L'ultimo anno di Ancelotti
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Ad Ancelotti do un bel 8,5 pertutto quello fatto al milan
Un allenatore che dopo l'esperienza gobba era etichettato come eterno secondo ha stupito tutti vincendo tutto e più volte
Inoltre ogni volta che si parlava di ciclo finito e lui partente ha dimostrato di poter dire ancora la sua
Unico suo sbaglio forse è stato quello di non andarsene l'estate scorsa,vinto l'unico trofeo che gli mancava(l'intercontinenale) e visto la prospettiva futura se si risparmiava questa stagione era meglio,avrebbe giovato sia a lui che al milan...
Un allenatore che dopo l'esperienza gobba era etichettato come eterno secondo ha stupito tutti vincendo tutto e più volte
Inoltre ogni volta che si parlava di ciclo finito e lui partente ha dimostrato di poter dire ancora la sua
Unico suo sbaglio forse è stato quello di non andarsene l'estate scorsa,vinto l'unico trofeo che gli mancava(l'intercontinenale) e visto la prospettiva futura se si risparmiava questa stagione era meglio,avrebbe giovato sia a lui che al milan...
Ultima modifica di GranataOvunque il 18.04.09 - 13:37, modificato 1 volta in totale.


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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Io ad Ancelotti rimprovero tante cose:
- non crede nei giovani
- dimentica i giocatori in panca per mesi svuotandoli
- non toglie per mesi giocatori titolari esponendoli a pessime figure
- non alza la voce in estate
- la sua squadra non regge un torneo lungo (1 scudetto in 12 anni tra Milan e Juve e quel Parma è oggettivamente poco)
Ma ha tante qualità e ha vinto comunque un bel po' di trofei, di sicuro ricorderò con piacere il suo periodo.
Ora, non potendo aver Donadoni perchè accasato al Napoli, mi piacerebbe Ballardini...:
- mago a Cagliari (Allegri deve tutto a lui lì)
- molto buono a Palermo
- esperienza già nel Milan nelle giovanili
- giovane e gran lavoratore
- fiducia ai giovani finora dimostrata
- non crede nei giovani
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- la sua squadra non regge un torneo lungo (1 scudetto in 12 anni tra Milan e Juve e quel Parma è oggettivamente poco)
Ma ha tante qualità e ha vinto comunque un bel po' di trofei, di sicuro ricorderò con piacere il suo periodo.
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Ultima modifica di JerryMaguire il 30.04.09 - 13:13, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Mah, non crede nei giovani non so...quanti gliene hanno messi a disposizione? Intendo buoni, gente che meritasse una squadra del livello del Milan...Kakà e Pato, mi vengono in mente solo loro...gli altri che sono passati per il momento? Buone riserve al massimo...JerryMaguire ha scritto:Io ad Ancelotti rimprovero tante cose:
- non crede nei giovani
- dimentica i giocatori in panca per mesi svuotandoli
- non toglie per mesi giocatori titolari esponendoli a pessime figure
- non alza la voce in estate
- la sua squadra non regge un torneo lungo (1 scudetto in 12 anni tra Milan e Juve e quel Parma è oggettivamente poco)
Ma ha tante qualità e ha vinto comunque un bel po' di trofei, di sicuro ricorderò con piacere il suo periodo.
Ora, non potendo aver Donadoni perchè accasato al Napoli, mi piacerebbe Ballardini...:
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Beh se avesse lasciato fuori Kaka e Pato lo avrebbero rinchiuso al manicomio.
Ragazzini come Darmian e Pasini considerando gli infortuni in difesa, poteva farli giocare molto di più.
Da non dimenticare Mihaylov che sinceramente non conosco ma ne parlano un gran bene.
L'anno prossimo oltre a prendere 2-3 grandi giocatori oltre al difensore che hanno gia preso ( mi sfugge il nome ), lancerei SERIAMENTE in prima squadra almeno 2-3 dei giovani che hanno. Darmian, Pasini e Abate che dovrebbe tornare dal Toro potrebbero davvero crescere.
