Champions League 2015/2016

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All'Etihad è 0-0, il City ai quarti per la prima volta

Troppo forti gli inglesi per una Dinamo generosa che ci ha provato per quanto possibile, a qualificazione già compromessa nei primi 90'. La prima ora di gioco è caratterizzata più dagli infortuni che da altro, perchè Pellegrini è costretto a cambiare sia Kompany che Otamendi entro il 24'. All'intervallo si va a reti bianche, con il City affatto intenzionato ad alzare i ritmi e gli ucraini che devono giocarsi il tutto per tutto.

L'unica occasione degna di nota di tutta la partita è il palo sinistro colpito da Navas al 61' da dentro l'area. Hart si sporca i guantoni solo all'87' per bloccare il tiro di Buyalskiy, che non sorprende l'estremo inglese e avrebbe potuto riaprire il discorso qualificazione e incendiare gli ultimi secondi di gara.

Termina a reti bianche, al City va benissimo così ed un traguardo storico viene raggiunto da Pellegrini che comunque entra a suo modo nella storia di questo club prima dell'addio previsto per fine stagione per lasciare il posto a Guardiola.



TABELLINO

Manchester City v Dinamo Kiev 0-0 (agg. 3-1)

Manchester City: Hart, Zabaleta, Kompany (7' Mangala), Otamendi (24' Demichelis), Clichy, Fernando, Toure, Fernandinho, Navas, Silva (79' Sterling), Aguero Non utilizzati: Caballero, Kolarov, M.Garcia, Bony All. Pellegrini

Dinamo Kiev: Shovkovskiy, Antunes, Dragovic, Vida, Khacheridi, Veloso, Garmash (64' Sydorchuk), Gusev (62' Yakovenko), Buyalskiy, Yarmolenko, Teodorczyk (46' Gonzalez) Non utilizzati: Rudko, Silva, Korzun, Makarenko All. Rebrov

Ammoniti: Otamendi (MCI), Antunes, Garmash (DKV)

Stadio: Etihad (Manchester)

Arbitro: Haţegan (ROU)

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Atletico Madrid-PSV Eindhoven 8-7 ai rigori: il tabellino


Champions League - Ritorno ottavi di finale

Atletico Madrid-PSV Eindhoven 0-0 (8-7 dopo i calci di rigore, andata 0-0)

ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Filipe Luis, Gimenez, Godin (89' Lucas Hernandez), Juanfran; Saul, Augusto Fernandez (56' Fernando Torres), Gabi, Koke; Griezmann, Ferreira Carrasco (75' Kranevitter). All. Simeone.

PSV EINDHOVEN (5-3-2): Zoet; Arias, Bruma, Isimat-Mirin, Hector Moreno, Willems (75' Brenet); Propper, Guardado, Van Ginkel; De Jong (118' Narsingh), Locadia (87' Lestienne). All. Cocu.

Ammoniti: Locadia, de Jong, van Ginkel.


Rigori: van Ginkel gol, Griezmann gol, Guardado gol, Gabi gol, Propper gol, Koke gol, Bruma gol, Saul gol, Hector Moreno gol, Fernando Torres gol, Lestienne gol, Gimenez gol, Arias gol, Filipe Luis gol, Narsingh traversa, Juanfran gol.

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Con tanta sofferenza ma con il solito spirito combattivo l'Atletico Madrid ha passando il turno superando ai calci di rigore il PSV Eindhoven. Ai microfoni Mediaset su Premium Sport è intervenuto il mister dei Colchoneros Diego Simeone che ha commentato così il risultato ottenuto: "Si è fatto un grandissimo sforzo, nell'ultima situazione abbiamo avuto un pò di fortuna però intuivo che qualcosa di buono poteva arrivare. La squadra del PSV è tosta, dura che si è chiusa bene però è riuscita a portare avanti il gioco per tutta la partita. Forse non abbiamo avuto la continuità del gioco. Credo sia stata un bella partita di coppa, molto dura e che è arrivata fino alla fine senza sapere il risultato".

C'è un problema sotto rete? "Fino alla partita di oggi venivamo da nove gol in tre partite, vuol dire che le situazioni le abbiamo avute. Nel primo tempo c'è stata una opportunità importante per Griezmann che poteva metterci più metterci più comodi. Ho capito che tanti giocatori giovani questa sera hanno risposto ed è molto importante".

