Simeone:
Dopo 23 gare senza perdere in 7 giorni sono arrivate 3 sconfitte di fila. All’Atletico non le era mai capitato.
"No, però succede. Due sono state in Copa del Rey contro una delle squadre più forti del mondo (il Real, ndr)".
Ha voglia di tornare a San Siro?
"Sì, l’idea mi piace molto. Sarà una giornata bellissima per quello che ho vissuto all’Inter, giocare a San Siro è sempre meraviglioso anche se giocare non è più la parola giusta perché ora sono Mister. Però le sensazioni sono quelle, è bello tornare a Milano".
Preoccupato per il momento?
"No. Otto giorni fa eravamo primi in Liga. Tutte le squadre prima o poi attraversano un momento difficile, vediamo come ne usciamo. Se uno guarda alle 38 giornate di Liga è impossibile pensare di poter competere con Madrid e Barcellona, impossibile. Loro hanno una qualità tale che alla lunga fa la differenza".
Giocano sempre gli stessi. State accusando la stanchezza?
"Può essere. Però se giriamo il discorso questa continuità è stata anche uno dei fattori chiave per trovarci in questa posizione. Nessuno mi può garantire che se avessero giocato altri saremmo dove siamo ora".
Se deve scegliere tra Liga e Champions? Alla prima mancano 15 partite, alla seconda 7.
"Per me la vita dei tifosi è la Liga. La Champions è stupenda, fa sognare ma la Liga è il pane quotidiano".
Voi siete in un momento difficile, il Milan è da mesi che è in difficoltà.
"Il Milan in Champions League è molto più forte che in Serie A. Per una questione di testa, di abitudine a giocare per una grande società che vuole sempre far bene in Europa. E poi il campionato e la coppa sono andati, resta la Champions e quindi “occhio” e grande rispetto. Sarà dura. Il Milan ha tanti campioni e va affrontato con grande umiltà, sapendo che di fronte non ci sarà la squadra della Serie A ma una molto più cattiva, aggressiva, con una gran voglia di far bene. Il Milan quando ci affronterà tirerà fuori il meglio di sé. Sicuro".
Seedorf, allenatore senza esperienza.
"Tutti noi un giorno abbiamo iniziato, non ci vedo nulla di strano. All’inizio la gente parla, s’interroga, dubita. Poi se uno vince tutti li a complimentarsi e a dire “Eh, chiaro, questo ha giocato, questo sa”. Diciamo che comunque vada voi giornalisti ne uscite vivi, noi allenatori molto meno".
Però Seedorf è arrivato al Milan in un momento particolare.
"Sì, ma lui conosce molto bene la società, aveva lasciato 'la casa' da poco. Molti giocatori sono stati suoi compagni, un bonus per un allenatore".
Differenze tra il Milan di Seedorf e quello di Allegri?
"Dipende da quale Milan. Allegri aveva già passato un anno di sofferenza, tirando avanti, e ora succede a Seedorf: deve cercare innanzitutto di formare una squadra".
Balotelli.
"Un fenomeno. Uno che può far fare il salto di qualità alla sua squadra, un giocatore che mi piace moltissimo, per il quale nutro grande ammirazione. Uno che può resuscitare una partita morta".
Dell’Inter sente qualcuno? Che idea si è fatto da qui?
"Ogni tanto parlo con Zanetti. Anche loro come il Milan sono in un momento di transizione, con un grandissimo allenatore che sicuramente riuscirà a riproporre una squadra competitiva come lo è stata negli ultimi anni".
Fonte:gazzetta.it