Anche Elia Legati dovrebbe tornare al Milan dopo l'esperienza con il Monaco.
Ragazzini come Darmian e Pasini considerando gli infortuni in difesa, poteva farli giocare molto di più.
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Anche Elia Legati dovrebbe tornare al Milan dopo l'esperienza con il Monaco.
Ultima modifica di 19angelo85 il 30.04.09 - 15:41, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Mah...forse mi ricordo male io...ma quando sono arrivati Kakà e Pato erano delle promesse che dovevano ancora far vedere di essere effettivamente del livello di un club del genere...mi sembra un po' semplicistico metterla così, mi ricordo bene che in entrambi i casi mica tutti erano così sicuri che si trattasse di due grandi giocatori prima che lo dimostrassero.19angelo85 ha scritto:Beh se avesse lasciato fuori Kaka e Pato lo avrebbero rinchiuso al manicomio.
Ragazzini come Darmian e Pasini considerando gli infortuni in difesa, poteva farli giocare molto di più.
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L'anno prossimo oltre a prendere 2-3 grandi giocatori oltre al difensore che hanno gia preso ( mi sfugge il nome ), lancerei SERIAMENTE in prima squadra almeno 2-3 dei giovani che hanno. Darmian, Pasini e Abate che dovrebbe tornare dal Toro potrebbero davvero crescere.
Anche Elia Legati dovrebbe tornare al Milan dopo l'esperienza con il Monaco.
Sugli altri che citi...stiamo parlando di metterli in campo nel Milan, non nel Lecce...cioè, per intenderci con degli esempi, De Rossi-Aquilani-Giovinco-Marchisio-Santon-Balotelli quando hanno avuto un'occasione hanno fatto vedere che il talento era davvero sufficiente per fare subito il grande salto...onestamente quelle poche volte (forse due) che ho visto Darmian non mi ha particolarmente impressionato...cioè, magari è anche bravo, ma di certo non mi ha fatto dire "ci vorrebbe un po' di coraggio per dargli spazio"...gli altri addirittura non li ho mai visti e siamo ai "si dice" di chi magari li ha visti qualche volta con la primavera...insomma, io da questo punto di vista ci andrei un po' cauto...per come la vedo io la storia degli allenatori che non vedono i giovani è vera fino ad un certo punto...nel senso che se uno è forte gioca, che sia giovane, vecchio. o a metà...nessun allenatore lascia fuori chi gli fa fare bella figura

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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Concordo in pieno Angelo, quest'anno con gli infortuni che ha avuto poteva benissimo far giocare qualche giovane che sta ben figurando nella primavera, e invece ha fatto sempre di testa sua, sono sicuro che se Ancelotti resta ragazzi come Antonini , Abate,Darmian, o le stesso Paloschi se torna ,non vorrano rimanere19angelo85 ha scritto:Beh se avesse lasciato fuori Kaka e Pato lo avrebbero rinchiuso al manicomio.
Ragazzini come Darmian e Pasini considerando gli infortuni in difesa, poteva farli giocare molto di più.
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Tendo a pensarla come Daniele. Lanciare un giovane in società importanti come Milan Juve o Inter, che puntano ad obiettivi importanti, non è semplice. La Roma lanciò De Rossi, ma era una Roma devastata che navigava tra la 10a e la 15 posizione, quindi fu quasi costretta a farlo. In genere sono società di medio livello a far giocare i giovani, a lanciarli, e di questi la percentuale che ne esce ogni anno non è così alta come si può pensare; ci vogliono anni voglio dire, e non mi sembra poi che la politica societaria imposta ad Ancelotti in questi ultimi anni sia stata quella della linea verde, quindi non gli darei come difetto quello di "vedere" poco i giovani. Anzi, Kaka e Pato sono stati valorizzati proprio da lui: certo, giocatori forti, ma intanto lui gli ha trovato una posizione adeguata (soprattutto a Kaka, arrivato come trequartista e diventato Pallone D'Oro nel ruolo di seconda punta); ma io ricorderei anche Pirlo, arrivato al Milan dopo un'esperienza non buona con l'Inter: con Ancelotti ha trovato un ruolo ben preciso ed è diventato il più forte del mondo. Ad esempio secondo me Spalletti vede molto meno i giocatori giovani rispetto ad Ancelotti.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Ma Gourcuff! Ragazzi cioè possibile che Ancelotti non sia mai riuscito a fargli fare due gare di seguito nel suo ruolo? E scarso non è....
