Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Moderatore:MrVaridoianis

Bloccato [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Avatar utente
RUMePERA
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:55540
Iscritto il:25.07.08 - 11:12
Nome:Oloap
Contatta:
Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da RUMePERA » 02.09.09 - 14:29

Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"
02.09.2009 13:20 di Manuel Magarini da tuttojuve.com

Fonte: La Repubblica

Zoff, sono già vent'anni."Tornavamo da Verona in pullman, la Juve aveva vinto 4-1, il casellante disse che era successo qualcosa a Scirea, io risposi è impossibile, a quest'ora sarà già a casa che dorme".

Invece era morto su una strada polacca.
"Allenavo la Juve, Gaetano era il mio vice. Era andato a vedere i nostri avversari di Coppa, lui non era convinto che fosse necessario, nemmeno io lo ero, ma Boniperti aveva insistito ed era giusto così. Il destino è invisibile".

Chi era Gaetano Scirea? Cos'era?
"Un uomo. Era il suo stile. Non la forma, lo stile. Era serenità, chiarezza e pulizia. Era convincente anche quando si arrabbiava così di rado, non perdeva mai il controllo. Una persona sempre misurata e tranquilla. Diceva solo cose autentiche, ponderate".

Ricorda quando lo conobbe?
"Arrivava dall'Atalanta, un ragazzone taciturno, buonissimo. All'inizio mi sembrava troppo perfetto per essere vero: a volte i timidi appaiono meglio di quello che sono, vale anche per me. Invece era così sincero e puro, senza sovrastrutture. Aveva il pudore delle parole, così raro sempre e di più adesso, in mezzo a questo boato".

In campo, inarrivabile.
"Perché era sempre lui, era la sua continuazione. Dicono che in partita ti trasformi: fesserie, in partita sei tu e basta. E conta l'istinto, lì non esiste il freno dell'intelligenza, viene fuori il profondo. E il profondo di Scirea era Scirea".

Mai un'espulsione, eppure giocava in difesa.
"Gli bastavano la classe e la pulizia del gioco. Mai visto uno così elegante, con la testa così alta. E la purezza del tocco era purezza morale. Questi sono uomini importanti, che magari non segnano un'epoca perché non gridano. Ma quanta ricchezza".

Eravate sempre insieme: chissà che silenzi.
"Invece parlavamo tanto, anche se per capirci non c'era bisogno di dire cose. Ci assomigliavamo, però lui era incomparabilmente migliore di me: io non sono così buono, né accomodante. Dividevamo la stanza d'albergo nella Juve e in nazionale, leggevamo, giocavamo a carte, robe semplici. Tra noi c'era una goliardia da ragazzini. Gaetano non era un musone, amava gli scherzi, ci stava, anche se era così delicato".

Come visse il tumultuoso mundial '82?
"La nostra camera la chiamavano "la Svizzera", era stato Tardelli a inventare il nome perché cercava rifugio da noi nelle sue notti insonni".

Gaetano voleva fare l'allenatore: ci sarebbe riuscito?
"Sì, perché era intelligente e convincente. In campo, un leader senza bisogno di urlare e sapeva farsi seguire. Aveva carattere, si era diplomato alle magistrali giocando e studiando anche di notte. Al calcio italiano è molto mancato uno come lui: forse, per carattere non avrebbe avuto troppe prime pagine ma non sarebbe cambiato, non l'avrebbero mai cambiato. Neppure in questo ambiente, dove fa notizia solo il rumore".

Cosa accadde, dopo la vittoria di Madrid?
"Ero rimasto allo stadio più degli altri per le interviste e tornai in albergo non con le guardie del corpo, come succede oggi, ma sul furgoncino del magazziniere. Gaetano mi aspettava. Mangiammo un boccone, bevemmo un bicchiere, ci sembrava sciocco festeggiare in modo clamoroso: mica si poteva andare a ballare, sarebbe stato come sporcare il momento. Tornammo in camera e ci sdraiammo sul letto, sfiniti da troppa felicità. Però la degustammo fino all'ultima goccia, niente come lo sport sa dare gioie pazzesche che durano un attimo, e bisogna farlo durare nel cuore. Eravamo estasiati da quella gioia, inebetiti".

