Ingaggi alti e più qualità ecco il Napoli della svolta
Serie A in tre anni ed Europa in cinque, disse De Laurentiis quando, forse prima ancora di restarne affascinato, si lanciò nel mondo del pallone. Promessa mantenuta. Anzi, pure anticipata visto che in Uefa il Napoli il piede ce l’ha messo alla quarta stagione. Quel che il presidente non aveva messo in conto - ma il calcio così è - era la conclusione anticipata e amara e deludente del primo capitolo del sua storia azzurra.
E allora, capitolo due. Via al secondo ciclo. Cinque anni alle spalle e, di qui in avanti, altri cinque tutti da vivere e da raccontare, ma soprattutto da programmare e da gestire sempre con Marino direttore generale. Capitolo due, dunque. Ma per il momento senza programmi ed obiettivi sbandierati. La storia, infatti, comincia a fari spenti. A voce bassa. Ma a fine stagione, tempo due o tre mesi, il Napoli tirerà via il velo dai misteri. Non nasconderà più le sue ambizioni e i suoi progetti, che - questo è certo - partiranno dal rafforzamento della squadra puntando non più solo sui giovani talenti da valorizzare ma anche su gente di qualità sicura e comprovata.
Perché il capitolo due dell’era De Laurentiis dovrà essere, così spiega anche l’oneroso ingaggio di Roberto Donadoni, quello della conquista e del consolidamento di posizioni d’avanguardia in campionato. «Napoli stabilmente nel giro Europeo», questo sarà l’obiettivo. E allora occhio alla squadra. Tenendo il più possibile in equilibrio le risorse - ovvero entrate e uscite -, ma spaccandosi il cervello assai di più per racimolarne anche di nuove, se è vero come è vero che il Napoli è per utenza il quarto club d’Italia e ha quindi nome e marchio da spendere, anzi, da vendere bene. Squadra, dunque. Donadoni non impiegherà molto a capire dov’è che il Napoli dovrà necessariamente migliorare.
E neppure farà fatica ad indicare a Marino che - anche dopo i recuperi di Maggio e di Mannini - sono e saranno almeno quattro i ruoli da coprire e da coprire bene: terzino marcatore (di destra, visto che ce n’è uno solo), terzino sinistro di fascia, regista, attaccante. Certo, bisognerà aprire un po’ la borsa, ma, si sa, la qualità ha il suo prezzo. E per l’attaccante un’idea già ci sarebbe: Fabio Quagliarella, il bomber dell’Udinese nato a Castellammare e voluto proprio da Donadoni in Nazionale. Con lui, infatti, l’esordio in azzurro a fine marzo del 2007 nel vittorioso match dell’Italia con la Scozia. E poi? E poi gli altri obiettivi del quinquennio.
Quelli più immediati e quelli che per ora sono un po’ più in là. Ad esempio, l’ipotesi di un nuovo stadio non è neppure all’orizzonte, visto che tra Napoli e Comune per il san Paolo e appena scattato il rinnovo della convenzione. Nuova scadenza, 2014. Di sicuro, invece, il club presto metterà mano al suo progetto d’un nuovo Centro sportivo e stavolta tutto suo. Centro che dovrebbe sorgere a Baia Verde, tra Castelvolturno e Cancello Arnone. Vivaio. Ovvero, settore giovanile. Sino ad ora c’era da pensare soprattutto alla prima squadra, ma adesso il progetto azzurro non potrà più fare a meno d’investire risorse anche sui baby. Da scoprire, ma sopratutto da allevare in casa.
Insomma, un’antica tradizione da riprendere e da rinnovare, strutture comprese. Radio e tv. Quella di rilevare una radio e farla diventare voce ufficiale del club è un’idea che ancora il Napoli sta sviluppando. Certo, invece, e anche in tempi brevi, il varo di Napoli Channel. Una tv sempre aperta sul mondo azzurro, da affiancare a un sito web che dovrà essere più «vivo e accattivante». E diffuse dal club, in tempi brevi via internet saranno visibili anche le partite degli azzurri.
Il marketing, infine. Voce assai importante dei bilanci delle società di calcio, ma nel Napoli ancora non sufficientemente sviluppata. Di sicuro sottodimensionata rispetto alle potenzialità del club. Un progetto, da affidare a un manager esperto del settore, che dovrebbe puntare all’ampliamento del gruppo degli sponsor e, per la cessione del marchio, a scelte sempre più di maggiore qualità evitando l’attuale polverizzazione dei contratti a bassa resa.
Il MattinoUn saluto a tutti.
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