Delio Rossi: “Paradiso o inferno in una notte”
Delio Rossi sa che il suo futuro, e quello di gran parte della sua Lazio, passa per una sola partita, la finalissima di Tim Cup di domani sera all’Olimpico. Contro la Sampdoria, dice chiaro il tecnico
biancoceleste, «o si va in paradiso o all’inferno. Per questo ora non si possono fare dei bilanci: tracciamoli a bocce fredde, a risultati acquisiti». Perchè se la stagione della Lazio finisse adesso ci sarebbe poco da esultare, se invece arrivasse la Coppa Italia la musica cambierebbe radicalmente.
«Vincere sarebbe importantissimo per tutti - ammette nella conferenza stampa della vigilia il tecnico biancoceleste - Innanzitutto per la nostra gente, che ultimamente ha visto vincere di più gli altri, poi per la società, perchè un successo sarebbe la conferma di scelte logiche, e per i giocatori, molti dei quali vengono da categorie inferiori o giovanili o da altre esperienze». Il campionato troppo altalenante non può far testo in quella che è un’autentica sfida-verità: «La spunterà chi avrà la testa più fredda ed il cuore più caldo. Mazzarri dice che siamo i favoriti perchè
giochiamo in casa? Così facendo, se vince lui compie un’impresa, se non ci riesce perde con la favorita. Fa piacere giocare in casa, ma i tifosi non fanno gol».
La Sampdoria, per Rossi, non vuol dire Cassano e poco più perchè c’è un impianto di gioco da scardinare. La squadra blucerchiata ha tanti giocatori importanti, dei nazionali. Staremo attenti ad
Antonio, ma è impossibile prevederlo: nel derby ha giocato a destra, non a sinistra, è un calciatore al quale si dà la maglia senza troppe indicazioni, sono gli altri che devono adeguarsi a lui. Lo terremo d’occhio, come spero la Samp tenga d’occhio i nostri«. Rossi dovrebbe impiegare sin dall’inizio sia Pandev (»Sta meglio, negli ultimi due-tre giorni si è allenato. Adesso valuteremo) che Foggia, con Rocchi sacrificato in panchina per Zarate. La mancanza di Matuzalem a centrocampo
si farà sentire («Ha dimostrato di essere un giocatore importante, ma in queste occasioni chi è assente ha sempre torto») ma Rossi è certo che la sua Lazio non steccherà l’appuntamento che vale una stagione: «Per me le partite sono tutte finali, non ci trovo delle grandi differenze. Però non
sono uno stupido, non penso che domani sera giocheremo un match come gli altri: avremo più pressioni di loro ma non penseremo alle nostre vicende in campionato. Sarà una partita a sè stante».
