Il girone d'andata volge al termine, diciamo che è un tempo abbastanza congruo da permettere di fare certe disamine.
Ora mi sento di poter fare un discorso completo, soprattutto dopo che negli ultimi giorni mi sono incuriosito a seguire diverse Juventus degli anni passati e ho potuto fare un paragone, sempre tenendo a mente differenze varie ed eventuali di uomini, condizione psico-fisica e fiducia intorno all'ambiente (fattore da non trascurare).
Tutti i guai di questa Juventus, sostanzialmente (e neanche troppo semplicisticamente, oserei dire) secondo me si possono riassumere sotto un unico concetto.
Non c'è l'organizzazione di gioco. Sostanzialmente non c'è mai stata una vera e propria organizzazione di gioco da quando siamo ritornati in A (a Ranieri il merito di aver fatto ritrovare al gruppo compattezza e spirito giusto, ed è proprio sotto queste componenti che può essere fatta risalire la figura comunque dignitosa fatta a livello di classifica nelle ultime due stagioni, ma nessuno me ne voglia, la sua Juve non ha mai davvero "giocato" come si deve).
La Juve di Ranieri era una squadra molto corta (a volte troppo, ricordiamo i gol presi nell'ultimo periodo dello scorso anno), aggressiva, arcigna, che non esprimeva gran calcio ma neanche permetteva all'avversario di giocare granchè bene. Era una squadra fatta su misura in base agli uomini che avevamo a disposizione, e col senno di poi forse Ranieri (che comunque, come allenatore, a me continuerà a non piacere) va elogiato per quello che ha fatto in certe partite, se ha pensato "ok, non abbiamo gli uomini per competere ad alti livelli un'intera stagione, ma se ci compattiamo e lottiamo su tutti i palloni possiamo rompere le palle a tutti". Questo è stato abbastanza evidente contro il Chelsea: alla fine siamo andati fuori perchè loro erano più forti, però sicuramente abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità, costruendo poco questo è vero (sempre perchè non c'era una grande organizzazione offensiva) ma anche facendo un bell'ostracismo al Chelsea (che sicuramente non si è qualificato sul tappeto rosso).
Poi sono arrivati i momenti di crisi: tributabili a:
A- Momenti di scarsa forma degli uomini decisivi
B- Momenti di flessione fisica dell'intera squadra
C- Spaccatura dello spogliatoio e schieramento contro Ranieri della vecchia guardia
A questo punto esonero di Ranieri quasi inevitabile. Io sostanzialmente ero d'accordo per due motivi
A- Situazione insostenibile da mantenere, bisognava cambiare, qualunque fossero i motivi, considerando che non si poteva voltare le spalle a Del Piero, Buffon, etc...
B- Ranieri non era il prototipo di allenatore "vincente" che volevo per la Juve
Quindi l'arrivo di Ferrara: non ho mai nascosto il mio scetticisimo, ma non ho voluto giudicare da subito come non giudicai da subito Ranieri (mi presi un po' di tempo anche con lui).
Ora il tempo per Ferrara è passato, e direi che un mezzo giudizio lo si possa dare.
E' chiaro che non ha l'esperienza adatta per essere il timoniere di una Juve con certe ambizioni, e anche se nutro profonda stima per Ferrara calciatore e Ferrara uomo, non posso ancora nutrirla per Ferrara allenatore (chissà, col tempo potrà anche diventare un grande in quel ruolo.. ma appunto, con il tempo, non d'incanto..).
E qui la questione entra in un bivio: sono solo gli uomini che non vanno? O ci sono altri motivi?
Provo a rispondere. In un certo senso io penso che gli uomino non vadano come dovrebbero, ma questo soprattutto a causa del fatto che LA SQUADRA E' ALLO SBARAGLIO. Quando ammiriamo l'Utd, l'Arsenal o il Barça giocare a tre tocchi e arrivare in porta potremmo pensare che raggiungere questo obiettivo sia una cosa da nulla, ed è qui che si cade in errore.
Questo risultato si può raggiungere soltanto dopo un lungo lavoro: un allenatore capace viene scelto, vede la squadra, la vede allenare, la vede giocare. Esamina quello che manca, si opera in sede di mercato, oculatamente, e poi l'allenatore si prende la responsabilità di far si che l'ingranaggio debba girare. Ed ecco che che vengo al punto della questione. A questa squadra manca IL MOVIMENTO SENZA PALLA. E' questo il fattore che più ci distingue da tutte le vecchie Juventus che, come vi dicevo, ho rivisto giocare in questi giorni.
E' un risultato che si raggiunge dopo sacrifici e allenamenti, non si compra certo al mercato. La chiave è dare sempre al portatore di palla l'opportunità di avere almeno un paio di soluzioni pulite per servire il compagno. Quando ciò non avviene, succede che ogni giocatore gioca per sè, non sa dove andare, dove scattare, con chi scambiare. Si inizia a ricorrere al lancio lungo. Poi hai anche un Amauri fuori forma che non stoppa un pallone neanche senza avversari nelle vicinanze, e quindi come soluzioni offensive ti rimane quasi il nulla. Entra in gioco la sfiducia, i giocatori capiscono che non vale la pena sbattersi se non sanno cosa fare perchè in ogni caso la palla va persa uguale, poi ecco le prime lamentele, ed ecco anche figure di melma una dietro l'altra (Catania, Bari, Milan..).
Ecco perchè io dico che la speranza che le cosa possano cambiare senza in realtà apportare nessun cambiamento è vana.
Ecco perchè insisto col dire che Melo non è un immondo ciabattone se l'anno scorso con la Fiorentina, quando aveva al fianco compagni affiatati che gli davano sempre l'opportunità di servirli in vari modi, era tutt'altro giocatori.
Diego, lo ripeto, non è Zidane, ma non è neanche lui un immondo ciabattone. Anche lui se avesse al fianco 9 giocatori mobili, in grado di coprire l'ampiezza del campo e dargli continuamente l'opportunità di metterli di fronte al portiere, lui ha il piede e le capacità per farlo. Se invece è costretto a girare col pallone intorno al centrocampo aspettando un movimento che non arriverà mai, poi è chiaro che arriva in fase di tiro che c'ha la lingua che lambisce le ginocchia, visto che non è un maratoneta, non è Gattuso.
E concludo dicendo che questa Juve, così come stanno le cose, ha bisogno di essere presa per le palle e riorganizzata totalmente da capo. Ma cosa si credeva, che davvero giocando praticamente senza allenatore, togliendo Zanetti e Nedved e mettendo Melo e Diego, col progressivo declino degli uomini chiave e aggiungici gli infortuni che non mancano mai, si potesse iniziare a fare calcio champagne? Se così è stato, abbiamo scovato l'errore.
Bagno d'umiltà, ricominciare da zero, pazienza se ci vorrà altro tempo ma meglio capirlo ORA, che aspettare ulteriore tempo senza migliorare nulla.
Scusate la lunghezza, ma credo di aver detto proprio tutto
