Tra i bianconeri che macinano chilometri al Centro Sportivo Pineta, per la gioia di migliaia di tifosi bianconeri accorsi in Val Rendena, c’è Giorgio Chiellini. Il difensore è arrivato ad un altro crocevia della sua carriera. Far bene con la Juventus di Ferrara e con la Nazionale di Lippi in Sud Africa costituirebbe per lui la consacrazione definitiva.
Ma per pensare all’azzurro c’è tempo. Ora solo il bianconero è nei pensieri di Giorgio. Un bianconero che si fa ogni giorno più luminoso: «La squadra si sta formando. Abbiamo cambiato tanto, c’è uno staff nuovo, un modulo diverso da provare e altri giocatori importanti hanno rinforzato il gruppo. Al momento siamo un cantiere aperto, c’è molto da fare. Nel primo periodo sarà normale avere delle difficoltà legate all’apprendimento del nuovo schema. Eravamo abituati a giocare a memoria nel 4-4-2, ora dovremo riadattarci. Quest’anno ci divertiremo di più? Personalmente mi diverto solo quando vinco».
Si parte quindi con un nuovo modulo, più offensivo rispetto a quello tradizionale. Ma la difesa continuerà a costituire un elemento fondamentale. Il reparto si è rinforzato con il ritorno di Cannavaro, un punto di forza in più secondo Chiellini: «Io, Fabio, Legrottaglie e Ariaudo avremo tante partite da affrontare e quindi ci sarà la possibilità di recuperare quando saremo stanchi, ci alterneremo come successo anche lo scorso anno con Mellberg. Ferrara potrà darci un aiuto con la sua esperienza nel ruolo, ma dobbiamo ricordare che in una squadra la fase difensiva devono farla tutti».
Ai blocchi di partenza della stagione si presenta quindi una Juve decisa a fare bene. Nei pronostici del livornese, i bianconeri sono da prima fila ma non ancora da pole position. «L’Inter è ancora un gradino sopra tutti vista la superiorità dimostrata in questi anni, ma se dovesse partire Ibrahimovic sarebbe un vantaggio per noi. Per poter dire di essere superiori, noi dobbiamo dimostrarlo sul campo, con i fatti e non con i proclami».
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