Foggia, piccoli talenti crescono

[19angelo85]

Foggia, piccoli talenti crescono
26/07/2008
Basta, Scudieri, Forte e Compierchio: segnatevi questi nomi perché tra qualche anno se ne sentirà parlare. Ancora poco avvezzi ai taccuini e visibilmente emozionati, i quattro “baby”, aggregati alla prima squadra in quel di Gubbio, ci raccontano la loro prima settimana di ritiro, vissuta fianco a fianco con i “grandi”…e quando si parla di Zanetti, Pecchia e company , il “grandi” è d´obbligo.

Ad aprire le danze ci pensa il più piccolo (17 anni), Alessandro Basta, terzino destro ed all´occorrenza centrale: “Le prime impressioni sono positive e vanno al di sopra delle mie aspettative; mi sono subito integrato nel gruppo anche grazie ai calciatori che mi hanno fatto sentire a mio agio, non facendomi pesare la giovanissima età. Io sto cercando di apprendere da tutti ed in particolare da Colombaretti, Zanetti e Rinaldi, che giocano nel mio ruolo; il sogno? fare la stessa carriera di Fabio Cannavaro, cresciuto nelle giovanili e diventato capitano della nazionale campione del mondo: sarebbe il massimo per me!”.

Un paragone di lusso, quasi quanto quello proposto da Pierluigi Scudieri, classe ‘90, napoletano di origine, sicuro in difesa, un po´ meno davanti ad un taccuino: “E´ un´occasione fondamentale per crescere ed imparare, per diventare calciatori a tutti gli effetti; noi si cerca di apprendere quanto più possibile dai “grandi”, sempre disponibili a darci dei consigli su come muoverci e comportarsi. Il mio idolo? Sarò originale: il mitico Kaiser Franz Beckenbauer, al quale mi ispiro in campo e fuori…è un paragone pesante, lo so, ma è da due anni che nel settore giovanile rossonero sono soprannominato in questo modo, tanto che ormai mi ci sono affezionato!”.

Meno timido ma più diretto il centrocampista del gruppo, Daniele Forte (18), figlio d´arte (suo padre Giulio ha fatto parte del settore giovanile del Foggia): “Il momento della chiamata da parte della società per dirci di partire per Gubbio è stato emozionante, bellissimo. I grandi spesso ci sgridano e fanno bene perché vuol dire che tengono a noi, dispensandoci sempre consigli di vita importanti…il mio ruolo? Mediano, destra o sinistra non importa, alla Lampard se vogliamo…l´importante è giocare e farlo bene!”

Ultimo, ma non per importanza (“the last but not the least”, come direbbero oltremanica…) è Antonio Compierchio, il “bomber” (cosi lo chiamano i compagni di squadra) di Candela, che alla prima squadra è già abituato: “Si, ho già avuto esperienze con i più grandi lo scorso anno, con i quali esordii in C (Ternana-Foggia) ma il ritiro è diverso: si vive il gruppo giorno per giorno, si impara tanto e si mette in pratica ciò che si apprende da attaccanti del calibro di Del Core, Mattioli, Mounard…insomma, è un´esperienza fondamentale e ringrazio chi mi ha consentito di poterla vivere”.

L´obiettivo? La risposta è corale, quasi scontata: “Continuare a far parte di questo bellissimo gruppo e giocarci le nostre chances…se poi cosi non sarà allora preferiremmo fare un´esperienza che ci consenta di giocare con una certa continuità, in modo tale da maturare e farci le cosiddette “ossa” in un campionato professionistico ”.
Ed allora in bocca al lupo ragazzi, il futuro è vostro.

Mario Ciampi - ilsatanello.it