Dade85 ha scritto:Io comunque non mi ridurrei assolutamente al confronto Inghilterra-Italia perchè purtroppo le nostre han scricchiolato molto pure prima, con avversari meno competitivi ed eterogenei, ad eccezione della Juve che a conti fatti ha però vinto un girone potenzialmente molto complesso ma nei fatti meno (Real e Zenit non stanno certo brillando), senza contare la doppia Eliminazione della Fiorentina da entrambe le competizioni Europee.
L'economia è sicuramente determinante perchè ora le italiane son in fase di relativo stallo mentre altrove si investe parecchio. Son gli introiti, più che le spese a far la differenza e qua sì possiamo rifarci all'Inghilterra. Stadi di proprietà confortevoli per le famiglie, con un merchandising legale radicato nella cultura del tifoso ed esteso ovunque, investitori che portano sempre capitale fresco affascinati dal mondo Premier League e dalla sua competitività.
In Italia si incassa molto meno e nel caso di qualcuna a caso (rossonera
) si spende molto male.
Poi tatticamente che l'Italia sia migliore di altri paesi è purtroppo una palla. Siamo stati studiati a dovere negli anni scorsi quando vincevamo, ci siamo un po' adagiati e siamo stati raggiunti. La nostra forza era quella, anche con avversari più forti vincevamo spesso di testa.. ora è molto più complesso perchè tutte sanno stare in campo, come si suol dire.
Aggiungo che il calcio ormai è esteso a tutta Europa e tutti sanno giocare a calcio. Tranne qualche squadra che può fare da materasso per particolari condizioni (rosa tutta infortunata, altri obiettivi, ecc) tutti i campi son diventati poco agevoli e quindi ci sta una maggiore divisione nel bilancio vittorie-sconfitte.
Tecnicamente probabilmente sopravvalutiamo i nostri giocatori che a conti fatti se ne trovano di fronte di più forti. E' radicato nella nostra cultura un certo snobismo nei confronti altrui e invece ora guardarci intorno farebbe solo bene, un bel bagno d'umiltà per provare a riprenderci ciò che era nostro.
Concludo con una gestione forze da parte dei preparatori discutibile. E' improponibile sentirli affermare con tanta sicurezza che il turnover è il segreto e poi affrontare squadre inglesi in forma che ne giocano 4 in 10 giorni a Natale mentre i nostri vanno a stappare il succo d'arancia a Dubai (no champagne
).
burgo ha scritto:a me sembra che gli altri non facciano troppo discussioni su infortuni, arbitri, stadi, palloni rossi o blu, giocano e basta.
e se va male, niente melodrammi sarà per il prossimo anno.
Forse è questo il segreto?
Cito gli interventi probabilmente migliori.
Il primo di Dade, assolutamente esaustivo in merito.
Il secondo, che centra assolutamente il nodo della questione.
Aggiungo qualcosina, lo stesso che scrissi in qualche topic non so dove.
1) Discorso economico
Inutile dirlo: l'assonanza calcio competitivo=Premier è ormai solida da due/tre anni. Gli investimenti più significativi sono di marca inglese, gli stadi di proprietà creano un business che rende solida la posizione economica di questi club, e permette loro di dedicarsi con relativa tranquillità agli investimenti di mercato. Stessa cosa non si può dire per società come Juve e Roma, che per un esborso significativo, sono costrette a vendere necessariamente.
2) Cultura calcistica
Qui sono avanti anni luce e non lo scopriamo mica ora. Dopo aver risolto brillantemente il problema degli hooligans, è stato un crescendo spaventoso per il calcio inglese. Stadi pieni, poce chiacchiere, tanto lavoro e anche tanti risultati. Non c'è l'ossessione di arbitri e moviole come qui da noi: nessuno prepara dossier o si lamenta pubblicamente, eppure non mi pare che stiano così peggio di noi senza di questi "utilissimi" motivi di discussione...
3) Aspetto tecnico-tattico
Tecnicamente, i "top four" del calcio inglese (Reds, Blues, Gunners e Red Devils), hanno una marcia in più rispetto al resto dei club. Anche se, sicuramente, non è il fattore che fa maggiormente la differenza. Fa invece riflettere il modo di stare in campo, la grande organizzazione di gioco e la grande efficacia dei club inglesi: noi corriamo dietro al pallone, per loro è giusto l'inverso. Se ci aggiungi che hanno colmato il gap tattico per il quale erano in debito rispetto ai club italiani, e per i quali hanno patito diverse sconfitte negli anni precedenti, ecco spiegato come ci sia stato l'inevitabile "sorpasso".
4) Aspetto motivazionale
Le inglesi giocano con estrema consapevolezza dei loro mezzi. Scendono in campo senza i timori reverenziali che invece noi patiamo nei loro confronti.
Per ritornare a primeggiare anche a livello europeo, si deve LAVORARE. Osservatori, dirigenti preparati, allenatori competenti e gestione possibilmente non scellerata dei club e delle decisioni che ne derivano.
Il perfetto emblema dell'inadeguatezza di dirigenti e osservatori italiani è l'ultima sessione di mercato estiva: i tre club potenzialmente più importanti a livello italiano, hanno portato a casa questa gente qui
Amauri
Dinho
Poulsen
Knezevic
Quaresma
Mancini
Muntari
Shevchenko
Flamini
Borriello
Escludo Amauri, che è l'unico che sta disputando una buona stagione. Il resto, direi che sta avendo un impatto devastante sulle prestazioni dei rispettivi club...