Verso Perugia - Foggia
Inviato: 05.11.08 - 11:27
Consigli da viaggio: «Foggia più coperto»
05/11/2008
D´Adderio: «Meno sbilanciati per affidarsi poi al contropiede». Pace: «I giocatori devono liberarsi dalla paura di sbagliare».
Svegliarsi in trasferta. È la priorità del Foggia che, lontano dallo Zaccheria, perde terreno rispetto alle rivali per le prime posizioni: con un solo punto e appena una rete all´attivo, la squadra di Novelli presenta il peggiore ruolino esterno tra le prime 10 in classifica. Ma rappresenta anche un consiglio affettuoso da parte di due ex allenatori rossoneri che, da lontano, seguono con simpatia le vicende di Pecchia e compagni.
In crescita - Tra il Foggia e il primato ci sono di mezzo solo i viaggi. Lo conferma l´immagine dei rossoneri tratta da Bruno Pace, presente a Vasto in occasione del primo scivolone esterno con il Pescara. «Quel giorno, il Foggia non mi piacque per niente — dice l´allenatore abruzzese, 65 anni, che condusse i rossoneri a una importante salvezza in C2 nel 2000-2001 —. Il 4-3-3 non decollava, a partire da quel centrocampo a 3 che perdeva colpi. L´attacco era impalpabile, sia con Salgado sia con Del Core. Ma da allora la squadra è cresciuta, come testimoniano i risultati: presto la rivedrò, spero ancora più in alto in classifica».
Contropiede - Fulvio D´Adderio non ha ancora visto all´opera il Foggia e domenica, forse, sarà a Perugia. Ma l´enorme disparità di rendimento tra gare in casa (en-plein con 6 successi) e fuori lo induce a qualche riflessione. «Affrontare le gare esterne come quelle in casa può essere un limite — osserva il tecnico molisano, 48 anni, che 2 stagioni fa sfiorò la promozione in B alla guida dei rossoneri —. A volte conviene avere un approccio apparentemente più sparagnino anziché partire per vincere a tutti i costi: gli avversari si aprono e, magari, si riesce anche a colpirli in contropiede».
Equilibri - Insomma: osare di più, attaccando di meno. «Non è una questione di modulo né di punte, bensì di duttilità dei giocatori e di equilibri complessivi — spiega D´Adderio —. Anch´io tenevo in campo Pecchia e Salgado, oltre a Mastronunzio e a centrocampisti offensivi come Princivalli e Shala. Quando arrivai, la squadra soffriva un po´ in trasferta: poi ci sbloccammo e portammo a casa qualche vittoria. Tornando al Foggia di oggi, non mi lamenterei troppo: il rendimento interno (en plein con 6 vittorie, ndr) è un patrimonio».
Allegria - C´è anche la necessità di sbloccare un freno psicologico che condiziona il Foggia lontano dallo Zaccheria. «Serve una mentalità più leggera, meno condizionata dalla paura di non farcela — sostiene Pace —. Visto che in trasferta ha perso quasi sempre, ora il Foggia ha tutto da guadagnare. E conviene non avere troppe remore e giocarsela in allegria».
BRUNO PACE
65 anni ex tecnico del Foggia
Avevo visto la gara di Pescara. Il 4-3-3- di Novelli non decollava: centrocampo in difficoltà, attacco impalpabile sia con Salgado sia con Del Core. Ma ora la squadra è cresciuta.
FULVIO D´ADDERIO
48 anni ex tecnico rossonero
Anch´io tenevo in campo Pecchia e Salgado, oltre a Mastronunzio. Quando arrivai, la squadra soffriva un po´ in trasferta: poi ci sbloccammo e portammo a casa qualche vittoria.
La Gazzetta dello Sport - Roberto Pellegrini
05/11/2008
D´Adderio: «Meno sbilanciati per affidarsi poi al contropiede». Pace: «I giocatori devono liberarsi dalla paura di sbagliare».
Svegliarsi in trasferta. È la priorità del Foggia che, lontano dallo Zaccheria, perde terreno rispetto alle rivali per le prime posizioni: con un solo punto e appena una rete all´attivo, la squadra di Novelli presenta il peggiore ruolino esterno tra le prime 10 in classifica. Ma rappresenta anche un consiglio affettuoso da parte di due ex allenatori rossoneri che, da lontano, seguono con simpatia le vicende di Pecchia e compagni.
In crescita - Tra il Foggia e il primato ci sono di mezzo solo i viaggi. Lo conferma l´immagine dei rossoneri tratta da Bruno Pace, presente a Vasto in occasione del primo scivolone esterno con il Pescara. «Quel giorno, il Foggia non mi piacque per niente — dice l´allenatore abruzzese, 65 anni, che condusse i rossoneri a una importante salvezza in C2 nel 2000-2001 —. Il 4-3-3 non decollava, a partire da quel centrocampo a 3 che perdeva colpi. L´attacco era impalpabile, sia con Salgado sia con Del Core. Ma da allora la squadra è cresciuta, come testimoniano i risultati: presto la rivedrò, spero ancora più in alto in classifica».
Contropiede - Fulvio D´Adderio non ha ancora visto all´opera il Foggia e domenica, forse, sarà a Perugia. Ma l´enorme disparità di rendimento tra gare in casa (en-plein con 6 successi) e fuori lo induce a qualche riflessione. «Affrontare le gare esterne come quelle in casa può essere un limite — osserva il tecnico molisano, 48 anni, che 2 stagioni fa sfiorò la promozione in B alla guida dei rossoneri —. A volte conviene avere un approccio apparentemente più sparagnino anziché partire per vincere a tutti i costi: gli avversari si aprono e, magari, si riesce anche a colpirli in contropiede».
Equilibri - Insomma: osare di più, attaccando di meno. «Non è una questione di modulo né di punte, bensì di duttilità dei giocatori e di equilibri complessivi — spiega D´Adderio —. Anch´io tenevo in campo Pecchia e Salgado, oltre a Mastronunzio e a centrocampisti offensivi come Princivalli e Shala. Quando arrivai, la squadra soffriva un po´ in trasferta: poi ci sbloccammo e portammo a casa qualche vittoria. Tornando al Foggia di oggi, non mi lamenterei troppo: il rendimento interno (en plein con 6 vittorie, ndr) è un patrimonio».
Allegria - C´è anche la necessità di sbloccare un freno psicologico che condiziona il Foggia lontano dallo Zaccheria. «Serve una mentalità più leggera, meno condizionata dalla paura di non farcela — sostiene Pace —. Visto che in trasferta ha perso quasi sempre, ora il Foggia ha tutto da guadagnare. E conviene non avere troppe remore e giocarsela in allegria».
BRUNO PACE
65 anni ex tecnico del Foggia
Avevo visto la gara di Pescara. Il 4-3-3- di Novelli non decollava: centrocampo in difficoltà, attacco impalpabile sia con Salgado sia con Del Core. Ma ora la squadra è cresciuta.
FULVIO D´ADDERIO
48 anni ex tecnico rossonero
Anch´io tenevo in campo Pecchia e Salgado, oltre a Mastronunzio. Quando arrivai, la squadra soffriva un po´ in trasferta: poi ci sbloccammo e portammo a casa qualche vittoria.
La Gazzetta dello Sport - Roberto Pellegrini