Stefano Mauri
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Comunicato stampa avvocati Mauri: "Gli svolgimenti istruttori confermeranno estraneità di Stefano"
Con riferimento ai contenuti della decisione adottata dalla Corte di Giustizia Federale a Sezioni Unite del 16 agosto 2013 pubblicato in pari data con comunicato ufficiale n. 30/CGF (2013/2014) i difensori di Stefano Mauri, Avvocati Amilcare Buceti e Matteo Melandri osservano e ritengono opportuno puntualizzare come:
- la riserva assunta dalla Corte di Giustizia ha investito sia il ricorso proposto da questa difesa volta all’annullamento della sanzione irrogata dalla CDN in ordine alla contestata omessa denuncia, sia quello incardinato dalla Procura Federale relativamente alla già dichiarata insussistenza dell’illecito sportivo;
- gli approfondimenti disposti dalla Corte di Giustizia si riferiscono ad adempimenti istruttori che si svolgeranno solo ed esclusivamente innanzi la medesima Corte di Giustizia nel contraddittorio delle parti, e perciò nel contesto della esclusiva competente sede della giustizia sportiva;
- gli svolgimenti istruttori, che avranno certo sollecito svolgimento secondo il calendario di prossima pubblicazione, confermeranno, per quanto ce ne fosse ancora bisogno, la totale estraneità del calciatore Stefano Mauri ad ogni ipotesi di illecito contestato, peraltro coerentemente alle decisioni già assunte dalla Corte di Giustizia riferibili agli altri tesserati dei quali si era infondatamente contestata la partecipazione alle medesime ipotesi di illecito.
L’auspicio resta quindi quello della celere istruzione di questi approfondimenti, così da pervenire alla giusta decisione definitiva ed all’immediato rientro del capitano Stefano Mauri alla attività agonistica.
Avvocato Amilcare Buceti - Avvocato Matteo Melandri
Con riferimento ai contenuti della decisione adottata dalla Corte di Giustizia Federale a Sezioni Unite del 16 agosto 2013 pubblicato in pari data con comunicato ufficiale n. 30/CGF (2013/2014) i difensori di Stefano Mauri, Avvocati Amilcare Buceti e Matteo Melandri osservano e ritengono opportuno puntualizzare come:
- la riserva assunta dalla Corte di Giustizia ha investito sia il ricorso proposto da questa difesa volta all’annullamento della sanzione irrogata dalla CDN in ordine alla contestata omessa denuncia, sia quello incardinato dalla Procura Federale relativamente alla già dichiarata insussistenza dell’illecito sportivo;
- gli approfondimenti disposti dalla Corte di Giustizia si riferiscono ad adempimenti istruttori che si svolgeranno solo ed esclusivamente innanzi la medesima Corte di Giustizia nel contraddittorio delle parti, e perciò nel contesto della esclusiva competente sede della giustizia sportiva;
- gli svolgimenti istruttori, che avranno certo sollecito svolgimento secondo il calendario di prossima pubblicazione, confermeranno, per quanto ce ne fosse ancora bisogno, la totale estraneità del calciatore Stefano Mauri ad ogni ipotesi di illecito contestato, peraltro coerentemente alle decisioni già assunte dalla Corte di Giustizia riferibili agli altri tesserati dei quali si era infondatamente contestata la partecipazione alle medesime ipotesi di illecito.
L’auspicio resta quindi quello della celere istruzione di questi approfondimenti, così da pervenire alla giusta decisione definitiva ed all’immediato rientro del capitano Stefano Mauri alla attività agonistica.
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Stefano Mauri
Stefano Mauri e il processo dimenticato...
