Pensieri e parole sui rossoblu

[MagicoGonzalez]

L'iter burocratico è lunghissimo: pare abbiano dato parere positivo per la costruzione accanto all'aeroporto e ora manca ancora la firma tra Regione,Comune di Cagliari e la Società.Entro fine anno potrebbero dare il via ai lavori.Comunque a Roma è già da tempo che costruiscono le strutture prefabbricate, quindi lo stadio in qualche posto si farà.Speriamo bene.

[MagicoGonzalez]

Primi in classifica, l'ultima volta con lo scudetto sul petto. Era il 1970

Guai a montarsi la testa, per carità. Soprattutto se, come accadrà ai rossoblù di Ficcadenti, l'euforia deve lasciare subito spazio alla concentrazione, in vista del primo turno infrasettimanale che offre il campionato 2011-2012. Però il Cagliari è in testa. Dopo le gare domenicali e in attesa del Napoli, condivide il primato con Juventus e Udinese.

Non accadeva da tanto, tantissimo tempo. Da quarantuno anni fa, precisamente, quando i rossoblù di Scopigno esordirono in campionato con una doppia vittoria, tanto per dimostrare che lo scudetto cucito sul petto non era frutto del caso. Riva e compagni vinsero alla prima giornata per 2-1, battendo la Sampdoria nella prima gara disputata al Sant'Elia, appena inaugurato. Alla seconda giornata il Cagliari sbancò 4-2 l'Olimpico sponda laziale. I rossoblù, che dopo il gravissimo infortunio di Riva si piegarono inesorabilmente, chiusero quel campionato al settimo posto finale. Meglio era andata due campionati prima, nel 1968/69, stagione della prova generale per il Tricolore. Dopo i successi per 3-0 sul Palermo in casa all'esordio e per 6-1 a Varese alla seconda giornata, i rossoblù chiusero quel campionato al secondo posto, alla pari del Milan, quattro punti in meno della Fiorentina campione d'Italia.

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[MagicoGonzalez]

Cellino a tutto campo: "Vinciamo senza rubare! Stadio? Siamo in zona Cesarini..."

Il primato che ritorna dopo tantissimo tempo rende lecito sognare, ma con giudizio. Non se ne dimentica il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, che nelle ore successive alla vittoria contro il Novara e al primato in classifica si è prodigato per aggiungere piombo ai piedi di tutto l'ambiente cagliaritano.

E così, dopo le cose che, a dire di Cellino, "contro il Novara non sono per nulla andate bene", il patron sardo guarda oltre, e necessariamente incontra con pensieri e parole il tema stadio. "Mi sono un po’ stu­fato di andare in campo solo per salvar­mi - afferma perentorio Cellino - Anch’io voglio entrare in un’altra di­mensione e per questo stiamo lavoran­do, ma per il salto di qualità è decisivo il nuovo stadio. Il nuovo impianto può metterci nelle condizioni di da­re alla nostra gente le soddisfazioni cal­cistiche che merita. La sopravvivenza del club nel pros­simo decennio è legata al nuovo stadio. La mia non è una speculazione, la mia è una necessità. Come società stia­mo giocando una sorta di finale di Cham­pions e siamo agli ultimi dieci minuti. Ma quei dieci minuti non passano mai. Eppure abbiamo fatto tutto seguendo le regole. Se mi danno il via libera, a Na­tale potrei aprire il cantiere".

Il primato mancava dai tempi di Riva, ma sull'argomento a Cellino tornano le vertigini: "Sarei più eccitato se anziché al­la seconda fossimo già alla penultima... Centottanta minuti sono troppo pochi per definire qualsiasi cosa". All'orizzonte c'è il Palermo. Squadra altanenante, caduta a Bergamo dopo l'exploit del debutto contro l'Inter. "Il Palermo è una gran bella squadra- sostiene il presidente - molto competitiva, fisicamente prepa­rata, più preparata del Cagliari visto che ha cominciato la stagione prima di noi. Andremo in Sicilia per dare il mas­simo. Poi ci toccherà l’Udinese, altra squadra che ha cominciato la stagione prima del Cagliari, altro avversario for­te, competitivo. Banchi di prova, sicura­mente ma dopo questi appuntamenti non ci saranno somme da tirare. Solo alla fine del girone d’an­data sapremo qual è la reale dimensio­ne del Cagliari".

