Omaggio a Totò
Scritto da La redazione
lunedì 01 settembre 2008
Per citare una frase fin troppo abusata nel calcio, ma che certamente contiene verità e certezze, non e’ da un calcio di rigore che si giudica un calciatore, per dirla alla De Gregori.
Ho avuto modo di intervistare, e dunque conoscere, Antonio Di Natale nella mia carriera e ho scoperto un ragazzo eccezionale, umile, antidivo per definizione, semplice e sincero. Per dirlo in una parola, vero. E, quando, a Vienna ha sbagliato il rigore, il dispiacere, se possibile, e’ stato ancor maggiore. Perché Toto’ la gavetta se l’e’ sparata tutta, senza scorciatoie e l’occasione d’oro, meritata, gli si era presentata solo a 31 anni.
Certo, ha sbagliato un rigore decisivo, ma in molti si sono dimenticati troppo in fretta che quei quarti li dovevamo anche, se non soprattutto a lui, che nel girone di qualificazione ci aveva trascinati. Anche chi alla vigilia sembrava pronto a scommettere su di lui ad occhi chiusi, pronto a legarsi indissolubilmente ai suoi ragazzi (almeno a parole), lo aveva accantonato dopo la prima gara, in cui, tra l’altro, ha pagato per tutti ed anche oltre i propri demeriti, visto che non era stato il peggiore (anzi, le occasioni migliori se l’era procurate proprio lui).
Ecco, se c’e’ un torto che riconosciamo a Mister Donadoni e’ di essersi sconfessato presto e, forse, troppo in fretta. Aveva costruito un gruppo con delle certezze tecnico-tattiche che, poi, proprio alla vigilia della competizione, ha stravolto per una gara iniziata e finita sotto una cattiva luce. E sotto il bombardamento della critica, e’ ovvio che a cadere per primi siano gli uomini senza corazza, senza sponsor. Lui ha accettato senza fiatare, nel suo stile, ha ingoiato ed e’ ripartito. In quinta, come ha dimostrato sabato, perché a Toto’ non piace molto parlare, lui declama con i piedi.
Nella poetica “La leva calcistica della classe ‘68”, De Gregori continuava: “Un giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. Tutte caratteristiche che Toto’ possiede a fiotti. E dalla classe cristallina ce l’aggiungiamo noi. Proprio poco prima dell’Europeo mi e’ capitato di parlare di Di Natale con Morgan De Sanctis, suo compagno ai tempi di Udine, che mi ha detto: “Io non ho mai giocato con uno forte come Antonio, lui per me a livello tecnico e’ uno dei primi 5 giocatori al mondo, e sono sicuro di non esagerare”. Lampi di maradoniana memoria. Ovviamente non vogliamo passare per blasfemi, ma alcune giocate sono davvero di livello superiore. Nel dubbio, ripensare alla doppietta dello scorso anno contro la Reggina, rivedersi i goal di sabato contro il Palermo.
Tornando al capitolo Nazionale, Lippi ha rispolverato Palombo, e la partita di Marassi di sabato sera ha confermato la bontà della scelta, ma sempre sabato ad Udine si e’ visto un altro potenziale “vice-Pirlo”: D’Agostino sta dimostrando di aver acquisito quella personalità che in mezzo al campo fa la differenza e si candida per una futura convocazione. Lo fa in silenzio, lavorando, nel rispetto dell’antico spirito friulano, che non chiede mai favori. La correttezza, però, non deve essere scambiata per indifferenza.
Ivan Costa per Goal.com
Ho postato questo articolo,perchè riflette in pieno il profilo di uno dei più forti giocatori che per me sono in Italia.
Un ragazzo umile,che non ha mai fatto proclami,che ha sempre dato tutto per la maglia per cui gioca.
Odio,anzi mi fa male,sentire ciarlatani,che dicono che totò ha buttato la sua carriera,che totò meriterebbe di più. Ci rimango male,perchè questa gente non sa quanto noi siamo legati ad una persona del genere,e penso che lui lo sappia,visto che ha deciso di chiudere la carriera da noi.
Onore ad un calciatore e persona unica!
Evviva totòòòòòòòòòòòòò
i 2 goals con il palermo
http://www.youtube.com/watch?v=X4hzpTE7Zq8
http://www.youtube.com/watch?v=XMaE1NXw ... re=related