LIVE VINOVO - CONTE: "Turnover? Sceglierò gli uomini per vincere. Piedi per terra: i tifosi sono stati illusi troppo in questi anni. Sento che col Bologna sarà facile: facile un cavolo!"
Alla vigilia della gara casalinga contro il Bologna, l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle tante domande dei giornalisti. Ecco la trascrizione integrale ed in tempo reale della conferenza stampa, a cura della redazione di TuttoJuve.com:
Fuori dalla conferenza, solo una curiosità: quella madonnina che baci prima delle partite, ha un significato particolare? Puoi dircelo?
"Sono molto religioso".
Volevo sapere quanto sei fedele al detto 'squadra che vince non si cambia'? O domani farai turnover?
"L'importante è che il detto venga ripetuto, quindi che si riesca a vincere anche domani. Poi con che tipo di formazione....stiamo sicuramente valutando insieme allo staff che tipo di risposte abbiamo da parte dei calciatori dopo la partita di domenica contro il Siena. Però posso anche dire in maniera molto serena che i calciatori sono ben allenati per ripetersi. Quindi non è che la mia preoccupazione sia una preoccupazione da un punto di vista fisico. Farò delle scelte in base a determinate situazioni, all'avversario che andremo ad affrontare, in base all'atteggiamento tattico che mi aspetto da parte del Bologna, e quindi cercheremo di utilizzare degli uomini, come sempre, per ottenere il massimo, per cercare di vincere".
Abbiamo sentito anche oggi il presidente Agnelli: la linea è sempre quella, mantenere i piedi ben saldi per terra. Però il calcio è fatto anche di confronti e di numeri. L'anno scorso, due giornate, un punto, con due squadre - Bari e Samp - che poi sono retrocesse. La Juve ha perso qualcosa come 28 punti con le squadre dall'ottavo posto in giù. Il cambio di mentalità che stai cercando di imprimere è proprio questo? Cercare di trovare le motivazioni contro questo tipo di squadre?
"Sì, quello sicuro. Ma se andiamo anche a statistiche recenti, dico anche che due anni fa si è partiti con due vittorie e poi si è finiti settimi lo stesso. Quindi se parliamo di statistiche...Per noi sicuramente è importante essere partiti nella maniera migliore, anche perchè non è detto che giocando contro Parma e Siena vinci di sicuro, anzi. Il Parma ha dato subito una risposta la domenica successiva vincendo col Chievo, quindi penso che tanto della vittoria sul Parma sia stato merito nostro, così come quella sul Siena. E' inevitabile che da parte nostra, quando c'è da lavorare, e parlo di lavoro, c'è tutto un discorso dietro, non solo tecnico, tattico e fisico, ma c'è anche un discorso di mentalità, di atteggiamento, di voglia, di fare punti attraverso il gioco contro chiunque: che sia una provinciale, che sia una media, che sia una grande a noi deve interessare poco, perchè poi i punti contano sempre in egual modo. Per quanto riguarda il presidente, mi sembra di essere ripetitivo, però penso che vedendo anche oggi i giornali ribadisco quello che ho detto alla vigilia della partita col Siena: siamo solo alla seconda giornata e penso che le graduatorie dopo due giornate non possono essere tutto ad un tratto ribaltate. Noi restiamo con i piedi per terra, sapendo che questo è un cammino lungo e difficile per noi. Ribadisco, abbiamo iniziato un percorso. E' inevitabile che adesso, ritrovandoci dopo due partite che tutto funziona, che la società ha fatto un grande mercato, che l'allenatore ha grandi idee tattiche, che i giocatori sono dei fenomeni, lo trovo secondo me eccessivo questo; lo trovo eccessivo perchè so benissimo che - facendo gli scongiuri - alla prima situazione negativa tutto questo si ribalta contro. Io invece voglio serenità di giudizio, voglio equilibrio soprattutto da parte nostra, da parte mia, da parte della società, da parte della squadra e soprattutto da parte dei nostri tifosi, perchè i tifosi sono stati troppo illusi in questi anni. Piedi per terra, iniziando dai tifosi. C'è tanto da camminare, c'è tanto da lavorare. Devono avere fiducia in quello che stiamo facendo i tifosi, questa è la cosa importante. Quello che io posso assicurare ai tifosi è grande lavoro, da parte mia, da parte della società e soprattutto da parte dei calciatori. Cosa ci porterà questo è presto per dirlo, però piedi per terra, perchè già domani troviamo una partita che...sento un po' l'ambiente....partita facile. Facile il cavolo. Non c'è niente di facile. Io avrei preferito che il Bologna fosse arrivato qui con qualche punto, quindi molto più tranquillo e molto più sereno, invece, arriva una squadra che ha zero punti nonostante in organico abbia dei campioni importanti come Di Vaio, giocatori importanti come Diamanti, come Ramirez, come Perez, che ha appena vinto il campionato sudamericano; Portanova stesso, Gillet che io ho avuto, quindi una squadra di tutto rispetto. Antenne dritte perchè non c'è niente di scontato e non c'è niente di facile".
Domani, nella partita col Bologna, quale sarà l'insidia più grande a livello tecnico-tattico?