di Stefano Greco
Venti mesi di gogna mediatica, con l’aggiunta prima del carcere e poi degli arresti domiciliari, prima di avere un verdetto sportivo che ha totalmente smentito sia il castello accusatorio costruito dalla Procura di Cremona che di conseguenza quello fatto dalla procura Federale per ottenere una squalifica esemplare per illecito sportivo. Dall’Inferno, quindi, Stefano Mauri è passato al Purgatorio, a dover scontare 6 mesi di squalifica per omessa denuncia non per Lazio-Genoa (presentata da Palazzi come la madre di tutti gli illeciti sportivi…), ma per Lazio-Lecce. Un paio di settimane di attesa per il ricorso alla Corte Federale, perché come aveva detto a caldo e poi ribadito in appello l’avvocato del giocatore, “Condannare anche soltanto a un solo giorno di squalifica vorrebbe dire asseverare un macroscopico errore giudiziario, Mauri è stato scarcerato per rendere inammissibile il ricorso al riesame che avevamo in corso e che se vinto avrebbe fatto cadere fin dall’inizio l’intero castello accusatorio della procura di Cremona e di conseguenza della procura Federale”. Ma passato il ferragosto, alla vigilia della finale di Supercoppa con la Juventus, il colpo di scena. Invece di far calare il sipario sull’intera vicenda o di accogliere il ricorso presentato da Palazzi, sentite le parti la Corte Federale ha deciso di non decidere, ha rinviato (senza fissare una data) il verdetto disponendo “nuovi accertamenti e ulteriori attività di indagine relative alla posizione del laziale Stefano Mauri e della società Lazio”. Con questa decisione alla Ponzio Pilato, di fatto la Corte Federale ha fatto cadere nel dimenticatoio il caso-Mauri, un po’ come quando per far vedere che la casa è pulita e in ordine si mette la polvere sotto il tappeto e si ammassano le cose dentro gli armadi. Perché oramai conta più l’apparenza che la sostanza. Ma, soprattutto, perché così facendo la Corte Federale ha cercato di “salvare” in qualche modo la procura Federale.
Sì, perché il superprocuratore Stefano Palazzi era uscito con le ossa rotte dall'ultimo processo del calcioscommesse. La sua linea era stata frantumata e a mettere sale sulle ferite ci si era messo anche il procuratore di Cremona, Di Martino, con un’intervista a “La Repubblica” nella quale aveva lanciato durissime accuse alla giustizia sportiva e al mondo del calcio. Parole che se da un lato hanno compattato Abete e Malagò, hanno lasciato comunque segno. Il caso-Mauri e la successiva “non decisione” della Corte Federale hanno dimostrato in modo lampante che questa giustizia sportiva va riformata, che il meccanismo attuale non funziona. Il calcio italiano deve combattere la piaga del calcioscommesse che, se non fosse stato per le intercettazioni delle varie Procure, mai e poi mai sarebbe stata scoperta da palazzi e dai suoi presunti 007. Le bande criminali ormai sono organizzatissime a livello mondiale e hanno esteso la loro attività anche le amichevoli estive e alle gare giovanili, contattando calciatori e club addirittura sui social network, Facebook in testa. Chi doveva affrontare il problema e risolverlo in modo drastico, ha perso troppo tempo per mettere mano ad una riforma vera, globale e seria della giustizia sportiva. La responsabilità non è solo di Abete, ma anche di Petrucci e di Malagò, ovvero di chi guida il Coni. Il nuovo presidente, in carica dal 19 febbraio, ha garantito per l’ennesima volta che entro fine anno ci saranno finalmente nuove norme. Ma siamo quasi a settembre e non esiste ancora un progetto reale di riforma e, soprattutto, siamo alle prese con un caso a dir poco ridicolo.
Sì, perché anche se quello di Mauri non è un nome altisonante come quello di Conte (la cui squalifica fece discutere per mesi9 e la Lazio non ha neanche la minima parte del peso politico del Napoli (che fece fuoco e fiamme e ottenne in un amen la cancellazione della squalifica di Cannavaro e della penalizzazione in classifica) e tutti hanno fatto a gara per far cadere in silenzio e rapidamente nel dimenticatoio questa vicenda, il caso-Mauri sta lì a dimostrare quanto sia ridicolo questo circo chiamato Giustizia Sportiva.
Ma come, ci hanno messo 15 mesi per mettere su un processo, Palazzi ha chiesto pene pesantissime sia per Mauri che per la Lazio, è stato sbugiardato dai giudici di primo grado e ora la Corte Federale sostiene che non ci sono elementi sufficienti per emettere un verdetto? E allora se servono ulteriori indagini e approfondimenti, su quali basi è stato istituito il processo di primo grado? E se non sono bastati 15 mesi per trovare una sola prova che inchiodasse Mauri alle sue responsabilità (e di conseguenza la Lazio…) quanto dovremo aspettare ancora per questi “ulteriori accertamenti”? E se poi non dovessero portare a nulla, chi ripagherà Mauri (e di conseguenza la Lazio…) del danno subito, visto che il giocatore ha già saltato due partite ufficiali e non sa neanche quante altre ne dovrà saltare in attesa che la Corte Federale decida di riunirsi nuovamente per decidere del suo caso? Un caso, quello di Mauri, che riporta alla mente quello portato sugli schermi da Nanny Loi (tifoso laziale…) con il film “Detenuto in attesa di giudizio”, con il Mauri della situazione interpretato magistralmente da Alberto Sordi. Sono passati più di 40 anni, ma la situazione non è certo migliorata, né per quel che riguarda la giustizia ordinaria che tanto più per quel che riguarda la giustizia sportiva, basata su regole oramai fuori dal tempo.
