
Siena - Inter 1-2
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Re: Verso Siena - Inter
APPIANO GENTILE - Secondo allenamento settimanale in vista di Siena-Inter, gara valida per la 17^ giornata della Serie A Tim 2008-2009 in programma, sabato 20 dicembre 2008, allo stadio 'Artemio Franchi-Arena Montepaschi' (ore 20,30). José Mourinho, lo staff tecnico e quello dei preparatori dopo il riscaldamento hanno fatto svolgere al gruppo una serie di partitelle e di esercitazioni specifiche sul possesso palla. Patrick Vieira ha svolto i primi 45 minuti di lavoro con i compagni per poi concludere con un lavoro specifico. Nelson Rivas ha svolto al prima parte del lavoro con i compagni, quindi una parentesi individuale (velocità in salita) e ancora con i compagni per le partitelle di fine seduta. Allenamenti individuali per Julio Ricardo Cruz (terapie, fisioterapia, cyclette e corsa) e Victor Obinna (terapie, fisioterapie e cyclette). Francesco Toldo, in rappresentanza della società e della squadra, ha accompagnato la signora Bedy Moratti a Roma per la premiazione dei Collari d'Oro del Coni al merito sportivo.
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Re: Verso Siena - Inter
Sabato 20 dicembre è in programma Siena-Inter, anticipo serale della 17^ giornata della Serie A Tim 2008-2009 (stadio "Artemio Franchi - Montepaschi Arena" di Siena; ore 20.30).
Questa la situazione disciplinare in vista della gara contro la formazione allenata da Marco Giampaolo.
SIENA
Diffidati: Galloppa, Portanova;
Squalificati: nessuno.
FC INTERNAZIONALE
Diffidati: Ibrahimovic, Maicon, Muntari, Quaresma;
Squalificati: Stankovic.
Questa la situazione disciplinare in vista della gara contro la formazione allenata da Marco Giampaolo.
SIENA
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Re: Verso Siena - Inter
Penultimo allenamento della squadra al centro sportivo "Angelo Moratti" in vista di Siena-Inter, gara valida per la 17^ giornata della Serie A Tim 2008-2009 in programma, sabato 20 dicembre 2008, allo stadio "Artemio Franchi-Arena Montepaschi" di Siena (ore 20,30).
Alla presenza dei rappresentanti delle aziende che hanno scelto di abbinare il loro marchio a quello dell'Inter, che al termine della seduta hanno brindato al prossimo Natale con José Mourinho e i calciatori, il gruppo ha svolto un allenamento da circa 90 minuti: riscaldamento, velocità, tiri in porta sotto forma di gioco di squadra, partitella posizionale. Victor Obinna è tornato ad allenarsi con i compagni. Seduta completamente con il gruppo per Nelson Rivas, mentre Patrick Vieira ha svolto anche lui l'intera seduta con i compagni fatta eccezione per la fase dei tiri in porta, sostituita con un lavoro di tecnica individuale sul campo.
Lavori programmati e differenziati per Julio Ricardo Cruz (terapie, fisioterapia, forza specifica e tapis roulant) e Francesco Toldo (terapie, fisioterapia, propriocettiva e forza specifica).
Stasera, ritrovo della squadra per la cena al centro sportivo "Angelo Moratti".
Alla presenza dei rappresentanti delle aziende che hanno scelto di abbinare il loro marchio a quello dell'Inter, che al termine della seduta hanno brindato al prossimo Natale con José Mourinho e i calciatori, il gruppo ha svolto un allenamento da circa 90 minuti: riscaldamento, velocità, tiri in porta sotto forma di gioco di squadra, partitella posizionale. Victor Obinna è tornato ad allenarsi con i compagni. Seduta completamente con il gruppo per Nelson Rivas, mentre Patrick Vieira ha svolto anche lui l'intera seduta con i compagni fatta eccezione per la fase dei tiri in porta, sostituita con un lavoro di tecnica individuale sul campo.
