Carlo ci mette un po' troppo a cambiare. Paloschi entra solo un quarto d'ora dopo, nel frattempo Uribe conferma che non è serata e Moscardelli che non c'è proprio. Sul taccuino, un'incornata velleitaria di Uribe, un destro presuntuoso di Hetemaj, una scelta scellerata di Moscardelli. Neanche quando Grossi si fa cacciare (60') il Chievo alza il ritmo. Anzi, il Siena in 10, rischia il 2-0. Sarebbe stato troppo. Basta e avanza anche così. Piovono fischi. Tutto il resto è noia.
Ogni campionato salvezza tranquilla e buon giocoIl direttore sportivo del Chievo Verona, Giovanni Sartori, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha fatto il punto sul momento attuale del club gialloblù: “Abbiamo 27 punti, in pochi avrebbero pensato ad una classifica così ad inizio stagione. Tutti credo ci avrebbero messo la firma. Per questo i tifosi devono essere contenti, siamo perfettamente in linea con gli obiettivi.”.