Si parla tantissimo di Icardi. E'un giocatore che ti piace? "Io parlo sempre di quelli che stanno lavorando oggi con noi. Pensiamo all'oggi e nel futuro abbiamo tanta gente che sta lavorando in società, che gestiscono queste situazioni. Noi andiamo avanti con quelli che abbiamo".

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Man City, Pellegrini: "Vedremo quanto lontano possiamo andare"

E' finalmente giunta la storica qualificazione ai quarti di Champions League per il Manchester City a cui è bastato il pareggio a reti bianche contro la Dinamo Kiev. Soddisfatto dell'obbiettivo raggiunto il tecnico Manuel Pellegrini che commenta così anche gli infortuni subiti durante la gara: "Era un partita tattica, non abbiamo preso rischi solo per qualificarsi e aspettavamo per vedere se ci lasciavano spazi. Purtroppo per Vincent Kompany, ha un problema al polpaccio nuovamente al suo muscolo quindi vedremo com'è domani.
Nicolas Otamendi ha ricevuto un calcio e si spera sia in grado di recuperare in un paio di giorni. E' un risultato molto importante per il club. Ci accingiamo a vedere quale è il modo migliore per giocare.
Siamo normalmente una squadra che tenta sempre di segnare così otteniamo la critica di finire a reti inviolate. Vedremo la prossima partita. In questo turno ad eliminazione diretta, si dovrebbe sapere come giocare e vedremo quanto lontano possiamo andare"

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37 la striscia d’imbattibilità del Barcellona, che non perde dal 3 ottobre scorso contro il Siviglia (2-1) e ha sempre vinto nelle ultime 8 partite

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Tutto confermato per quanto riguarda la formazione ufficiale della Juventus, appena diramata dal club bianconero attraverso i propri canali ufficiali: Mario Mandzukic va solo in panchina, in attacco vi saranno Cuadrado e Alex Sandro ai fianchi di Alvaro Morata.

Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira, Hernanes, Pogba; Cuadrado, Morata, Alex Sandro. Allenatore: Massimiliano Allegri.

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Clamoroso all'Allianz Arena: finiscono 2-2 i tempi regolamentari di Bayern Monaco-Juventus. Doppio vantaggio bianconero con Pogba e Cuadrado, prima Lewandowski e poi Muller portano i bavaresi ai supplementari. Una prima frazione di gara nettamente dominata dalla Juventus, poi il calo sotto i colpi di un Bayern che ha preso nettamente in mano la gara. Si va ai due tempi supplementari.

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Dopo la vittoria per 2-0 all'Emirates dell'andata, il Barcellona vince anche al Camp Nou per 3-1e vola ai quarti di finale di Champions League. Reti dei Blaugrana, contro l'Arsenal di Wenger, di Neymar, Suarez e Messi; a nulla serve la bella rete dell'egiziano Elneny per i londinesi.

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Juve, addio-beffa alla Champions: Bayern salvo al 91', poi vola ai quarti

Pogba e Cuadrado illudono i bianconeri, a cui viene tolto anche un gol regolare di Morata. Accorcia Lewandowski, Müller trova il 2-2 in pieno recupero e nel secondo supplementare decidono Thiago Alcantara e Coman



William “Braveheart” Wallace non ha fatto una bella fine. Sconfitto dagli inglesi, decapitato, il suo corpo dilaniato. Ma oggi, a secoli di distanza, non lo ricordiamo per questo. Fatte le debite proporzioni, la Juve esce dall’Allianz Arena domata, sconfitta, eliminata dal Bayern. Ma, fra qualche anno, non ricorderemo questa gara per il risultato. Forse, indicheremo questa sconfitta come una tappa fondamentale, che porterà a successi. Forse. Però adesso, ai bianconeri, fa male, terribilmente male.
Perché mancavano 3 minuti di recupero per la grande impresa. Perché per un’ora mette in scacco i marziani. Perché gli undici “scozzesi” bianconeri nonostante le assenze lottano come indemoniati, guidati da un generale che mette in crisi nientemeno che Pep Guardiola, l’inventore di un nuovo calcio. Invece finisce 4-2 per i rossi, con un gol buono annullato a Morata (sull’1-0). E coi rimpianti per Morata e Lichtsteiner (nel supplementare), che avevano avuto la palla per il match ball. Gara epica, memorabile. E ancora una volta, come a Torino, dai due volti, che non si somigliano per niente. Decidono nel supplementare Thiago Alcantara e Coman, due ragazzi, due concentrati di talento. Che partivano dalla panchina: e questo dà le dimensioni della grandezza del Bayern. E di chi la Juve stava per eliminare. Alla fine Buffon va a dare “cinque” a tutti: uscire così fa più male. Ma fa tenere la testa alta.