I primi risultati positivi sono arrivati dopo un'estate in cui il numero uno rossoblu' è stato criticato per un mercato pieno di scommesse. "Noi ora stiamo giocan­do e ottenendo risultati con i “vecchi”, i “nuovi” devono ancora inserirsi nel cal­cio italiano. Ecco, le potenzialità dei gio­catori che abbiamo inserito quest’anno nella “rosa” non si sono ancora dispie­gate, non sono state messe in campo".

C'è tempo per parlare dell'imminente (a Giugno 2012) ventennale della presidenza: "I festeggiamenti a dir il vero sono già cominciati: questo è il mio ventesimo campionato. Certo, acquistai il club il 10 giugno del ‘92, però l’anniversario è già... in corso. Per quanto riguarda il re­galo, giocatori, tecnico e tifosi me lo stanno già facendo".

In chiusura, Cellino torna razionale e ammonisce l'ambiente invitando al realismo. "La squadra ha le qualità tecniche per fare qualcosa di più. Sognare è lecito. Ma nel momento in cui si so­gna non bisogna neanche dimentica­re che ci sono regioni, anche più ric­che della Sardegna, che non sono rappresentate in serie A. Bisogna guardare le cose con realismo. Ma sono convinto che si possa fare di più e la conferma è venuta dagli ultimi due campionati".

Guai a ripetere gli ultimi due campionati 'part-time'. "Ci è mancata la determinazione. Non dobbiamo ripetere l’errore: lo dobbia­mo a giocatori come Conti e Agostini che sono entrati nella fase finale della carriera e meritano di ottenere qualco­sa. Per il momento c’è la soddisfazione del primo posto, ottenuto senza rubare nulla a nessuno. E vorrei che fosse per tutti così".

Con chi ce l'ha Cellino? "Spesso viene più tu­telato chi gode di maggiore esposizione mediatica, chi ha più soldi viene ritenu­to più credibile e meritevole. E questo è sbagliato. Io pretendo rispetto per chi lavora seriamente, senza urlare, senza millantare. Qui tutti puntano allo scu­detto ma il 70 per cento delle squadre si è indebolito".

Non manca la proverbiale rivendicazione sul proprio acume in chiave mercato. "A volte non viene apprezzato chi fa sacrifici. Larrivey e Osvaldo giocavano tutti e due nell’Huracan ma Osvaldo è un campione perché è costato 17 milio­ni, Larrivey un brocco perché l’ho paga­to solo tre e mezzo...".

Fonte: Corriere dello Sport

[Meridiano]

(ANSA) - MILANO, 22 SET - Il suo Cagliari ha conquistato sei punti su nove, e naviga nella parte alta della classifica, ma Massimo Cellino preferisce non esaltarsi. 'Siamo solo all'inizio, la classifica si vede alla fine dell'anno, se fossimo cosi' alla penultima giornata sarei contentissimo', ha spiegato Cellino all'indomani della sconfitta per 3-2 in casa del Palermo, aggiungendo: 'Ieri abbiamo perso qualcosa per strada, ma la squadra ha reagito bene, sono contento'. E sul mercato dice: 'Si puo' fare meglio'.

[MagicoGonzalez]

Cagliari, così non va!
Sei punti in tre partite ma il gioco latita. Continua a non convincere il modulo e il tridente offensivo.

E' arrivata puntuale, chiamata, la prima sconfitta stagionale per il Cagliari di Ficcadenti. Dopo due successi consecutivi, i rossoblù registrano la prima battuta d'arresto in questo campionato, al cospetto del Palermo di Zamparini. Dopo 24 secondi Zahavi trova il gol dell'anno ripulendo l'incrocio dei pali della porta di Agazzi e già lì si era capito che non sarebbe stata una serata semplice.