Insomma, il campionato è iniziato e al contrario di quanto era stato promesso (in primis da Abete) anche questa stagione è iniziata con una classifica che potrebbe essere virtuale, visto che sia la Lazio che il Genoa hanno comunque una spada di Damocle di una possibile penalizzazione che pende sulla loro testa, anche se nel processo di primo grado i liguri sono stati scagionati e la Lazio se l’è cavata con una multa di 40.000 euro. E tutto questo è assurdo, inconcepibile, perché parliamo di partite che risalgono addirittura a 3 campionati fa. E per quei “presunti reati”, che secondo i giudici di primo grado non sono stati provati dalla procura Federale, Lazio e Genoa sono costrette a giocare senza avere certezze, mentre Mauri è finito proprio nel dimenticatoio: chiuso dentro un armadio come si fa con i panni per mostrare che la casa è in ordine o con la polvere che viene messa sotto il tappeto per far vedere che è tutto pulito. La responsabilità è della giustizia sportiva, ma c’è anche la complicità di chi fa informazione e in questi giorni parla solo ed esclusivamente di fanta-operazioni di mercato o comunque di altro, mentre un anno fa ci martellava tutti i santi giorni con il “caso-Conte”. Titoloni sui giornali e interviste al veleno di Conte che accusava tutto e tutti, con la Juventus pronta ad alzare la voce in ogni occasione per sostenere e spalleggiare il suo allenatore. La Lazio, invece, tace e Mauri è troppo una brava persona per urlare ai quattro venti la sua rabbia per una vicenda che sta assumendo i contorni della farsa.
Come abbiamo sostenuto fin dal primo momento, noi non lo sappiamo se Mauri è completamente innocente, se lo è solo in minima parte come ha detto la sentenza di primo grado oppure se è colpevole come il peccato come continua a sostenere Palazzi. Quello che sappiamo, è che a distanza di 17 mesi dal suo arresto non è stata ancora fornita una sola prova in grado di inchiodare il giocatore e di conseguenza la Lazio. Quello che sappiamo è che la Corte Federale ha sostenuto che non ci sono abbastanza elementi per giudicare. Quello che sappiamo, è che Mauri e il suo caso sono finiti nel dimenticatoio. E questo fa a cazzotti con il termine “giustizia”…
di Stefano Greco
Venti mesi di gogna mediatica, con l’aggiunta prima del carcere e poi degli arresti domiciliari, prima di avere un verdetto sportivo che ha totalmente smentito sia il castello accusatorio costruito dalla Procura di Cremona che di conseguenza quello fatto dalla procura Federale per ottenere una squalifica esemplare per illecito sportivo. Dall’Inferno, quindi, Stefano Mauri è passato al Purgatorio, a dover scontare 6 mesi di squalifica per omessa denuncia non per Lazio-Genoa (presentata da Palazzi come la madre di tutti gli illeciti sportivi…), ma per Lazio-Lecce. Un paio di settimane di attesa per il ricorso alla Corte Federale, perché come aveva detto a caldo e poi ribadito in appello l’avvocato del giocatore, “Condannare anche soltanto a un solo giorno di squalifica vorrebbe dire asseverare un macroscopico errore giudiziario, Mauri è stato scarcerato per rendere inammissibile il ricorso al riesame che avevamo in corso e che se vinto avrebbe fatto cadere fin dall’inizio l’intero castello accusatorio della procura di Cremona e di conseguenza della procura Federale”. Ma passato il ferragosto, alla vigilia della finale di Supercoppa con la Juventus, il colpo di scena. Invece di far calare il sipario sull’intera vicenda o di accogliere il ricorso presentato da Palazzi, sentite le parti la Corte Federale ha deciso di non decidere, ha rinviato (senza fissare una data) il verdetto disponendo “nuovi accertamenti e ulteriori attività di indagine relative alla posizione del laziale Stefano Mauri e della società Lazio”. Con questa decisione alla Ponzio Pilato, di fatto la Corte Federale ha fatto cadere nel dimenticatoio il caso-Mauri, un po’ come quando per far vedere che la casa è pulita e in ordine si mette la polvere sotto il tappeto e si ammassano le cose dentro gli armadi. Perché oramai conta più l’apparenza che la sostanza. Ma, soprattutto, perché così facendo la Corte Federale ha cercato di “salvare” in qualche modo la procura Federale.