il sogno — Come all’andata, gara divisa in due. La prima, ha nobili firme bianconere. Lo stavano aspettando da un po’, ma Pogba non è Godot. Arriva. Lo fa subito, al 6’. Il 24° tiro della sua Champions è quello più facile, ma soprattutto è quello buono: primo gol. Il Bayern, sul vantaggio, ci mette del suo: lancio di Khedira, Alaba balbetta, Lichtsteiner la tocca su Neuer in uscita sconsiderata: palla che rimbalza verso il Polpo, il tentacolo di Paul la spinge in rete. Se il primo è un regalo, e il secondo viene annullato (Morata era in linea sul rinvio sbagliato intercettato da Khedira), il secondo (vero) è un’opera d’arte. Alaba perde palla a centrocampo, Morata parte in slalom, più elegante di Tomba. I paletti bavaresi saltati sono tre, poi lo scarico per Cuadrado, che ha la freddezza di evitare il ritorno di Lahm e infilare sul primo palo. Tripudio. Incredulità. Doppio vantaggio. In casa Bayern.




BAYERN-JUVENTUS 4-2 d.t.s.(2-2 al 90', 0-2 al 45')

MARCATORI: Pogba al 5’, Cuadrado al 28’ p.t.; Lewandowski al 28’, Müller al 46’ s.t.; Thiago Alcantara al 3’ s.t.s, Coman al 4’ s.t.s.
BAYERN (4-1-4-1): Neuer; Lahm, Kimmich, Benatia (dal 1’ s.t. Bernat), Alaba; Xabi Alonso (dal 15’ s.t. Coman); Douglas, Müller, Vidal, Ribery (dal 10’ p.t.s. Thiago Alaantara); Lewandowski (Ulreich, Rode, Rafinha, Gotze). All. Guardiola.

JUVENTUS (4-4-1-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Cuadrado (dal 43’ s.t. Pereyra), Khedira (dal 23’ s.t. Sturaro), Hernanes, Alex Sandro; Pogba; Morata (dal 26’ s.t. Mandzukic) (Neto, Rugani, Asamoah, Zaza). All. Allegri.

ARBITRO: Eriksson (Sve).
NOTE - spettatori 70.000. Ammoniti: Khedira, Lichtsteiner, Vidal, Cuadrado, Pereyra, Bernat, Sturaro per c.n.r, Morata, Lewandowski, Bonucci, per gioco scorretto, Kimmich per proteste. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t., 1’ p.t.s.

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"El Tridente" spazza via l'Arsenal: al Camp Nou è 3-1



Serviva la partita della vita ai Gunners, ma il risultato parla chiaro. Gli uomini di Luis Enrique divertono e dominano anche quest'oggi, archiviando la qualificazione con un netto 3-1. Il gol del vantaggio al 18' lo sigla Neymar servito da Suarez in area di rigore. Pareggia Elneny a inizio ripresa con un gran tiro fuori area che termina sotto l'incrocio. Primo gol dell'egiziano con la maglia dell'Arsenal. Ma "El Pistolero' Suarez non si accontenta dell'assist, e al 65' su cross di Alves dalla destra realizza un gol dei suoi con un destro volante che termina sotto il sette. Chiude in bellezza Messi con un tocco sotto all'88'. Termina 3-1. Altro finale amaro per Wenger e i suoi.




