In memoria di Regis.

[FuarceUdin]

L'OPINIONE - In memoria di Regis
Scritto da redazione
martedì 11 novembre 2008
(Di FRANCESCO FACCHIN) - È morto l’otto novembre. Stroncato da un male che non ti lascia nemmeno il tempo di dire “perché a me?”. Aveva 35 anni, non era un campione, non era famosissimo. È entrato nella storia di una squadra perché non c’era, perché, a pochi giorni dall’inizio della sua carriera in Italia (6 stagioni all’Udinese) l’unica parola che sapeva era “v*******”.

Lo disse a un arbitro. Era il giorno in cui nasceva la grande Udinese di Zaccheroni, a Torino Mi sento uno straccio, non me ne sono nemmeno accorto fino a oggi. La data di morte diRegis Genaux, onesto mestierante del pallone che ha passato sei anni all’Udinese, era giù su Wikipedia e io non lo sapevo.
Perché mi colpisce? Bene, lo ammetto. Era una persona amica, era uno dei pochi amici che avevo nel mondo del calcio. Gli amici nel mondo del calcio non possono essere tanti e, oltretutto, fanno parte delle stagioni della vita e poi se ne vanno perché non hanno radici. Io poi facevo il cronista, sognavo i vedere il mondo e di raccontarlo, di essere testimone della storia dello sport. Lui aveva un sorriso accattivante, una simpatia genuina ed era un uomo degno di un calcio che non c’è. Perché? Semplice. Allora, erano gli anni ’90, non parlo di un secolo fa, interpretavamo i nostri ruoli. Io ero un cronista che credeva di spaccare il mondo, lui un calciatore che diceva cose non scontate. C’era tra noi il tempo delle critiche, anche feroci, ma i ruoli erano chiari. Dismesse le maschere di quei momenti passavamo le giornate insieme, per quanto possibile a suo ruolo. Io, Johan Walem, suo padre, suo fratello più piccolo, sfidavamo amici e tifosi in interminabili partite di calcetto che per me erano un passaggio nel paese delle meraviglie e per loro una cosa da non confessare, perché altrimenti Zac si incazzava. Ora il calcio potrà fare a meno di Genaux perché non è mai stato capace di lasciare il segno, ma la straordinaria intelligenza che aveva e la sua simpatia hanno fatto di lui il campione di un calcio che mi mancherà. Allora se volevi parlare con un calciatore o qualcuno di simile, lo chiamavi al telefono. Oggi mandi una mail con le domande e l’addetto stampa ti risponde al posto del calciatore stesso. È così anche a Udine dove tutto è diventato borghese. Le serate a giocare a calcetto, però, non me le dimentico. Come non dimentico Regis e il suo sorriso. Gli amici nel mondo del calcio sono pochi, ma restano per sempre straordinari. Perché brillano in un mondo effimero per la loro splendida normalità. Spero che oggi ci sia qualcuno che pensi a come far tornare il calcio a quel momento, a quel gioco interpretato da uomini che sapevano come viverlo. Sarebbe un regalo per il mio amico.
Ciao Regis. Prima o poi ci rivediamo.

[Daniste]

Non avevo letto da nessuna parte...me lo ricordo, eccome...terzino destro se non sbaglio, o cmq laterale destro...mi dipiace davvero tanto per lui.

[facinoroso]

Noooo regis era un mito
costava spesso 1,era messo difensore e in quelle udinesi dalla difesa a 3 stava spesso un po' piu' avanti;ottimo x le panchine,non stava in una sqaudra scarsa,guai non ne combinava e stavi sempre alla speranza di qualcosa in piu'...magari non sara' ricordato sugli albi,ma x i fantacalcisti sara' sempremil mitico genaux