[Ciclismo] Tour de France 2015

[Meridiano]

Tour de France 2015: vince Stybar da finisseur. A terra Nibali e Martin


Approda in Normandia il Tour de France 2015 e arrivano ancora sorprese nella sesta tappa: vince con una grande azione da finisseur Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step) davanti al sempre piazzato Peter Sagan e a John Degenkolb. Caduta per la Maglia Gialla Tony Martin, visibilmente infortunato all’arrivo. A terra anche il nostro Vincenzo Nibali che sembra non aver riportato conseguenze.

Prima parte di gara davvero noiosa. Solito copione nei primi chilometri: si alza la bandierina, scattano in tre e il gruppo lascia fare. Perrig Quemeneur (Europcar), Kenneth Van Bilsen (Cofidis) e Daniel Teklehaimanot (MTN – Qhubeka) i coraggiosi odierni, che riescono subito a prendere circa 5′ di vantaggio. Alle loro spalle il plotone, guidato da Lotto Soudal e Giant Alpecin controlla senza problemi. Avvicinandosi al traguardo volante ai -50km dal traguardo il gruppo ha cambiato passo, avvicinandosi molto ai fuggitivi: conclusosi lo sprint (vittoria di Degenkolb), scatto apparentemente senza senso di Thomas Voeckler (Europcar), partito in vano all’inseguimento degli attaccanti.

Ai -20km ha provato in solitaria Van Bilsen, meritandosi il premio di più combattivo della tappa, ma venendo ripreso nel giro di pochi chilometri dal gruppo lanciatissimo. Ritmo pazzesco negli ultimi tre chilometri: Etixx Quick Step in testa ma in una curva all’ultimo chilometro è finita a terra la Maglia Gialla di Tony Martin che ha trascinato nella caduta il nostro Vincenzo Nibali. Fasi concitate anche in testa al gruppo: scatto del ceco Zdenek Stybar che ha preso subito 50 metri di vantaggio. Sagan non è riuscito a chiudere il buco e si è dovuto accontentare del secondo posto davanti a Degenkolb.

ARRIVO — 1. Zdenek Stybar (R. Cec.) 191,5 km in 4h53'46" alla media di 39,1 km/h; 2. Sagan (Svk) a 2"; 3. Coquard (Fra); 4. Degenkolb (Ger); 5. Van Avermaet (Bel); 6. Gallopin (Fra); 7. Boasson Hagen (Nor); 8. Cimolai; 9. Simon (Fra); 10. Izagirre (Spa); 11. Kristoff (Nor); 13. Rodríguez (Spa); 15. Valverde (Spa); 16. Contador (Spa); 17. Uran (Col); 33. Quintana (Col); 92. Nibali.


CLASSIFICA BIG


1 Tony MARTIN GER EQS 30 17:19:26
2 Christopher FROOME GBR SKY 30 +12
3 Tejay VAN GARDEREN USA BMC 27 +25
6 Greg VAN AVERMAET BEL BMC 30 +40
7 Rigoberto URAN URAN COL EQS 28 +46
8 Alberto CONTADOR VELASCO ESP TCS 33 +48
9 Geraint THOMAS GBR SKY 29 +1:15
11 Warren BARGUIL FRA TGA 24 +1:19
12 Bauke MOLLEMA NED TFR 29 +1:44
13 Vincenzo NIBALI ITA AST 31 +1:50
14 Robert GESINK NED TLJ 29 +1:51
15 Roman KREUZIGER CZE TCS 29 +2:03
16 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 35 +2:03
17 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV 25 +2:08
18 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER ESP KAT 36 +2:12
19 Jean-Christophe PERAUD FRA ALM 38 +2:19
20 Andrew TALANSKY USA TCG 27 +2:51
21 Romain BARDET FRA ALM 25 +3:06
23 Jakob FUGLSANG DEN AST 30 +4:01
24 Mathias FRANK SUI IAM 29 +4:07
25 Rui Alberto FARIA DA COSTA POR LAM 29 +4:10
27 Dominik NERZ GER BOA 26 +4:46
30 Thibaut PINOT FRA FDJ 25 +6:30
31 Samuel SANCHEZ GONZALEZ ESP BMC 37 +6:30

[Meridiano]

Tour de France 2015, settima tappa: Livarot-Fougères per velocisti, Greipel cerca il tris

Come nelle due giornate precedenti ad Amiens e Le Havre, anche la settima frazione del Tour de France 2015 dovrebbe sorridere ai velocisti.

Si va da Livarot a Fougères, entrando in Bretagna dopo la partenza dalla Bassa Normandia: 190.5 i chilometri in programma con un unico Gran Premio della Montagna, la ben poco insidiosa Côte de Canapville prevista dopo appena 12 km e caratterizzata da 1900 metri al 4.7%. Forse sarà proprio lì che i fuggitivi di giornata daranno il via al proprio tentativo, prima di proseguire verso sud-ovest attraverso Chambois, Exmes, Argentan, Carrouges.

Gli ultimi chilometri non sono completamente piatti come accade ad esempio nelle tappe inaugurali in Olanda, ma non sembrano presenti neppure “trampolini” sufficienti a far inventare qualcosa ai finisseur: volata quasi scontata, dunque, in quella Fougères vegliata da un impressionante castello all’ombra del quale Marcel Kittel vinse nel 2013. Proprio Kittel, detentore della Maglia Verde, sarà il favorito principale, con Cavendish, Degenkolb, Sagan e Kristoff che cercheranno di impedirgli di centrare il terzo successo in questa edizione.


Tony Martin (Etixx-QuickStep) ancora in maglia gialla, ma in seguito alla caduta all’ultimo chilometro a Le Havre, gli esami hanno evidenziato una frattura della clavicola: con ogni probabilità, non sarà al via domani da Livarot e il simbolo del primato sarà vestito dal secondo della generale, Chris Froome (Team SKy).