"Le insidie tecnico-tattiche ci stanno sicuramente in ogni partita. Anche se abbiamo avuto pochissimo tempo, perchè la partita infrasettimanale ti porta a preparare in un giorno-un giorno e mezzo la partita, cerchiamo di studiare bene l'avversario per capire dove poter far male e dove dobbiamo stare attenti, dove ci possono far male. Ripeto, il Bologna è una squadra che dal precampionato ha sempre giocato con la difesa a quattro e con un centrocampo a tre, poi davanti ha variato: due trequartisti e un attaccante, due esterni larghi e un attaccante, oppure un trequartista dietro due attaccanti. Potrebbe anche essere che domani ricambi un'altra volta. Quindi non è che il Bologna dia grande riferimenti tattici. Detto questo noi dovremo essere bravi in campo ad adattarci a qualsiasi tipo di situazione che andremo a trovare".
Dopo Siena hai detto: "Si è capito che chi gioca contro di noi gioca per difendersi". E' sinonimo del fatto che vi considerano già una grande squadra? Che fate già paura? O è che attaccate con molti e vi trovate sempre con molti giocatori avversari schierati in difesa?
"Al di là dell'atteggiamento delle squadre che noi possiamo incontrare, quello che mi interessa è il nostro atteggiamento. L'atteggiamento nostro deve essere sempre propositivo, deve essere quello di voler fare la partita in qualsiasi situazione, sia in campo amico che in trasferta. Questo per noi è molto importante. E' inevitabile che chi studia, come io studio gli avversari, anche gli avversari ci studiano, quindi cercano di utilizzare delle situazioni tattiche per cercare di limitare quello che noi facciamo. Ma al di là delle squadre avversarie dico sempre ai miei ragazzi: 'Preoccupiamo di fare le cose che noi conosciamo, di farle nel migliore dei modi, con l'intensità giusta, con la cattiveria giusta, con l'umiltà giusta e con la voglia di fare fatica, questa è la cosa più importante".
Fin adesso ha giocato sempre Giaccherini titolare, pur essendo arrivato negli ultimi giorni di mercato, pochi giorni prima di Elia, Vidal ed Estigarribia. Questo significa che Giaccherini è stato più bravo di altri a sintonizzarsi sulla tua lunghezza d'onda?
"Giaccherini è arrivato una settimana prima che finisse il mercato, ha avuto l'opportunità grazie alla sosta del campionato per la Nazionale di lavorare praticamente due settimane e mezzo in più rispetto ad Elia e rispetto ad Estigarribia. Significa aver 35-40 allenamenti in più rispetto agli altri, significa praticamente avere un mondo in mano rispetto agli altri. E poi è stato bravo lui. C'è anche da dire che Giaccherini è un giocatore italiano, che parla la mia lingua e questo ne ha facilitato il compito. Però, detto questo, stiamo iniziando a lavorare con Elia, con Estigarribia, con lo stesso Vidal....inizia ad esserci comunque un continuo confronto quotidiano su quello che facciamo. E per noi è molto importante perchè anche loro stanno iniziando ad entrare in determinate situazioni di gioco, sia offensive che difensive".
Dopo Siena hai indicato anche il Napoli tra le squadre che sulla carta sono davanti alla Juve. Poi la sera c'è stata la partita...
"Anche prima io l'ho indicato. L'ho sempre indicato".
Ecco. Dopo aver visto la partita, hai avuto conferma del tuo giudizio o sei rimasto anche tu sorpreso da come il Napoli è stato straripante?
"Sai, i giudizi che facciamo - almeno per quanto mi riguarda - non sono giudizi di parte, perchè mi sta simpatico un allenatore o mi sta simpatica una squadra. Io il Napoli l'ho sempre messo prima perchè il Napoli l'anno scorso è arrivato terzo, perchè il Napoli ha già una struttura importante: già l'anno scorso ha dimostrato di poter lottare per lo scudetto fino alla fine. In più quest'anno ha ampliato la rosa in maniera importante andando a prendere dei giocatori di qualità e rinforzandosi in maniera secondo me notevole. Lo sta dimostrando, perchè al di là della partita col Milan, anche col Manchester ha fatto una partita importante, a Cesena ha fatto una partita importante; è una squadra che ha una propria identità, sanno cosa vogliono, hanno rispetto a noi un anno e mezzo di lavoro in più ed è questo il motivo che mi fa dire che loro sono davanti a noi".
Capitolo Vidal. Scusa se mi ripeto, perchè la domanda l'abbiamo già fatta. Ma il tempo passa. Siamo d'accordo sul fatto che sia un giocatore di grande qualità, ma qualcuno continua ancora a dubitare che sia adatto al tuo modulo. puoi sfatare questo discorso e chiarirci se ha in testa un suo impiego di un certo tipo? O devi ancora aspettare un po' di tempo?