Lavori programmati e differenziati per Julio Ricardo Cruz (terapie, fisioterapia, forza specifica e tapis roulant) e Francesco Toldo (terapie, fisioterapia, propriocettiva e forza specifica).
Stasera, ritrovo della squadra per la cena al centro sportivo "Angelo Moratti".
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Re: Verso Siena - Inter
Stamane, al centro sportivo "Angelo Moratti" dove i nerazzurri si sono ritrovati ieri sera per cena, allenamento di rifinitura della squadra in vista di Siena-Inter, gara valida per la 17^ giornata della Serie A Tim 2008-2009 in programma domani, sabato 20 dicembre 2008, allo stadio "Artemio Franchi-Montepaschi Arena" di Siena (ore 20,30). Il gruppo, dopo il riscaldamento, ha svolto una lavoro tecnico-tattico-atletico attraverso una serie di partitelle. Sedute differenziate per Julio Ricardo Cruz (terapie, fisioterapia e forza specifica), Francesco Toldo (terapie, fisioterapia e forza specifica) e Patrick Vieira (terapie, fisioterapia e forza specifica).
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Re: Verso Siena - Inter
Voleva il Manchester United ed è stato accontentato.
"Sì. Volevo lo United perchè desideravo incontrare i migliori. Sono i campioni d'Europa e tra due giorni avranno la possibilità di essere anche i campioni del mondo. È la squadra nella quale gioca il Pallone d'Oro in carica e la squadra che ha un super allenatore come Ferguson. Hanno dei grandi campioni, non solo Cristiano Ronaldo, e nel loro stadio si respira un'atmosfera fantastica. Tutto questo rappresenta per noi una forte motivazione. All'andata giocheremo nel nostro stadio che, credo, sarà stracolmo e sicuramente in un ambiente carico di emozioni. Al ritorno a Manchester giocheremo contro una squadra con la quale ho vissuto emozioni indimenticabili. Sono contento di ritornarci".
Giocherete l'ultima partita dell'anno a Siena e sicuramente avrete l'intenzione di chiudere nei migliori dei modi...
"È una partita importante come tutte quelle di campionato. Sarà l'ultima dell'anno. Farebbe piacere mantenere il distacco attuale dalle inseguitrici. Dovremo fare di tutto per vincere. Non voglio che questo vantaggio si riduca. Siamo venuti ieri in ritiro, anche se effettivamente preferisco definirlo come un gruppo di persone che stanno bene insieme, perché sappiamo che, dopo Siena, avremo molto tempo da trascorrere con le nostre famiglie anche se, questa seconda famiglia, cioè l'Inter, mancherà. Ieri più che un ritiro, infatti ,era un volere stare insieme. Oggi ci siamo allenati poco, ma molto bene, con un ottimo atteggiamento da parte della squadra e sono convinto che questa sia particolarmente presente nonostante il clima di festa. Penso che per due giorni, infatti, i giocatori abbiano dimenticato il contesto e si siano concentrati al massimo per preparare una partita insidiosa contro una squadra che gioca particolarmente bene in casa".
Considera la pausa di campionato un rischio?
"No, non è a rischio la concentrazione. Per essere completamente felice ho sicuramente bisogno di calcio. Posso dire che in questo momento sono felice e mi trovo bene all'Inter, e più in generale, nel calcio italiano. L'unica cosa che rimpiango dell'Inghilterra sono le partite durante il periodo delle festività natalizie, perchè questo è un periodo fantastico per giocare a calcio e fare contenti migliaia di appassionati, che colgono l'occasione per seguire con particolare attenzione le gare. Ma al rientro ad Appiano, la squadra ritornerà ai suoi standard di condizione fisica e mentale. Non ci sarà alcun problema".
Quindi le piacerebbe se anche in Italia non si facesse la pausa natalizia?
"No, bisogna rispettare la cultura e la tradizione. In Italia è sempre stato così. Io non sono nessuno per cambiare queste tradizioni e non voglio nemmeno che qualcuno pensi che ci sia da parte mia l'intenzione di cambiarle. Per me non è un problema: io mi adatto. Sottolineavo soltanto la bellezza della mia esperienza precedente".
