Espanyol - Udinese

[19angelo85]

L'Udinese cade ancora: primo tempo no, secondo meglio.
domenica 24 agosto 2008

Ultima gara precampionato per l'Udinese contro l'Espanyol per il torno 'Ciudad di Barcelona'. Dopo la bella vittoria contro il Villareal Marino sceglie di cambiare 8 undicesimi di squadra rispetto alla gara di venerdi, mantenendo però il 4-3-3 di base.

Il tecnico vuole risposte anche dagli altri componenti della rosa, per valutarne la condizione e trarre le conclusioni in vista del Palermo.
La partita però si mette subito male, visto che la difesa non è propriamente arcigna, e l'Espanyol al 6° si trova già in vantaggio con Roman, e con la difesa bianconera di nuovo apparsa imballata. I ritmi non sono decisamente alti, ma gli spagnoli sembrano più organizzati, mentre la manovra della squadra di Marino appare un po' macchinosa.

Marino cerca di rimediare nella ripresa mandando in campo Pepe, Ferronetti, Isla, D'Agostino, Quagliarella e Pasquale, e praticamente rifa la squadra. Ed in effetti le cose sembrano andare meglio in fase di attacco, mentre in difesa l'Udinese lascia spesso aperta la porta alle incursioni dell'avversario. Con i numerosi cambi poi ovviamente saltano anche alcuni schemi, e quindi la partita non può che perdere di interesse.
Poche idee, poco gioco e tanti esperimenti. Così si può dunque sintetizzare questa amichevole, con buona pace per chi si aspettava di vedere in campo l'undici titolare. Marino nasconde le sue carte e lo fa bene, visto che la squadre che affronterà il Palermo non sarà di certo quella mandata in campo all'inizio contro l'Espanyol. Ma a parte questo appare evidente che c'è ancora da lavorare, soprattutto per quanto concerne alcuni aspetti.
LA DIFESA è tra questi e finisce dunque nuovamente sotto esame: Motta probabilmente soffre ancora le fatiche olimpiche, Morero è meglio quando si propone in avanti, ma non ha demeritato nemmeno dietro, anche se deve acquisire 'mestiere', Nef fa il suo senza troppi acuti, mentre il migliore del reparto appare Lukovic, un po' poco forse a sei giorni al via.
IL CENTROCAMPO non gira però e questo probabilmente mette in affanno la difesa. Sarebbe ingiusto gettare la croce solo ad un reparto. In mediana Inler non è di certo quello dell'anno passato, Tissone viaggia a fasi alterne, mentre l'unico che sembra in partita è Obodo. Quel che manca però è la velocità, e quando si subisce il saper fare filtro. Insomma come sempre nel calcio se la mediana è in affanno la squadra non può girare a dovere. L'ingresso di D'Agostino e Isla da maggiori geometrie al reparto, dando l'impressione che la squadra giri di più. Proprio l'ex Messina, insignito della fascia da capitano sembra a questo punto diventare imprescindibile nell'economia di gioco voluta da Marino.
IL MODULO a questo lascia ancora qualche dubbio, soprattutto quando la quadra deve difendere. Si è vista poca spinta sulle fasce, mentre si cercano troppi lanci lunghi a cercare di superare la mediana, senza però riuscire a mettere in moto gli attaccanti. Motta sulla sinistra non convince, così come Nef sulla destra. Come già detto il centrocampo a tre in questa occasione non ha brillato e tutto il meccanismo di gioco ha avuto contraccolpi. Meglio nella ripresa, ma la manovra è ancora da oliare comunque la si guardi: le cose migliori infatti sono venute da due punizioni, mentre su azione c'è da registrare davvero poco.
L'ATTACCO quindi se non è servito bene non riesce nemmeno a sfruttare il suo potenziale facendo sembrare in ombra le sue tre punte. Sanchez si impegna, mostra qualche giocata, ma anche lui soffre i pochi palloni giocabili arrivati. Il cileno ovviamente necessita di tempo per capire il nostro calcio. Di Natale mostra la solita grinta,m mentre nella ripresa Pepe sembra dare un po' più di verve.