COSA VA - Poche le cose da salvare nel match di ieri. Sicuramente positivo Nainggolan. Nel primo tempo viene travolto anche lui dalle avanzate rosanero, ma nella ripresa torna il guerriero che Cagliari conosce bene. Sigla anche uno splendido gol dopo un'azione personale.

Benino anche Conti, che ancora non è in condizione ottimale, ma come nelle prime due giornate è decisivo in zona gol.

Da segnalare anche Canini e Astori: in marcatura sono pressoché impeccabili. Unico neo l'incredibile errore di tutto il reparto arretrato sul gol di Bertolo.

Molto bene invece Ibarbo. Entra subito in partita, tiene palla, conquista falli e svaria per tutto il fronte d'attacco. Più smaliziato e meno timido dei primi due match, può diventare una pedina importante. Se si continua con il 4-3-3 è più funzionale di Thiago Ribeiro sulla destra.

COSA NON VA - Le cose che non vanno, purtroppo, sono diverse. A cominciare dal modulo. Il Cagliari gioca da anni con un trequartista, Cossu, e due punte. Ficcadenti ha voluto provare il tridente, ma i rossoblù perdono di efficacia là davanti. Cossu largo è sprecato. Si sfianca in recuperi difensivi e non è incisivo come quando gioca tra le linee. Il tecnico sostiene che il numero 7 rossoblù è libero di svariare, ma poi in campo non è così. Nenè troppo isolato davanti a lottare contro i due centrali. Ribeiro dirottato a destra, quasi a pestare la linea laterale, quando dovrebbe girare intorno a Nenè e buttarsi nello spazio creato dal Tigre.

Pisano assolutamente irriconoscibile. Sbaglia tutto e di più: semplici appoggi sballati, retropassaggi folli, coperture e diagonali errate. Balzaretti ringrazia e porta a casa. Da un suo errore in fase di copertura nasce l'azione del secondo gol di Bertolo. Stesso discorso per Agostini: spinge sicuramente più del collega, ma in fase difensiva sono dolori. Pesa come un macigno la mancata diagonale di chiusura nell'azione del raddoppio di Bertolo.

Prestazione insufficiente anche per Agazzi. Incolpevole sui primi due gol, si fa ingannare da Miccoli che non è nuovo a punizioni di quel tipo. Palla tagliata sul palo del portiere e frittata fatta.

Da rivedere anche i cambi di Ficcadenti. Inserire Larrivey per Ribeiro appare una mossa confusa. Per qualche minuto il Cagliari ha giocato con due prime punte di ruolo, Nenè ed El Bati, con Cossu largo. Poi il mister ha corretto il tiro inserendo Ibarbo (sul 3-0 per il Palermo) al posto di Nenè, con Larrivey punta centrale, ma il match era ampiamente compromesso.

L'UDINESE - Domenica si torna in campo e il Cagliari ritrova l'Udinese. L'anno scorso furono dolori con relativa figuraccia al Sant'Elia. Se si gioca come a Palermo si rischia un 4-0 bis. Il Cagliari ha fatto sei punti in tre partite, e questi sono dati reali e indiscutibili, ma non gioca da squadra. I rossoblù stanno rimanendo a galla grazie a giocate di singoli importanti, vedi Conti e Nainggolan. Manca però il collettivo e il gioco fluido che ha caratterizzato i rossoblù nelle scorse stagioni. Ficcadenti avrà da lavorare sodo. Cellino non era contento dopo le due vittorie di fila, figurarsi quanto possa essere contento dopo la sconfitta di ieri. E col presidente del Cagliari tutto può succedere.

