Domizzi ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale dell'Udinese.
Domizzi si riparte con una nuova stagione sportiva. Guidolin ha detto di dimenticare gli ultimi due straordinari campionati. Lei che obiettivi si pone?
"A livello personale voglio giocare i playoff di Champions League perché, come sapete bene, lo scorso anno purtroppo non ho potuto farlo e mi rode ancora. Non penso che avrò molte altre chances di scendere in campo in una gara così importante e sono carico al massimo. Ma come è carica tutta la squadra. Abbiamo un chiodo fisso in testa perché sappiamo bene che quella doppia sfida può rappresentare la chiave di volta di una stagione per noi e per tutta la Società".
Con quale spirito state affrontando questi primi giorni di ritiro?
"Al di là della fisiologica stanchezza e fatica che è naturale in questa fase, secondo me
dobbiamo lavorare tutti assieme per ritrovare lo spirito e le motivazioni che ci hanno
contraddistinto negli ultimi due campionati".
Il calciomercato non ha intaccato il terzetto difensivo titolare...
"Sì, è vero, e anche sugli esterni siamo rimasti gli stessi. E' rimasto uno zoccolo duro, come esisteva anche l'estate scorsa, e che in tanti elementi, ad esempio Badu, ha più esperienza e maturità. È chiaro che dispiace, soprattutto a livello umano, per i ragazzi che sono partiti, ma da un punto di vista tecnico la Società con la sua storia ha dimostrato che difficilmente sbaglia nello scegliere i sostituti. Noi, dal canto nostro, dobbiamo soltanto pensare a sudare e pedalare, come sempre, senza concentrarci su fattori esterni".
Che messaggio si sente di mandare ai tifosi bianconeri?
"Di avere fiducia in noi. Io l'ho detto, e lo ribadisco, che è normale che un tifoso ragioni in maniera diversa da un calciatore, magari un po' più di pancia, ma questa è la realtà
dell'Udinese e i risultati, mi sembra, non sono quasi mai mancati".
C'è molta curiosità soprattutto per vedere all'opera due elementi come Brkic e Muriel...
"Sì, è vero, ma è ancora presto, e non abbiamo mai praticamente ancora giocato insieme, per esprimere giudizi o sensazioni. Ma almeno su Muriel mi pare evidente, al di là del lavoro che deve ancora fare, una cosa e cioè che è dotato di un talento e di una qualità superiore alla media".
In molti pensano che se l'Udinese vincesse un trofeo probabilmente i giocatori sarebbero
invogliati a rimanere. La pensa anche lei in questa maniera?
"No, non credo proprio. Per me non cambierebbe nulla. Perché quello che fa cambiare il parametro nella scelta di una società è in primis l'ingaggio e poi, di rimando, gli obiettivi. D'altronde la storia recente ci dice che nonostante un quarto e un terzo posto consecutivo le cose non sono cambiate. Purtroppo, è brutto da dire ma spesso è così, l'aspetto sportivo viene dopo quello economico".