[Meridiano]

rivincita Cavendish! Froome torna in giallo


Mark Cavendish torna al successo al Tour de France 2015. Autore di una volata molto intelligente, il velocista della Etixx - QuickStep lascia partire gli avversari per poi andarli ad anticipare sul traguardo di Fougères, dove torna al successo a quasi due anni dalla sua ultima affermazione alla Grande Boucle. Dietro di lui, André Greipel (Lotto Soudal), partito forse troppo lungo, e Peter Sagan (Tinkoff - Saxo), ancora piazzato. Invariata la classifica generale, che dopo il ritiro di Tony Martin vede la maglia gialla passare sulle spalle di Chris Froome (Sky).

Ultima occasione per velocisti addirittura quasi fino a Parigi, la frazione odierna ha un copione praticamente già scritto. Una caduta nel trasferimento che coinvolge Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) e Robert Gesink (LottoNL - Jumbo), non scuote più di tanto il torpore, così come non lo scalfisce neanche il tentativo immediato di Kristijan Durasek (Lampre - Merida), Luis Angel Maté (Cofidis), Anthony Delaplace (Bretagne - Séché), Brice Feillu (Bretagne - Séché Environnement) e Daniel Teklehaimanot (MTN - Qhubeka). Partiti praticamente sin da subito, i cinque attaccanti di giornata hanno avuto un vantaggio massimo di 3'30", ma le squadre dei velocisti - in assenza di quella della maglia gialla, che oggi non ha preso il via - hanno sempre fatto buona guardia, intenzionate a non correre assolutamente nessun rischio, evitando che il disinteresse della Sky potesse creare situazioni a sorpresa (unico lumicino di speranza per i fuggitivi).

Placida, la tappa scorre senza sussulti, con le parziali eccezioni del traguardo volante - dove, dopo i fuggitivi una breve volata viene conquistata da John Degenkolb (Giant-Shimano) davanti a Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) e André Greipel (Lotto Belisol) - e dell'unico GPM di giornata, conquistato da Teklehaymanot che mette così in cascina un altro piccolo punto per continuare a vivere il suo sogno, trascinando con sé un intero continente. Senza forzare, il gruppo riduce meticolosamente il distacco, portandolo sotto il minuto sin dai cinquanta chilometri all'arrivo.

Una fase di transizione in cui il peloton gioca come il gatto con il topo dura quasi quaranta chilometri, grazie soprattutto alla grinta della coppia Bretagne - Séché, che sulle strade di casa vuole cercare di mettersi in mostra il più possibile. Annunciato Delaplace come corridore più combattivo del giorno, la fuga si esaurisce dopo 178 chilometri di gara, con il gruppo molto allungato che si prepara ad una volata più che scritta.

Mischiate alle squadre degli uomini di classifica, che fino agli ultimi tre chilometri si tengono nelle prime posizioni per non correre rischi, le compagini dei velocisti formano i propri variopinti treni, alternandosi in testa ad un gruppo lanciatissimo. Giant - Alpecin, FDJ, Lotto Soudal e Katusha son le più attive, ma una serie di rotonde e curve non permettono di organizzarsi, così le squadre non sembrano trovare i propri punti di riferimento. André Greipel (Lotto Soudal), forte dei suoi due successi sinora prova a lanciarsi per primo tra i big, ma la sua azione è fuori tempo e il più lesto di tutti, sfruttando anche una traiettoria interna è Mark Cavendish (Etixx - QuickStep), che trova il suo spazio per tornare ad esultare sulla linea del traguardo.

ORDINE DI ARRIVO


Nome Naz. Team Età Tempo
1 Mark CAVENDISH GBR EQS 30 4:27:25
2 André GREIPEL GER LTS 33 +0
3 Peter SAGAN SVK TCS 25 +0
4 John DEGENKOLB GER TGA 26 +0
5 Alexander KRISTOFF NOR KAT 28 +0
6 Arnaud DEMARE FRA FDJ 24 +0
7 Tyler FARRAR USA MTN 31 +0
8 Reinardt JANSE VAN RENSBURG RSA MTN 26 +0
9 Davide CIMOLAI ITA LAM 26 +0
10 Sam BENNETT IRL BOA 25 +0






CLASSIFICA GENERALE

1 Christopher FROOME GBR SKY 30 26:40:51
2 Peter SAGAN SVK TCS 25 +11
3 Tejay VAN GARDEREN USA BMC 27 +13
4 Tony GALLOPIN FRA LTS 27 +26
5 Greg VAN AVERMAET BEL BMC 30 +28
6 Rigoberto URAN URAN COL EQS 28 +34
7 Alberto CONTADOR VELASCO ESP TCS 33 +36
8 Zdenek STYBAR CZE EQS 30 +52
9 Geraint THOMAS GBR SKY 29 +1:03
10 Warren BARGUIL FRA TGA 24 +1:07
11 Bauke MOLLEMA NED TFR 29 +1:32
12 Vincenzo NIBALI ITA AST 31 +1:38
13 Robert GESINK NED TLJ 29 +1:39
14 Roman KREUZIGER CZE TCS 29 +1:51
15 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 35 +1:51
16 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV 25 +1:56
17 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER ESP KAT 36 +2:00
18 Jean-Christophe PERAUD FRA ALM 38 +2:07
19 Andrew TALANSKY USA TCG 27 +2:39
20 Romain BARDET FRA ALM 25 +2:54

[Meridiano]

Tour de France 2015, ottava tappa: Rennes-Mur-de-Bretagne, favoriti Rodriguez e Valverde

Finale davvero interessante nell’ottava tappa del Tour de France 2015, che prevede un percorso di 179 km da Rennes al Mur de Bretagne.

Dopo un solo giorno di relativa tranquillità, con l’arrivo pianeggiante di Fougeres, la Grande Boucle torna a movimentarsi con la salita finale del Mur de Bretagne. La tappa nella prima parte è piuttosto facile; solo a metà del tracciato c’è un tratto di salita che culmina con il Col du Mont Bel-Air, gpm di quarta categoria.

