"Col Milan vogliamo dimostrare a tutti che ci siamo e che possiamo fare cose importanti. Ibra? Ci stiamo preparando. Pirlo leader, per lui sarà una gara diversa. E sulle critiche..."
30.09.2011 13:50 di Redazione TuttoJuve
In questi minuti Giorgio Chiellini è ospite a "Filo Diretto", il programma di Juventus Channel che dà la possibilità a tutti i tifosi bianconeri di mettersi in contatto con i propri beniamini. TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente e in tempo reale le dichiarazioni rilasciate dal difensore toscano nel corso della puntata condotta dalla collega Valeria Ciardiello:
Ciao Giorgio, tutto bene?
"Buongiorno a tutti. Bene grazie".
Oggi allenamento pomeridiano?
"Sì".
Si pensava al mattino, invece...
"E' cambiato ieri. Ora finita la trasmissione vado ad allenarmi".
Giorgio Chiellini è il giocatore più puntuale, arriva anche prima della conduttrice...
"Oggi sono arrivato prima".
Che sensazioni hai per la sfida di domenica contro il Milan? In bocca al lupo...
"Crepi il lupo innanzitutto. Buone, c'è tanta voglia di dimostrare un po' tutti - al campionato, ai tifosi e a noi stessi - che ci siamo e che possiamo fare qualcosa di importante. E' una sfida diversa dalle altre, anche perchè quest'anno il Milan ci affronta da campione d'Italia, loro hanno vinto, quindi giocare contro quelli che si sono dimostrati più forti lo scorso anno ti dà ancora qualcosa in più e sicuramente avremo una carica agonistica superiore alle partite normali. Poi credo che anche lo stadio nuovo ci aiuterà ad avere questa carica ancora maggiore".
Siamo molto curiosi di vedere che tipo di bolgia ci sarà...
"Devo essere sincero, già in queste due partite, nei momenti clou della partita, magari quelli più concitati, facevi anche fatica a parlarti in campo; dovevi urlare quando stavi a dieci metri. Una partita come domenica sicuramente ci sarà ancora qualcosa in più".
E' un orgorglio portare la maglia bianconera. Cosa provi quando la indossi? Aggiungendoci magari anche la fascia da capitano...
"Io credo e spero di riuscire a trasmetterlo questo orgoglio. E' una cosa che magari un tifoso da cinquant'anni può capire. Questo è il settimo anno che sono qua ed ho vissuto tante cose, sono cresciuto come persona e come calciatore, quindi la sento mia e spero di rispecchiare poi in campo questo orgoglio e questa passione che poi hanno anche i tifosi nel vestire la maglia della Juve".
Quando ti capita di indossare la fascia di capitano c'è un'emozione diversa?
"E' comunque un qualcosina più, soprattutto ora che non capita spessissimo. Credo che Ale o Gigi ne siano orgogliosi, ma - non che non provino più niente - però è diventato quasi normale per loro averla. E' capitato qualche volta a me, a Claudio ancora meno, e soprattutto le prime volte si prova un'emozione ancora più grande".
Per affrontare un fuoriclasse come Ibra e marcarlo, in settimana ti sei preparato in maniera speciale?
"Noi studiamo sempre e comunque singolarmente le squadre avversarie. Non può essere una sola persona a marcare un giocatore fondamentale come Ibrahimovic, ma si cerca sempre in base all'avversario - come è stato per Giovinco - di avere proprio dei piccoli accorgimenti come squadra. Quindi li stiamo preparando anche Ibrahimovic e tutti gli altri del Milan".
Volevo ringraziare Giorgio, perchè in un momento suo non particolarmente felice ha il coraggio di venire e di accettare lo scontro con noi tifosi, che però lo amiamo molto. E' un grande uomo che si merita la maglia bianconera con questo atteggiamento. Il fatto è che i giornalisti continuano a criticare perchè ci odiano e hanno paura che ci ridiano indietro quello che ci devono. Ma Giorgio è un uomo bianconero orgoglioso della propria maglia come noi siamo orgogliosi di lui. Come si reagisce quando ci sono questi periodi in cui arrivano le critiche. Ti condizionano?
"Grazie. Io credo che dopo un pochino noi ci siamo abituati. Soprattutto a certi livelli, più arrivi in alto e più sei soggetto a critiche quando sbagli qualcosa. Magari li abitui ad un rendimento molto alto e poi quando sei un po' sottotono viene molto più enfatizzato. Però, poi, alla fine, come in tutti i periodi di difficoltà nella vita, l'unico modo è lavorare, isolarsi e continuare a fare quello che uno ha sempre fatto con il solito impegno".
Nel momento in cui uno cresce, poi, non è che le cose debbano andare sempre bene...
"Penso che in tutte le cose sia così. Poi è bello anche venirne fuori. Ma devo essere sincero, l'affetto di tutti i tifosi lo sento quotidianamente, ogni volta che gioco, ogni volta che sono in giro per Torino; non posso che essere orgoglioso di tutto questo".