Come regalo di Natale può anticipare alla stampa la formazione anti-Siena?
"Come regalo di Natale (ndr.: sorride)... Julio Cesar, Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Ibrahimovic, più altri due... nove su undici, un bel regalo".
Già che ci siamo, può anticiparci anche un regalo per il 2009?
"... Jimenez... ".
"Sì. Volevo lo United perchè desideravo incontrare i migliori. Sono i campioni d'Europa e tra due giorni avranno la possibilità di essere anche i campioni del mondo. È la squadra nella quale gioca il Pallone d'Oro in carica e la squadra che ha un super allenatore come Ferguson. Hanno dei grandi campioni, non solo Cristiano Ronaldo, e nel loro stadio si respira un'atmosfera fantastica. Tutto questo rappresenta per noi una forte motivazione. All'andata giocheremo nel nostro stadio che, credo, sarà stracolmo e sicuramente in un ambiente carico di emozioni. Al ritorno a Manchester giocheremo contro una squadra con la quale ho vissuto emozioni indimenticabili. Sono contento di ritornarci".
Giocherete l'ultima partita dell'anno a Siena e sicuramente avrete l'intenzione di chiudere nei migliori dei modi...
"È una partita importante come tutte quelle di campionato. Sarà l'ultima dell'anno. Farebbe piacere mantenere il distacco attuale dalle inseguitrici. Dovremo fare di tutto per vincere. Non voglio che questo vantaggio si riduca. Siamo venuti ieri in ritiro, anche se effettivamente preferisco definirlo come un gruppo di persone che stanno bene insieme, perché sappiamo che, dopo Siena, avremo molto tempo da trascorrere con le nostre famiglie anche se, questa seconda famiglia, cioè l'Inter, mancherà. Ieri più che un ritiro, infatti ,era un volere stare insieme. Oggi ci siamo allenati poco, ma molto bene, con un ottimo atteggiamento da parte della squadra e sono convinto che questa sia particolarmente presente nonostante il clima di festa. Penso che per due giorni, infatti, i giocatori abbiano dimenticato il contesto e si siano concentrati al massimo per preparare una partita insidiosa contro una squadra che gioca particolarmente bene in casa".
Considera la pausa di campionato un rischio?
"No, non è a rischio la concentrazione. Per essere completamente felice ho sicuramente bisogno di calcio. Posso dire che in questo momento sono felice e mi trovo bene all'Inter, e più in generale, nel calcio italiano. L'unica cosa che rimpiango dell'Inghilterra sono le partite durante il periodo delle festività natalizie, perchè questo è un periodo fantastico per giocare a calcio e fare contenti migliaia di appassionati, che colgono l'occasione per seguire con particolare attenzione le gare. Ma al rientro ad Appiano, la squadra ritornerà ai suoi standard di condizione fisica e mentale. Non ci sarà alcun problema".
Quindi le piacerebbe se anche in Italia non si facesse la pausa natalizia?
"No, bisogna rispettare la cultura e la tradizione. In Italia è sempre stato così. Io non sono nessuno per cambiare queste tradizioni e non voglio nemmeno che qualcuno pensi che ci sia da parte mia l'intenzione di cambiarle. Per me non è un problema: io mi adatto. Sottolineavo soltanto la bellezza della mia esperienza precedente".
Come regalo di Natale può anticipare alla stampa la formazione anti-Siena?
"Come regalo di Natale (ndr.: sorride)... Julio Cesar, Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Ibrahimovic, più altri due... nove su undici, un bel regalo".
Già che ci siamo, può anticiparci anche un regalo per il 2009?
"... Jimenez... ".
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Re: Verso Siena - Inter
Quali sono le maggiori soddisfazioni di questo ultimo mese e mezzo di campionato?
