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da RuiCosta » 22.09.09 - 14:41
Ecco le dichiarazioni odierne di Leonardo, nella conferenza stampa odierna di Milanello alla vigilia di Udinese-Milan di domani:
"Dobbiamo fare bene, girare i giocatori, dobbiamo essere bravi a gestire tutte le singole situazioni. Le punte? Se analizziamo a livello individuale, è vero che Borriello, Inzaghi e Huntelaar fra di loro sono più simili rispetto a Pato. Non è che non possono giocare insieme, ma per una serie di motivi non li abbiamo mai avuti tutti e quattro. Huntelaar è stato squalificato, Inzaghi stava recuperando la forma, Borriello si è fatto male. Non è una cosa impossibile comunque proporre una coppia fra questi tre attaccanti. Ronaldinho può fare la seconda punta, può essere una alternativa a Pato, lo può fare avendo come riferimento una punta centrale. Nesta? L'idea era di farlo riposare domenica contro il Bologna, però c'è stato il problema di Thiago e Nesta va avanti come un grande esempio. Nesta mi emoziona, la sua storia, come si sta comportando...E' attento su tutto, anche sui compagni, nel modo giusto, davvero straordinario..."
Ancora Leonardo: "In generale credo che l'Udinese abbia dei ruoli ibridi, con giocatori che sembrano avere certe caratteristiche e invece scendono in campo in maniera diversa. Inzaghi? Per Pippo come per altri giocatori l'importante è gestirli, ci sono tante partite ravvicinate, per il modo in cui giochiamo si spendono tante energie. Pippo entra sicuramente in quest'ottica, anche lui è disponibile per domani a Udine. L'attenzione per gli avversari? E' un aspetto che mi piace molto, non so se sia un bene o un male. Tutti gli allenatori sono attenti agli avversari, forse devo imparare io a parlarne meno. Forse i colleghi non ne parlano, per non svelare ciò a cui pensano. Però sinceramente mi piace lavorare su come si schierano gli avversari e ho uno staff che lavora molto bene davvero in questo senso. Per me Mauro Tassotti è importantissimo, ha serenità e visione, mi completa, mi aiuta tantissimo con il suo modo di comportarsi. Sugli avversari poi Castellazzi e Maldera mi danno una grossa mano".
Gli altri temi: "Huntelaar è più abituato a fare la punta centrale che aspetta il gioco e va in area a concludere, invece noi abbiamo bisogno di movimenti, di tenere palla, di certi meccanismi. Lui ha pagato il poco tempo trascorso con noi, è stato due volte in nazionale, ha saltato la prima gara per squalifica, queste sono le cose che lo hanno tenuto un po' fuori, però sono convinto che entrerà velocemente nei nostri schemi. Lui ha bisogno di trovare sicurezze e le può iniziare a trovare in allenamento. Questo accade al di là delle partite, se si gioca o se non si gioca. Il turnover? Le risposte sono positive quando lo facciamo, noi spieghiamo tutto e i giocatori capiscono. Le vittorie poi aiutano molto in questo senso. Noi dobbiamo vedere quello che possiamo fare in questa stagione passo dopo passo, l'obiettivo societario di entrare in Champions è chiaro, dobbiamo esserci in Champions, lo sappiamo, è fondamentale anche sul piano economico, ma noi dobbiamo pensare partita per partita. Io credo che questa squadra crescerà. Essere favoriti come lo è l'Inter non è semplice, quando sei così favorito ogni partita è quella della vita, a Cagliari per loro non è stato semplice. Anche la Juventus è forte, però ha sette infortunati, ci sono sempre delle sorprese, cose che non puoi mettere del tutto in preventivo. Fino a questo momento, la Juventus ha giocato meglio e lo ha fatto anche dovendo rinunciare ad alcuni infortunati importanti. No, non litigo con Mourinho se dico che la Juventus gioca meglio, abbiamo un buon rapporto, parliamo la stessa lingua...".
Leonardo ha proseguito, ripartendo da Pato: "Ogni giocatore si dà una valutazione personale al termine di una partita. I calciatori brasiliani in generale, a volte, fanno due tunnel e pensano di aver giocato bene. Se parliamo di Pato lui è molto istinto, deve sapere che un suo movimento crea gli spazi per i compagni, Pato ha vent'anni, andate tranquilli, non è un problema. Se in campo Nesta e Gattuso lo sgridano, in partita può succedere, ma poi loro hanno un ottimo rapporto. Pato è un po' figlio di tutti, anche lui è un po' caldo in campo, ma non c'è niente. Il turnover è fatto di scelte e di disponibilità da parte dei giocatori, nel calcio non si inventa niente. Il nostro è un normale turnover, cerchiamo di utilizzare bene i giocatori, non di accontentarli. Se giocano tutte le partite, non riescono a farlo e loro lo sanno. Cerchiamo solo di gestire, certo con gli infortuni diventa un po' più difficile. Thiago Silva? Non è uno stiramento, l'ecografia evidenzia un piccolo edema, siamo lì ad approfondire un po' il suo vero problema. Sul suo rientro, saremo più precisi nei prossimi giorni. Ronaldinho e Seedorf? Possono giocare insieme, tutto può succedere, giocavano insieme anche Romario e Bebeto. Per domani sinceramente devo valutare anche altre cose. Mourinho e gli arbitri? Ognuno ha il suo modo di fare, io sono io e Mourinho è Mourinho. Magari avessi io certe sue caratteristiche, ma ognuno è quello che è e ognuno fa con quello che ha. Un allenatore comunque è sempre sotto pressione. Tutti vogliono dimostrare di saperne più dell'allenatore. Domenica? Siamo stati bravi a fare i martelli, a crederci, anche se il gol non arrivava, queste sono cose possibili se non si ha un numero alto di infortunati. Noi giochiamo partita dopo partita, pensando sempre di scendere in campo per vincere. L'inno della Champions? Sappiamo che non è quella che ci fa vincere, ma il nostro ambiente è questo, i giocatori l'hanno accettata, questa è stata una cosa carina".