La strada torna pianeggiante per altri 80 chilometri fino all’imbocco della salita conclusiva verso la rocca alta di Mur de Bretagne: sono 2000 metri alla pendenza media del 6.9%; la parte più dura è quella iniziale, dove si supera il 10%, poi la strada addolcisce fino a diventare pianeggiante all’ombra del traguardo.

Lo spettacolo sarà assicurato, come accadde nel 2011, quando a imporsi qui fu Cadel Evans battendo al fotofinish Alberto Contador, ma difficilmente ci saranno distacchi tra i big per la vittoria finale. I grandi favoriti per il successo di tappa saranno certamente i due scattisti Alejandro Valverde e Joaquim Rodriguez. Da tenere d’occhio anche i due uomini della Etixx Quickstep, Stybar, già vincitore di una tappa, e Kwiatkowski. Riuscirà Chris Froome a mantenere la Maglia Gialla o dovrà cederla a Peter Sagan, che con gli abbuoni si sta facendo sempre più sotto?

[Meridiano]

Vuillermoz vince sul Mur de Bretagne. Nibali perde 10" da Froome. Le classifiche


Alexis Vuillermoz ha vinto l'ottava tappa del Tour de France 2015, la Rennes-Mur de Bretagne, di 181.5 chilometri. Il francese dell'AG2R La Mondiale si è imposto grazie a un'azione solitaria sull'ultimo muro del giorno, negli conclusivi 900 metri.

Vuillermoz ha preceduto di cinque secondi l'irlandese Daniel Martin (Cannondale Garmin, secondo) e di dieci secondi lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar, terzo), che ha vinto lo sprint degli inseguitori. Attardato al traguardo il siciliano Vincenzo Nibali (Astana), che ha perso dieci secondi rispetto alla maglia gialla, indossata oggi da Chris Froome (Sky). Il britannico ha conservato il vantaggio di 36" sullo spagnolo Alberto Contador (Tinkoff Saxo) e di un minuto e 56" sul colombiano Nairo Quintana (Movistar).

Domani è in programma la cronometro a squadre, da Vannes a Plumelec, di 28 chilometri.

ORDINE D'ARRIVO

1 Alexis Vuillermoz (Fra) Ag2r-La Mondiale 04:20:55
2 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 00:00:05
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 00:00:10
4 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo
5 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal
6 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
7 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge
8 Christopher Froome (GBr) Team Sky
9 Bauke Mollema (Ned) Trek Factory Racing
10 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 31:01:56
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo 00:00:11
3 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 00:00:13
4 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 00:00:26
5 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 00:00:26
6 Rigoberto Uran (Col) Etixx - Quick-Step 00:00:34
7 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 00:00:36
8 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin 00:01:07
9 Zdenek Stybar (Cze) Etixx - Quick-Step 00:01:15
10 Bauke Mollema (Ned) Trek Factory Racing 00:01:15

[Meridiano]

Tour de France 2015, nona tappa: Vannes-Plumelec, cronosquadre impegnativa, BMC favorita

Primo vero snodo cruciale per il Tour de France 2015. La prima settimana della 102esima Grande Boucle si chiuderà infatti con una delicatissima cronometro a squadre di 28km interamente in terra bretone, da Vannes a Plumelec. Non sarà questo il terreno su cui si scaveranno i distacchi più profondi, ma qualche indicazione potrebbe anche arrivare.

Il tracciato, oltretutto, si presenta come tutt’altro che banale. Di pianura, infatti, i team ne affronteranno ben poca, praticamente soltanto nel tratto iniziale di 9 km e in un frammento della parte centrale. Per il resto, il percorso è caratterizzato da due salite magari non impegnative ma non da sottovalutare e, soprattutto, dallo strappo conclusivo, la Côte de Cadoudal, che accompagnerà i corridori all’arrivo nell’ultimo chilometro e 700 metri ad una pendenza media del 6,2%. Per qualche squadra, sulle rampe finali, restare con un minimo di cinque elementi (necessari per segnare il tempo) potrebbe anche rivelarsi un problema.

Plumelec non è nuova ad arrivi di tappa del Tour de France, avendo già ospitato il traguardo della Grande Boucle per quattro volte nella storia a partire dal 1982. Anche l’esordio del paese bretone riguardò una cronometro a squadre, vinta dall’olandese Ti-Raleigh, mentre tre anni dopo Plumelec ospitò pure la partenza del Tour, con un prologo sulle proprie strade vinto da Bernard Hinault. Il ritorno nel dipartimento di Morbihan è avvenuto nel 1997, quando ad imporsi fu Erik Zabel, mentre l’ultimo arrivo è datato sette anni fa, nel 2008, con la firma di Alejandro Valverde nella prima tappa.

La Maglia Gialla Chris Froome potrebbe allungare sui rivali, ma formazioni come BMC, Etixx-Quickstep, Movistar e Tinkoff-Saxo potrebbero lottare per il successo di tappa. Per Sagan e Van Garderen non è impensabile guidare la classifica generale al termine della cronosquadre.

[Meridiano]

Tour de France, cronosquadre alla Bmc, Sky a 1"


LA TAPPA — La prima squadra a scendere sotto il muro dei 33 minuti è stata la svizzera Iam che ha concluso la prova sesta con il tempo di 32'53". Buona la prova del team kazako con Vicenzo Nibali che ha fatto il ritmo nel finale: nel quintetto finale c'era anche Michele Scarponi ristabilito dal virus intestinale che lo aveva colpito i giorni scorsi. Ma ad abbassare notevolmente i tempi è stata la Movistar che dopo il secondo intermedio, posto a 7,5 km dal traguardo, si è disunita, con due elementi che avevano fatto involontariamente il buco, ed ha dovuto rallentare per ricompattarsi. Nel quintetto su cui è stato preso il tempo c'erano anche Alejandro Valverde e Nairo Quintana. Pure Sky ha dovuto rallentare nelle ultime centinaia di metri (in particolare Froome) per consentire al quinto, Nicolas Roche, di rimanere con i compagni di squadra.