"Quello che non mi è piaciuto sono i settanta minuti contro il chievo, che come atteggimento hanno ricordato i novanta contro l'Anortosis e Panatinakos. Per il resto sono molto soddisfatto: l'atteggiamento, il miglioramento dal punto di vista tattico, la capacità di mantenere alta la concentrazione e l'empatia funzionale in campo e fuori, il modo con il quale i giocatori comunicano, dal punto di vista tattico, durante una gara. Un gruppo fortissimo e molto unito. Tutto questo mi sembra veramente positivo e mi rende ottimista per il futuro."
Se Adriano dovesse lasciare l'Inter durante il calciomercato di gennaio, potrebbe riaprirsi la strada per Didier Drogba?
"La strada Drogba è una squadra che solo il giocatore e il Chelsea possono aprire o chiudere, ed in questo momento sembra chiusa. Da quello che conosco del Chelsea, e credo di conoscerlo, so non vuole privarsi dei giocatori più importanti. Quindi in questo momento difficilmente si privirebbe di uno come Didier. I miei contatti con loro sono solo di amicizia e non istituzionali. Perciò non ho mai parlato di questo argomento con nessuno".
Può anticipare che tipo di programma avrà la squadra al rientro dopo le vacanze?
"Lavoreremo due volte al giorno, faremo un periodo di vero ritiro. Abbiamo deciso di rimanere a Milano per due motivi. Il primo è che non credevo positivo trascorrere dieci giorni in una località con un clima caldo per poi ritornare a casa e doversi riadattare all'inverno. Le sfide con Cagliari e Genoa sono dietro l'angolo dopo la pausa".
Torniamo alla Champions. Secondo Mourinho, che sfida sarà Chelsea-Juve?
"È una sfida da 50-50. In questo momento conosco meglio la Juventus, che vedo tutte le settimane, piuttosto del Chelsea. Sono due squadre ambiziose e competitive. Negli ottavi ci saranno tante gare interessantissime. Credo che la Juventus di oggi abbia l'intensità di gioco che ha avuto il Chelsea in passato, ma che oggi non so se possiede ancora".
C'è un successo, in questa seconda fase del 2008 trascorso all'Inter, che ricorda con più piacere?
"Per me, per il mio lavoro, contano soprattutto le vittorie finali. Ma devo e posso dire che, in occasione del successo sulla Juventus, ho sentito e capito i sentimenti dell'interista. Ho visto la felicità. Ho capito il significato simbolico di questa gara nell'interismo. L'interista per tanti anni non ha vinto e poi ha capito perché non vinceva. Per questo motivo la partita e la vittoria hanno un significato davvero speciale".
In Brasile c'è molta curiosità per sapere se Adriano giocherà la gara di esibizione del 23 dicembre: secondo Mourinho giocherà?
"Secondo me no. A meno che non abbia trovato un fisioterapista miracoloso, ma a quel punto ce lo dovrebbe dire, perché potremmo portarlo qui. Ma non credo che ciò sia possibile".
Anche una parentesi di Uefa Champions Laegue. È giusto che ci siano degli ottavi di finale di grande prestigio e anche gare tipo Villarreal-Panathinaikos?
"Secondo me è giusto. Ci sono delle regole precise che devono essere rispettate, sarà forse un peccato per lo spettacolo, ma è giusto così. Inoltre mi sembra giusto che una squadra che ha disputato un ottavo di finale impegnativo possa trovare meno complicazione a superare il turno successivo. Quando ero al Chealsea mi è accaduto qualcosa di veramente straordinario, ovvero trovare il Liverpool nel nostro stesso girone. Ricordo anche quando, per una prova televisiva, Essien venne squalificato per tre partite e non giocò la doppia sfida con il Barcellona. La stessa cosa non è accaduta la scorsa settimana con Rooney, che quindi sarà a disposizione contro di noi negli ottavi. Ma io accetto tutto quello che è conseguenza delle regole".
In questo primo periodo lei ha dovuto cambiare la maniera in cui far giocare la squadra. Dopodichè la squadra ha avuto un alto rendimento. L'aspetto che ancora sfugge e che è più difficile da correggere, è porre rimedio ai cali di concentrazione dei suoi giocatori. È preoccupato per questo?
