Alexito90 ha scritto:Espongo brevemente la mia tesi sul fenomeno del "gufaggio".
Partiamo dal presupposto che il calcio è un gioco. Se io tifo Juve e mi sta sulle palle l'Inter, io tifo tranquillamente Bayern. Non si tratta di etica, morale, spirito italiano. Per me sono s*******. Quando vince l'Inter io non mi sento orgoglioso perchè è italiana, non me frega un c**** (per inciso italiana lo è molto poco, e anche se lo fosse non mi sentirei orgoglioso comunque).
Se a me da emozione veder vincere la Juve, il resto è nulla. Le altre partite le vedo con spirito diverso, perchè mi piace il calcio. E se a fine partita vince l'Inter, non mi esimo dal fare i complimenti alla squadra. Sostanzialmente, se non giocano Juve o Italia, per il resto le altre squadre PER ME sono tutte uguali. Quindi chi merita, che vinca.
Onestamente la trovo una grande forma di ipocrisia quello di sentirsi "obbligati" a tifare per una squadra italiana, non vedo il motivo sinceramente.. è gente che si allena (giocatori) o lavora in altri modi (allenatori/dirigenti) per raggiungere un obiettivo, Eto'o o Ribery tanto quanto Leonardo o Van Gaal.
Poi si possono avere delle simpatie, come delle antipatie, che ti fanno preferire una squadra piuttosto che un'altra (non al livello della squadra che tifi, s'intende). Mettici che dopo Calciopoli la società Inter a me sta abbastanza sulle scatole, non vedo il motivo per cui se "caldeggio leggermente" il Bayern Monaco sono un traditore della patria.
Guarda Alex,
io sono totalmente d'accordo con il tuo discorso...ognuno tifi, simpatizzi o gufi la squadra o le squadre che vuole.
Aggiungo che ci sta anche lo sfottò simpatico...quello che secondo me crea assurde tensioni è la sensazione che molti tifosi hanno di sentirsi toccati personalmente da commenti spesso anche abbastanza oggettivi.
Io per esempio tifo Juve, ma se mi vengono a dire che è stato uno schifo quello che ha combinato Moggi, io rispondo "si, è stato vomitevole"...se mi fanno notare che la mia squadra ha segnato un gol decisivo in netto fuorigioco, io non posso che averne coscienza, ecc.
Spesso qui si perde il senno come se uno stesse parlando di mogli, fidanzate o madri.
Qualcuno può benissimo accusarmi di non essere un vero tifoso...io stesso mi reputo prima un amante del calcio, uno sportivo e poi un moderato tifoso.
Ricordo quando ero accanitissimo, a fino ai 18 anni diciamo...eppure riuscivo sempre ad essere abbastanza razionale, a parlare di calcio senza punzecchiare l'avversario di turno o meglio lo facevo con chi la pensava come me e con cui sapevo di poter scherzare...perché alla fine in campo ci scendono gli altri, non noi.
Capisco le delusioni sportive forti: parlo di quando la propria squadra perde ad esempio una finale di coppa.
Ma guardandomi intorno (non parlo solo del forum) vedo tanta gente più preoccupata dell'amico che lo sfotterà (per usare un termine leggero, perché a volte si sfiorano le risse per la rabbia) che delusa dal risultato sportivo negativo.
E la cosa mi sorprende quando succede tra persone che per età dovrebbero essere mature.
Ricordo che prima di Parma-Lazio di questa stagione un mio zio, laziale sfegatato, era carichissimo e mi parlava della partita, facendomio capire che voleva sapere il mio parere...io gli dissi: "Guarda zio, se vuoi un mio giudizio sincero, io vedo una X spaccata". Uscì la X e lui per la rabbia non mi guardava nemmeno in faccia ed evitò di parlare per un paio di giorni
Mah
