03.08.2010
La Juventus si prepara a ricevere lo Shamrock Rovers per il ritorno dei preliminari di Europa League. Ancora non sono trapelate indiscrezioni ufficiali su quello che potrà essere l'undici iniziale, ma di certo Del Neri non intende rischiare nulla; in questa prospettiva, sarà difficile proporre Martinez dal primo minuto, così come quasi impossibile fornire una coppia d'attacco diversa da quella dell'andata, vuoi per condizioni fisiche, vuoi per condizioni psicologiche, vuoi anche per un filo di scaramanzia.
Diego, reinventato seconda punta, sembra garantire molto movimento e una sufficiente dose di imprevedibilità, anche se il ruolo non l'ha ancora fatto suo del tutto; troppe volte colto spalle alla porta, troppe volte con tempi sbagliati sul pallone (dagli uno/due tocchi a liberare il compagno ai quattro/cinque per pensare alla soluzione migliore) con il risultato di rallentare la manovra, e troppe volte ancora esageratamente arretrato. Però "ci sta", nel senso che molti meccanismi fluidi tali diventano o per dna o per approcio o per abitudine, e a Diego mancano ancora tutte e tre i fattori.
Discorso diverso per Amauri; impossibile non schierarlo avendo mostrato una forma così brillante, anche se c'è da dire che pare che Trezeguet stia recuperando la luce dei tempi migliori.
Sugli esterni il discorso non cambia: Pepe e Lanzafame (in attesa di Krasic?) con De Ceglie (e qui ancora manca un potente terzino) e Motta hanno già dimostrato, anche se un po' a singhiozzo, la capacità di tenere alta la squadra e fare un discreto possesso palla. Certo, a proposito di Martinez, forse lo si potrebbe proporre proprio sulla sinistra, ma con il contagocce: il ragazzo è forte, niente da dire, ma deve ancora "entrare" nelle trame bianconere.
Il centrocampo fa paura, in tutti i sensi. Fa paura quando si tratta di cercare di superarlo, dato che Sissoko non è certo un "birillo" e Marchisio ha grinta da vendere, e fa paura, ahinoi, quando dovrebbe impostare la manovra; la mancanza di un regista, pur trattandosi di un 4-4-2, si sente fin troppo; è in questo reparto che il silenzio, a livello di mercato, è diventato assordante.
Vogliamo augurarci che questa mancanza di "nomi" e di "piste calde" siano un buon auspicio per quello che, nell'era di Moggi, sarebbe stato il "colpo a sorpresa" dell'estate; la Juventus potrebbe diventare seriamente competitiva con un forte centrocampista, un roccioso terzino sinistro e un esterno "alla Nedved", ricordando che, in ogni caso, in nessun ruolo alla Signora servono "le figurine", ma gente possibilmente giovane, che abbia le idee chiare, che corra, e che metta in campo il cuore, tutti fattori che, nel campionato appena finito, sono venuti a mancare, per diverse ragioni che non ci soffermiamo ad analizzare.
Tra due giorni sarà di nuovo calcio, e per giunta europeo; tra due giorni sarà di nuovo Juve, in attesa di maggiori certezze, di maggiori speranze e, magari, di un posto d'onore nell'Europa "che conta".
tuttojuve.com