SODDISFATTO — Vincenzo Nibali al microfono Rai subito dopo l'arrivo: "Oggi posso essere più che soddisfatto perché abbiamo tenuto un ritmo forte. Nel finale della cronosquadre ho cercato di fare un rimo alto ma non violentissimo per cercare di arrivare tutti e 5 insieme. Ieri è stata una giornata un po' così. Domani c'è la giornata di riposo e poi comincia il Tour degli scalatori. Sono fiducioso. Per ora è strato un Tour molto difficile le prime giornate molto nervose, grande stress e arrivi molto esplosivi. Sembra che non sono ancora riuscito a trovare il colpo di pedale giusto. Ma bisogna restare fiduciosi".

VERSO I PIRENEI — Lunedì il primo dei due giorni di riposo della Grande Boucle. Si riprende martedì con i Pirenei, con la decima tappa Pau-La Pierre Saint Martin.

ARRIVO — 1. Bmc (Usa) in 32'15"; 2. Team Sky (Gb) a 1"; 3. Movistar (Spa) a 4"; 4. Tinkoff - Saxo (Rus) a 28"; 5. Astana (Kaz) a 35"; 6. Iam (Svi) a 38"; 7. Etixx-Quick-Step (Bel) a 45"; 8. Lampre a 48"; 9. LottoNL (Ola) a 1'14"; 10. Ag2r (Fra) a 1'24"; 11. Trek (Usa) a 1'25"; 12. Cannondale-Garmin (Usa) a 1'29"; 13. Bora (Ger) a 1'31"; 14. Fdj (Fra) a 1'33"; 15. Lotto Soudal (Bel) a 1'36"; 16. Giant-Alpecin (Ger) a 1'37"; 17. Europcar (Fra) a 1'42"; 18. Bretagne (Fra) a 1'46"; 19. Katusha (Rus) a 1'53"; 20. Mtn-Qhubeka (Saf) a 1'56"; 21. Cofidis (Fra) a 2'32"; 22. Orica (Aus) a 4'58".

GENERALE — 1. Chris Froome (Gb) in 31h34'12"; 2. Van Garderen (Usa) a 12"; 3. Van Avermaet (Bel) a 27"; 4. Sagan (Svk) a 38"; 5. Contador (Spa) a 1'03"; 6. Uran (Col) a 1'18"; 7. Valverde (Spa) a 1'50"; 8. Thomas (Gb) a 1'52"; 9. Quintana (Col) a 1'59"; 10. Stybar (R. Cec.); 11. Gallopin (Fra) a 2'01"; 13. Nibali a 2'22"; 18. Rodriguez (Spa) a 3'52".

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Primo giorno di riposo oggi per il Tour che, dopo 750 km di trasferimento dalla Bretagna, riparte domani dai Pirenei con la 10a tappa:
Tarbes-La Pierre Saint Martin, 167 km e arrivo in salita.

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Tour de France 2015, presentazione Tappa 10: Tarbes - La Pierre-Saint-Martin

La seconda settimana del Tour de France 2015 esordisce con le prime salite pirenaiche. Dopo la partenza da Tarbes, la decima tappa arriva infatti dopo 167 chilometri a La Pierre-Saint-Martin, località inedita per il Tour, appena successiva al passaggio dal Col de Soudet. Si tratta della classica tappa con salita finale "secca", che non prevede altre lunghe ascese durante il percorso. La salita conclusiva fa tuttavia abbastanza paura con i suoi 15,3 chilometri ad una pendenza media del 7,4%. Le fasi più dure sono concentrate nei primi dieci chilometri, mentre gli ultimi cinque spianano, con pendenze spesso inferiori al 6%.

Lo spettacolo può incominciare. Messe in archivio le frazioni sulla carta più semplici, da domani i big entreranno veramente in scena e si conosceranno i reali valori in campo. Le prime tappe ci hanno detto che Chris Froome (Sky) sembra essere l'atleta più in palla, oltre ad essere supportato da un team davvero molto solido. Il britannico dovrà però difendere la maglia gialla e ciò potrebbe esporlo agli attacchi degli agguerriti rivali.

Il ritiro di Basso potrebbe dare motivazioni extra ad Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) che quando c'è da battagliare non si tira mai indietro. Domani potrebbe però essere il giorno di Nairo Quintana (Movistar): il colombiano ha corso in sordina per tutta la prima settimana e La Pierre-Saint-Martin potrebbe farci capire il suo reale stato di forma.
Sullo stesso livello potrebbero esserci Tejay Van Garderen (BMC), autore di un inizio eccellente, e Vincenzo Nibali (Astana), che non appare essere il dominatore dell'anno passato.
Da non sottovalutare logicamente Joaquim Rodriguez (Katusha) che deve recuperare tanto terreno e la pattuglia francese capeggiata da Thibaut Pinot (FDJ), ma formata anche da Warren Barguil (Giant-Alpecin), Romain Bardet ed Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale).