Cosa ricorda della sera in cui morì?
"Rientrando da Verona, eravamo andati a cena dalle parti di Ponte sull'Oglio. I cellulari non esistevano. Arrivati a Torino, il casellante ci disse quella cosa, non volevo crederci. Il pullman raggiunse lo stadio, dove avevamo lasciato le auto. Era pieno di giornalisti. Diedi un calcio fortissimo alla fiancata".

Dino Zoff, lei pensa spesso al suo amico?
"Gaetano torna sempre. Lo penso a ogni esagerazione di qualcuno, a ogni urlo senza senso . L'esasperazione dei toni mi fa sentire ancora più profondamente il vuoto della perdita. Gaetano mi manca nel caos delle parole inutili, dei valori assurdi, delle menate, in questo frastuono di cose vecchie col vestito nuovo, come canta Guccini. Mi manca tanto il suo silenzio".
:cup1: LFV-A Apertura 2010/11
:cup1: LFV-A Apertura 2011/12
:cup1: LFV-A Clausura 2012/13
:cup2: FantaPremium Confederations Cup 2013

I miei articoli per MondoPallone.it

Avatar utente
RUMePERA
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:55540
Iscritto il:25.07.08 - 11:12
Nome:Oloap
Contatta:

Re: Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da RUMePERA » 02.09.09 - 14:30

Sono troppo giovane per ricordarlo come calciatore e come uomo, ma è una figura di cui tutti parlano sempre come di un esempio. Chi ha qualche anno più di me e volesse raccontare qualcosa è il benvenuto.
:cup1: LFV-A Apertura 2010/11
:cup1: LFV-A Apertura 2011/12
:cup1: LFV-A Clausura 2012/13
:cup2: FantaPremium Confederations Cup 2013

I miei articoli per MondoPallone.it

Avatar utente
RUMePERA
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:55540
Iscritto il:25.07.08 - 11:12
Nome:Oloap
Contatta:

Re: Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da RUMePERA » 02.09.09 - 14:33

IL MIGLIOR ITALIANO DI SEMPRE. SCIREA NEI NOSTRI CUORI
02.09.2009 12:16 di Redazione TuttoJuve

Oggi, Gaetano Scirea avrebbe 56 anni. Ne sono passati venti da quando ci lasciò. Se mai l’abuso dell’avverbio «improvvisamente» conserva un senso e, soprattutto, suscita un’emozione, lo dobbiamo a notizie come quella che la sera del 3 settembre 1989 - improvvisamente, appunto - mise in subbuglio le redazioni e agitò il cuore di molti appassionati. Riservato e timido com’era, non riesco a vederlo, Gaetano, nei panni di allenatore. Eppure, quella era la strada che aveva intrapreso, e quello il pretesto scelto dal destino: assistente di Zoff, era volato in Polonia a scrutinare il Gornik Zabrze, avversario della Juventus in Coppa Uefa (si chiamava così, allora).

Scirea è stato un fuoriclasse nel ruolo di battitore libero, lui che era nato centrocampista. Per me, il migliore italiano di sempre: più completo anche di Franco Baresi. E poi i suoi silenzi, la sua lealtà: zero espulsioni, zero squalifiche. Ha interpretato il mestiere con lo stile e l’eleganza di Franz Beckenbauer, al quale, sotto sotto, immagino che si ispirasse. Il problema era nostro, mai suo. Alle domande, rispondeva con la pacatezza dell’uomo normale e non dava titoli ai giornali, li dava alla Juventus, alla Nazionale.

In suo onore, Enzo Bearzot avrebbe voluto ritirare la maglia numero sei. Gli hanno dedicato tornei, premi, strade e anche una curva che, ogni tanto, vomita cose brutte. Finiva, Gaetano, quando finivano le partite. E questo già allora, per quanto il Paese fosse meno gossiparo, procurava orticarie, determinava sbadigli. In campo, però, riempiva gli occhi con la sua testa alta e il suo repertorio. Ultimo alla difesa, sì, ma di una modernità straordinaria: sempre votato a impostare e raffinare il gioco, come documentano la doppietta in un derby vinto in rimonta e l’azione che, l’11 luglio del 1982 al Bernabeu, sfociò attraverso il suo passo e i suoi passaggi nell’urlo mondiale di Marco Tardelli.