Se domenica dovessi segnare un gol, potresti dedicarmelo? Vengo da Teramo e tra andata e ritorno dovrò sobbarcarmi 1500 chilometri...
"Avrei mille dediche da fare, però ti prometto che se faccio gol, ti farò una menzione sui miei social".
Sono convinto che domenica farai gol...
"Speriamo".
E' meglio che domenica ci sia Ibrahimovic o è meglio che non ci sia. Secondo me è meglio che ci sia perchè sono sicuro che con lui farai una grande prestazione....
"Secondo me, quando ci sono questi campioni, è bello anche affrontarli, perchè poi il gusto di vincere con i campioni in campo è anche più bello. Abbiamo avuto la fortuna in questi anni di battere Ibrahimovic, di battere il Milan, di battere anche l'Inter alcune volte, e secondo me poi ti rimane ancora di più e ti dà ancora più convinzione e forza".
C'è un sapore diverso...
"Sì, perchè alla fine se ti manca un giocatore del genere puoi sempre avere un alibi valido, mentr così secondo me è anche più testante per noi. E' bene che ci siano i campioni, è bene incontrarli, servono per migliorare e danno un sapore ancora più bello a questa sfida".
Quanto cambia il lavoro della difesa nel nuovo modo di giocare di Conte?
"Difensivamente ogni allenatore lavora in modo diverso, non c'è un allenatore che lavora uguale ad un altro. Qualche piccolo accorgimento c'è sempre: ci sono differenze di anno in anno, ma si cambia anche a seconda del modo di giocare degli avversari, delle caratteristiche e tutto. E' leggermente diverso".
Conte, comunque, non ha stravolto la metodologia di lavoro?
"No, no, qui si parla sempre di dettagli, anche sono importantissimi; però, alla fine, il calcio è quello...".
Tre aggettivi per descrivere Conte...
"Passionale sicuramente, meticoloso e juventino".
Come trovi gli allenamenti di quest'anno rispetto a quelli dell'anno scorso?
"La differenza principale, soprattutto per i primi mesi, è che fino a Natale avevamo sempre Europa League e quindi avevamo avuto poco tempo per fare allenamenti, carichi pesanti; si guardava molto partita per partita. Quest'anno, da questo punto di vista, c'è un po' più tempo per lavorare. Secondo me lavoriamo di più sui carichi rispetto all'anno scorso; poi, sai, è cambiato anche un po' il lavoro di forza in palestra, le metodologie. Quale sia meglio e quale sia peggio, è tutto opinabile, è relativo. Qualcosa è cambiato e noi siamo sempre a disposizione dello staff e stiamo dando il massimo per lavorare bene e farci trovare pronti al 100% per fare una grande stagione".
Hai fatto caso se Pirlo è "agitato" o "diverso" in questa settimana che precede Juventus-Milan?
"Sinceramente no, ma come avrete imparato a conoscere un po' Andrea, non è uno che anche se prova emozioni forti le trasmette più di tanto. Riesce sempre ad essere molto freddo in ogni sua esternazione. Sono straconvinto che sarà un po' diverso giocare contro il Milan per lui. Però devo dire che si è calato alla grande in questo nuovo gruppo, diventando da subito uno dei leader principali. Appena lo abbiamo salutato, già respiravamo che potesse essere un giocatore fondamentale per noi".
Pirlo ha una grande personalità, nonostante sia un po' timido...
"Sì, esattamente. Non è molto estroverso, però si sente molto, sempre".
In casa avete disputato delle partite davvero spettacolari. Quanto incide nelle vostre prestazioni l'effetto del nuovo stadio e il pubblico magnifico...
"Secondo me ha inciso anche l'effetto del nuovo stadio. Devo essere sincero, il giorno dell'inaugurazione è stata una grande emozione, penso per tutti gli juventini. Ma penso che per me e per tutti i giocatori sia stata molto toccante e ci abbia lasciato qualcosa dentro. Ho letto tante interviste, anche di miei compagni, nei giorni seguenti...".
Tu ti aspettavi una cosa così o una cosa diversa?
"No, la verità è che non avevo mai visto lo stadio, nulla, fino all'inaugurazione, quindi sono rimasto un po' come un bambino di fronte a un regalo, a bocca aperta, senza parole. E' bello, è difficile anche parlarne e riuscire a trovare degli aggettivi, però sicuramente ci sta dando tanto: ha acceso ed ha alimentato ancora di più quell'entusiasmo e quella voglia di fare che si erano percepiti all'inizio dell'anno con l'arrivo del mister".
Ci sono dei periodi per i quali c'è un capro espiatorio. Non trovi che nella stampa italiana succeda un po' così?
"Sì, ma io credo che negli ultimi periodi sia capitato a noi, ma anche un po' in tutte le squadre: quando non si vince è normale che le persone più importanti ricevono più critiche. Mi viene da ridere se ripenso a Gigi, che è stato messo in croce, lo stesso De Rossi a Roma, ora Nesta al Milan...leggo delle cose che veramente...Quindi è normale che sia così, ma alla fine credo che noi con più esperienza - Gigi ne ha poi tanta in più di me - ci siamo abituati e vanno accettate perchè comunque fanno parte del gioco".