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Froome imperioso sui Pirenei. Nibali crolla


Bastano appena 5 km della prima salita pirenaica per ingigantire un dato evidente anche nelle nove tappe prima del riposo: il Vincenzo Nibali del 2015 è solo un lontano parente del corridore capace di trionfare nello scorso Tour. Non c’è bisogno dei fuochi d’artificio accesi in prossimità del traguardo, lo Squalo va alla deriva subito, respinto da un forcing appena accennato dal Team Sky. Pesante il ritardo del vincitore uscente, che deve abbandonare non solo le ambizioni di difesa del titolo, ma complica notevolmente anche quelle di podio. Vanno più forte gli altri, ma soprattutto va troppo forte Chris Froome. La maglia gialla vince in maniera netta: non chiude il Tour perché è impossibile archiviarlo con due terzi di Pirenei e tutte le Alpi da fare. Il keniano bianco usa due pesi e due misure. Prima i suoi massacrano i rivali con un ritmo elevato: cedono Van Garderen (circa due minuti e mezzo), Contador (quasi tre minuti), Nibali (quattro minuti e mezzo), citati in ordine di resistenza. Poi il colpo da primo attore: la rasoiata alla Froome, le mulinate che stroncano anche Nairo Quintana, il più accredidato per resistergli. Il colombiano comunque si piega senza spezzarsi: il suo ritardo supera il minuto, è l'unico che sembra ancora poter dire qualcosa contro la tirannia del leader.

Tornando a Nibali, difficile capire i motivi di una resa del genere. La preparazione finalizzata al Tour, fotocopia di quella dello scorso anno, stavolta non funziona. Un disagio atletico, a cui si aggiunge quello psicologico per non avere una squadra all'altezza. L'ultimo esempio prima della partenza. Lars Boom, che per il Movimento per un ciclismo credibile il Tour neanche doveva iniziarlo (valori anomali), lascia per una influenza. Poco influente era invece stato il suo apporto alla causa del Team Astana, e anche con l'amatissimo senno del poi, la domanda per il padre padrone dei kazaki Alexander Vinokourov è logica: ma scegliere in origine un fido luogotenente come Vanotti? Considerazioni che però ruotano intorno al punto chiave: Nibali purtroppo non ne ha. Il suo è uno dei tanti responsi quasi decisivi, in una giornata in cui il primo pensiero in partenza va doverosamente a Ivan Basso, dopo il suo drammatico abbandono. Una gara di solidarietà tra tutti i corridori, ma anche le confortanti dichiarazioni del varesino che annuncia per mercoledì l'operazione.

Una tappa da cerchietto rosso. L’arrivo a La Pierre-Saint-Martin è un inedito, ma nel loro consueto Tour story, i francesi puntano sulla partenza da Tarbes, più volte sede di tappa, riscovando l’edizione del 1951. Wim Van Est era appena entrato nella storia come primo dei non pochi olandesi a vestire nella maglia gialla. Nella frazione pirenaica seguente però, fu protagonista di una delle cadute più spaventose della storia del Tour: settanta metri di burrone dai quali risalì miracolosamente illeso. E nel giorno della resa di Nibali, anche l'Italia si tuffa nella memoria per trovare un sorriso: il 14 luglio di 50 anni fa un ventiduenne ancora non affermato (anche se aveva fatto terzo al Giro), Felice Gimondi, andò a conquistare la maglia gialla condannando Raymond Poulidor al ruolo di eterno secondo.

Entrando nel dettaglio della gara, tatticamente sembra la squadra di Quintana intenzionata a dare battaglia. La Movistar gestisce il gruppo anche quando, con oltre un quarto d’ora di vantaggio, è in atto una azione portata da van Bilsen e Fedrigo: quest’ultimo tra l'altro protagonista su queste strade di una cavalcata vincente nel 2009. Tutto si concentra negli ultimi 15 km di salita: pendenze irregolari che possono fare molto male, sia alla luce dei 9 giorni stressanti trascorsi, sia perché la digestione di una salita del genere dopo il riposo non per tutti è agevole. E' Valverde ad aprire i giochi con uno scatto: chiaro l'intento di stuzzicare Froome, che però non fa una piega lasciando ai compagni il lavoro 'sporco'. In particolare è Porte, fallimentare al Giro d'Italia, a mostrarsi straordinario, al punto tale da fregare anche i secondi di abbuono a Quintana.

Poi l'assolo di Froome, un tuono. E pensare che era pure scoppiato un mezzo caso di spionaggio. "Pensiamo che qualcuno sia riuscito ad accedere ai dati di allenamento e che abbia ottenuto la scheda di Chris. Il nostro ufficio legale ci sta lavorando", parole rilasciate alla Bbc dal team manager del Team Sky, Dave Brailsford, che ipotizzava un complotto informatico. Voci che evidentemente non hanno scalfito la maglia gialla, anzi...



ORDINE D'ARRIVO

1. Chris Froome Gbr/Team Sky 4:22:07";
2. Richie Porte Aus/Team Sky +0.59";
3. Nairo Quintana Col/Movistar +1:04";
4. Robert Gesink Ola/ LottoNL +1:33";
5. Alejandro Valverde Spa/Movistar +2:01";
6. Geraint Thomas Gbr/Team Sky;
7. Adam Yates Gbr/Orica +2:04";
8. Pierre Rolland Fra/ Europcar;
9. Tony Gallopin Fra/Lotto +2:22";
10. Tejay Van Garderen Usa/BMC Racing +2:30";
11. Alberto Contador Spa/ Tinkoff-Saxo +2:51".
21. Vincenzo Nibali Ita/Astana +4:26".


