Elia
Inviato: 30.08.11 - 15:45
Eljero Elia: la scheda
21. GIU, 2010 28 COMMENTI
(di Antonio Corsa)
Nome: Eljero George Rinaldo Elia
Nato a: Voorburg (Olanda)
Il: 13/2/1987
Ruolo: Attaccante/Esterno offensivo
CARRIERA
Eljero è nato a Voorburg, un piccolo paese duecentesco nell’Olanda meridionale, oggi noto come Leidschendam-Voorburg a seguito di una fusione con la vicina città di Leidschendam. Prima di diventare un giocatore professionista, ha cambiato diverse società giovanili, dak SV Voorburg (squadra locale) al Forum Sport, e al Tonegido. Il salto di qualità l’ha fatto a soli 11 anni, nel 1996, quando si è trasferito con la famiglia nella vicina The Hague, la terza città più grande d’Olanda e sede dell’ADO Den Haag (storico club olandese tra l’altro gemellato con la tifoseria bianconera). Qui ha potuto mettere in mostra tutto il suo talento, tanto da guadagnarsi un provino (superato) con i lancieri dell’Ajax nel 2000, avendo la possibilità di allenarsi per due stagioni con i lancieri (fu scartato perchè troppo magrolino, per la cronaca). L’esordio da professionista è avvenuto però nell’ADO, nel 2004, a soli 17 anni. Aggregato alla prima squadra, esordirà giovanissimo, collezionando 4 presenze nella sua prima stagione tra i “grandi”. Gli basteranno per segnare il primo gol ufficiale nell’Eredivisie e mettersi in mostra. Dopo un inizio più che promettente, l’ADO Den Haag scelse un nuovo allenatore, Lex Schoenmaker, che entrò in conflitto perenne con Elia, favorendo di fatto il suo passaggio al Twente (che vinse il duello con l’Ajax, evidentemente ricredutosi sulle sue qualità fisiche..). Nel glorioso club di Enschede, un 20enne Elia collezionerà 64 presenze con 11 gol (e una ventina abbondante di assist), vincendo nel 2009 lo Johan Cruijff Award come “Giovane giocatore dell’Anno” in Olanda (giusto per far capire quanto prestigioso sia, negli ultimi 10 anni l’hanno vinto gente del calibro di Van der Vaart, van Persie, Robben, Sneijder, Kalou, Huntelaar, Afellay..). Il 5 giugno 2009 avviene il suo passaggio all’Amburgo, squadra ambiziosa della Bundesliga, che investe una cifra molto importante per poterlo avere tra le proprie fila (9 milioni di euro e contratto quinquennale). La sua prima stagione si è conclusa con 23 presenze e 5 reti, ed è riuscito da subito a diventare un beniamino dei tifosi per la sua velocità e per i suoi dribbling. A livello internazionale, nel 2005 fu convocato dalla Nazionale U19 e, già la stagione successiva, a 18 anni, ci fu la prima chiamata nella U21 e una convocazione in Nazionale maggiore per una amichevole con l’Inghilterra (non giocherà). L’esordio avverrà nel 2009, giovanissimo, in un’altra amichevole, questa volta col Giappone. Per lui due assist e gli apprezzamenti del ct. Rinnovati la partita successiva, contro la Scozia, dove il ragazzo segnò il gol partita. Da allora Elia è un elemento fisso degli Orange, ed è stato convocato nella rosa dei 23 che partecipano al Mondiale di Sud Africa 2010.
CARATTERISTICHE
Iniziamo col dire che Eljero è un attaccante, e lo è sempre stato nella sua carriera. E’ stato spostato sulla fascia (preferibilmente sinistra) solo l’anno scorso, a gennaio, chiuso dall’arrivo nell’Amburgo del connazionale Van Nilsterooy. Mossa azzeccata, se è vero che il giocatore ha continuato a garantire un rendimento elevato in quella posizione sia nel club tedesco che in Nazionale. Resta però un giocatore d’attacco, che nell’U21 giocava addirittura prima punta. Il fisico però è ancora piuttosto fragilino (176 cm per 68 kg circa), nonostante abbia lavorato molto in palestra ultimamente, e le difese tedesche sono di norma più attente e fisiche di quelle olandesi. Sulla corsia esterna, perciò, Elia può trovare molto più “campo” per sgroppare e tentare la giocata in uno contro uno. Sono queste infatti le qualità principali del ragazzo: una velocità impressionante, una rapidità di gambe (e di testa) fuori dal normale e tanta qualità nel dribbling, che gli permette di puntare e saltare l’uomo in diversi modi. Tecnicamente è un destro naturale, anche se usa molto bene anche il sinistro, a volte anche per crossare dal fondo. Il tiro in porta è discreto (ma migliorabile), così come migliorabile in generale è la sua continuità, vero e grande difetto del giocatore. Il suo modo di giocare sempre volto a saltare l’uomo e a trovare la giocata difficile, infatti, non gli consente di avere una sufficiente costanza di rendimento, e il suo poco lavoro in fase difensiva (o senza palla) non gli permette ancora, nelle giornate storte, di rendersi comunque utile per i compagni. E’ per questo che al momento risulta molto più efficace partendo dalla panchina, dove può puntare in velocità giocatori più stanchi di lui e dove le responsabilità sono minori.
IMPRESSIONI
Intendiamoci: Eljero è un grandissimo prospetto, forse uno dei migliori 5 di questo Mondiale. La sua valutazione, specie dopo le buone partite con gli Orange, è salita a 16 milioni di euro circa, ed è quindi molto importante. Si tratterebbe però di un investimento nel lungo periodo, essendo il ragazzo appena 23enne. Tatticamente è un giocatore che a mio avviso sarebbe perfetto per il gioco di Del Neri, riuscendo a garantire un gioco arioso e largo sulle fasce, veloce, sempre propositivo in attacco. Di contro ci sono un carattere ancora “da ragazzino”, e una incostanza di rendimento ancora non “sistemata”. Nel ritiro olandese è riuscito a farsi notare, oltre che per le giocate, per aver creato un “caso” nazionale usando (assieme a Babel) una webcam dalla sua camera d’albergo per prendere in giro il connazionale Boularouz per le sue origini marocchine. Caso rientrato con le scuse del giocatore (“sono di colore, non posso essere razzista. Era uno scherzo, sono cresciuto in una città dove 3/4 della popolazione è di origine marocchina”..) e il divieto della Federazione olandese di far usare qualsiasi tipo di social network ai giocatori impegnati nella competizione. Poi però ha fornito due prestazioni (finora) davvero convincenti, quindi queste cose, almeno in una competizione così breve, passano in secondo piano. Restano tanti dubbi propio per questi atteggiamenti e per la sua pressochè nulla copertura in difesa (davvero vogliamo fare un 442 con Martinez, Pepe ed Elia esterni?), ma il talento è di quelli che ti fa dimenticare tutto.
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