"Vidal è un ottimo giocatore che penso ci abbia dato una grossa mano in queste ultime due partite, perchè è entrato col Parma e ha dato subito un cambio di ritmo importante; è entrato col Siena e ha dato un cambio di ritmo importante. Sicuramente è un giocatore che ci dà un'alternativa sull'intensità, sul cambio di ritmo, sulla propensione in fase offensiva. Sicuramente è un ottimo giocatore. Detto questo, io devo fare delle scelte: le scelte sono in questo momento lasciare a riposo uno tra Marchisio e Pirlo, cioè, la matematica non è un'opinione, a meno che non mi consentano di giocare in 12 e allora io metto Pirlo, Marchisio e Vidal, insieme ai due attaccanti. Come vale il discorso per Vidal, vale anche per gli altri reparti. Io devo fare delle scelte e. tra virgolette, sono contento di dover fare queste scelte e di non essere obbligato a schierare determinati uomini. Significa che comunque c'è una competizione, significa che c'è da parte mia il fatto di non dormire la notte: perchè dico 'chi faccio giocare?'. C'è la possibilità di attingere a diversi tipi di soluzioni e penso che questo per un allenatore sia importante. E penso sia importante anche per la Juve. Perchè prima parliamo da grande squadra, però poi ragioniamo da provinciali, nel dire: 'Ma come, c'è Vidal e gioca Vidal'. Ma c'è anche Marchisio, c'è Pirlo, senza dimenticare Pazienza. Di Pazienza che diciamo? Che sono due partite che è convocato e va in tribuna. Giocatore che sta zitto, si allena, un giocatore importante. Perchè non parliamo di Pazienza e parliamo di Vidal? Perchè non parliamo di Marrone?. Io ho a disposizione una rosa che devo gestire nel migliore dei modi? Cercare di ottenere un risultato qua è la vittoria. Quindi, una volta che noi vinciamo io ho risolto il problema. Possibilmente la vittoria deve arrivare attraverso il gioco, altrimenti sono vittorie temporanee. Io devo fare delle scelte, che piaccia o che non piaccia. So che si deve montare comunque un caso a prescindere, lo so, però, signori, finchè non mi daranno una regola per metterne 12-13 in campo, io delle scelte devo farle. E saranno fatte sempre delle scelte guardando dai piedi fino al collo. Io vedo alla fine la testa e scopro chi è, non è che guardo prima in faccia e poi scelgo".![]()
Domani la possibilità che giochino Vucinic e Del Piero è alta? Oppure non tanto perchè li consideri due seconde punte?
"Ma per me non ci sono nè prime nè seconde punte. Per me ci sono attaccanti centrali, Del Piero e Vucinic sono due attaccanti centrali, quindi non è quello il problema. Assolutamente. Sono tutte punte, Quagliarella, Matri, Del Piero, Vucinic, lo stesso Toni, lo stesso Iaquinta, non c'è prima o seconda punta. Per me sono tutte punte centrali. Quindi sono tutte quante arruolabili l'una con l'altra. L'importante è che chi gioca abbia voglia di fare la fase offensiva e la fase difensiva, questa è la cosa più importante, perchè per noi gli attaccanti devono dare equilibrio, sia nella fase offensiva ma soprattutto, anche di più, nella fase difensiva".
Secondo il tuo modo di vedere il calcio, ti dà più fastidio o ti gratifica sentire parlare in questo momento di Juve provinciale o Juve operaia? E' giusto definirla così oppure la vedi in un altro modo?
"Io ho ribadito un concetto anche a Siena: non è una questione di Juventus provinciale. La Juventus è una grande squadra, che sta lavorando da grande squadra, sta lavorando per tornare ad essere una grande squadra. L'atteggiamento nostro in campo deve essere un atteggiamento da provinciale: con umiltà, con cattiveria, con voglia di correre, con voglia di mangiare l'erba, quindi non confondiamo le due situazioni, perchè io dico due cose che sono l'opposto. Noi dobbiamo lavorare per tornare ad essere una grande squadra, sotto tutti i punti di vista, ma l'atteggiamento deve essere un atteggiamento umile. L'atteggiamento umile da grande squadra, quindi è sempre un ritorno".
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Re: Conte - Allenatore
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Re: Conte - Allenatore
Mi è piaciuta molto la risposta che ha dato quando gli hanno detto che quella col Bologna era una gara facile 

Re: Conte - Allenatore
E' un mito!Dominik87 ha scritto:Mi è piaciuta molto la risposta che ha dato quando gli hanno detto che quella col Bologna era una gara facile
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Re: Conte - Allenatore
RUMePERA ha scritto:E' un mito!Dominik87 ha scritto:Mi è piaciuta molto la risposta che ha dato quando gli hanno detto che quella col Bologna era una gara facile
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Re: Conte - Allenatore
Per farsi due risate..
E' da ieri che non mi va più via dalla testa, piango dal ridere
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Re: Conte - Allenatore
Oddio...

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Re: Conte - Allenatore
CONTE A SKY: "Nonostante il pari abbiamo fatto una bella prova. C'è ancora tanto da migliorare e per questo chiedo umiltà e tranquillità. Krasic? Non è sotto esame"
Il commento del mister bianconero dopo l'amaro pari interno.