Sei esperto di calcio nazionale ed internazionale. Qualche previsione generale sui campionati? Quali squadre temere?
"Nel campionato italiano credo che il Milan, d'obbligo, parta favorito....".
Nonostante gli infortuni e la Champions?
"Sì, poi i campionati sono lunghi. Speriamo di dargli una bella botta domenica....".
E di allungare la lista degli infortuni...Scherzo...
"(Ride,ndr). No per gli infortuni....una bella botta in classifica. Sicuramente mi intriga il Napoli, ma bisogna vedere quanto riuscirà ad assorbire le fatiche della Champions che ti danno tanto, ma ti tolgono anche tanto. Poi essendo arrivato il nostro ex mister Ranieri all'Inter...".
Ti fa strano vederlo seduto sulla panchina dell'Inter?
"Un po', se devo essere sincero, sì. L'Inter è diversa dalla Roma. E' un po' strano vedere anche tutto lo staff, tante persone con cui hai condiviso....Però fa parte del lavoro che fanno. Secondo me bisogna ancora vedere che identità riuscirà a trovare l'Inter nel tempo e che obiettivi può raggiungere. Poi qualche sorpresa c'è sempre. Ora c'è l'Udinese che si sta confermando, la Roma, la Lazio, il Genoa, insomma, il campionato si sta livellando. Si nota anche da queste prime partite, dove tutte le squadre fanno fatica. L'Atalanta sarebbe prima".
E a livello internazionale si riconfermeranno sempre le stesse o vedremo qualche squadra sorpresa?
"Io credo che nei campionati principali bene o male soprese non ce ne saranno. Barcellona o Real Madrid in Spagna, le due di Manchester o il Chelsea in Inghilterra, il Bayern Monaco in Germania, arriveranno a vincere".
Questo dimostra che il vostro campionato è il più duro...
"Sicuramente è il più livellato, poi dispiace che stiamo facendo tanta fatica a livello europeo, intendo le squadre italiane. Ora questa settimana è andata meglio, però sicuramente credo che i prossimi obiettivi del calcio italiano siano quelli di riacquistare forza in campo europeo, perchè si sta sempre di più andando verso il basso e anche a livello di ranking diventa troppo pericoloso. Anche da parte nostra, lo snobbare sempre questa Europa League ci sta comunque condannando per mille motivi".
Le critiche non ti devono demoralizzare...
"No, anzi, bisogna avere ancora più energia per domenica".
Quando è stata la prima volta che hai assistito ad una partita dal vivo? Ambivi anche tu ad avere un autografo dai tuoi idoli?
"Una del Livorno. Però la prima partita della Juve me la ricordo sempre: era uno Juventus-Milan qui al Delle Alpi che finì 4-1 con gol di Davids, doppietta di Del Piero e Inzaghi mi pare. Era il secondo Milan di Capello e la Juventus di Lippi. Io ero in tribuna, avevo undici anni. Speriamo finisca uguale domenica. e lo auguriamo. Anch'io facevo le corse per gli autografi, sia a Livorno, sia quando andavo a vedere qualche partita, perchè poi alla fine la passione che avevo io è la stessa che hanno i bambini e gli altri adesso. Non è cambiato niente, sono solo dall'altra parte".
Tra i vari stadi in cui hai giocato, qual è quello che ti ha lasciato i ricordi più belli?
"Il ricordo del Bernabeu e della vittoria che abbiamo fatto lì non lo dimentico".
Qual è la rete più importante che hai realizzato?
"La prima in Nazionale. Era la partita contro le Far Oer, quindi relativamente importante, però è un ricordo che mi rimane sempre".
So che avresti potuto diventare giocatore di basket e so che sei tifoso dei Lakers e di Kobe Bryant. Come vedi il suo arrivo alla Virtus Bologna?
"E' vero che da bambino volevo fare mini-basket, ma ero troppo piccolo, quindi ho iniziato a giocare al calcio e per fortuna è andata così. Per il basket sono bassino, molto bassino. Bryant ai Lakers...sono senza parole perchè comunque per questo lockout che c'è nell'NBA si stanno formando delle squadre in Italia davvero incredibili. Gallinari a Milano, Bargnani - si legge - a Siena...ora se viene Kobe Bryant a Bologna come sembra farò tutto per andare a vedere una partita. Spero in tutti i modi di vederla. Ne sto parlando già con gli amici, ma è davvero una cosa incredibile".
Quando sposerai Carolina? Desideri diventare papà o non fa parte per ora dei tuoi pensieri?
"Desidero diventare papà, ma non a brevissimo termine. Spero e sono convinto di sposare Carolina, ma non a brevissimo termine. Quando deciderò, lo annuncerò".
Abbiamo finito. Grazie di cuore a Giorgio Chiellini...
"Grazie mille. Un saluto a tutti ed un grazie per l'affetto a tutti i tifosi della Juve".