Pato ricordiamoci che non giocava mai a inizio anno, si parlava di darlo a gennaio in prestito all'Udinese o alla Samp... poi è riesploso per fortuna...
Cardacio che ha già esordito in nazionale maggiore non ha mai visto il campo (ha esordito 10' domenica sul 3-0)
Antonini mille volte in panchina con piuttosto Favalli...
Ma in generale tutti i giovani che dalla Primavera non hanno avuto chance autentiche o se han fatto bene son cmq stati mandati via...Foggia Abate Marzoratti Pozzi Matri Paloschi Astori Legati e chissà quanti altri che neanche si conoscono...
Poi in generale cmq è questione di fiducia ai meno esperti: anche lo stesso Bonera fatica tuttora ad esser preferito a Maldini o Favalli. E si parla di un nazionale...
Pato ricordiamoci che non giocava mai a inizio anno, si parlava di darlo a gennaio in prestito all'Udinese o alla Samp... poi è riesploso per fortuna...
Cardacio che ha già esordito in nazionale maggiore non ha mai visto il campo (ha esordito 10' domenica sul 3-0)
Antonini mille volte in panchina con piuttosto Favalli...
Ma in generale tutti i giovani che dalla Primavera non hanno avuto chance autentiche o se han fatto bene son cmq stati mandati via...Foggia Abate Marzoratti Pozzi Matri Paloschi Astori Legati e chissà quanti altri che neanche si conoscono...
Poi in generale cmq è questione di fiducia ai meno esperti: anche lo stesso Bonera fatica tuttora ad esser preferito a Maldini o Favalli. E si parla di un nazionale...
Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Pasqualin: "Ancelotti? Penso che a breve arrivi l'addio"
"Penso che l'esperienza di Ancelotti al Milan sia conclusa, dopo le dichiarazioni di Berlusconi a 'La Repubblica' mi aspettavo una smentita da parte della societa' che invece non c'e' stata. Questa sortita del presidente mi sa tanto di benservito. A breve, dunque, credo che Ancelotti ufficializzera' anche il suo passaggio al Chelsea. I sostituti? la coppia Leonardo-Filippo Galli, o al massimo allenatori del calibro di Rijkaard o Van Basten, gente con l'etichetta rossonera insomma".
Sul suo assistito Gattuso: "Non ci sono aggettivi per definire Gattuso e il suo recupero. Ieri ha giocato in amichevole a Tirana. Mi auguro che sabato sera possa essere in campo contro l'Udinese anche perche' il Milan in mezzo al campo dovra' rinunciare a Beckham che e' squalificato".
"Penso che l'esperienza di Ancelotti al Milan sia conclusa, dopo le dichiarazioni di Berlusconi a 'La Repubblica' mi aspettavo una smentita da parte della societa' che invece non c'e' stata. Questa sortita del presidente mi sa tanto di benservito. A breve, dunque, credo che Ancelotti ufficializzera' anche il suo passaggio al Chelsea. I sostituti? la coppia Leonardo-Filippo Galli, o al massimo allenatori del calibro di Rijkaard o Van Basten, gente con l'etichetta rossonera insomma".
Sul suo assistito Gattuso: "Non ci sono aggettivi per definire Gattuso e il suo recupero. Ieri ha giocato in amichevole a Tirana. Mi auguro che sabato sera possa essere in campo contro l'Udinese anche perche' il Milan in mezzo al campo dovra' rinunciare a Beckham che e' squalificato".