Intervistato dai microfoni di Sky Calcio Show il tecnico della Juventus Antonio Conte ha commentato l'1-1 interno ottenuto con il Bologna. Un risultato bugiardo e fortemente indirizzato dalla decisione dell'arbitro Gava al termine del primo tempo che ha espulso, per doppia ammonizione, Mirko Vucinic: "Dispiace sicuramente aver mancato i tre punti ma sono soddisfatto per quel che hanno espresso finora i ragazzi, questa squadra ha un'anima e vuol sempre fare le partite nonostante le difficoltà. Oggi abbiamo giocato cinquanta minuti in dieci giocando molto bene e creando tantissimo, l'unico tiro in porta ci è stato fatale per altro su calcio piazzato. L'espulsione di Vucinic? A caldo non voglio esprimere giudizi, analizzerò con i ragazzi a freddo. Tante cose sono andate bene ma c'è anche da migliorare e lo studieremo nei prossimi giorni. Io comunque continui a predicare umiltà e tranquillità nei giudizi, abbiamo tanto da migliorare nelle situazioni e in autostima scalfita dagli ultimi due anni. Il gol di Vucinic è regolare, l'arbitro ha detto che fischiava lui, forse la palla era in movimento ma tutto questo è difficile sul momento da capire e se vogliamo entrare negli episodi poco prima siamo stati penalizzati da un fuorigioco inesistente fischiato a Vucinic. Sotto l'aspetto arbitrale non siamo stati fortunati ma andiamo avanti e guardiamo al positivo. Krasic? Non è sotto esame come nessuno lo è, ha dato il massimo e sono contento della sua prova. Io scelgo in base alle circostanze e alle situazioni la migliore formazione".
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Re: Conte - Allenatore
CONTE, conferenza integrale: "Grossa prestazione, meritavamo ampiamente di vincere. Vucinic? C'è da lavorare a 360°. Dopo due gare ho sentito stramberie, non illudiamo nessuno. Non abbiamo saltato il fosso..."
Dopo aver gridato per tutta la partita, Antonio Conte si è presentata in sala stampa con un filo di voce. II giornalisti hanno avuto pietà di lui e per questo motivo gli hanno riservato poche domande. Ecco la trascrizione integrale della conferenza, a cura della redazione di TuttoJuve.com:
Bisoli diceva che è andata peggio per il Bologna in undici contro dieci. Voi siete stati molto bravi in dieci e meno bravi in undici?
"Io dico sempre che le partite durano 95 minuti. E' inevitabile che all'inizio la squadra, quando è fresca atleticamente, riesce a fare la fase difensiva in maniera molto più precisa. Però a me, onestamente, la squadra era piaciuta anche prima. Penso che oggi, comunque, la Juventus abbia fatto una grossa prestazione, sotto tutti i punti di vista. Non meritavamo di vincere, ma ampiamente di vincere. Quello che mi dispiace è che sicuramente dopo una prestazione del genere, con i ragazzi che hanno dato tutti oltre le proprie possibilità, portiamo a casa solo un punto".
Sicuramente l'arbitro è stato titubante in occasione del secondo giallo. In occasione del primo no, perchè Vucinic ha fatto questa protesta plateale. Pensi di rimproverarlo visto che la partita è stata condizionata dall'espulsione?
"Ci sono tantissime situazioni positive da prendere in positivo, poi sicuramente nel match di stasera ci sono state anche delle situazioni dove dobbiamo migliorare. Io personalmente, a fine partita, difficilmente dico qualcosa perchè voglio essere sempre molto freddo, molto obiettivo, voglio prima vedere tutte le situazioni. E' inevitabile che dopo i 95 minuti di oggi, ci sono tante cose che sono andate bene e qualcosa su cui dobbiamo migliorare".
Su Vucinic, quando lo avete comprato, c'erano proprio queste perplessità, legate al suo carattere e al modo in cui affronta certe partite. E' così difficile intervenire sulla testa del giocatore oppure sei fiducioso anche sotto questo punto di vista?
"Guarda, al di là del discorso Vucinic o non Vucinic, quando ribadisco il discorso che c'è da lavorare, c'è da lavorare a 360°. Quindi quando dico che ci sono facili entusiasmi dopo due vittorie, dico che ci sono facili entusiasmi perchè c'è tanto lavoro da fare. Noi abbiamo una strada da percorrere. Noi adesso non siamo ancora protagonisti, ma abbiamo una strada da percorrere per tornare ad essere protagonisti. Però c'è tanta voglia di lavorare, stiamo lavorando tanto, c'è tanta disponibilità, però c'è un percorso da fare. Questo percorso richiede comunque del tempo. Io scorciatoie non ne conosco, allora quando dico e ribadisco che c'è da lavorare, teniamo i piedi per terra e stiamo umili, mi riferisco a tutto. Mi riferisco a tutto perchè so, io più di ogni altro, di cosa sto parlando, so del lavoro che stiamo facendo, e sono contento perchè vedo che i ragazzi si sono messi a disposizione. Ripeto però, da lì a sentir dire, ad oggi, delle stramberie, delle stramberie dopo solo due partite....dico stiamo tranquilli, stiamo sereni, non illudiamo nessuno, lavoriamo, testa bassa e pedalare. A me hanno insegnato che i risultati si ottengono lavorando, però c'è un percorso da seguire. Se pensiamo dopo due partite di aver saltato il fosso...il fosso non l'ha saltato nessuno".
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Re: Conte - Allenatore
CONTE A JC: "Vidal al posto di De Ceglie? Volevo vincere la partita. C'è grande rammarico, potevamo farcela anche in dieci"
Antonio Conte ha commentato il pari casalingo contro il Bologna ai microfoni di Juventus Channel. Ecco l'intervista integrale, trascritta da TuttoJuve.com:
Non sono arrivati i tre punti ma la squadra c'è...