CLASSIFICA GENERALE

1. Chris Froome Gbr/Team Sky 35:56:09";
2. Tejay Van Garderen
Usa/BMC Racing +2:52";
3. Nairo Quintana Col/Movistar +3:09";
4. Alejandro Valverde Spa/Movistar +4:01";
5. Geraint Thomas Gbr/Team Sky +4:03";
6. Alberto Contador Spa/Tinkoff-Saxo +4:04";
7. Tony Gallopin Fra/ Lotto +4:33";
8. Robert Gesink Ola/LottoNL +4:35";
9. Warren Barguil Fra/Giant +6:12";
10. Vincenzo Nibali Ita/Astana +6:57"

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[Meridiano]

Presentazione undicesima tappa: Pau/Cauterets-Vallèe de Saint-Savin


Mercoledì 15 Luglio è il giorno del primo tappone pirenaico e tra i corridori più forti e quelli meno in forma potrebbero cominciare a contarsi i minuti. Durante questa tappa i corridori valicheranno due colli leggendari del Tour de France, stiamo parlando del Col d’Aspin e del celeberrimo Col du Tourmalet, due montagne note ad ogni appassionato di ciclismo.
Si parte da Pau, città nella quale il Tour è di casa, che dopo essere stata sede del giorno di riposo viene visitata per la seconda volta in tre giorni dal gruppo. Il primo centinaio di chilometri dopo la partenza è abbastanza agevole, sempre considerando che stiamo parlando di una tappa pirenaica, poi il gruppo salirà verso le montagne seguendo per buona parte il percorso del fiume “Gave de Pau” attraversando i numerosi villaggi che nascono sulle sue sponde fino al noto luogo di culto di Lourdes. Durante i successivi chilometri il gruppo affronterà tre gran premi della montagna di terza e quarta categoria, ma niente di difficoltoso rispetto a quello che di lì a poco aspetterà i corridori.

Raggiunto il chilometro 117 il gruppo affronterà il Col d’Aspin, gran premio della montagna di prima categoria lungo 12km con una pendenza media al 6.5% e con punte che sfiorano il 10%. Questo è un colle storico sul quale il Tour è transitato svariate decine di volte nella sua storia ultracentenaria; raggiunti i 1490m della vetta i ciclisti si getteranno in discesa al termine della quale dovranno affrontare il temutissimo Col du Tourmalet, una salita che con i 79 passaggi nella storia del Tour non ha bisogno di presentazioni: lunga 17.1km per una pendenza media del 7.3%, i primi chilometri sono abbastanza agevoli, tutti tra il 4% e il 5% con tratti che arrivano ad essere quasi pianeggianti. Dal sesto chilometro però la musica cambia decisamente, la pendenza non scende mai sotto l’8%, non ci sono grandi cambi di pendenza ma la salita è logorante e non molla mai, si arriva in cima a quota 2115m dove è posto il monumento all’ex direttore del Tour de France Jacques Goddet, ed infatti il primo a passare sotto lo striscione del GPM si accaparrerà il premio a lui dedicato insieme ai 5000€ di montepremi. Terminata la salita però attenzione alla discesa verso Soulom, lunga e a tratti molto tecnica, che può essere un trampolino di lancio in vista dell’ultima salita oppure un terreno buono per recuperare del terreno perso sul Tourmalet.

L’ultima salita, di terza categoria, ha un nome e una difficoltà decisamente diverse rispetto alle due precedenti: è la Côte de Cauterets, lunga 6.4km e con una pendenza media del 5%. Questa salita considerata singolarmente è senz’altro unal’ascesa “normale” lungo la quale si può stare tranquillamente a ruota, ma c’è da scommettere che affrontata al termine di una tappa del genere può fare davvero male a qualcuno. Soprattutto, tra gli uomini di classifica vedrà avvantaggiati coloro i quali avranno ancora uno o due compagni di squadra da sfruttare.

Per quanto riguarda la vittoria di tappa il pronostico è aperto a due possibili soluzioni. Infatti non è da escludere che vada in porto una fuga, tutto dipende da come il gruppo affronterà l’Aspin e il Tourmalet. Se la fuga della prima ora che inevitabilmente si svilupperà dovesse essere composta da validi componenti e il gruppo dovesse disinteressarsene, allora potrebbe arrivare qualche uomo ai piedi del Cauterets con un vantaggio che possa permettere di arrivare fino al traguardo. Se invece la fuga dovesse essere tenuta a bada dalle squadre degli uomini di classifica appare difficile trovare qualcuno che possa tenere testa al Chris Froome visto fino ad ora sulle strade di Francia.

[Meridiano]

Majka si prende il Tourmalet. Froome controlla in giallo, Nibali ancora dietro




Nel giorno del Tourmalet, Rafal Majka vive la terza giornata di gloria al Tour. Dopo i due successi dello scorso anno, il polacco colpisce ancora, lo fa in una frazione dal peso specifico molto alto, con il mito Tourmalet sullo sfondo. Majka è uno di quei corridori sospesi tra l'impresa isolata ed una classifica di rango: alla seconda, essendo un aiutante di Contador, per il momento deve rinunciare. Chris Froome invece dimostra di essere diventato un saggio. Dopo la dimostrazione esplosiva nella prima pirenaica, la maglia gialla evita di strafare: fa lavorare la squadra - che lo fa molto bene- e non butta energie inutili. Insieme al leader della generale arrivano tutti i big tranne uno. Vincenzo Nibali incassa un altro minuto di ritardo, dimostra che gli è rimasta solo una cosa: il carattere. Lo Squalo non c'è, lo ha detto lui stesso a caldo dopo la disfatta del giorno prima. Ce la mette tutta ma non c'è.

Male lui, ma ancora peggio l'Astana, un festival delle contraddizioni in continuo aggiornamento. Il team manager Vinokourov sarà anche stato un grande corridore (pur con delle nubi di doping), ma avrebbe difficoltà a laurearsi in psicologia. Lo scorso anno la famosa mail di richiamo a Nibali perché non stava vincendo nulla (e poi sappiamo come è andata a finire). Stavolta, dopo la cotta, l'uscita infelice: "Si è rotto qualcosa nella sua testai". E tanto per dare seguito al j'accuse, toglie di colpo di gradi di capitano all'italiano: nella fase calda mette Kangert a tirare, Nibali a ruota e Fuglsang - designato leader- al coperto. Almeno il Tourmalet rende un minimo di giustizia. Lo Squalo ha carattere, contribuisce ad alzare l'andatura e poi tiene quando il Team Sky inizia il consueto logorio ai fianchi (perderà solo nella salita finale, peraltro molto meno dura). E Fuglsang? Se ne perdono ben presto le tracce... Insomma, una situazione complessa sotto tutti i punti di vista. Nibali intanto è fuori dai primi dieci. Davanti a lui due strade. Tenere duro e restare comunque in classifica, anche se in secondo piano: è la strada della grinta, quella della maglia gialla che soffre ad abdicare. Oppure lasciarsi sfilare indietro, non interessare più il controllo degli uomini di classifica e cercare una stoccata sulle Alpi.

