Pavarini

[Meridiano]

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Reduce, come Donadoni, da una serie di gare positive e da protagonista, il portiere del Parma, Nicola Pavarini spiega, in conferenza, come sta vivendo questa sua seconda giovinezza: "Non e' mai facile giocare poco, perché il campo nel giorno della gara è diverso dall'allenamento della settimana, con le sue tensioni ed emozioni particolari. Io sono riuscito a farmi trovare pronto anche con l'aiuto dei compagni. Non so se il mister ha difficoltà a scegliere chi deve giocare in porta, dovete chiedere a lui. Credo che l'obiettivo di tutti i giocatori sia dare il 100% quando vengono chiamati in causa. Sotto questo aspetto sono sereno, poi è l'allenatore a decidere".

"Io voglio giocare sicuramente un altro anno. Fisicamente sto bene e non ho difficoltà a tenere i ritmi in allenamento. Il mio contratto è in scadenza, ne parlerò con la società. Da parte mia c'è la massima disponibilità".

A Donadoni la scelta tra lui e Mirante: "Ci sono gerarchie da rispettare e situazioni da valutare. Mirante ha avuto un problema fisico, c'è stata necessità di me in un momento delicato con anche un cambio di guida tecnica e finora è andata bene. Antonio è stato fermo tanto, ha bisogno di rientrare. Non so quante gare giocherò, se una due o tutte la partite. So che Mirante è il portiere del futuro del Parma, certamente non sarò io".

Ora c'è un trittico impegnativo: "Eh, sì, a cominciare da domenica, torna Amauri per esempio, e lo conosciamo. La Fiorentina, rinforzatasi a gennaio, è una squadra di qualità con giocatori imprevedibili davanti. Sarà battaglia. Abbiamo nelle nostre corde la possibilità di mettere in difficoltà gli avversari nelle prossime tre gare, diminuire il gap tecnico con le grandi. Dobbiamo trovare continuità. Possiamo fare bene".

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In un mondo del calcio caratterizzato da aste, ingaggi faraonici e interessi economici, c'è ancora chi mette il cuore e i sentimenti al primo posto. E' il caso di Nicola Pavarini, che, nonostante il suo ruolo di vice-Mirante, non ha alcuna intenzione di lasciare Parma, società che ama e che è disposto ad aiutare anche quando smetterà di giocare a calcio. Ecco le belle parole spese dal portiere breciano nei confronti del club ducale, e rilasciate a Bresciaoggi.it: Faccio il secondo portiere senza mai lamentarmi? E' questione di chiarezza e di affetto. Sono molto legato al Parma, al direttore Leonardi e alla famiglia Ghirardi. Quando è arrivato Mirante, i ruoli sono stati subito chiari. Il Parma ha scelto, come del resto fa la maggior parte delle società, la strada della valorizzazione di un giovane. Non dico, perchè sarebbe falso, che non ci sia sempre la voglia e l'ambizione di giocare, ma fra noi non c'è mai stata concorrenza. Non esiste, salvo rarissimi casi, il turn over fra i portieri. A meno che non ci scappi la squalifica o l'infortunio. Vedi domenica a Torino. Come si vive la prima partita del campionato? Senza emozioni particolari. Sarebbe strano sentirsi emozionato alla mia età. Ma con molto piacere. Piacere per la mia prestazione, anche se sono stato impegnato seriamente solo in un paio di occasioni, e per la prestazione del Parma. Tutto più facile quando c'è la tranquillità e l'allenatore sa che siederà sulla stessa panchina anche l'anno prossimo? È vero. Donadoni guiderà il Parma anche nel prossimo campionato. La continuità è importante. Conta molto sapere di poter disporre di un tecnico che conosce bene i giocatori e l'ambiente in cui lavora. La tranquillità ovviamente arriva soprattutto dai risultati. A Torino abbiamo ottenuto la seconda vittoria consecutiva che ci ha portato nella parte di sinistra della classifica. Per il Parma non è una cosa da poco. Per Pavarini tranquillità significa sapere che resterà a Parma anche quando sarà il momento di smettere? Ho 38 anni e Intanto spero di giocare ancora qualche partita magari in Coppa Italia se riusciremo ad andare avanti. Può darsi che resti a Parma anche dopo che avrò smesso di giocare. Magari come preparatore dei portieri, ma si vedrà a fine stagione. Con il Parma ho sempre sottoscritto contratti annuali, Alla fine di ogni anno ci si incontra e si decide. Il mio rapporto con il presidente Ghirardi è così forte che mai accetterei di essere di peso. Non mi sono mancate nemmeno quest'anno le opportunità di giocare in altre squadre, ma non le ho nemmeno prese in considerazione".

[AMMAZZALORSO]

Ha ufficiliazzato l'addio al calcio!