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[MagicoGonzalez]

BEL GIOCO, ZERO GOL: CAGLIARI E UDINESE IN BIANCO, FINISCE 0-0
Buona prova dell'undici di Ficcadenti, giunto a quota 7 in classifica

Sì, si poteva vincere. Se il colpo di testa di Larrivey avesse preso il giro giusto (ovvero verso destra) staremmo probabilmente parlando di primato. Per giunta solitario, a quota nove punti. Peccato, perchè il Cagliari ammirato oggi contro l'Udinese avrebbe sicuramente meritato qualcosa in più dello striminzito zero a zero finale. Ficcadenti però può tornare a casa soddisfatto dei suoi: il riscatto dopo la prova dai due volti contro il Palermo c'è stato, eccome. E se Thiago Ribeiro aggiusta anche la mira, saranno dolori per tante difese. Pisano e Agostini riscattano il brutto primo tempo di Palermo, non lasciando nemmeno un centimetro ai rispettivi avversari, mentre a centrocampo il festeggiato Capitan Conti - 328 presenze come Brugnera, a un passo dal record - dirige da par suo i compagni Biondini (impreciso ma come sempre grintoso) e Nainggolan, che conferma la buona prova fornita al Barbera. Sotto tono Nenè e Cossu, particolarmente oberati dai compiti tattici attribuitigli da Ficcadenti.

PRIMO TEMPO EQUILIBRATO - Fedele alle sue teorie, Ficcadenti si affida per la quarta volta consecutiva agli stessi undici di partenza, imitato dal collega Guidolin che però sostituisce Basta con l'ottimo ghanese Asamoah. Il primo tempo offre una gara gradevole, dove l'equilibrio di valori in campo la fa da padrone. Subito pericolosa l'Udinese al 3' con un insidioso calcio piazzato di Di Natale, messo in angolo da Agazzi. Grazie all'abilità della difesa rossoblu, il capitano friulano però avrà ben poche occasioni per mettersi in mostra, stretto nella morsa della coppia Astori-Canini. Sul fronte rossoblu il più attivo è Thiago Ribeiro, protagonista al 9' di una poderosa cavalcata di 50 metri spalla a spalla con i difensori bianconeri, che ne limitano l'azione: il tiro del numero 19 finisce docile tra le braccia di Handanovic. L'ex Cruzeiro è l'uomo più pericoloso per la difesa di Guidolin, nonostante lo sfiancante lavoro di contenimento nei confronti di Armero. Al 12' la prima grande occasione della gara: proprio el Diablo approfitta di una chiusura difettosa di Benatia, offrendo una comoda palla all'accorrente Nenè, che scarica il suo destro verso l'angolino destro. L'urlo di gioia del Tigre (e dei tifosi rossoblu) è però strozzato dal decisivo salvataggio di Domizzi. Scampato il pericolo, l'Udinese torna a farsi pericolosa con alcuni tra i suoi uomini migliori, Isla e Asamoah, protagonisti di un paio di iniziative su cui fa buona guardia la difesa rossoblu. Verso il finire della frazione, è nuovamente Ribeiro a salire in cattedra: suo l'esplosivo rasoterra da fuori area che Handanovic blocca in due tempi con un grande intervento. Tutte le azioni pericolose del Cagliari passano dai piedi del buon Thiago, complice la buona intesa con i compagni di reparto. Prima del duplice fischio del genovese De Marco (buona direzione la sua, ndr) c'è il tempo per il primo cartellino della partita: destinatario l'udinese Pinzi, reo di una trattenuta nei confronti di Capitan Conti lanciato verso l'area friulana.