Vent’anni sono cifra tonda e grossa, che non può sfuggire - come altre, meno rotonde e meno obese - a un guizzo della memoria. Gaetano ha vinto tutto con la Juventus e la Nazionale. Ha lasciato impronte indelebili che, al di là dei giochetti di parole: «Un signor libero, un libero signore», noi addetti ai lavori non sempre abbiamo riconosciuto e seguito. Il suo calcio era, semplicemente e meravigliosamente, il calcio. Novanta minuti in punta di piedi, e poi di corsa sotto la tenda, a cucire insieme la carriera del campione e la vita della famiglia.
:cup1: LFV-A Apertura 2010/11
:cup1: LFV-A Apertura 2011/12
:cup1: LFV-A Clausura 2012/13
:cup2: FantaPremium Confederations Cup 2013

I miei articoli per MondoPallone.it

Avatar utente
Daniste
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:2370
Iscritto il:26.07.08 - 22:16
Skype:DanieleTorriani
Località:Provincia di Milano
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

Re: Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da Daniste » 02.09.09 - 15:02

Sono nella tua situazione, l'ho appena sfiorato e a parte qualche intervista su qualche videocassetta Juve non mi ricordo granchè...anche io ho sempre letto e sentito (da mio papà ad esempio) un gran bene, ma non ho esperienze dirette :boh:
Equamente disallineato, e assolutamente relativo.

Avatar utente
RUMePERA
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:55540
Iscritto il:25.07.08 - 11:12
Nome:Oloap
Contatta:

Re: Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da RUMePERA » 02.09.09 - 17:04

Cobolli Gigli: "Lo stile di Scirea è quello della Juventus"
02.09.2009 15:40 di Andrea Lolli da tuttojuve.com

Fonte: Juventus.com

«Il 3 settembre 1989 fu una giornata normale per me sino a quando non appresi dalla televisione la notizia della tragica morte di Gaetano Scirea in Polonia. Al di là di quelli che furono i miei sentimenti, ricordo che tutta l’Italia si unì ai tifosi bianconeri nel ricordo di un campione che aveva dato molto non solo giocando per la Juventus, ma anche per la Nazionale».

Il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli ricorda così Gaetano Scirea, a vent’anni dalla sua scomparsa: «Era un grande giocatore, di classe, ha rappresentato la Juventus giocando tanti anni in bianconero, in un ruolo che ora non è più attuale, quello del libero, ma che lui interpretava in maniera molto dinamica. Aveva degli ottimi piedi ed era capace di impostare il gioco. Da bambino, nelle giovanili dell’Atalanta aveva fatto esperienza come ala e gli era rimasta la voglia di andare all’attacco. Era anche capace di segnare grandi gol: ne ricordo due mirabolanti fatti al Toro che mi riempirono di gioia e soddisfazione».

Al di là della classe sempre mostrata in campo, Scirea incarnava alla perfezione quello spirito che anima da sempre i grandi giocatori della storia bianconera e che è il fondamento stesso dello stile Juventus: «La Juventus di oggi è anche fatta da tanti ricordi di uomini che hanno dato qualcosa a questa squadra e questo forse permette alla nostra società di essere diversa dalle altre. Lo stile di Scirea è lo stile di Boniperti, perché da lui aveva imparato, e ora è lo stile di tanti altri, sicuramente di Del Piero. È questo che permette alla Juventus, al di là degli allenatori o dei dirigenti, di mantenere sempre il suo tono di società compatta, che anche nei momenti più duri le permette di rialzarsi».
:cup1: LFV-A Apertura 2010/11
:cup1: LFV-A Apertura 2011/12
:cup1: LFV-A Clausura 2012/13
:cup2: FantaPremium Confederations Cup 2013