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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Dal Corriere .it
Da come leggo e riporto Ancelotti andra' via
un po' mi spiace, ma era prevedibile alla fine dopo le dichiarazioni di Berlusconi
Ancelotti ha deciso
Vuole andarsene
È altamente probabile che, a dispetto del desiderio di non muoversi dal suo habitat naturale (Milanello e dintorni), quella di ieri sera a Udine possa essere la terzultima presenza di Carlo Ancelotti sulla panchina del Milan dopo 8 stagioni e 418 partite ufficiali. La svolta è certamente clamorosa perché nelle ultime settimane, in coincidenza con l’intensificarsi degli spifferi provenienti da Londra, il tecnico rossonero si era impegnato in una spasmodica difesa del contratto che lo lega al club «più titolato al mondo» fino al 30 giugno del 2010, addirittura fornendo pubblicamente e con la solita scanzonata ironia l’identikit dell’allenatore per la prossima stagione: aziendalista, profondo conoscitore delle dinamiche del club, paffutello, «comunque un bel ragazzo»: cioè lui. Ora tutto questo non ha più valore perché le esternazioni da Bar Sport di Silvio Berlusconi hanno provocato una frattura insanabile tra proprietà e conduzione tecnica. Incolpando platealmente il suo allenatore di essere l’unico responsabile della mancata conquista di uno scudetto che nessuno quest’anno è mai realmente riuscito a insidiare all’Inter, il patron rossonero ha fatto traboccare un vaso già ricolmo di incomprensioni e sfuriate. Quella in terra d’Egitto non è stata infatti una sparata fine a se stessa ma è risultata essere l’ultimo anello di una serie di rilievi mossi da un presidente che si sente allenatore a tutto tondo.
È da parecchie settimane, diciamo da metà marzo, da quando è tornato disponibile dopo un infortunio, che Berlusconi rimprovera ad Ancelotti lo scarso utilizzo di Ronaldinho. E questo nonostante gli sia stato spiegato come l’ex Pallone d’oro non sia presentabile a certi livelli perché i suoi allenamenti non sono ritenuti soddisfacenti. È a partire da Siena Milan (1-5) del 15 marzo che il premier fa pressing sul suo allenatore affinché mandi in campo un giocatore che ormai soltanto lui si ostina a considerare decisivo ma Ancelotti, elmetto in testa e il conforto dello zoccolo duro dello spogliatoio, ha sempre resistito in trincea. Né a Siena e neppure nelle successive 8 partite di campionato il brasiliano è stato infatti titolare e a Catania, due settimane fa, è rimasto addirittura incollato alla panchina. E del resto quali siano le sue condizioni attuali lo hanno mostrato in maniera impietosa gli spezzoni conclusivi di Milan-Juve. Se ne sono resi conto tutti meno il capo del governo che, rinchiuso nella sua campana di vetro calcistica, vive nell’utopia che con Ronaldinho in campo il Milan avrebbe potuto vincere lo scudetto. Così, al di là delle concilianti versioni di facciata, Ancelotti ha detto basta: ritiene conclusa la sua avventura in rossonero per la mancanza dei presupposti minimi di fiducia e di sintonia con il suo datore di lavoro. Anche il più sprovveduto degli osservatori di cose rossonere non può infatti non essersi reso conto di quanto poco convinte siano state le smentite berlusconiane al polverone scatenato da quella frase («Se abbiamo perso lo scudetto la colpa è solo di Ancelotti») destinata a lasciare tracce profonde nella storia minima del club.
In questo scenario turbolento si muove Adriano Galliani, consapevole del fatto che il panorama nazionale ed internazionale non offra al momento allenatori funzionali al progetto milanista. Il vicepresidente vicario sta cercando di mediare e di ricucire ma lo strappo è difficile da sanare. Ancelotti se ne vuole andare, a Roman Abramovich ovviamente tutto questo non sembra vero, e stavolta per riuscire nella sua missione (mantenere Carletto a Milano almeno per un’altra stagione), il plenipotenziario di Berlusconi dovrà davvero dare fondo a tutte le sue capacità di diplomatico, consapevole del fatto che non ci sia peggior sordo di chi non voglia sentire, soprattutto se il sordo in questione non soltanto è convinto di essere un eccellente politico ma pure un abile stratega calcistico. «In questi ultimi giorni Ancelotti con noi si è chiuso a riccio ma se davvero dovesse andarsene sarebbe un dispiacere e una delusione». Nelle parole di Rino Gattuso, coscienza critica di uno spogliatoio speciale, c’è tutta l’amarezza di una squadra che stavolta fatica a condividere le scelte del proprio presidente. Anche se è Silvio Berlusconi e anche se è a capo del governo.
