
Un'eredità pesante, e forse esagerata, per un ragazzo di 20 anni reduce da un terribile infortunio (rottura del legamento crociato del ginocchio destro) procurato da un intervento killer del difensore Bolivar che ha scosso il Brasile e che ha costretto il terzino a uno stop di 8 mesi. «Dopo un periodo triste sono pronto a fare quello che mi piace di più: giocare a calcio – ha scritto Dodò sul suo profilo Twitter -. Ora la mia carriera è ad una nuova svolta sto per andare alla Roma, una squadra che ha creduto in me nonostante l'infortunio e che mi ha continuato a cercare. Mi impegnerò al massimo per ripagarli. Forza Roma».
Ieri Dodò è partito da San Paolo per raggiungere la capitale dove è già stato più volte nei mesi passati per essere visitato dai medici romanisti. L'ok dello staff medico ha convinto Baldini e Sabatini a chiudere l'operazione: Dodò arriverà a parametro zero anche se al Corinthians potrebbe essere assicurato un premio di formazione da 2 milioni (con il club brasiliano c'è un ponte di mercato che coinvolge Castan). Terzino sinistro moderno e con spiccate capacità offensive, Dodò è un classe '92 come Lamela. E come l'argentino partirà titolare nella giovane Roma di Zeman che potrò contare comunque su due alternative: Crescenzi (o Josè Angel) e Marquinho.
Leggo