"Sì. Oggi la delusione da parte mia è sicuramente per il risultato, perchè sono convinto che la squadra meritasse non di vincere, ma ampiamente di vincere. E' inevitabile che in una serata così ci siano tante cose positive, però c'è anche qualcosa da migliorare. Quando parlo di lavoro, quando parlo di strada da percorrere, mi riferisco un po' a tutto. Quando ribadisco di stare tranquilli, di non farci prendere da facili entusiasmi, mi riferisco soprattutto a questo".
Hai fatto tanti cambi giusti, come l'inserimento Vidal nel ruolo di terzino al posto di De Ceglie...
"Volevo vincere la partita, questo è fuori dubbio. Ma non è che volevo vincerla io, la volevano vincere i ragazzi e penso che questo il tifoso l'abbia apprezzato, l'abbia visto, partendo dal presupposto che in questo momento è meglio rischiare i tre punti piuttosto che accontentarsi di un pareggio. Poi sono rischi, tra virgolette, limitati. Sono contento però per il carattere, per l'interpretazione, per la mentalità: stasera i ragazzi hanno reagito in maniera importante".
C'è un momento della partita per il quale hai più rimpianti? A prescindere dall'espulsione di Vucinic. C'è un momento in cui hai pensato: "Questa la portiamo a casa"?
"Guarda, è una partita che secondo me avremmo portato senza l'espulsione di Vucinic, ma anche con l'espulsione di Vucinic, perchè abbiamo preso gol su calcio da fermo, su una nostra indecisione, non è che loro abbiano creato gioco o creato situazioni particolari. Proprio per questo c'è grande rammarico, perchè per quello che si è visto in campo sicuramente la squadra meritava molto di più di un punto".
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Re: Conte - Allenatore
"Grande onore ai miei calciatori, siamo sulla strada giusta. A Catania per fare la partita e vincere. Voglio giocatori con chilometraggio illimitato. Vucinic? Ho parlato con tutti..."
Antonio Conte incontra i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani allo stadio "Massimino" contro il Catania. La redazione di TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero:
Buongiorno Antonio. Col Bologna avevi detto che era "facile un cavolo". Col Catania?
"Sì, col Bologna avevo detto di drizzare le antenne perchè comunque tutte le partite devono essere affrontate con la giusta determinazione, con la giusta voglia. Debbo dire che comunque sono stato accontentato da questo punto di vista perchè la squadra secondo me ha interpretato nella maniera giusta la partita, sotto tutti i punti di vista, anche quando è rimasta in dieci per tutto il secondo tempo; ha fatto comunque cinquanta minuti dieci contro undici ed ho visto una squadra, una squadra. Questo è molto importante: non ha mai smesso di pensare alla vittoria e questa sicuramente è una cosa che a me fa molto piacere. Ho visto una squadra che quando è rientrata nello spogliatoio era delusa dal risultato, nonostante avessimo giocato per più di cinquanta minuti in dieci contro undici. Quindi grande onore ai calciatori perchè significa che se sentono questo sicuramente siamo sulla strada giusta, questo è sicuro".
Dobbiamo aspettarci novità domani? Quagliarella, Elia, roba del genere?
"Mah, novità...vi dovete aspettare la formazione migliore, questa è la novità. Come ogni domenica. La novità è dovete aspettarvi la formazione migliore, quindi io faccio delle valutazioni in base agli allenamenti, in base a quello che vedo in settimana, dopodichè decido la formazione migliore. Poi a volte ci azzecco, a volte non ci azzecco, però la mia idea è di schierare sempre la formazione migliore, anche perchè poi, alla fine, dopo la partita mi chiedete sulla prestazione e sul risultato, non mi chiedete su chi gioca o se ha giocato questo o quello. Mi chiedete 'come mai?' o 'bene'. Quindi il mio fine è quello di fare una formazione affinchè poi nel dopo partita si parli di un'ottima prestazione e possibilmente di un risultato positivo".
Quali sono i rischi di questa trasferta?
"I rischi sono gli stessi che c'erano nella partita col Parma. I rischi di ogni singola partita. Come dico sempre dipende molto da noi, da come vogliamo affrontare la partita, da come - dico sempre ai miei calciatori - vogliamo mettere il campo, in salita o in discesa per gli avversari; è inevitabile che noi andremo lì per fare la nostra partita, per cercare di vincere, questo è fuori dubbio. Farà altrettanto il Catania e a fine partita vedremo chi sarà più bravo tra noi e il Catania, sapendo che Catania è un campo sicuramente nel quale gli etnei hanno costruito sempre la loro salvezza. Però a noi non deve cambiare niente perchè in casa o in trasferta la mentalità deve essere sempre una: fare la partita, cercare di essere più bravi degli avversari e possibilmente vincere. Se lo saranno gli avversari dovremo essere i primi ad applaudire loro".
Volevo sapere se alcuni giocatori che non abbiamo visto e che potremmo vedere sono pronti per un ingresso dal primo minuto, come per esempio successo con Giaccherini. Oppure se è più consigliabile un ingresso in corsa...
"Tutti i componenti della rosa sono a disposizione, quindi possono essere impiegati tutti dal primo minuto, i corsa o non essere impiegati proprio. Torno sempre al discorso di schierare la formazione migliore. Se ritengo che qualche giocatore che magari fin adesso non è stato impiegato per diversi motivi, lo trovo ben inserito nei meccanismi, con una buona gamba, perchè non può iniziare dal primo minuto? Se vedo questo rimarrà il chilometri zero, visto che ultimamente state giocando un po' sul chilometro zero. A me piace comunque avere dei giocatori col chilometraggio illimitato, perchè li alleno per avere un chilometraggio illimitato, per non stancarsi".
