Messaggio
da FuarceUdin » 27.10.09 - 12:12
UDINESE - Udinese - Roma: una poltrona per due. Floro riproposto davanti?
Tuesday 27 October 2009
LEGGI ANCHE - TUTTO SULL'UDINESE - TUTTO SULLA ROMA - LE STATISTICHE BIANCONERE 1 /2 /3 - LE PAROLE DI ASAMOAH E DI ADRIANO FEDELE - LA STORIA DEL MATCH - VOTA : UDINESE - ROMA GARA FONDAMENTALE?
Udinese - Roma diciamo che è qualcosa che sta in mezzo tra l’importante e il serio. Se è vero che siamo solo all’inizio della stagione (più o meno ad un quarto), è anche vero che alla fine le sconfitte se sommate contano nel computo generale. Per cui per entrambe la parola d’ordine sarà vietato perdere. Pena la parola crisi che qualcuno inevitabilmente inizierà a pronunciare.
Ovvio visto che i bianconeri arrivano da tre sconfitte di file, con il fantasma del periodo nero dell’anno scorso che aleggia tra le mura vecchie del Friuli, anche se non si è ancora manifestato se non in strane coincidenze. Ovvio anche per la Roma, reduce da due sconfitte che nella Capitale pesano come due montagne, visto che l’ambita vetta inizia a distanziarsi.
ATTACCHI - Si affrontano anche due squadre sterili. Non tanto per numero complessivo di gol, ma per la loro dipendenza da un giocatore. Di Natale per l’Udinese Totti (che sarà assente ancora per un bel po’ per la Roma). Mancano le alternative e la mole di gioco prodotta non viene capitalizzata.
E’ successo all’Udinese a Palermo dove la squadra di Marino meritava molto di più di un pari, ed è successo alla Roma contro il Livorno di Cosmi, che con un tiro in porta vero ha sbancato l’Olimpico.
A Floro o a chi per lui da una parte e a Vucinic si chiede di diventare maturi e la partita di domani sera potrebbe essere più di un esame.
ERRORI - Domani si affrontano anche due squadre che hanno avuto a che ridire con gli arbitri: la Roma dopo Milano ha gridato allo scandalo, l’Udinese in modo più composto ha recriminato molto domenica scorsa contro De Marco. Damato di Barletta non avrà vita facile. Scommettiamo? Perché eventuali errori da una parte o dall’altra aprirebbero le solite polemiche.
FORMA - L’Udinese almeno sotto questo profilo sta decisamente meglio: recuperato Asamoah, Marino ha ritrovato un uomo importantissimo per la mediana che gli consente di poter scegliere tra il suo caro 4-3-3 ed il più accorto 4-4-2. Con la Roma la sensazione è che si riproponga il primo, visto che a Palermo si è intrapresa una via e Marino non sembra il tipo che torna indietro facilmente.
Al contrario la Roma è uscita a pezzi anche come forma dalla gara col Livorno. In dubbio Pizarro e Riise non due da poco che con l’assenza di Totti non fanno dormire tranquillo Ranieri.
FORMAZIONE -
Udinese (4-3-3): Handanovic; Basta, Coda, Zapata, Pasquale; D'Agostino, Inler, Asamoah; Pepe, Floro Flores, Di Natale. A disposizione: Belardi, Felipe, Lukovic, Sanchez, Sammarco, Lodi, Corradi. All.: Marino
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Obodo, Ferronetti, Domizzi, Isla
Roma (4-4-2): Doni; Cassetti, Burdisso, Méxes, Andreolli; Menez, De Rossi, Perrotta, Guberti; Vucinic, Baptista. A disposizione: Lobont, Riise, Juan, Pizarro, Faty, Brighi, Okaka All.: Ranieri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Motta, Julio Sergio, Totti, Cerci
Marino dovrebbe rischierare Floro Flores al centro dell'attacco con l'esclusione di Sanchez (o di Pepe). Ancora fuori Isla e Domizzi la formazione non dovrebbe essere molto diversa quindi da quella vista a Palermo. Riconfermato Asamoah. Ranieri dà spazio a Menez e Guberti, ma soprattutto si gioca la carta Baptista. Rischia l'assenza per infortunio Riise. Dubbi anche su Doni. Insomma i giallorossi sono ad una partita chiave ma con el ossa rotte.
POLEMICHE - Domani sera le polemiche degli scorsi giorni in casa bianconera potrebbero venire amplificate, o finalmente archiviate del tutto. Specie le parole di D’Agostino hanno diviso la piazza. I tifosi sembrano essersi schierati con lui, e una sconfitta potrebbe far puntare l’indice contro la società e il mercato fatto. Una situazione analoga a quella vissuta dalla Roma qualche settimana fa quando a denunciare la povertà del mercato fu Spalletti. Il tecnico perse il posto e si dimise. D’Agostino dopo le parole molto forti si è chiarito con lo spogliatoio, ma l’unico collante in questi casi sono le vittorie. La Lazio del 1973 vinse lo scudetto quando all’interno era una polveriera ben tenuta a bada da Maestrelli. Marino è chiamato a fare lo stesso. Ma serve - come detto - voltare pagine prima e soprattutto sul campo. Il bel gioco e le pacche sulle spalle servono a incoraggiare ma non servono a afre classifica
Io sto bene, io sto male, io non so, io non so come stare, dove stare.
