Dunque, qui (Dade come tutti gli altri che come noi hanno una formazione matematica potranno confermare) entrano in gioco due teoremi sulla teoria della probabilità che sotto un certo punto di vista sono in contrasto tra loro.
Cercherò, senza addentrarmi in difficili argomentazioni matematiche (anche perchè non le ricordo
) di spiegarle prendendo come esempio un gioco in cui ci sono due possibili risultati equiprobabili (testa\croce, rosso\nero della roulette e ipotizziamo anche pari\dispari del calcio).
Il primo è conosciuto come la
legge dei grandi numeri.
Secondo questa legge aumentando il numero di volte la ripetizione del gioco in questione,la frequenza con cui ogni singolo risultato si presenta si avvicina alla sua probabilità di uscita.
In pratica: se io lancio la monetina due volte è difficile che escano una volta testa e una volta croce (per la precisione il 50% di probabilità); se lancio dieci volte potremmo puntare con una buona sicurezza che ognuno dei due segni esca un numero di volte compreso tra 3 e 7 (e molto difficilmente avremmo 10 volte lo stesso esito: per la precisione la probabilità è dello 0,09%); se io lancio la monetina 100 volte più o meno ognuno dei due segni dovrebbe uscire tra le 40 e le 60 volte; se lancio 1000 volte ognuno dei dei due segni dovrebbe uscire, basandosi su calcoli di probabilità, tra le 450 e le 650 volte.
Come vedete, quindi, più si aumenta il numero di lanci più la frequenza con cui ognuno dei due esce si avvicina al 50% esattamente come la probabilità di uscita dello stesso.
Si dimostra che ripetento infinite volte l'esperimento un singolo segno esce esattamente il 50% di volte.
E, come conseguenza diretta e facilmente intuibile, possiamo anche dire che aumentando il numero di giochi la probabilità che esca sempre il solito risultato diminuisce drasticamente.
La seconda legge (non ricordo esattamente il nome) è di più facile intuizione e sostiene che "
la probabilità non ha memoria": nel momento in cui facciamo un singolo gioco ciò che è successo in passato non conta assolutamente niente. In quel preciso istante la probabilità di uscita di ogni segno è del 50% indipendentemente da ciò che è successo nel passato.
Questo teorema, quindi, non esclude la possibilità che esca SEMPRE il solito segno da qui all'infinito... in contrasto con il teorema precedente.
Entrambi i teoremi sono validi e dimostrabili matematicamente. A voi stabilire a quale affidarsi. Il primo può piacere ai sostenitori del "prima o poi esce". Il secondo sembra dire l'opposto.
Personalmente ritengo molto più forte il secondo. Anche perchè il primo se analizzato bene non dice propriamente "prima o poi esce" ma dice una cosa leggermente differente: dice che "su una grossa mole di gioco la frequenza con cui un risultato esce si avvicina alla probabilità". Il teorema dipende dunque da un campione di dati e da come lo si prende. Voi guardate alle ultime 17 partite, io potrei estendere l'analisi alle ultime 500 partite del Chesterfild e magari scoprire che il pari fino ad ora era uscito 450 volte e quindi adesso devono uscire (seguendio la legge dei grandi numeri) un discreto numero di dispari.
Quindi come vedete il primo teorema è soggetto a come si interpretano i dati che abbiamo.
Il secondo è oggettivo. 50 e 50.
Questo non toglie che un minimo è giusto guardarci. Una serie così lunga è destinata ad interrompersi... ma consideratelo in maniera molto tranquilla, senza impuntarsi. Giochi di questo tipo sono quelli che portano le persone alla rovina perchè sei obbligato ogni volta ad aumentare la cifra da scommettere per recuperare i soldi spesi fino a quel momento. Una parabola pericolossisima...!!!!