Da come leggo e riporto Ancelotti andra' via


Ancelotti ha deciso
Vuole andarsene
È altamente probabile che, a dispetto del desiderio di non muoversi dal suo habitat naturale (Milanello e dintorni), quella di ieri sera a Udine possa essere la terzultima presenza di Carlo Ancelotti sulla panchina del Milan dopo 8 stagioni e 418 partite ufficiali. La svolta è certamente clamorosa perché nelle ultime settimane, in coincidenza con l’intensificarsi degli spifferi provenienti da Londra, il tecnico rossonero si era impegnato in una spasmodica difesa del contratto che lo lega al club «più titolato al mondo» fino al 30 giugno del 2010, addirittura fornendo pubblicamente e con la solita scanzonata ironia l’identikit dell’allenatore per la prossima stagione: aziendalista, profondo conoscitore delle dinamiche del club, paffutello, «comunque un bel ragazzo»: cioè lui. Ora tutto questo non ha più valore perché le esternazioni da Bar Sport di Silvio Berlusconi hanno provocato una frattura insanabile tra proprietà e conduzione tecnica. Incolpando platealmente il suo allenatore di essere l’unico responsabile della mancata conquista di uno scudetto che nessuno quest’anno è mai realmente riuscito a insidiare all’Inter, il patron rossonero ha fatto traboccare un vaso già ricolmo di incomprensioni e sfuriate. Quella in terra d’Egitto non è stata infatti una sparata fine a se stessa ma è risultata essere l’ultimo anello di una serie di rilievi mossi da un presidente che si sente allenatore a tutto tondo.
È da parecchie settimane, diciamo da metà marzo, da quando è tornato disponibile dopo un infortunio, che Berlusconi rimprovera ad Ancelotti lo scarso utilizzo di Ronaldinho. E questo nonostante gli sia stato spiegato come l’ex Pallone d’oro non sia presentabile a certi livelli perché i suoi allenamenti non sono ritenuti soddisfacenti. È a partire da Siena Milan (1-5) del 15 marzo che il premier fa pressing sul suo allenatore affinché mandi in campo un giocatore che ormai soltanto lui si ostina a considerare decisivo ma Ancelotti, elmetto in testa e il conforto dello zoccolo duro dello spogliatoio, ha sempre resistito in trincea. Né a Siena e neppure nelle successive 8 partite di campionato il brasiliano è stato infatti titolare e a Catania, due settimane fa, è rimasto addirittura incollato alla panchina. E del resto quali siano le sue condizioni attuali lo hanno mostrato in maniera impietosa gli spezzoni conclusivi di Milan-Juve. Se ne sono resi conto tutti meno il capo del governo che, rinchiuso nella sua campana di vetro calcistica, vive nell’utopia che con Ronaldinho in campo il Milan avrebbe potuto vincere lo scudetto. Così, al di là delle concilianti versioni di facciata, Ancelotti ha detto basta: ritiene conclusa la sua avventura in rossonero per la mancanza dei presupposti minimi di fiducia e di sintonia con il suo datore di lavoro. Anche il più sprovveduto degli osservatori di cose rossonere non può infatti non essersi reso conto di quanto poco convinte siano state le smentite berlusconiane al polverone scatenato da quella frase («Se abbiamo perso lo scudetto la colpa è solo di Ancelotti») destinata a lasciare tracce profonde nella storia minima del club.