Motivi di una frazione in cui il Tour sale sulla propria storia. Sei GPM, tra questi Aspin e Tourmalet. Basta pensare che sull'Aspin si passa per la 72esima volta: la prima nel 1910, anno di 'scoperta' dei Pirenei. Transitò in testa Octave Lapize, mito del ciclismo eroico che terminò la sua vita sette anni dopo combattendo la Grande Guerra. E poi il Tourmalet, la salita pirenaica per eccellenza, tenuta a battesimo dallo stesso Lapize. Quel giorno il francese entrò nella storia due volte: staccando tutti, ma soprattutto arricchendo l'impresa con il famoso grido agli organizzatori "vous êtes des assassins". Anche partenza e arrivo sono il Tour. Il via è da Pau, la porta dei Pirenei. L'arrivo a Cauterets evoca un bel ricordo (il primo successo al Tour, nel 1989, di un certo Miguelon Indurain) ed uno tristissimo: nel 1995 lungo il percorso perse la vita Fabio Casartelli.

Tornando alla corsa odierna, Majka vince due volte: oltre al successo di tappa, il passaggio sul Tourmalet gli vale il premio intitolato a Jacques Goddet, storico patron del Tour. Il polacco prima di salutare la compagnia si avvantaggia con un drappello interessante: ci sono Daniel Martin (ultimo arrivato ma primo sull'Aspin e vincitore del premio della combattività), Pauwels, Voeckler (finalmente un segnale da T-Blanc), Simon, Morabito e Buchmann. Dietro Froome fa il saggio, Nibali cerca se stesso ma lo trova relativamente, Quintana resta in attesa (giovedì ci sono 50 km di salita), Contador resta attaccato ma non convince. "Anche oggi i miei compagni mi hanno ben protetto, siamo rimasti attaccati alle ruote dei miei diretti avversari e abbiamo portato la pelle a casa un'altra volta", spiega Froome, che guarda già alla tappa seguente. "E' stata una frazione molto dura, faceva veramente troppo caldo e non era possibile smettere di bere. A me non piacciono queste temperature: le mie abitudini sono diverse. Sono già, con la testa, concentrato sulla tappa di domani. Attaccherò? Non credo. Abbiamo tutti perso molte energie oggi. Ho la più forte squadra di tutte, al momento, e la migliore strategia è difendere e attendere",

La chiusura con il vincitore e la sua significativa dedica: "Non ho scelto questa tappa a tavolino, l'attacco odierno non è stato premeditato. C'erano il Tourmalet e altre 'bellè salite: non era una frazione facile. A me piacciono queste strade e questo clima. Avevo l'opportunità di tentare la fuga e ci ho provato. I miei compagni avevano ben lavorato fin dall'inizio. Sono felice per tutto il team: dedico la vittoria a Ivan Basso, a Daniele Bennati, che oggi è caduto e si è ritirato, e a tutta la mia famiglia. E' il mio terzo successo al Tour. Bello, ma ancora non è finita. Ci sono ancora due settimane di corsa e noi ci batteremo per conquistare altre tappe e, perché no, per vincere il Tour con il nostro capitano Alberto Contador". Chissà se Froome sarà d'accordo.




ORDINE D'ARRIVO

1. Rafal Majka (Pol, Tinkoff) in 5h02'01"
2. Daniel Martin (Irl, Cannondale) a 1'00"
3. Emanuel Buchmann (Ger, Bora-Aragon 18) a 1'23"
4. Serge Pauwels (Bel) a 2'08"
5. Thomas Voeckler (Fra) a 3'34"
6. Julien Simon (Fra) s.t.
7. Bauke Mollema (Ned) a 5'11"
8. Alejandro Valverde (Esp) a 5'19"
9. Christopher Froome (Gbr) a 5'21"
10. Alberto Contador (Esp) s.t.
11. Nairo Quintana (Col) s.t.
12. Samuel Sanchez (Esp) s.t.
13. Tejay Van Gerderen (Usa) s.t.
14. Geraint Thomas (Gbr) s.t.
23. Vincenzo Nibali (Ita) a 6'11"


CLASSIFICA GENERALE

1. Christopher Froome (Gbr, Sky) in 41h03'31"
2. Tejay Van Garderen (Usa, Bmc Reacing) a 2'52"
3. Nairo Quintana (Col, Movistar) a 3'09"
4. Alejandro Valverde (Esp) a 3'59"
5. Geraint Thomas (Gbr) a 4'03"
6. Alberto Contador (Esp) a 4'04"
7. Tony Gallopin (Fra) a 4'33"
8. Robert Gesink (Ned) a 4'35"
9. Warren Barguil (Fra) a 6'44"
10. Bauke Mollema (Ned) a 7'05"
11.Vincenzo Nibali (Ita) a 7'47"
17. Rigoberto Uran Uran (Col) a 17'55"

[Meridiano]

Tappa 12: Lannemezan - Plateau de Beille


Dopo due impegnative frazioni pirenaiche, lo spettacolo del Tour de France 2015 prosegue con la terza frazione consecutiva d’alta montagna, la Lannemezan – Plateau De Beille. Lungo i 195 chilometri che porteranno i corridori laddove nel 1998 festeggiò Marco Pantani, ancora quattro dure salite.

Lasciato immediatamente alle spalle lo sprint intermedio di Saint-Bertrand De-Comminges, si comincerà subito a salire, dopo poco più di 40 km, sul tristemente noto Portet d’Aspet – un 2^ categoria sulla cui discesa perse tragicamente la vita Fabio Casartelli nel 1995 – seguita dal più impegnativo Col de La Core, lungo ben 14 km (pendenza media al 5.7%).