"Prima di tutto voglio dire che la squadra ha migliorato il suo rendimento non per un cambio di modo di giocare, ma perchè sono tornati a disposizione giocatori per noi fondamentali. Giocatori che hanno portato stabilità nel gioco difensivo, che è la base del gioco globale della squadra e giocare consecutivamente per 5 o 6 gare con Cordoba e Samuel senza dover cambiare continuamente. Per me la concentrazione è, tante volte, più importante della condizione fisica e dell'aspetto tattico. La concentrazione e l'atteggiamento in campo sono fondamentali. Se dovessi scegliere tra una squadra che perde concentrazione in partite in avvio più facili o una che perde concentrazione per paure delle grandi partite preferisco la prima. La mia squadra non teme le grandi sfide, siamo tranquilli prima di tutte le grandi sfide. Ovviamente si può vincere o no. Abbiamo perso contro il Milan, non è un problema di risultato. Ho la certezza che in ogni momento importante la mia squadra c'è e se la vuole giocare fino in fondo. Dobbiamo invece lavorare di più sulla concentrazione ed il rendimento delle partite che consideriamo facili".
Negli ottavi di finale della Champions League si affronteranno tre squadre inglesi contro tre squadre italiane. Come finirà?
"È difficile, sono tre partite da 50 e 50, chiunque può vincere. Mi sembra che la Roma debba affrontare un lavoro un po' più semplice rispetto al nostro e a quello della Juventus, poichè l'Arsenal non è nè il Chelsea nè il Manchester. Ma ho sempre ricordato che non voglio cambiare. Fino ai quarti di finale tifo per tutto il calcio italiano ma il Chelsea è una parte di me, e nella sfida con la Juventus, nonostante voglio sempre che facciano bene le squadre del mio campionato, non posso tifare contro il Chelsea".
"Quello che non mi è piaciuto sono i settanta minuti contro il chievo, che come atteggimento hanno ricordato i novanta contro l'Anortosis e Panatinakos. Per il resto sono molto soddisfatto: l'atteggiamento, il miglioramento dal punto di vista tattico, la capacità di mantenere alta la concentrazione e l'empatia funzionale in campo e fuori, il modo con il quale i giocatori comunicano, dal punto di vista tattico, durante una gara. Un gruppo fortissimo e molto unito. Tutto questo mi sembra veramente positivo e mi rende ottimista per il futuro."
Se Adriano dovesse lasciare l'Inter durante il calciomercato di gennaio, potrebbe riaprirsi la strada per Didier Drogba?
"La strada Drogba è una squadra che solo il giocatore e il Chelsea possono aprire o chiudere, ed in questo momento sembra chiusa. Da quello che conosco del Chelsea, e credo di conoscerlo, so non vuole privarsi dei giocatori più importanti. Quindi in questo momento difficilmente si privirebbe di uno come Didier. I miei contatti con loro sono solo di amicizia e non istituzionali. Perciò non ho mai parlato di questo argomento con nessuno".
Può anticipare che tipo di programma avrà la squadra al rientro dopo le vacanze?
"Lavoreremo due volte al giorno, faremo un periodo di vero ritiro. Abbiamo deciso di rimanere a Milano per due motivi. Il primo è che non credevo positivo trascorrere dieci giorni in una località con un clima caldo per poi ritornare a casa e doversi riadattare all'inverno. Le sfide con Cagliari e Genoa sono dietro l'angolo dopo la pausa".
Torniamo alla Champions. Secondo Mourinho, che sfida sarà Chelsea-Juve?
"È una sfida da 50-50. In questo momento conosco meglio la Juventus, che vedo tutte le settimane, piuttosto del Chelsea. Sono due squadre ambiziose e competitive. Negli ottavi ci saranno tante gare interessantissime. Credo che la Juventus di oggi abbia l'intensità di gioco che ha avuto il Chelsea in passato, ma che oggi non so se possiede ancora".