TABELLINO

Barcellona v Arsenal 3-1 [ 18' Neymar (BAR), 51' Elneny (ARS), 65' Suarez (BAR), 88' Messi (BAR) ]

Barcellona: ter Stegen, Alves, Mascherano, Mathieu, Alba, Rakitic (77' Turan), Busquets, Iniesta (72' Roberto), Messi, Suarez, Neymar. Non utilizzati: Bartra, Bravo, El Haddadi, Vermaelen, Vidal. All.: Enrique

Arsenal: Ospina, Monreal, Gabriel, Koscielny, Bellerin, Flamini (45' Coquelin), Elneny, Iwobi (77' Giroud), Ozil, Sanchez, Welbeck (77' Walcott). Non utilizzati: Campbell, Gibbs, Macey, Mertesacker. All.: Wenger

Ammoniti: Turan (BAR) ; Flamini, Gabriel, Sanchez, Giroud (ARS)

Arbitro: S. Karasev

Stadio: Camp Nou (76,092 spettatori)

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"Uscire così fa male, ma lasciamo la Champions nel migliore dei modi. Ora pensiamo alla prossima sfida contro il Toro: abbiamo molti giocatori freschi che non hanno preso parte alla gara di stasera".
Così Max Allegri nel post partita dell'Allianz Arena, che ha visto i bianconeri sfiorare l'impresa e capitolare nei minuti di recupero contro i bavaresi (2-4 il finale a Monaco dopo i tempi supplementari, 2-2 all'andata a Torino). "Mario ha fatto una buona partita ma peccato per il suo atteggiamento - ha aggiunto l'allenatore della Juve -. Non serviva che arretrasse ma avevo bisogno di lui più avanti. Tolto Benatia non avevano giocatori alti. Da domani si penserà al campionato, ormai la Champions è andata".

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Dopo la gara vinta per 4-2 contro la Juventus, parla Pep Guardiola a Premium Sport. "L'1-0 ed il 2-0 sono una questione emozionale, non tattica. Con il 2-1, all'Allianz Arena, è dura. Ribery e Coman sono stati bravi, poi Douglas Costa è capace a dribblare e crossare, è stato importante. Un minuto si dice che si è bravi, uno che sei uno disastro. Con Morata era difficile davanti, con Mandzukic abbiamo controllato meglio: è pericoloso in area, dentro meno. Per fortuna se ne va una grande squadra dalla Champions, se vuoi vincere in Europa devi battere grandi squadre e la Juventus è impressionante. Io mago dei cambi? Non si vince in 11, Alex Sandro era stanco e Coman fresco e veloce.

Dopo il 2-0 ribaltare contro le italiane è dura, serviva pazienza. C'è solo rammarico per come abbiamo iniziato, non nel modo giusto, spero ci serva da lezione per i quarti di finale. Le polemiche arbitrali di Marotta? La Juventus è troppo grande come storia. Non si possono lamentare. Quando si perde si va a casa e si stringe la mano. Si fanno i complimenti agli altri, il calcio è questo. Hanno avuto delle palle gol, con Cuadrado, con Morata. Forse il gol non era in fuorigioco ma è il calcio, succede...
Se al 69' pensavo di potercela fare? Solo se facevo un gol... A Torino non pensavo potessero farne due loro, non avevano superato la metà campo. Il gol è stata una questione emozionale, conta quello. Dopo il 2-1 abbiamo gestito bene,senza prendere contropiedi. Poi i miei, nell'uno contro uno, hanno fatto la differenza. 90 minuti interi con questa intensità? Non siamo bravi solo noi, giocare contro Morata e Pogba, giocatori fisici e tecnici, non è facile. Sono grossi, alti, ci superano in altezza... Sono grandi campioni, come Buffon, Hernanes... Sono una grandissima squadra, fare quattro gol agli italiani mica è facile".

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Al termine del ko di questa sera contro la squadra di Luis Enrique, il tecnico dell'Arsenal Arsene Wenger spiega: "Sono soddisfatto della qualità del nostro gioco, anche se dopo il nostro pareggio abbiamo faticato un po'. Abbiamo avuto le nostre occasioni per segnare, purtroppo non abbiamo concretizzato. Ma devo dire che non abbiamo fatto male. Il Barça ha tre giocatori che trasformano le cose normali in vera e propria arte".

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Può essere soddisfatto Luis Enrique, che al termine della vittoria sull'Arsenal dichiara: "Sono molto felice e soddisfatto, voglio dire grazie ai nostri tifosi per essere venuti allo stadio in una giornata, a livello climatico, difficile. Sono contento che Messi, Suarez e Neymar siano i nostri attaccanti. La grandezza dei miei giocatori consiste nel fatto che tutti hanno il medesimo obiettivo: ogni uomo difende e attacca nello stesso modo. Arriviamo ai quarti di finale per la nona volta di fila, c'è da essere orgogliosi".