MOLTO CAGLIARI, ZERO RETI - La ripresa si apre con il cambio tra Larrivey e Nenè, troppo poco incisivo davanti, e con il gran sinistro dal limite di Asamoah, alzato da Agazzi sulla traversa. Al 54' torna nuovamente protagonista Thiago Ribeiro: in una dozzina di minuti costruisce ben quattro azioni pericolose, sulle quali però Handanovic è sempre attento. Molto bella la conclusione a rete del 66', quando il brasiliano da trenta metri sfiora di pochi centimetri il palo difeso dal portiere sloveno. Il Cagliari prova a premere sull'acceleratore, sfruttando il momento di difficoltà dell'undici di Guidolin. Ficcadenti decide di sostituire lo stanco Cossu, autore di una partita di sacrificio, per inserire il colombiano Ibarbo. Con Victor in campo, il Cagliari riesce ad avere maggiore profondità in attacco, costringendo Armero a indietreggiare per cercare di contenere il giovane connazionale. Dopo un gran tiro di Nainggolan al 69' (sventola da fuori area di poco alta sulla traversa), è al 78' che i ragazzi di Ficcadenti sfiorano il gol del vantaggio. Ottima combinazione tra Agostini e Thiago Ribeiro, con quest'ultimo che dal fondo mette al centro per Larrivey, che di testa dall'area piccola mette incredibilmente fuori, disturbato da Domizzi. Ottima preparazione per el Bati, che prende il tempo al marcatore ma sul più bello spedisce la palla a lato, per l'ovvia disperazione dei tifosi rossoblu.

NON BASTA IBARBO – Il finale di gara mostra due squadre stanche, ma vogliose comunque di vincere. Il Cagliari vive delle fiammate di un incontenibile Victor Ibarbo, imprendibile palla al piede e per questo frenato fallosamente prima da Domizzi e poi da Badu, entrambi ammoniti. Sull'altro fronte è l'under 21 Diego Fabbrini a tenere occupati i difensori rossoblu, senza però essere mai realmente pericoloso per Agazzi. Da segnalare l'esordio in campionato di Albin Ekdal, subentrato al minuto 82 al dolorante Nainggolan, in precedenza ammonito per un brutto intervento su Fabbrini. Dopo tre minuti di recupero De Marco fischia la fine delle ostilità, con uno zero a zero finale che non rispecchia appieno quanto visto in campo. Buon Cagliari, che tanto ha costruito senza però finalizzare a dovere. Permangono inoltre alcuni dubbi sulla tattica scelta da Ficcadenti. Il ruolo di Cossu è ancora lontano dall'essere definito, mentre la buona prova di Ribeiro dimostra che il brasiliano è più utile vicino alla porta che in ripiegamento sulla fascia. Contro il Lecce, oggi sconfitto dal Siena, servirà maggiore cattiveria sotto porta. Fermo restando, tuttavia, il secondo posto in classifica. Con Milan e Inter a inseguire. Mancai duridi, diceva qualcuno...

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[MagicoGonzalez]

Cagliari tra le squadre più "pericolose" del campionato
I rossoblù si piazzano dietro Juventus, Milan, Inter e Genoa

Tra le venti squadre di serie A, il Cagliari è quinto per capacità di arrecare pericoli agli avversari. Un dato ottenuto tenendo conto di quattro fattori principali: possesso palla, propensione al tiro, capacità di verticalizzare e di creare occasioni da rete. Solo Juventus, Milan, Inter e Genoa hanno finora fatto meglio. Dando un'occhiata ai numeri di questa speciale classifica si scopre che le prestazioni del solo Thiago Ribeiro contribuiscono in maniera decisiva in favore dei rossoblù: nell'ultima partita contro l'Udinese, infatti, El Diablo è stato autore di ben sei tiri in porta, oltre ad aver fornito due assist poi non concretizzati in gol dai compagni. Uno score che gli ha permesso di issarsi al secondo posto, dietro il laziale Cissè, tra i migliori tiratori di giornata.

La capacità dei rossoblù di arrivare spesso in zona tiro è dovuta principalmente alla funzionalità di un possesso palla mai fine a se stesso, ma sempre finalizzato a trovare i varchi necessari per creare difficoltà agli avversari. La conseguenza? Una maggior propensione al tiro dei singoli giocatori. Da Cossu a Nainggolan, da Conti a Biondini, non c'è mai un unico riferimento in fase offensiva, ma tutti possono rendersi pericolosi. Lo stesso Pisano, contro il Novara, ha sfiorato il gol di testa. E non per un semplice caso, ma al termine di un'azione elaborata. Una scelta tattica che si traduce in imprevedibilità e quindi maggiori difficoltà per gli avversari nel trovare le giuste contromisure.