C'è un successo, in questa seconda fase del 2008 trascorso all'Inter, che ricorda con più piacere?
"Per me, per il mio lavoro, contano soprattutto le vittorie finali. Ma devo e posso dire che, in occasione del successo sulla Juventus, ho sentito e capito i sentimenti dell'interista. Ho visto la felicità. Ho capito il significato simbolico di questa gara nell'interismo. L'interista per tanti anni non ha vinto e poi ha capito perché non vinceva. Per questo motivo la partita e la vittoria hanno un significato davvero speciale".
In Brasile c'è molta curiosità per sapere se Adriano giocherà la gara di esibizione del 23 dicembre: secondo Mourinho giocherà?
"Secondo me no. A meno che non abbia trovato un fisioterapista miracoloso, ma a quel punto ce lo dovrebbe dire, perché potremmo portarlo qui. Ma non credo che ciò sia possibile".
Anche una parentesi di Uefa Champions Laegue. È giusto che ci siano degli ottavi di finale di grande prestigio e anche gare tipo Villarreal-Panathinaikos?
"Secondo me è giusto. Ci sono delle regole precise che devono essere rispettate, sarà forse un peccato per lo spettacolo, ma è giusto così. Inoltre mi sembra giusto che una squadra che ha disputato un ottavo di finale impegnativo possa trovare meno complicazione a superare il turno successivo. Quando ero al Chealsea mi è accaduto qualcosa di veramente straordinario, ovvero trovare il Liverpool nel nostro stesso girone. Ricordo anche quando, per una prova televisiva, Essien venne squalificato per tre partite e non giocò la doppia sfida con il Barcellona. La stessa cosa non è accaduta la scorsa settimana con Rooney, che quindi sarà a disposizione contro di noi negli ottavi. Ma io accetto tutto quello che è conseguenza delle regole".
In questo primo periodo lei ha dovuto cambiare la maniera in cui far giocare la squadra. Dopodichè la squadra ha avuto un alto rendimento. L'aspetto che ancora sfugge e che è più difficile da correggere, è porre rimedio ai cali di concentrazione dei suoi giocatori. È preoccupato per questo?
"Prima di tutto voglio dire che la squadra ha migliorato il suo rendimento non per un cambio di modo di giocare, ma perchè sono tornati a disposizione giocatori per noi fondamentali. Giocatori che hanno portato stabilità nel gioco difensivo, che è la base del gioco globale della squadra e giocare consecutivamente per 5 o 6 gare con Cordoba e Samuel senza dover cambiare continuamente. Per me la concentrazione è, tante volte, più importante della condizione fisica e dell'aspetto tattico. La concentrazione e l'atteggiamento in campo sono fondamentali. Se dovessi scegliere tra una squadra che perde concentrazione in partite in avvio più facili o una che perde concentrazione per paure delle grandi partite preferisco la prima. La mia squadra non teme le grandi sfide, siamo tranquilli prima di tutte le grandi sfide. Ovviamente si può vincere o no. Abbiamo perso contro il Milan, non è un problema di risultato. Ho la certezza che in ogni momento importante la mia squadra c'è e se la vuole giocare fino in fondo. Dobbiamo invece lavorare di più sulla concentrazione ed il rendimento delle partite che consideriamo facili".
Negli ottavi di finale della Champions League si affronteranno tre squadre inglesi contro tre squadre italiane. Come finirà?
"È difficile, sono tre partite da 50 e 50, chiunque può vincere. Mi sembra che la Roma debba affrontare un lavoro un po' più semplice rispetto al nostro e a quello della Juventus, poichè l'Arsenal non è nè il Chelsea nè il Manchester. Ma ho sempre ricordato che non voglio cambiare. Fino ai quarti di finale tifo per tutto il calcio italiano ma il Chelsea è una parte di me, e nella sfida con la Juventus, nonostante voglio sempre che facciano bene le squadre del mio campionato, non posso tifare contro il Chelsea".
