La contestazione della curva

[RuiCosta]

In occasione della partita casalinga contro l'Atalanta, la Curva Sud ha voluto chiarire il proprio pensiero riguardo alla stagione negativa della squadra, rimasta senza obiettivi da raggiungere già ai primi di marzo; lo ha fatto in modo tranquillo e civile: niente fischi ai giocatori, incitati per tutta la partita come già avvenuto in passato, niente insulti, niente cori contro, ma solo cinque striscioni che ricoprivano l'intera transenna del secondo anello blu e che inchiodano giocatori, allenatore ma, soprattutto, dirigenti alle loro responsabilità: al centro della balaustra un'eloquente scritta in rosso: ONORATE I NOSTRI COLORI; ai lati, due a destra, due a sinistra, quattro striscioni in rima, quindi apparentemente poetici ma in realtà polemici: CALCIATORI, MISTER E SOCIETA'...OGNUNO HA LE SUE RESPONSABILITA', l'unico che coinvolge anche il settore tecnico, ovvero giocatori e allenatore; gli altri tre, invece, chiamano in causa la dirigenza e, soprattutto, il presidente (o azionista di maggioranza, visto che per motivi di conflitto d'interessi non è più formalmente presidente della squadra) Silvio Berlusconi: UN TEMPO SPENDEVI PER DAVVERO...ORA COMPRI SOLO A PARAMETRO ZERO! e, per chiarire meglio il concetto, LA SQUADRA PIU' TITOLATA AL MONDO?? SI', MA CON QUESTA POLITICA SI VA A FONDO!!, perchè serve tornare grandi sul mercato per poterlo fare anche in campo, altrimenti non resta che rassegnarsi al triste destino indicato dal quinto ed ultimo striscione: C'ERA UNA VOLTA IL MILAN DEI SOGNI...ORA UNA SQUADRA DA CIRCO TOGNI!

Inutile aggiungere altro, anche perchè mi sembra che proprio in questa sezione del sito tali concetti siano stati espressi e ribaditi varie volte e fin da quest'estate, quindi siamo riusciti ad interpretare con ampio anticipo il pensiero dei tifosi rossoneri, ora stufi ed esasperati al punto da manifestare in modo così plateale il loro dissenso nei confronti della squadra e della dirigenza; mi limito ad una sola constatazione, che vuole essere anche un consiglio per il futuro: forse sarebbe stato meglio far notare queste cose qualche mese fa, precisamente a metà luglio, quando, invece, il popolo rossonero entusiasta ed adorante riempì San Siro per accogliere il "nuovo Messia" Ronaldinho; senza voler gettare la croce addosso al giocatore, assolutamente incolpevole, già a quei tempi la dirigenza stava mettendo in atto questa "politica" ora palesemente contestata a suon di striscioni, che prevedeva un solo grande e "mediatico" acquisto che avrebbe fatto parlar bene del Milan nel mondo e, soprattutto, avrebbe consentito, come puntualmente avvenuto, di far esplodere la campagna abbonamenti, vendere magliette e placare l'ira dei tifosi, senza minimamente risolvere i problemi della squadra, non per demerito del giocatore, ma perchè al Milan servivano rinforzi in altri ruoli (difesa e centravanti) che non sono arrivati anche e soprattutto perchè la stessa tifoseria si era apertamente dichiarata soddisfatta per l'arrivo di Ronaldinho. Sarebbe stato più coerente e maturo ringraziare per l'acquisto, ma far timidamente notare che Ronaldinho non era nè un difensore, nè una prima punta forte fisicamente, cioè era la famosa "ciliegina" su una torta alla quale mancavano ancora gli ingredienti per renderla gustosa. Era chiaro fin da allora che la dirigenza voleva spendere il meno possibile e una volta capito che la tifoseria era contenta per l'arrivo di Ronaldinho, ha pensato bene di lasciare la squadra così com'era, con tutti i problemi emersi già nelle amichevoli estive e mai risolti con acquisti sul mercato, che erano possibili fino a fine agosto (e invece sono arrivati il prestito del "figliol prodigo" Shevchenko, quello del "fragile" Senderos e gli acquisti degli "oggetti misteriosi" Cardacio e Viudez) ma anche a gennaio, quando, guarda caso, la "telenovela Kakà" ha distratto tutti e consentito alla dirigenza di intascare un ampio credito presso i tifosi, con il "gran rifiuto" di un centinaio di milioni di Euro che avrebbero potuto essere reinvestiti sul mercato ma che non sono mai arrivati, come del resto quel difensore che ora avrebbe fatto tanto comodo. Va benissimo, quindi, esporre striscioni contro squadra, allenatore e, soprattutto, dirigenza; io, però, ne avrei aggiunto uno anche contro quei tifosi "ingenui", che la società ha "ingannato" con una politica sul mercato esaltata a luglio (e a gennaio) e contestata ora, quando ormai è troppo tardi per correre ai ripari, almeno per questa stagione.

Come si può dargli torto?