
MI ISPIRO A XABI ALONSO - Presentato con un pò di ritardo, dovuto a problemi fisici che lo tengono lontano dai campi da gioco da una ventina di giorni, Obiora, come ha scritto sulla maglia numero 40, arriva nella sala stampa in punta di piedi, è il caso di dirlo.
Timido, come un ragazzo di 20 anni, che ha gia vinto una Supercoppa di Lega e un Mondiale per Clubs con la maglia dell'Inter, Nwankwo viene preceduto dall'a. d. Pietro Leonardi, che "scarta" il suo ultimo regalo. "Fa parte di quei giocatori che ci chiedono di far scendere subito in campo. Non vogliamo bruciare uno dei campioni del nostro futuro, abbiamo puntato su di lui, assieme all'Inter lo abbiamo portato in Italia e siamo orgogliosi di aver individuato il giocatore per primi e di averlo qui con noi. Non è ancora al meglio, ma lotterà per essere d'auito".
Poche parole, molte speranze riposte in lui. Il suo "Ciao a tutti" fa trasparire la giovane età, ma dopo l'emozione iniziale si scioglie. "So che la squadra non sta attraversando un momento positivo, soprattutto nella classifica. Sono qui per giocare e per dare il mio meglio. Voglio essere d'aiuto, sperando di poter cominciare subito". La sua determinazione non passa inosservata. Gli chiedono del ruolo e lui prontamente risponde: "Mi piace giocare davanti alla difesa, il fraseggio e la palla a terra sono ciò che preferisco, mi adeguo e se c'è bisogno gioco anche più avanti.
So che ci sarà da lottare per guadagnarsi il posto, conosco già qualcuno dei miei compagni, sono tutti bravi giocatori. Il mio stato di salute? Mi sto riprendendo e spero di essere a disposizione già dalla prossima settimana. Il mio idolo? Xabi Alonso". scusate se è poco, sembra dire il ragazzo. Lui è stato in Spagna, conosce il calcio iberico e dice che "qui in Italia c'è molta tattica, lì invece è un pò diverso, c'è più libertà".