La stuzzica sfidare Montella? E' un allenatore giovane come lei, che ha alle spalle una grande carriera da calciatore come lei. Annota delle affinità tra lei e Montella?
"Con Vincenzo ci conosciamo. Abbiamo partecipato assieme ad un Europeo bello e sfortunato. La Francia ci rubò....anzi, aspetta....(ride, ndr)...la Francia pareggiò al novantesimo e poi fece il golden gol un amico, che è Trezeguet, quindi rettifico subito.Ho parlato in gerco calcistico da calciatore ancora. Quindi abbiamo vissuto questa bella esperienza e sicuramente c'è grande affetto nei suoi confronti, come nei confronti di tanti altri allenatori con cui abbiamo giocato insieme o contro. Gli auguro sicuramente le migliori fortune, ma le migliori fortune le auguro prima a me e poi agli altri".
C'è qualcosa che non le è piaciuta di questa Juve in queste prime partite di campionato?
"Che non mi è piaciuto, mi sembra....(pausa, ndr)...Sicuramente in tutte le partite, col Parma, col Siena e col Bologna stesso, abbiamo fatto secondo me tante buone cose, tante ottime cose che a volte - tra virgolette - vengono anche sottovalutate, perchè la partita di Siena secondo me è stata sottovalutata; forse un po' rivalutata dopo Roma-Siena. Si sono fatte tante cose, siamo migliorati sotto tanti punti di vista; è inevitabile che in ogni partita ci sono tante cose in questo momento positive ed è per questo che abbiamo sette punti. Sicuramente però ci sono tante cose su cui dobbiamo migliorare. Sappiamo che si può e si deve migliorare, anche perchè non potrebbe essere altrimenti, visto che sono solamente due mesi e mezzo che stiamo insieme e stiamo lavorando".
I distacchi attuali di Milan e Inter potrebbero pesare nella loro e nella vostra classifica finale? O comunque è troppo presto?
"Penso comunque di aver già risposto, nel senso che è un tantino troppo presto per fare quasiasi tipo di considerazione, perchè è troppo presto. La settimana scorsa si parlava del Napoli in termini entusiastici, è bastata una sconfitta per cambiare alcuni giudizi. Ma non deve essere così: noi dobbiamo essere bravi soprattutto in casa nostra ad essere molto equilibrati, a capire anche nel momento in cui dovesse arrivare un risultato negativo, un intoppo, quello che dobbiamo prendere di buono e quello che dobbiamo migliorare. E' troppo presto per fare qualsiasi analisi, qualsiasi valutazione. E' inevitabile che il campionato è iniziato e i punti pesano sempre, perchè i punti che fai te li ritroverai sempre, contro qualsiasi squadra con cui giochi. Sicuramente questo è un campionato che mostra, soprattutto in queste battute iniziali, che non c'è niente di facile, contro nessuno. E quindi bisogna fare molta molta attenzione, perchè come dicevo prima i punti sono pesanti e si devono fare, contro chiunque, perchè alla fine conteranno tanto".
Volevo sapere se hai parlato con Vucinic...
"Io ho parlato con la squadra, come vi avevo detto prima, in conferenza. Abbiamo analizzato le cose positive e le cose meno positive, quindi in un contesto generale sicuramente abbiamo affrontato tutte e due le situazioni: quelle positive, che sono tante dopo Bologna, e quelle da migliorare, che erano poche, ma sono da migliorare per avere un futuro ancora più roseo".
Nelle prime due partite la difesa è stata praticamente perfetta e Buffon non ha fatto una parata. Col Bologna si sono rivisti errori che hanno richiamato molto quelli dell'anno scorso e quelli di due anni fa. Secondo te c'è stato un calo di attenzione? Hai battuto su questo tasto?
"Errori, sai....il Bologna ci ha tirato due volte in porta. Ci sta durante la partita. Non vorremmo forse abituarvi troppo male, perchè nelle prime due partite praticamente abbiamo subito zero; col Bologna abbiamo subito gol su calcio da fermo e sicuramente è una situazione in cui bisogna migliorare. Non voglio mai fare riferimenti al passato, però penso anche che la Juventus in questo momento subisce molto molto poco. E questa è una nota di merito a tutta la squadra, non solo alla difesa. E' inevitabile che ci sono sempre dei margini di miglioramento e questo lo sappiamo. Bisogna continuare a lavorare come si sta facendo, possibilmente cercando anche di accontentarvi, di non farci mai tirare in porta, questo è fuori dubbio".
E' stupito dai tanti cambi di allenatore di quest'anno?
"Stupito tra virgolette, nel senso che per chi fa l'allenatore non sono dei segnali confortanti questi, non sono sicuramente belli. Due allenatori esonerati prima dell'inizio del campionato lasciano sicuramente delle sensazioni un po' particolari. Quando ribadisco il discorso piedi a terra e umiltà è perchè il vento, purtroppo, per noi cambia da un momento all'altro. Sappiamo che è sempre un gioco al massacro e alla fine, comunque, vuoi o non vuoi, l'allenatore è sempre l'anello debole. Dispiace perchè bisognerebbe avere più cultura in generale, dare comunque la possibilità - una volta che si è scelto l'allenatore, di lavorare e di vedere dopo il lavoro i risultati. Invece, spesso e volentieri, non ci viene data questa possibilità. Dispiace perchè dispiace. Another questions (ride, ndr)...".![]()
Basta...