Analizzando più a fondo i dati, si scopre che il Cagliari è all'ottavo posto per il possesso palla, con una media di 25:10 minuti. Stesso piazzamento nel totale dei tiri in porta (5 di media) e nella supremazia territoriale (10:26 minuti) Sesta piazza invece nel conteggio dei passaggi riusciti (quasi 67). Tra i maggiori fornitori di assist si conferma anche quest'anno Andrea Cossu. Il folletto sardo ha provato a servire finora undici passaggi decisivi guadagnandosi il terzo gradino del podio alle spalle di Totti e Cassano.

E il prossimo avversario? Distante quattro punti dai rossoblù (3 contro 7), il Lecce gode di un quarto posto nella classifica del possesso palla (con 26:06 minuti). Ottimo anche il numero di passaggi riusciti, che gli permettono di posizionarsi al terzo posto. Tuttavia i giallorossi crollano in quindicesima posizione nell'indice di pericolosità. La squadra di Di Francesco, in sostanza, mette in pratica un'ottima circolazione di palla ma palesa grosse difficoltà nella finalizzazione.

Fonte: Sardegna Quotidiano

[MagicoGonzalez]

Il Cagliari bello e concreto sfugge ai media. Ma forse è meglio così...

In silenzio, zitti zitti, con passo leggero e felpato. Così bravi da sfuggire anche agli occhi attenti dei media e degli "addetti ai lavori". I rossoblù di Ficcadenti vincono e convincono a Lecce, balzano al secondo posto in classifica a un solo punto dalla testa. Ma fatta eccezione per i quotidiani e i giornalisti isolani, nessuno ne parla. Per carità, non è per forza un male. I titoloni, storicamente, portano male al Cagliari. Un Cagliari che deve viaggiare, e finora lo ha fatto alla perfezione, sui binari dell'umiltà e del lavoro quotidiano.

Intanto, come detto prima, di "noi" non parla nessuno. Però la Juventus viene esaltata dopo la vittoria sul Milan e la conseguente testa della classifica. Conte idolatrato e i bianconeri celebrati da tutti i giornali. Normale, dopo 5 anni di nulla, figure barbine e due settimi posti. Per non parlare del Napoli: gli azzurri ormai li si vede dappertutto. Addirittura Sky il lunedì propone collegamenti in diretta da Piazza Plebiscito, con i facoltosi giornalisti partenopei che si leccano i baffi a parlare dei loro beniami Lavezzi, Cavani e Hamsik. Ma chi glielo dice che hanno gli stessi punti del "piccolo" Cagliari?

Ma a "noi" poco importa. Chi abitualmente segue e sostiene i colori rossoblù non ha bisogno di proclami, tantomeno di copertine. Ci si "accontenta" delle vittorie (tre su cinque partite e due addirittura in trasferta), dei punti (10 in cinque partite) e delle belle prestazioni. Il resto lo lasciamo volentieri ad altri, che gonfiano il petto davanti alle telecamere. Noi siamo stati, siamo e saremo sempre diversi. In silenzio, piano piano, poco poco, come piace a noi. Un Cagliari di marzulliana memoria.

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[19angelo85]

Quest'anno l'Europa League potrebe essere un traguardo raggiungibile. La squadra ormai si conosce a memoria e potrebbe l'anno buono per fare il salto di qualità..

[MagicoGonzalez]

Quest'anno l'Europa League potrebe essere un traguardo raggiungibile. La squadra ormai si conosce a memoria e potrebbe l'anno buono per fare il salto di qualità..

Il sogno è quello Angelo,ma ci sono squadre molto più quotate davanti..Bisogna sperare che la squadra regga fisicamente(anche a livello di infortuni intendo)e soprattutto bisogna mettersi in testa che il campionato non finisce col raggiungimento dei 45 punti a febbraio/marzo.

