Ingegneria Gestionale

[crash83]

Sì ma è un libro che ha senso. Discorso perfettamente equilibrato e giusto, che condivido in pieno. Io sono laureato in ingegneria elettronica e mi sto specializzando in sistemi elettronici per le telecomunicazioni, ho molti amici laureati in ing elettronica a loro volta e altri laureati in altre ingegnerie, tra cui gestionale. Ho avuto modo di vedere ingegneria gestionale (alla Sapienza di Roma, dove sono laureato io), i corsi svolti, gli esami, controllo spesso le offerte lavorative e posso tranquillamente sottolineare il discorso di Dani , che non mi sembra offensivo ma realistico. Questo senza nulla togliere a chi suda e si fa il cùlo a ingegneria gestionale eh, che comunque rimane una buonissima facoltà, anzi tanto di cappello. Però se viene crudamente considerata un'ingegneria di serie B (non sono io a dirlo, ma la maggior parte degli stessi che la frequentano oltre gli altri ingegneri), un motivo ci sarà, a prescindere dalla qualità o dalla bravura dei ragazzi che ci vanno

[RuiCosta]

Sì ma è un libro che ha senso. Discorso perfettamente equilibrato e giusto, che condivido in pieno. Io sono laureato in ingegneria elettronica e mi sto specializzando in sistemi elettronici per le telecomunicazioni, ho molti amici laureati in ing elettronica a loro volta e altri laureati in altre ingegnerie, tra cui gestionale. Ho avuto modo di vedere ingegneria gestionale (alla Sapienza di Roma, dove sono laureato io), i corsi svolti, gli esami, controllo spesso le offerte lavorative e posso tranquillamente sottolineare il discorso di Dani , che non mi sembra offensivo ma realistico. Questo senza nulla togliere a chi suda e si fa il cùlo a ingegneria gestionale eh, che comunque rimane una buonissima facoltà, anzi tanto di cappello. Però se viene crudamente considerata un'ingegneria di serie B (non sono io a dirlo, ma la maggior parte degli stessi che la frequentano oltre gli altri ingegneri), un motivo ci sarà, a prescindere dalla qualità o dalla bravura dei ragazzi che ci vanno

Io dovrei uscire perito elettrotecnico... ma non è che mi piace molto

[crash83]

Io dovrei uscire perito elettrotecnico... ma non è che mi piace molto

Dai bella l'elettrotecnica e l'elettronica. Vieni a ingegneria elettronica allora :juggle:

[MrVaridoianis]

Di conseguenza (anch'io sono prossimo a questo tipo di scelta...) quello che ho percepito dal discorso di Dani e Simone, è che sarebbe preferibile affrontare una facoltà più specialistica, perchè le aziende italiane sono più indirizzate verso quel tipo di assunzioni?
In effetti è una sensazione che ho sempre avuto anch'io: più ci si specializza, più ci sono possibilità di trovare un impiego che sia soprattutto gratificante. Anche io ho sentito di molta gente che per paura di sbagliare ha fatto una scelta meno "drastica" ed ora si trova a poter fare tutto e niente... ma a conti fatti rimane senza occupazione. Quel che è un dato di fatto, è che in Italia ormai si cerca lo specialista, è una ricerca molto "selettiva" quella fatta dagli imprenditori e da chi dirigene medie/piccole/grandi aziende...

Io diciamo che sull'uni ne so ancora molto molto poco, ma queste sono le sensazioni che percepisco ascoltando opinioni degli altri e leggendo qualcosina...

[RuiCosta]

Io dovrei uscire perito elettrotecnico... ma non è che mi piace molto

Dai bella l'elettrotecnica e l'elettronica. Vieni a ingegneria elettronica allora :juggle:

Elettronica ancora peggio... non ne posso più di motori asincroni trifase

[crash83]

Di conseguenza (anch'io sono prossimo a questo tipo di scelta...) quello che ho percepito dal discorso di Dani e Simone, è che sarebbe preferibile affrontare una facoltà più specialistica, perchè le aziende italiane sono più indirizzate verso quel tipo di assunzioni?
In effetti è una sensazione che ho sempre avuto anch'io: più ci si specializza, più ci sono possibilità di trovare un impiego che sia soprattutto gratificante. Anche io ho sentito di molta gente che per paura di sbagliare ha fatto una scelta meno "drastica" ed ora si trova a poter fare tutto e niente... ma a conti fatti rimane senza occupazione. Quel che è un dato di fatto, è che in Italia ormai si cerca lo specialista, è una ricerca molto "selettiva" quella fatta dagli imprenditori e da chi dirigene medie/piccole/grandi aziende...

Io diciamo che sull'uni ne so ancora molto molto poco, ma queste sono le sensazioni che percepisco ascoltando opinioni degli altri e leggendo qualcosina...

Chiaramente io parlo (ma credo anche Daniele) di discorso sull'Italia. All'estero ci sono molte più scelte, ingegneri gestionali, informatici e molti altri, rientrano in gioco. Ho un'amica laureata da poco in ingegneria gestionale (non brillante eh, voti non eccelsi, un 19 a elettronica, 18 vari a discipline tecniche) e ora lavora in Repubblica Ceca in un'azienda nell'Information Technology: beh, prende diverse migliaia di euro al mese... Quindi non ci sputerei comunque sopra: è un discorso di opportunità e di scelta; il dominio estero permette molto di più, è evidente, anche per discipline ingegneristiche meno tecniche.