In questo scenario turbolento si muove Adriano Galliani, consapevole del fatto che il panorama nazionale ed internazionale non offra al momento allenatori funzionali al progetto milanista. Il vicepresidente vicario sta cercando di mediare e di ricucire ma lo strappo è difficile da sanare. Ancelotti se ne vuole andare, a Roman Abramovich ovviamente tutto questo non sembra vero, e stavolta per riuscire nella sua missione (mantenere Carletto a Milano almeno per un’altra stagione), il plenipotenziario di Berlusconi dovrà davvero dare fondo a tutte le sue capacità di diplomatico, consapevole del fatto che non ci sia peggior sordo di chi non voglia sentire, soprattutto se il sordo in questione non soltanto è convinto di essere un eccellente politico ma pure un abile stratega calcistico. «In questi ultimi giorni Ancelotti con noi si è chiuso a riccio ma se davvero dovesse andarsene sarebbe un dispiacere e una delusione». Nelle parole di Rino Gattuso, coscienza critica di uno spogliatoio speciale, c’è tutta l’amarezza di una squadra che stavolta fatica a condividere le scelte del proprio presidente. Anche se è Silvio Berlusconi e anche se è a capo del governo.
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Van Basten è a Milano. Coincidenza?
Marco Van Basten è a Milano. Solo un caso? Come scrive la Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico dell'Ajax è arrivato in Italia per partecipare ad un torneo di Golf, ma le circostanze sembrano sospette. Sarà pure una bizzarra coincidenza temporale, ma è quanto meno curioso che il ritorno del Cigno di Utrecht nella città che ne ha fatto un miti milanista avvenga il giorno dopo la definitiva resa del Milan nella difficile rincorsa all'Inter. Adriano Galliani stravede per l'olandese che all'inizio del mese si è dimesso dalla guida dell'Ajax ("per me è come la Madonna"), Silvio Berlusconi pure. Se il Milan ha voglia di tentare una scommessa alla Guardiola, Van Basten è il nome. Berlusconi ha spiegato che se avesse dovuto scegliere un sostituto per Ancelotti avrebbe puntato su un allenatore giovane. Van Basten lo è, ma, a differenza di Allegri (altro emergente, in serie A), fa parte di un passato che al Milan non dimenticano mai. E' l'attaccante dell'età dell'oro.
Marco Van Basten è a Milano. Solo un caso? Come scrive la Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico dell'Ajax è arrivato in Italia per partecipare ad un torneo di Golf, ma le circostanze sembrano sospette. Sarà pure una bizzarra coincidenza temporale, ma è quanto meno curioso che il ritorno del Cigno di Utrecht nella città che ne ha fatto un miti milanista avvenga il giorno dopo la definitiva resa del Milan nella difficile rincorsa all'Inter. Adriano Galliani stravede per l'olandese che all'inizio del mese si è dimesso dalla guida dell'Ajax ("per me è come la Madonna"), Silvio Berlusconi pure. Se il Milan ha voglia di tentare una scommessa alla Guardiola, Van Basten è il nome. Berlusconi ha spiegato che se avesse dovuto scegliere un sostituto per Ancelotti avrebbe puntato su un allenatore giovane. Van Basten lo è, ma, a differenza di Allegri (altro emergente, in serie A), fa parte di un passato che al Milan non dimenticano mai. E' l'attaccante dell'età dell'oro.
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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Mi sa che il prossimo allenatore del Milan sarà Van Basten
Come allenatore per ora ha dimostrato ben poco, ma di buono c'è che Seedorf non lo vede :dance:

Come allenatore per ora ha dimostrato ben poco, ma di buono c'è che Seedorf non lo vede :dance:

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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Di Marzio di Sky, su una tv locale catanese, ha detto che Ancelotti avrebbe addirittura firmato un rinnovo triennale.

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Re: L'ultimo anno di Ancelotti
Se il Milan ha deciso di cambiare allenatore ma non filosofia societaria e di conduzione... beh allora quello che preferisco è Leonardo, un giocatore che ho apprezzato tanto e a sensazione un grande come persona. Però sogno ancora una rivoluzione che non avverrà...