"Lo sto perfezionando l'inglese".![]()
Ranieri è andato ad allenare l'Inter che è stata la sua grande avversaria l'anno scorso. Lei tra qua a cinquant'anni, andrebbe ad allenare l'Inter dopo aver allenato la Juve?
"Guarda...(ride, ndr), fra qua a cinquant'anni io spero ancora di essere in vita e me lo auguro, perchè vorrei anche godermi un pochino...Nella vita ognuno di noi ha un percorso da fare ed io in questo momento mi trovo nel posto dove sicuramente volevo essere, ho sempre sperato di esserci, adesso ci sono e cerco di tenermelo ben stretto, sapendo benissimo - come vi ho detto in precedenza - che è un posto molto molto caldo, non solo il mio, quello di tutte le squadre, soprattutto in Italia. Penso al presente che è la cosa più importante, quello di cercare di fare bene con la Juve che è la cosa in questo momento a cui tengo di più, per tantissime ragioni. E quindi penso al presente e mi auguro di preparare un futuro roseo qui".
(redazione TuttoJuve.com)
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Re: Conte - Allenatore
CONTE A JC: "Primo tempo regalato al Catania. Grande reazione dei ragazzi. Dobbiamo colmare il gap tecnico..."
TuttoJuve.com ha trascritto integralmente l'intervista rilasciata dal tecnico bianconero Antonio Conte ai microfoni di Juventus Channel:
Mister, ripartiamo dalla prestazione e dal carattere della squadra nel secondo tempo. C'è stata la reazione, è arrivato il pareggio, e se fosse entrata quella palla di Vidal sarebbe arrivata probabilmente una vittoria...
"Sì, diciamo che il secondo tempo è andato un po' a sostituire il primo, che noi non abbiamo interpretato sicuramente nella maniera migliore, contrariamente a quanto successo contro Parma, Siena e Bologna, in cui siamo entrati con il piglio giusto, con la cattiveria, con la determinazione, concentrati, attenti. Il primo tempo l'abbiamo praticamente regalato al Catania. C'è stata una grande reazione da parte dei ragazzi e questo mi fa molto piacere perchè non era facile su questo campo andare sotto e poi rialzarsi. Però siamo stati bravi, abbiamo pareggiato e abbiamo cercato sino alla fine di vincere la partita. Sappiamo che per noi la strada è lunga. Io non mi faccio prendere nè da facili entusiasmi, nè da situazioni particolari. L'unico verbo che dobbiamo conoscere è lavorare e sappiamo che la strada è lunga. Sappiamo che dobbiamo colmare quel gap tecnico che in questo momento c'è nei confronti di squadre più importanti e più rodate a livello di rosa rispetto a noi, però questo non ci deve spaventare. Dobbiamo lavorare, non farci prendere da facili entusiasmi, non esaltarci, nè deprimerci".
Lei parla sempre di concetto di squadra. Sette marcatori differenti nelle prime quattro partite: una nota positiva...
"Ma quello è fuori dubbio, perchè noi lavoriamo sulla squadra, lavoriamo su un'idea di gioco e lavoriamo soprattutto sul costruire una squadra sotto tutti i punti di vista: dal punto di vista caratteriale, dell'atteggiamento, dal punto di vista tattico, del sacrificio, della voglia di aiutarsi l'uno con l'altro; questo concetto di squadra per noi deve essere la base per proseguire il nostro cammino. Sappiamo anche dopo oggi che ci sono tante cose buone e ci sono delle cose da valutare, che bisogna correggere. Sappiamo che si tratta di un percorso di crescita che dobbiamo percorrere".
Cosa ha detto alla squadra nell'intervallo? Nel secondo si è vista una Juve più forte...
"Sì, nel secondo tempo sicuramente c'è stata una Juventus che ha interpretato nel migliore dei modi la partita sotto tutti i punti di vista, al di là dei discorsi tattici o meno. E' l'atteggiamento che mi è piaciuto, ho visto una squadra che ha iniziato a pressare, quando perdeva palla andava subito alla riconquista, una squadra corta, che ha messo lì il Catania, ha ottenuto il pareggio e poi ha cercato fino alla fine di vincere, così come era successo con il Bologna. Io parlo molto con i miei calciatori perchè c'è da crescere sotto tanti punti di vista. Ogni step deve essere buono affinchè questa crescita continui".