Sì, perché il superprocuratore Stefano Palazzi era uscito con le ossa rotte dall'ultimo processo del calcioscommesse. La sua linea era stata frantumata e a mettere sale sulle ferite ci si era messo anche il procuratore di Cremona, Di Martino, con un’intervista a “La Repubblica” nella quale aveva lanciato durissime accuse alla giustizia sportiva e al mondo del calcio. Parole che se da un lato hanno compattato Abete e Malagò, hanno lasciato comunque segno. Il caso-Mauri e la successiva “non decisione” della Corte Federale hanno dimostrato in modo lampante che questa giustizia sportiva va riformata, che il meccanismo attuale non funziona. Il calcio italiano deve combattere la piaga del calcioscommesse che, se non fosse stato per le intercettazioni delle varie Procure, mai e poi mai sarebbe stata scoperta da palazzi e dai suoi presunti 007. Le bande criminali ormai sono organizzatissime a livello mondiale e hanno esteso la loro attività anche le amichevoli estive e alle gare giovanili, contattando calciatori e club addirittura sui social network, Facebook in testa. Chi doveva affrontare il problema e risolverlo in modo drastico, ha perso troppo tempo per mettere mano ad una riforma vera, globale e seria della giustizia sportiva. La responsabilità non è solo di Abete, ma anche di Petrucci e di Malagò, ovvero di chi guida il Coni. Il nuovo presidente, in carica dal 19 febbraio, ha garantito per l’ennesima volta che entro fine anno ci saranno finalmente nuove norme. Ma siamo quasi a settembre e non esiste ancora un progetto reale di riforma e, soprattutto, siamo alle prese con un caso a dir poco ridicolo.
Sì, perché anche se quello di Mauri non è un nome altisonante come quello di Conte (la cui squalifica fece discutere per mesi9 e la Lazio non ha neanche la minima parte del peso politico del Napoli (che fece fuoco e fiamme e ottenne in un amen la cancellazione della squalifica di Cannavaro e della penalizzazione in classifica) e tutti hanno fatto a gara per far cadere in silenzio e rapidamente nel dimenticatoio questa vicenda, il caso-Mauri sta lì a dimostrare quanto sia ridicolo questo circo chiamato Giustizia Sportiva.
Ma come, ci hanno messo 15 mesi per mettere su un processo, Palazzi ha chiesto pene pesantissime sia per Mauri che per la Lazio, è stato sbugiardato dai giudici di primo grado e ora la Corte Federale sostiene che non ci sono elementi sufficienti per emettere un verdetto? E allora se servono ulteriori indagini e approfondimenti, su quali basi è stato istituito il processo di primo grado? E se non sono bastati 15 mesi per trovare una sola prova che inchiodasse Mauri alle sue responsabilità (e di conseguenza la Lazio…) quanto dovremo aspettare ancora per questi “ulteriori accertamenti”? E se poi non dovessero portare a nulla, chi ripagherà Mauri (e di conseguenza la Lazio…) del danno subito, visto che il giocatore ha già saltato due partite ufficiali e non sa neanche quante altre ne dovrà saltare in attesa che la Corte Federale decida di riunirsi nuovamente per decidere del suo caso? Un caso, quello di Mauri, che riporta alla mente quello portato sugli schermi da Nanny Loi (tifoso laziale…) con il film “Detenuto in attesa di giudizio”, con il Mauri della situazione interpretato magistralmente da Alberto Sordi. Sono passati più di 40 anni, ma la situazione non è certo migliorata, né per quel che riguarda la giustizia ordinaria che tanto più per quel che riguarda la giustizia sportiva, basata su regole oramai fuori dal tempo.