Giunti a Massat, ancora un 1^ categoria, posto a 50 km all’arrivo, ovvero il Port de Lers (12.9 km al 6%) e, dopo un’insidiosa discesa, ecco la salita finale verso Plateau de Beille. Sarà il terzo HC di quest’edizione dopo Col de Soudet e Col du Tourmalet affrontati nei due giorni precedenti. Ancora un lungo chilometraggio, 15.8 km, come tipico delle salite piranaiche, con una pendenza media del 7.9%, con tratti più ripidi nei primi due chilometri (in modo da tagliare le gambe a molti corridori per il cambio di ritmo repentino che si richiede), tra il quinto ed il sesto e al decimo chilometro.

Chi attaccherà Chris Froome (Team Sky)? Vincenzo Nibali (Astana) non pare avere le forze, come già dimostrato in questi due giorni. Il più accreditato sembra essere ancora Nairo Quintana (Movistar), così come si spera in un acuto di Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), forte di un compagno di squadra in forma come Rafal Majka, impostosi nella frazione del Tourmalet.

[Meridiano]

Tour de France: vince Rodriguez Froome resta in maglia gialla


Plateau de Beille (Francia), 16 lug. (LaPresse) - Joaquim Rodriguez del Team Katusha ha vinto per distacco la 12/a tappa del Tour de France, la terza ed ultima sui Pirenei, la Lannemezan-Plateau de Beille di 195 km con arrivo in salita. Per Purito è il secondo successo di tappa in questa edizione del Tour dopo quella sul muro di Huy.
Chris Froome conserva la maglia gialla anche dopo la 12/a tappa del Tour de France, la terza ed ultima sui Pirenei, la Lannemezan-Plateau de Beille di 195 km con arrivo in salita. Il gruppetto guidato dall'inglese del Team Sky e comprendente anche Vicenzo Nibali della Astana, Nairo Quintana della Movistar e Alberto Contador della Tinkoff Saxo è arrivato a circa 6.50" dal vincitore di tappa Rodriguez.
Froome: Tour ancora lungo. "Anche oggi mi hanno aiutato i miei compagni. E' stata una bella tappa con questo cambiamento del tempo. Abbiamo visto qualche attacco oggi. La corsa è ancora lunga ed è giusto che ci provino i miei avversari. Mi hanno testato oggi, mi stanno testando". Lo ha detto Chris Froome, leader del Tour de France, ai microfoni di Rai Sport dopo la dodicesima tappa, vinta da Joaquim Purito Rodriguez.




ORDINE DI ARRIVO


1 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER ESP KAT 36 5:40:14
2 Jakob FUGLSANG DEN AST 30 +1:12
3 Romain BARDET FRA ALM 25 +1:49
4 Gorka IZAGUIRRE INSAUSTI ESP MOV 28 +4:34
5 Louis MEINTJES RSA MTN 23 +4:38
6 Jan BARTA CZE BOA 31 +5:47
7 Romain SICARD FRA EUC 27 +6:03
8 Mikael CHEREL FRA ALM 29 +6:28
9 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 35 +6:46
10 Christopher FROOME GBR SKY 30 +6:47




CLASSIFICA GENERALE

1 Christopher FROOME GBR SKY 30 46:50:32
2 Tejay VAN GARDEREN USA BMC 27 +2:52
3 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV 25 +3:09
4 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 35 +3:58
5 Geraint THOMAS GBR SKY 29 +4:03
6 Alberto CONTADOR VELASCO ESP TCS 33 +4:04
7 Robert GESINK NED TLJ 29 +5:32
8 Tony GALLOPIN FRA LTS 27 +7:32
9 Vincenzo NIBALI ITA AST 31 +7:47
10 Bauke MOLLEMA NED TFR 29 +8:02

[Meridiano]

presentazione Tappa 13: Muret - Rodez

Dopo tre dure tappe di salita, si passa ad una frazione sulla carta più semplice, anche se nel finale sarà meglio non distrarsi per non incappare in qualche problema. Occhi puntati su Peter Sagan (Tinkoff-Saxo), per un arrivo al termine di una salita abbastanza breve e non difficilissima, che probabilmente favorirà i velocisti atipici come lui. Tra gli uomini più attesi anche John Degenkolb (Giant-Alpecin), Edvald Boasson Hagen (MTN-Qhubeka) e Alexander Kristoff (Katusha), ma non sono comunque da escludere dal lotto uomini come André Greipel (Lotto Belisol), Arnaud Démare (FDJ) e Bryan Coquard (Europcar), ancora tutto da scoprire.

Potrebbero cercare di indurire ulteriormente uomini come Alejandro Valverde (Movistar), Zdenek Stybar (Etixx - QuickStep) o Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale), che a quel punto potrebbero ritrovarsi contro anche uomini come Tony Gallopin (Lotto Soudal), Julien Simon (Cofidis), Ramunas Navardauskas e Nathan Haas (Cannondale - Garmin). Per gli azzurri le maggiori possibilità sono Davide Cimolai (Lampre - Merida) e Matteo Trentin (Etixx - QuickStep), mentre sono tutte da valutare le condizioni di Michael Matthews (Orica GreenEDGE), che sulla carta potrebbe essere uno dei grandi favoriti su un arrivo del genere.

Non è tuttavia da escludere, visto il finale abbastanza mosso, che qualche fuggitivo possa riuscire a resistere se il gruppo non troverà il giusto ritmo nel finale o abbia sottovalutato la situazione all'inizio, concedendo troppo.


Gli uomini di classifica dovranno più che altro stare attenti a non far partire una fuga bidone, perché in molti ci proveranno da lontano. Attenzione anche a qualche buco nel finale in cui si potrebbe concedere qualche secondo di troppo.