Sogno
Inviato: 01.10.11 - 12:39
Lo aspettavo da tanto, tantissimo tempo e finalmente il grandissimo giorno era arrivato.
Doveva essere un mercoledì di novembre, accompagnato da una leggerissima pioggia e da un frastuono continuo che impazzava per le vie della mia città. Si giocava Foggia-Manchester City e chi vinceva accedeva il turno agli ottavi di champions. Evito di raccontare tutta la giornata e arrivo subito al sodo: arrivo allo stadio Pino Zaccheria alle ore 17:00 (la gara era alle 20:45) e ricordo benissimo che avevo una sciarpa con gli stemmi del Foggia, del Real Madrid, del City e del Bayern Monaco e da ciò deduco che il nostro girone era composto proprio da quelle squadre. Entro allo stadio con una maglia rossa e il pantalone nero, cappello da giullare e sciarpette (si, erano 2. Quelle che tiro fuori per le occasioni importanti e quella della champions). Coreografia stupenda, cartoncini bianchi e stemma tondo del Foggia al centro. Poi c'è un vuoto. Ricordo solo che all'88° eravamo 2-2 e io per tutta la partita urlavo a Bonacina "metti a Defrel! Metti a Defrel!" ed infatti, al minuto 88 entra Defrel. Altro vuoto. Minuto 91, Giovio ne salta due, la mette in mezzo e Defrel insacca. Apoteosi. Piango, mi abbraccio tutti quelli che avevo accanto a me e ricordo mio padre che era sceso vicinissimo alla ringhiera per esultare. Fuochi d'artificio, gente che ballava per strada, coriandoli dal cielo e festa per tutta la notte... STUPENDO.
La mattina torno a casa, mia madre mi apre la porta e comincio a cantare come un pazzo: "Oje vita, oje vita mia...oje core 'e chistu core...si stata 'o primmo ammore...e 'o primmo e ll'ùrdemo sarraje pe' me!"
Mentre cantavo all'improvviso sento la voce di Zeman che mi dice: "Ma che stai dicendooo? Ma che stai dicendooo?? Devi fare un'altra cosa..." e all'improvviso mi sono svegliato. Appena ho aperto gli occhi mi sono chiesto "Madò che aggja fa?" e dopo qualche secondo ho realizzato: "Ah già, lunedì giochiamo con il Como".
Doveva essere un mercoledì di novembre, accompagnato da una leggerissima pioggia e da un frastuono continuo che impazzava per le vie della mia città. Si giocava Foggia-Manchester City e chi vinceva accedeva il turno agli ottavi di champions. Evito di raccontare tutta la giornata e arrivo subito al sodo: arrivo allo stadio Pino Zaccheria alle ore 17:00 (la gara era alle 20:45) e ricordo benissimo che avevo una sciarpa con gli stemmi del Foggia, del Real Madrid, del City e del Bayern Monaco e da ciò deduco che il nostro girone era composto proprio da quelle squadre. Entro allo stadio con una maglia rossa e il pantalone nero, cappello da giullare e sciarpette (si, erano 2. Quelle che tiro fuori per le occasioni importanti e quella della champions). Coreografia stupenda, cartoncini bianchi e stemma tondo del Foggia al centro. Poi c'è un vuoto. Ricordo solo che all'88° eravamo 2-2 e io per tutta la partita urlavo a Bonacina "metti a Defrel! Metti a Defrel!" ed infatti, al minuto 88 entra Defrel. Altro vuoto. Minuto 91, Giovio ne salta due, la mette in mezzo e Defrel insacca. Apoteosi. Piango, mi abbraccio tutti quelli che avevo accanto a me e ricordo mio padre che era sceso vicinissimo alla ringhiera per esultare. Fuochi d'artificio, gente che ballava per strada, coriandoli dal cielo e festa per tutta la notte... STUPENDO.
La mattina torno a casa, mia madre mi apre la porta e comincio a cantare come un pazzo: "Oje vita, oje vita mia...oje core 'e chistu core...si stata 'o primmo ammore...e 'o primmo e ll'ùrdemo sarraje pe' me!"
Mentre cantavo all'improvviso sento la voce di Zeman che mi dice: "Ma che stai dicendooo? Ma che stai dicendooo?? Devi fare un'altra cosa..." e all'improvviso mi sono svegliato. Appena ho aperto gli occhi mi sono chiesto "Madò che aggja fa?" e dopo qualche secondo ho realizzato: "Ah già, lunedì giochiamo con il Como".