Insomma, il campionato è iniziato e al contrario di quanto era stato promesso (in primis da Abete) anche questa stagione è iniziata con una classifica che potrebbe essere virtuale, visto che sia la Lazio che il Genoa hanno comunque una spada di Damocle di una possibile penalizzazione che pende sulla loro testa, anche se nel processo di primo grado i liguri sono stati scagionati e la Lazio se l’è cavata con una multa di 40.000 euro. E tutto questo è assurdo, inconcepibile, perché parliamo di partite che risalgono addirittura a 3 campionati fa. E per quei “presunti reati”, che secondo i giudici di primo grado non sono stati provati dalla procura Federale, Lazio e Genoa sono costrette a giocare senza avere certezze, mentre Mauri è finito proprio nel dimenticatoio: chiuso dentro un armadio come si fa con i panni per mostrare che la casa è in ordine o con la polvere che viene messa sotto il tappeto per far vedere che è tutto pulito. La responsabilità è della giustizia sportiva, ma c’è anche la complicità di chi fa informazione e in questi giorni parla solo ed esclusivamente di fanta-operazioni di mercato o comunque di altro, mentre un anno fa ci martellava tutti i santi giorni con il “caso-Conte”. Titoloni sui giornali e interviste al veleno di Conte che accusava tutto e tutti, con la Juventus pronta ad alzare la voce in ogni occasione per sostenere e spalleggiare il suo allenatore. La Lazio, invece, tace e Mauri è troppo una brava persona per urlare ai quattro venti la sua rabbia per una vicenda che sta assumendo i contorni della farsa.
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Stefano Mauri
Mauri, si riunisce la Corte: gli avvocati Melandri e Buceti: "Non ci sono nuovi elementi, a breve la decisione"
All'uscita dell'aula gli avvocati Melandri e Buceti hanno dichiarato ai cronisti presenti: "Hanno aperto la camera di consiglio e oggi forse decidono, ci hanno confermato che non ci sono altri accertamenti istruttori da compiere. Noi abbiamo ricevuto la convocazione legata all'arrivo di Zamperini, lui non c'era ma siamo comunque venuti per l'udienza. Ci hanno detto semplicemente che le cose sono tutte chiare" - ha concluso Melandri. Prende la parola anche l'avvocato Buceti: "Hanno detto che in realtà la camera non è mai stata chiusa, la decisione arriverà presto confermandoci che altri elementi non esistono. Abbiamo solo chiesto se oggi la camera fosse concludente, e da quello che ci è apparso di comprendere stavano per chiudere nonostante avessero ancora qualche lavoro da sbrigare. Oggi o nei prossimi giorni arriverà la sentenza, nuovi elementi non ce ne sono, nella peggiore delle ipotesi confermeranno il giudizio in primo grado". Anche l'avvocato Gentile ha rilasciato una battuta: "Hanno tutto in mano, sembravano soddisfatti, su quelli elementi decideranno".
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Stefano Mauri
La Corte di giustizia ha aumentato da 6 a 9 i mesi di squalifica del centrocampista per omessa denuncia relativa a Lazio-Genoa cui deve essersi aggiunta una responsabilità per Lecce-Lazio
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Stefano Mauri
Ciao Samantha!
S.S. Lazio 1900 "quelli che hanno portato il calcioSCOMMESSE a Roma"...
S.S. Lazio 1900 la società calcistica italiana più implicata negli scandali del calcioscommese...ancora parlano di moralità e etica sportiva...
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Stefano Mauri
"Dopo il carcere, gli arresti domiciliari, le accuse di illecito sportivo e divieto di scommesse, dopo due gradi davanti alla giustizia sportiva, pago 9 mesi di squalifica per il mio rapporto di amicizia con Alessandro Zamperini. Confido nel TNAS... per una decisione rapida, che finalmente possa permettermi di tornare in campo a guidare i miei compagni e la mia Lazio", questo il posto pubblicato pochi minuti fa da Stefano Mauri dopo l'ampliamento della sua squalifica a causa del Calcioscommesse sul suo sito ufficiale, smauri.it.