Per quanto riguarda Rui Costa: tu hai un diploma da perito, quindi o vai direttamente a lavorare, oppure ti selezioni una qualche materia che hai fatto (matematica, informatica, elettronica, ecc...), ovviamente di carattere matematico, e vedi se vuoi approfondirla perchè credi possa renderti un buon futuro. Cambiare totalmente contesto universitario rispetto a quello che hai studiato (non so, passare a lettere o filosofia che non c'entrano nulla col tuo diploma), io personalmente a questo punto te lo sconsiglio, perchè sembrerebbe rinnegare una scelta e un percorso di studi ormai delineato e non so fino a che punto sarebbe una scelta voluta oppure solo una fuga da quel tipo di materie. Ad esempio quali sono le materie che a te piacciono di più o che comunque ti suscitano un certo interesse?

[MagikPowers]

Condivido perfettamente le vostre opinioni, il mio discorso era + ke altro indirizzato verso una differenziazione del corso, dato che in quasi tutte le università il corso di gestionale è affrontato in maniera decisamente "personale".
Ad esempio qui da me, a Catania, il corso di ingegneria gestionale è indirizzato principalmente al ramo meccanico, prevedendo inoltre la possibilità di fare la specialistica in ingegneria meccanica con l'aggiunta di 2 materie di recupero.
Ma in molte altre città il corso prende aspetti differenti : Informatica, Economia, Elettronica ecc...

Come dati sul lavoro vi cito wikipedia :
Da alcuni anni Ingegneria Gestionale risulta, in base alle statistiche ISTAT, il corso di laurea che permette l'inserimento in assoluto più rapido nel mondo del lavoro. In base al rapporto ISTAT Università e Lavoro 2006, a tre anni dalla laurea l'88,6% dei laureati in Ingegneria Gestionale lavora in modo continuativo (il dato medio per Ingegneria è 81.6 %, mentre per Economia Aziendale è il 76.7 %).

Dopodichè cmq ti consiglio di rifletterci bene sulla scelta universitaria, hai ancora tantissime scelte ed è giusto che tu ti possa prendere il tempo necessario x una scelta ottimale.

[Daniste]

Di conseguenza (anch'io sono prossimo a questo tipo di scelta...) quello che ho percepito dal discorso di Dani e Simone, è che sarebbe preferibile affrontare una facoltà più specialistica, perchè le aziende italiane sono più indirizzate verso quel tipo di assunzioni?
In effetti è una sensazione che ho sempre avuto anch'io: più ci si specializza, più ci sono possibilità di trovare un impiego che sia soprattutto gratificante. Anche io ho sentito di molta gente che per paura di sbagliare ha fatto una scelta meno "drastica" ed ora si trova a poter fare tutto e niente... ma a conti fatti rimane senza occupazione. Quel che è un dato di fatto, è che in Italia ormai si cerca lo specialista, è una ricerca molto "selettiva" quella fatta dagli imprenditori e da chi dirigene medie/piccole/grandi aziende...

Io diciamo che sull'uni ne so ancora molto molto poco, ma queste sono le sensazioni che percepisco ascoltando opinioni degli altri e leggendo qualcosina...

Chiaramente io parlo (ma credo anche Daniele) di discorso sull'Italia. All'estero ci sono molte più scelte, ingegneri gestionali, informatici e molti altri, rientrano in gioco. Ho un'amica laureata da poco in ingegneria gestionale (non brillante eh, voti non eccelsi, un 19 a elettronica, 18 vari a discipline tecniche) e ora lavora in Repubblica Ceca in un'azienda nell'Information Technology: beh, prende diverse migliaia di euro al mese... Quindi non ci sputerei comunque sopra: è un discorso di opportunità e di scelta; il dominio estero permette molto di più, è evidente, anche per discipline ingegneristiche meno tecniche.

Esatto.
Poi oh...io dico sempre di studiare qualcosa che interessi e basta...tanto quando ti laurei al 99% la situazione (personale e del mondo) è diversa da quando hai scelto...e poi chi ha voglia di fare trova cmq la sua strada indipendentemente da cosa ha studiato, dove, e con quali voti.

[Daniste]

Condivido perfettamente le vostre opinioni, il mio discorso era + ke altro indirizzato verso una differenziazione del corso, dato che in quasi tutte le università il corso di gestionale è affrontato in maniera decisamente "personale".
Ad esempio qui da me, a Catania, il corso di ingegneria gestionale è indirizzato principalmente al ramo meccanico, prevedendo inoltre la possibilità di fare la specialistica in ingegneria meccanica con l'aggiunta di 2 materie di recupero.
Ma in molte altre città il corso prende aspetti differenti : Informatica, Economia, Elettronica ecc...

Come dati sul lavoro vi cito wikipedia :
Da alcuni anni Ingegneria Gestionale risulta, in base alle statistiche ISTAT, il corso di laurea che permette l'inserimento in assoluto più rapido nel mondo del lavoro. In base al rapporto ISTAT Università e Lavoro 2006, a tre anni dalla laurea l'88,6% dei laureati in Ingegneria Gestionale lavora in modo continuativo (il dato medio per Ingegneria è 81.6 %, mentre per Economia Aziendale è il 76.7 %).

Dopodichè cmq ti consiglio di rifletterci bene sulla scelta universitaria, hai ancora tantissime scelte ed è giusto che tu ti possa prendere il tempo necessario x una scelta ottimale.