I miei articoli per MondoPallone.it

Avatar utente
RUMePERA
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:55540
Iscritto il:25.07.08 - 11:12
Nome:Oloap
Contatta:

Re: Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da RUMePERA » 03.09.09 - 08:45

Carlo Nesti: Scirea, 20 anni dopo
03.09.2009 08:45 di Francesco Cherchi da tuttojuve.com

Fonte: di Luigi Garlando per la Gazzetta dello Sport

Vent'anni fa scompariva il mio "Special One": altro che Mourinho... Anzi: l'esatto contrario. Modestia, riservatezza, umiltà e pacatezza. Un esempio sublime di equilibrio, in campo e fuori. Mai una scorrettezza, né contro un avversario, né nella vita. Un angelo caduto in volo, come avrebbe cantato Lucio Battisti. Ci resta il ricordo di lui: una lezione eterna. Personalmente, su di me, ha lasciato una traccia molto profonda. Un grande bacio alla moglie Mariella e al figlio Riccardo. Se Gaetano Scirea era così, è anche merito loro.


ARTICOLO TRATTO DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" DEL 2-9-2009

Vent'anni fa, alle 4 del mattino, il tempo si è fermato. Mariella Scirea continua a vedere suo marito così: «Vestito blu, camicia bianca di lino, sacca nera con cerniere in spalla. C'è già stato a visionare lo Zabrze Gornik, in Polonia. Squadra modesta, non serve tornarci. La società insiste. Dovrebbe andarci un altro, sta poco bene. Parte ancora Gaetano. Scende le scale. Ciao, Gai».

L'Atalanta promette un premio al giovane Scirea, mediano troppo tenero, se riesce a farsi ammonire. Scirea: 0 espulsioni in carriera. Al primo allenamento juventino gira attorno allo stadio col fratello Paolo: si vergogna a entrare. Abita con Spinosi: «Gaetano non usciva mai. Tornavo e lo trovavo alla tv. Cambiavo canale e non fiatava». Scirea chiede a Zoff il permesso di sganciarsi , Dino un bel giorno: «Senti, decidi tu». Fiorentina-Juve, fallaccio, piomba Scirea: «Le vostre mogli vi guardano!». Trap: «Un leader col saio». Nel '75 Scirea festeggia lo scudetto in discoteca, all'alba cerca i giornali, ci rinuncia perché l'edicola è alla fermata del tram: «Ero vestito da sera e gli operai andavano a lavorare» . I suoceri gli regalano una BMW 530. La tiene in garage, poi la rende: «La Juve è Fiat». Per Tardelli, la stanza di Scirea e Zoff è «la Svizzera», perché silenziosa.

Da Roma offrono 2 miliardi e un futuro da dirigente. Mariella insiste, il marito: «Dopo una vita da juventino? No». Gai arriva con due ore di anticipo al Corso allenatori e confessa a Bearzot: «Sono più emozionato che al Bernabeu». Siede accanto a uno spaesato allenatore del Costarica: «Se non capisci, ti traduco». Bearzot: «Scirea è un angelo». Gai prende la maturità a 34 anni, al Regina Margherita. Commenta una frase di Norberto Bobbio: «Cultura significa misura, ponderatezza, circospezione». Consegna per ultimo, dopo sei ore: «Meglio rileggere bene». Non dorme per una notte, quando Boniperti gli propone di diventare il secondo dell'amico Zoff, con cui cena «Da Mauro» ogni venerdì sera. Vent'anni fa, alle 4 del mattino, Gai partiva in missione per Dino.
Vestito di blu, con un sacco in spalla.
Mariella lo vede ancora così: «La mattina dopo, alle 9, la sua ultima telefonata. 'Mi portano a messa, poi all'aeroporto. Torno'».
Invece, sulla strada per Varsavia, l'incidente, il rogo, che non ha bruciato il valore immenso del suo esempio silenzioso.
:cup1: LFV-A Apertura 2010/11
:cup1: LFV-A Apertura 2011/12
:cup1: LFV-A Clausura 2012/13
:cup2: FantaPremium Confederations Cup 2013