- Daniste
- Pallone d'oro

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Re: Verso Siena - Inter
Mannaggia al guardalinee...ancora più mannaggia a Ghezzal...e ancora di più a Maicon che ho contro e mi segna 2 gol di cui uno in fuorigioco e mi sconfigge da solo...ma porc...

Equamente disallineato, e assolutamente relativo.
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Re: Siena - Inter 1-2
MILANO - "Dopo sei mesi di lavoro in Italia e all'Inter, posso dire che oggi sono un allenatore migliore, più completo. È una esperienza che mi piace sempre di più e che mi rende felice anche se, per come sono fatto io, non sono ancora soddisfatto. Voglio di più da me stesso e dalla squadra". Si aprono con queste parole l'intervista a José Mourinho, realizzata (giovedì scorso) da Simona Ventura e andata in onda oggi pomeriggio nel corso di 'Quelli che il calcio e... '.
Si è parlato, per esempio, anche del 'Pallone d'Oro': il trofeo vinto dal suo connazionale Cristiano Ronaldo non ha inorgoglito Mourinho come ci si aspettava, anche perché l'allenatore dell'Inter è convinto che l'attaccante del Manchester United non sia il miglior calciatore al Mondo. "Quando penso a come deve essere un giocatore, mi vengono in mente Kakà, Ibrahimovic e Messi, che è un fenomeno e tra due o tre anni vincerà il Pallone d'oro - ha spiegato Mourinho -. Ronaldo é un bravo giocatore, ma non il migliore in assoluto. Ha meritato il Pallone d'oro perché la sua squadra ha vinto la Champions League, la Premier, lui ha giocato e segnato. Ma per me Ibrahimovic è migliore".
"Zlatan - ha continuato - è innamorato del calcio, ha un grande cuore ed è un ragazzo emozionalmente aggressivo. Si diverte? Credo di averlo responsabilizzato. Quando gli ho fatto giocare tante partite di fila, per il mondo calcistico italiano ero quello che distruggeva il bambino... Invece io voglio costruire una squadra fortissima mentalmente e lui è nelle condizioni perfette per vincere il Pallone d'oro. Deve vincerlo, per forza". A proposito di campioni, Mourinho avrebbe preso un giocatore mediatico come David Beckham? Il tecnico non ha risposto direttamente, ma ha chiarito che l'inglese "é un grande professionista. Un lato della sua vita può essere il marketing, ma tutti i giocatori con cui ho parlato di lui mi hanno detto che lavora con passione e professionalità".
Si è parlato anche di Adriano: "Non se riuscirà a liberarsi dell'etichetta che si è appiccicato addosso, di certo è difficile. Quindi un cambio di habitat potrebbe essere positivo per lui. Quando sono arrivato, si diceva che il cambio di allenatore potesse essere positivo per lui. All'inizio lo è stato, ma poi la continuità di Adriano non è stata al cento per cento". Il tecnico ha ribadito poi che i problemi di Adriano di due settimane fa erano solo fisici, e non di indisciplina, ma ha anche sottolineato un aspetto negativo del brasiliano. "Un giocatore, per essere un ottimo professionista, non deve aver bisogno che il suo allenatore lo controlli. Adriano - è convinto Mourinho - invece ha bisogno di un tutor, qualcuno che gli stia vicino, che sia un amico, un compagno di squadra o un parente. E questo a me non piace". "Il presidente Moratti vuole che rimanga, e anche io - ha concluso - ma se chiedesse di andare via non mi opporrei, ha ancora dieci anni di calcio davanti". E in quel caso potrebbe arrivare Drogba? "Non penso - la replica -. Non ho mai nascosto il mio rapporto speciale con Didier, ma non ho bisogno di un altro attaccante ora che ho Crespo, Cruz, Balotelli e Ibrahimovic. Ma Drogba è più che un calciatore per me, è una parte di me, un'estensione dell'allenatore in campo".