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Re: Conte - Allenatore
Conte: "C'è tanto da fare, non ci spaventiamo. Dobbiamo restare coi piedi per terra senza illudere nessuno"
Senza voce. Antonio Conte finisce così la partita contro il Catania, un pareggio, il secondo consecutivo, che permette alla Juve di restare in vetta, ma che lascia amareggiato il tecnico. "Bergessio in occasione del gol, fa un movimento importante tagliando davanti al difensore, dire adesso che errore c'è stato sarebbe ingeneroso nei confronti dei miei giocatori. Sicuramente la analizzeremo in settimana e cercheremo di trovare le contromisure adatte come facciamo sempre - questa l'esordio di Conte a Sky -. Siamo stati colti di sorpresa. Noi stiamo lavorando su tutto a livello individuale, di reparto e di squadra e sappiamo che c'è ancora tanto da fare e questo deve darci tanta forza e non spaventarci. Dobbiamo cercare di dare per primi il cazzotto e non di subirlo per poi rialzarci e reagire. Abbiamo la possibilità di cambiare schieramenti visti i giocatori di centrocampo che abbiamo in rosa e ciò può renderci più imprevedibili nei confronti degli avversari. So che posso attuare questa soluzione alternativa con tre centrocampisti centrali anche durante la gara e non solo dall'inizio. Io so che i miei esterni spendono molto, specie con tre gare in pochi giorni e quindi devo dosare le energie di tutti, cercando sempre di mettere in campo la migliore formazione per vincere la partita. La strada per noi è ancora lunga, perché dopo due 7° posti non possiamo pensare di tornare rapidamente al vertice, sappiamo che altre squadre sono più attrezzate di noi. Dobbiamo restare coi piedi per terra e lavorare tanto cercando di migliorarci indipendentemente dal posto in classifica che occupiamo. Non vogliamo illudere nessuno con discorsi sullo scudetto"
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Re: Conte - Allenatore
La Stampa - Conte, mai dire scudetto: "Mica ho Nani o Tevez"
Dimenticate che lo scudetto arrivi alla velocità del neutrino, voi che sperate. Nel discorso alla nazione bianconera, Antonio Conte lo mette in chiaro, e mica per il pareggio di ieri a Catania, il secondo filato. «Dite che siamo primi? Ma leggere la classifica ora non ha alcun senso: la verità è che non dobbiamo illudere noi stessi e gli altri, perché per noi la strada è ancora lunga e tortuosa». Questione di esperimenti del passato già falliti: «Se pensate che la Juve, dopo due settimi posti, torni a lottare subito per lo scudetto... Ripeto: abbiamo tanta strada da percorrere per tornare a essere competitivi». Questione di particelle fondamentali, anche: «Non è che in estate abbiamo preso Walcott, Nani o Tevez, gente che in Italia nessuno si può permettere, ma giocatori giovani e di prospettiva». Al momento, anche meno bravi, si suppone.
Della spedizione in Sicilia, questa settimana, l'allenatore farà rivedere la prima metà del film, più volte, perché di alcune scene verrà vietata la replica. «Il primo tempo non mi è piaciuto - attacca Conte - sia dal punto di vista dell'approccio sia per quanto riguarda l'interpretazione. Senza determinazione, concentrazione e cattiveria». Decisamente meglio quando negli spogliatoi ha alzato di brutto il volume: «Dopo l'intervallo abbiamo fatto bene - spiega ancora - ma al posto di prendere il cazzotto e rialzarci, dovremmo darlo noi per primi». In certe situazioni, molto meglio il codice da saloon: «Come si dice, chi mena per primo mena due volte». Nella ripresa ci sono insomma le cose da salvare: «Vedo il bicchiere mezzo vuoto, ma anche mezzo pieno, perché i ragazzi hanno dimostrato di non voler perdere». Può anche non bastare, però, e allora è meglio puntualizzarlo. Se per mesi, per convinzione o per mestiere, ha giurato che «chi gioca nella Juve è il migliore del mondo», ora si scopre che esistono armi più letali. «Walcott, Nani, Tevez. Ma abbiamo cercato di mettere d'accordo le potenzialità economiche con le indicazioni mie e quelle del direttore Marotta». Meglio realisti che imbonitori. Pazienza, dunque. Come disse Conte, e prima di lui Mourinho, «non sono Harry Potter».
Da José ha rubato altro, come gli allenamenti a porte sigillate, o la sacralità dello spogliatoio. Appena finita la battaglia, per esempio, Pepe se n'era uscito dal prato furente, imprecando a voce alta, e Conte l'aveva subito stoppato, con quel filo di voce che gli rimaneva: «Parliamo dentro, parliamo dentro». E che non escano spifferi, come conferma Pepe: «Quello che ci siamo detti resta nello spogliatoio». Nessuna polemica, s'affretta ad aggiungere l'esterno: «Io sono un “rosicone” e quando non vinco mi innervosisco. Ho detto che dovevamo vincere la partita perché avevamo avuto occasioni importanti. Non l'ho detto con questa calma - sorride - ma non ce l'avevo assolutamente con l'allenatore». Non resta che tornare a «lavorare, perché questo è il nostro verbo», sottolinea Conte. E per essere sicuri che il messaggio sullo scudetto non si sia perso in qualche tunnel, lo ribadisce: «L'obiettivo è sempre quello di fare il massimo, però sappiamo che le altre squadre sono più attrezzate di noi. Non ci dobbiamo fare entusiasmare e stare con i piedi per terra. Le chiacchiere, a volte, fanno più male di tutte le situazioni. Restiamo umili». Non è proprio il momento di sognare: «Le vittorie di Inter e Milan ci hanno messo pressione? Ma non scherziamo».
Ha invece l'aria piuttosto seria Andrea Pirlo, anche ieri sorvegliato speciale dal nemico («mi hanno marcato bene»): «Potevamo approfittare di questo inizio di campionato, perché questi sono punti lasciati, come quelli di mercoledì scorso». Già. E non è l'unico a pensarlo.
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