I miei articoli per MondoPallone.it

Avatar utente
RUMePERA
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:55540
Iscritto il:25.07.08 - 11:12
Nome:Oloap
Contatta:

Re: Zoff: "20 anni senza Scirea. Mi manca"

Messaggio da RUMePERA » 03.09.09 - 09:00

Del Piero: "Scirea non svanirà mai"
02.09.2009 20:02 di Stefano Luongo da tuttojuve.com

Alessandro Del Piero, attaccante e capitano della Juventus, parla dell'anniversario della morte di Gaetano Scirea, difensore e simbolo della Juventus anni 80'

Ecco l'intervista integrale:

Vent’anni fa eri poco più che adolescente, Scirea l’hai visto da giovane tifoso ma ti è stato anche raccontato. Tu come lo racconteresti ai tuoi figli?
"Lo racconterò, sì, perché è giusto non dimenticare. Racconterò quello che ha lasciato, quello che è stato ed è ancora oggi per tutto il popolo juventino e per il calcio italiano in genere, una persona che ha avuto sempre rispetto di tutti, si è comportato in modo esemplare e gode tutt’ora della massima stima da parte di tutto il mondo sportivo, non solo dei tifosi juventini. Mi piacerebbe che i bambini oggi mi vedessero come io vedevo lui allora."

Perché è importante ricordare Scirea? Secondo te può essere un modello anche oggi?
"Certo, deve esserlo. E’ importante ricordarlo per il mondo del calcio e non solo per quello, perché Scirea è stato una persona positiva sotto tutti gli aspetti. La sua carriera e la sua vita sono un modello di per sé, un insegnamento con i fatti, non a parole."

Ricordi qualcosa di quella sera di vent’anni fa? Come l’hai vissuta da tifoso della Juventus, in una famiglia juventina?
"Quella domenica sera c’è stato lo sconforto, di punto in bianco. E’ una tragedia che abbiamo vissuto noi da tifosi, peraltro ricordo bene che lui aveva smesso di giocare da poco. Lui rappresentava in tutto e per tutto la Juventus, ne incarnava lo spirito e lo stile . Ripeto, è stato un colpo duro anche se l’abbiamo vissuto dall’esterno, perché per tutti gli juventini e per tutti gli sportivi veniva a mancare un punto di riferimento. Senza parlare ovviamente dell’immenso dramma umano che ha toccato la sua famiglia."

A proposito di Mariella e Riccardo Scirea, entrambi hanno speso parole molto belle nei tuoi confronti quando hai superato il record di presenze di Gaetano…
"Li ringrazio perché quelle parole sono per me motivo di orgoglio. Il mio legame con loro è nato fin dai miei primi giorni a Torino , abitavo vicino a casa di Mariella e con Riccardo siamo quasi coetanei. Mi ricordo che mi furono vicini, nel mio primo impatto con Torino. E’ un bel rapporto, sincero, e Mariella e Riccardo sono due persone che rispecchiano in pieno – per quello che le ho conosciute io – la figura di Gaetano."

L’anno scorso hai superato Scirea come giocatore con più presenze con la maglia della Juventus: cosa ha significato quel traguardo?
"Tantissimo, soprattutto perché sono stato affiancato a lui. E’ stato un traguardo importante, ricordo quando Mariella e Riccardo mi hanno consegnato la sua maglia, un momento delicato, importante, significativo. Riuscire a ricalcare per alcuni aspetti quella che è stata la sua grande carriera qui alla Juventus è motivo di orgoglio, ma anche uno stimolo. Ho avuto modo di pensare l’anno scorso che ci sono dei traguardi grandi, importanti, difficili da raggiungere, che già hanno un grande valore di per sé. Ma quando si tratta di persone come Scirea, è ancora più importante il modo in cui questi traguardi si raggiungono. E tutti sappiamo come li ha raggiunti lui".
:cup1: LFV-A Apertura 2010/11
:cup1: LFV-A Apertura 2011/12
:cup1: LFV-A Clausura 2012/13
:cup2: FantaPremium Confederations Cup 2013

I miei articoli per MondoPallone.it

Bloccato
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

Torna a “Juventus”