[HappySall1]

soprattutto bisogna mettersi in testa che il campionato non finisce col raggiungimento dei 45 punti a febbraio/marzo.

Ecco, quello sarebbe il vero salto di qualità.

[MagicoGonzalez]

Sconcerti: "Canini-Astori il meglio dopo Nesta-Thiago Silva"

Mario Sconcerti, nel suo consueto spazio all'interno della trasmissione Radio Radio Lo Sport in onda sull'emittente romana Radio Radio, ha commentato il momento magico del Cagliari. Il vero segreto dell'ottimo inizio di campionato dei rossoblu, secondo l'esperto giornalista, sta nella continuità. "Il Cagliari ha cambiato poco, e in particolare nell'11 titolare è pressocchè lo stesso che ha ben fatto nelle ultime stagioni. Certo, rispetto agli anni precedenti ha iniziato la stagione a mille", ha evidenziato prima di fermarsi sui singoli. "Mi piace molto Thiago Ribeiro, è un ragazzo di 25 anni che ha già girato il mondo, avendo giocato in Francia e Arabia oltre che in Brasile. E' uno che ha personalità e mezzi tecnici per giocare a certi livelli". Non solo Thiago Ribeiro però. Il vero punto di forza del Cagliari sta nella coppia difensiva. "Lo dico già da tempo", ha sottolineato Sconcerti, "Canini e Astori sono una straordinaria coppia, giovane e affiatata. La migliore del nostro campionato dopo Nesta-Thiago Silva". Per quanto riguarda la lotta scudetto però, considerare i rossoblu in corsa vorrebbe dire inseguire un'utopia. "Sono una squadra di qualità, ma pensare che possano competere per il campionato è un utopia. Ci vorrebbe una coppia d'attacco da 35 gol, e al momento non mi pare che il Cagliari abbia questo tipo di giocatori".

[MagicoGonzalez]

Cellino sogna la UEFA: "Sarebbe un grandissimo successo"

Il patron del Cagliari Massimo Cellino ha così commentato il terzo posto in classifica della sua squadra dopo le prime 5 giornate di campionato giocate finora: "Sono contento perché i risultati stanno confermando la qualità del mio Cagliari. Ma se Conte e Mazzarri non si montano la testa non vedo perché dovrei farlo io. La Juve in testa? Ha avuto un ruolino di marcia abbastanza agevole visto che solo l’altra sera ha affrontato una squadra del suo livello. Il nostro cammino è stato più duro: prima la Roma, poi il Palermo che per via dell’Europa League ha cominciato la preparazione con un me­se di anticipo. La realtà è che negli ultimi cin­que anni le Grandi hanno speso molto e male, hanno distribuito molti soldi in stipendi e investito poco sui giovani". Riguardo al nuovo tecnico Massimo Ficcadenti il presidente commenta: "E' un allenatore pragmatico e determinato, semplice, non insegue un calcio che stupisce, alla Barcellona tanto per intenderci. Punta a esaltare le qualità dei giocatori che ha a dispo­sizione attraverso il lavoro". Infine uno sguardo al futuro e alle ambizioni di fine stagione: "L’obiettivo è quello di far meglio dello scorso anno e di due anni fa, evitando di cedere nel finale quando abbiamo buttato via molti punti. Poi sarebbe un grandissimo successo se riuscissimo a centrare uno dei posti che consentono la partecipazione all’Europa League".

Fonte: Gazzetta dello Sport

[Meridiano]

Secondo me il Cagliari se continua con questi ritmi fino a Natale, puo' davvero puntarci

[MagicoGonzalez]

Secondo me il Cagliari se continua con questi ritmi fino a Natale, puo' davvero puntarci

No Ciccio fino a maggio..Ha sempre fatto grandi campionati fino a Natale poi la squadra si è seduta e abbiamo visto tutti che non basta un solo girone giocato alla grande per arrivare in Europa