In conferenza stampa il neo allenatore dell'Udinese Andrea Stramaccioni ha parlato della scelta di accettare l'offerta del club friulano: "Sono molto contento. L'Udinese è sempre stata la prima scelta e credo di aver fatto benissimo ad aspettare che la società facesse le loro valutazioni e rinunciare a qualche altra offerta. Sono convinto della scelta che ho fatto perché qui c'è una società con le idee chiare che ha un'idea di calcio unica in Europa. Sono felice che loro siano convinti che io sia il tecnico giusto per questa piazza".
Sull'esperienza all'Inter: "Per me l'Inter ora è una parentesi fondamentale, che mi ha portato in Serie A e che resterà sempre nel mio cuore. Il mio presente è però l'Udinese e nella mia testa c'è solo questa società. Voglio preparare al meglio la stagione con l'Udinese. La mia competenza professionale nasce dal settore giovanile a cui ho aggiunto l'esperienza in uno spogliatoio, come quello dell'Inter, che aveva giocatori più maturi. Qui lavorerò su profili non ancora definiti e la mia esperienza potrebbe essere molto utile".
Sull'eredità di Guidolin: "Per un allenatore di 38 anni il mister Guidolin può essere solo un punto di riferimento, da cui imparare. Poi ogni allenatore ha le proprie qualità e competenze. E' un onore venire dopo un tecnico così esperto che ha fatto sempre bene non solo qui a Udine, ma anche altrove".
Sulla rosa dell'Udinese: "Questa è una società che ha un dna e una progettualità precisa. Sono qui per cercare di dare il mio contributo all'organico che mi sarà messo a disposizione".
Sulla convivenza Muriel-Di Natale: "L'Udinese viene da un ciclo con una forte impronta tattica data da Guidolin. Le scelte di mercato sono state caratterizzate da questo modulo con giocatori utili al modo di giocare del tecnico. L'intelligenza di un allenatore è nel dare un valore aggiunto alla rosa che ha a disposizione e cucire un abito su misura a ogni individualità per farli rendere al meglio. Aspettiamo di capire quale sarà l'organico a disposizione e poi parleremo di ciò. Di Natale è un campione, uno dei pochi rimasti in Serie A. E' un patrimonio del nostro calcio che ha scritto la storia della società. Sono molto felice di poterlo allenare".
Ancora sulla scelta dell'Udinese: "Il mio agente Bozzo mi ha sempre consigliato e convinto che l'Udinese fosse la scelta migliore per me. Valeva la pena aspettare la piazza ideale per quello che è il mio pensiero calcistico. Quando ho parlato con Gino Pozzo ho visto concretizzate le mie aspettative".
Sul modulo difensivo: "E' prematuro parlare di queste cose visto che non ho ancora conosciuto la squadre né allenato la squadra. Finché non conoscerò la rosa a disposizione non posso parlare di moduli. All'Inter scelsi la difesa a quattro perché era la migliore per gli uomini che avevo a disposizione".
Sulla possibilità di essere una seconda scelta: "Sapevo che l'Udinese stava facendo delle considerazioni su vari nomi per fare la scelta migliore e credo che sia giusto che l'abbia fatto e abbia incontrato altri tecnici. Mi fa ancora maggior piacere che la proprietà abbia scelto proprio me fra tutti questi nomi. La vedo come un'investitura forte".
Su Verre: "Credo che sia uno dei giovani più interessanti del panorama italiano. A Palermo non ha avuto una grande continuità, ma le sue qualità sono importanti".
Sull'Udinese e il settore giovanile: "Credo che l'allenatore della prima squadra sia il terminale di un progetto, non credo alla separazione dei settori giovanili dalla squadra maggiore. Deve essere una risorsa e penso che serva confronto fra tutti i tecnici della società affinché tutti possano beneficiarne".
Sulla piazza friulana: "Non vedo l'Udinese come una piazza provinciale. E' una realtà del calcio italiano che ha spesso centrato la qualificazione europea arrivando davanti a grandi club. Ha un'identità forte e non mi sento ridimensionato. Sono entusiasta di essere qui e ho grandi motivazioni.