Fra i tanti altri argomenti, ne segnaliamo due in particolare. "Non ho paura del futuro perché credo che, se un allenatore pensa troppo a queste cose, perde inutilmente molte energie". E poi, alla domanda sul rapporto con i tifosi nerazzurri, Mourinho ha risposto: "Credo che l'interista si senta e sia, storicamente, la parte sociale e calcistica nobile di Milano. È un modo diverso di andare allo stadio, con un controllo emozionale più forte, non dico che non siano passionali, perché in realtà lo sono tanto, ma anche capaci di osservare con occhi critici una partita e la loro squadra".
Si è parlato, per esempio, anche del 'Pallone d'Oro': il trofeo vinto dal suo connazionale Cristiano Ronaldo non ha inorgoglito Mourinho come ci si aspettava, anche perché l'allenatore dell'Inter è convinto che l'attaccante del Manchester United non sia il miglior calciatore al Mondo. "Quando penso a come deve essere un giocatore, mi vengono in mente Kakà, Ibrahimovic e Messi, che è un fenomeno e tra due o tre anni vincerà il Pallone d'oro - ha spiegato Mourinho -. Ronaldo é un bravo giocatore, ma non il migliore in assoluto. Ha meritato il Pallone d'oro perché la sua squadra ha vinto la Champions League, la Premier, lui ha giocato e segnato. Ma per me Ibrahimovic è migliore".
"Zlatan - ha continuato - è innamorato del calcio, ha un grande cuore ed è un ragazzo emozionalmente aggressivo. Si diverte? Credo di averlo responsabilizzato. Quando gli ho fatto giocare tante partite di fila, per il mondo calcistico italiano ero quello che distruggeva il bambino... Invece io voglio costruire una squadra fortissima mentalmente e lui è nelle condizioni perfette per vincere il Pallone d'oro. Deve vincerlo, per forza". A proposito di campioni, Mourinho avrebbe preso un giocatore mediatico come David Beckham? Il tecnico non ha risposto direttamente, ma ha chiarito che l'inglese "é un grande professionista. Un lato della sua vita può essere il marketing, ma tutti i giocatori con cui ho parlato di lui mi hanno detto che lavora con passione e professionalità".
Si è parlato anche di Adriano: "Non se riuscirà a liberarsi dell'etichetta che si è appiccicato addosso, di certo è difficile. Quindi un cambio di habitat potrebbe essere positivo per lui. Quando sono arrivato, si diceva che il cambio di allenatore potesse essere positivo per lui. All'inizio lo è stato, ma poi la continuità di Adriano non è stata al cento per cento". Il tecnico ha ribadito poi che i problemi di Adriano di due settimane fa erano solo fisici, e non di indisciplina, ma ha anche sottolineato un aspetto negativo del brasiliano. "Un giocatore, per essere un ottimo professionista, non deve aver bisogno che il suo allenatore lo controlli. Adriano - è convinto Mourinho - invece ha bisogno di un tutor, qualcuno che gli stia vicino, che sia un amico, un compagno di squadra o un parente. E questo a me non piace". "Il presidente Moratti vuole che rimanga, e anche io - ha concluso - ma se chiedesse di andare via non mi opporrei, ha ancora dieci anni di calcio davanti". E in quel caso potrebbe arrivare Drogba? "Non penso - la replica -. Non ho mai nascosto il mio rapporto speciale con Didier, ma non ho bisogno di un altro attaccante ora che ho Crespo, Cruz, Balotelli e Ibrahimovic. Ma Drogba è più che un calciatore per me, è una parte di me, un'estensione dell'allenatore in campo".
Fra i tanti altri argomenti, ne segnaliamo due in particolare. "Non ho paura del futuro perché credo che, se un allenatore pensa troppo a queste cose, perde inutilmente molte energie". E poi, alla domanda sul rapporto con i tifosi nerazzurri, Mourinho ha risposto: "Credo che l'interista si senta e sia, storicamente, la parte sociale e calcistica nobile di Milano. È un modo diverso di andare allo stadio, con un controllo emozionale più forte, non dico che non siano passionali, perché in realtà lo sono tanto, ma anche capaci di osservare con occhi critici una partita e la loro squadra".