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Stefano Mauri
Caso Mauri: rinviata la prima udienza, sentenza Tnas slitta a gennaio
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
C’è scritta ancora la parola ‘attesa’ nel destino di Stefano Mauri. Si dovrà aspettare almeno un altro mese infatti prima che il centrocampista brianzolo possa sperare in uno sconto della pena. Una condanna che avrebbe potuto essere discussa mediante ricorso al Tnas già a partire da lunedì con la prima udienza, in concomitanza di Lazio-Napoli e che avrebbe costretto il collegio a chiudere i lavori entro il primo pomeriggio. Stando a quanto riportato dalle colonne della ‘Gazzetta dello Sport’ nell’edizione odierna, dietro ai motivi del rinvio sembra esserci un ritardo. Luigi Modugno e Letizia Mazzarelli, i legali della Federcalcio, avrebbero ricevuto infatti solo nelle ultime ore i ‘motivi aggiuntivi’ che gli avvocati di Mauri, Amilcare Buceti e Matteo Melandri, hanno presentato al collegio. Per regolamento la controparte, nel caso specifico la federazione, ha 20 giorni di tempo dal momento della ricezione per depositare la propria replica. Motivo per cui risulta difficile immaginare, a questo punto, che l’udienza davanti al Tnas possa svolgersi prima del 15 dicembre. Udienza che potrebbe non essere l’unica, visto che la prima giornata servirà al collegio - composto da Guido Calvi e Maurizio Benincasa, i due arbitri di parte rispettivamente del calciatore e della Figc e dal presidente del Collegio Massimo Zaccheo - per tentare la conciliazione. Con il Natale di mezzo poi, la sentenza slitterà ancora per gennaio. Attualmente per Mauri è in corso una squalifica che lo costringe lontano dai campi fino al 2 maggio, ma qualora cadesse la seconda omessa denuncia, quella relativa a Lecce-Lazio, ogni giornata del 2014 potrebbe essere buona per il rientro e, a quel punto, per Stefano potrebbe finalmente aprirsi un nuovo capitolo con la maglia biancoceleste.
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
C’è scritta ancora la parola ‘attesa’ nel destino di Stefano Mauri. Si dovrà aspettare almeno un altro mese infatti prima che il centrocampista brianzolo possa sperare in uno sconto della pena. Una condanna che avrebbe potuto essere discussa mediante ricorso al Tnas già a partire da lunedì con la prima udienza, in concomitanza di Lazio-Napoli e che avrebbe costretto il collegio a chiudere i lavori entro il primo pomeriggio. Stando a quanto riportato dalle colonne della ‘Gazzetta dello Sport’ nell’edizione odierna, dietro ai motivi del rinvio sembra esserci un ritardo. Luigi Modugno e Letizia Mazzarelli, i legali della Federcalcio, avrebbero ricevuto infatti solo nelle ultime ore i ‘motivi aggiuntivi’ che gli avvocati di Mauri, Amilcare Buceti e Matteo Melandri, hanno presentato al collegio. Per regolamento la controparte, nel caso specifico la federazione, ha 20 giorni di tempo dal momento della ricezione per depositare la propria replica. Motivo per cui risulta difficile immaginare, a questo punto, che l’udienza davanti al Tnas possa svolgersi prima del 15 dicembre. Udienza che potrebbe non essere l’unica, visto che la prima giornata servirà al collegio - composto da Guido Calvi e Maurizio Benincasa, i due arbitri di parte rispettivamente del calciatore e della Figc e dal presidente del Collegio Massimo Zaccheo - per tentare la conciliazione. Con il Natale di mezzo poi, la sentenza slitterà ancora per gennaio. Attualmente per Mauri è in corso una squalifica che lo costringe lontano dai campi fino al 2 maggio, ma qualora cadesse la seconda omessa denuncia, quella relativa a Lecce-Lazio, ogni giornata del 2014 potrebbe essere buona per il rientro e, a quel punto, per Stefano potrebbe finalmente aprirsi un nuovo capitolo con la maglia biancoceleste.
- SirPsychoSexy
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Stefano Mauri
pena ridotta,torna dal mese prossimo
in questo periodo si è allenato sempre?
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- rionePrati
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- Shailok
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Stefano Mauri
pure su quelle ha scommesso?rionePrati ha scritto:Si partitelle comprese...
S.S. Lazio 1900 "quelli che hanno portato il calcioSCOMMESSE a Roma"...
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Stefano Mauri
No si gioca solo quelle con una coppa in palio...
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Stefano Mauri
Rientro non con il chievo ma nel "memorial" derby...
- SirPsychoSexy
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Stefano Mauri
lo vedi dentro il "proggggetto" di Reja?rionePrati ha scritto:Rientro non con il chievo ma nel "memorial" derby...
- rionePrati
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Stefano Mauri
Durante la prima esperienza di Reja era importantissimo...penso ci vorrà un po' prima che riprenda il ritmo partita
- SirPsychoSexy
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