LA CONDIZIONE infine non può essere giudicata: se col Villareal si sono mostrati miglioramenti, nella serata di Barcellona il ritmo è stato blando tanto che si può solo pensare che non si voleva forzare troppo a pochi giorni dal via ufficiale. Mettiamola così, perchè è necessario rimanere ottimisti.
LA GARA - Al 6° Roman, compagno di squadra di Morero fino ad un paio di settimane fa, fa uno scherzetto all'ex compagno e all'udinese, trovando un tiro da fuori, che si insacca nell'angolino alla sinistra di Handanovic. La difesa aveva appena allontanato un pallone in area e forse è rimasta un po' distratta nell'uscire fuori.
Al 9° Motta sbaglia grossolanamente un disimpegno, regalando il pallone agli spagnoli, ma Tamudo sbaglia in maniera grossolana il pallone del possibile 2-0. Al 16° Morero si propone in avanti su un calcio d'angolo, ma colpisce sporco e il pallone va alto sulla traversa. Al 18° Valdo va al tiro ma anche in questo acso pallone ampiamente fuori. Al 22° Tamudo sfrutta un'altra ingenuità sulla trequarti, ma non trova lo specchio della porta. Al 24° Valdo supera Motta e cerca un pallonetto da posizione defilata: Handanovic si salva in angolo. Al 31° De la Pena cerca la giocata da fuori, ma Handanovic si fa trovare pronto. Al 35° Floro Flores è pescato bene, ma l'attaccante perde l'attimo e consente all'avversario di rubargli palla. Al 45° si fa vedere l'Udinese: Di Natale pescato bene manda sul lato esterno della rete spagnola. Al 47° De La Pena tenta di sorprendere il numero uno bianconero che però anche in questa occasione è pronto. Al 52° Sergio Sanchez da fuori area impegna ancora Handanovic con un tiro rasoterra. Ancora una volta difesa udinese un po' statica.. Al 54° punizione per l'Udinese: D'Agostino manda appena sopra la traversa. Al 63° Udinese ad un passo dal pareggio: Sanchez per Quagliarella che di sinistro manda fuori di un niente. Al 65° Caleon risponde con una azione per raddoppiare, fermata in uscita da Handanovic. Al 68° Pepe va al tiro, respinto dalla difesa spagnola. Al 70° punizione di pepe: il portiere si salva in angolo. Al 75° Quagliarella ci prova da fuori, ma il portiere respinge. Al 85° Quagliarella pescato bene da Sanchez coglie la traversa. Al 86° Rufete sfrutta un errore in difesa e va vicino al raddoppio. Al 87° ancora Espanyol, ma Pasquale salva respingendo un tiro destinato a rete.

CONCLUSIONI – Contro un Espanyol di certo non travolgente l'Udinese stenta ancora. E a meno di una settimana dal via ovviamente qualcuno si preoccupa. I jolly oramai sono finiti, così come è finito il tempo degli esperimenti. Da domani è settimana campionato. Da sabato sbagliare significa perdere posizioni in classifica. Marino ha provato tutto il possibile in questa estate. Il modulo è cambiato, i giocatori alla fine sono stati più che testati. Ora però bisogna trarre le somme, anche se il cantiere bianconero difficilmente sarà chiuso nei tempi prestabiliti per i lavori precampionato. In attesa di Zapata e Felipe, in attesa della forma migliore bisogna fare tesoro delle sconfitte patite e dei passi falsi commessi. Guai a sottovalutare certi segnali: Marino sarà sicuramente bravo a farlo. Ora però è davvero finito il momento in cui tutto viene perdonato. In attesa di risposte è bene voltare pagina e pensare che quest'anno nulla sarà facile. La fiducia in questa squadra c'è ancora, così come alcuni dubbi che vanno fugati al più presto, tenendo ben presente che il precampionato è tutt'altra cosa rispetto al campionato.