VIAGGIO ALL'INTERNO DI UNA PRESUNTA CRISI

[Negrita1970]

Domenica termina con la gara contro il Bologna una settimana che ha minato molte delle certezze nerazzurre e che,in caso di risultato anche parzialmente negativo,aprirebbe la porta a mille polemiche e alla parola "crisi".
Personalmente non vedo l'attuale momento come il principio di una crisi,ma certamente alcuni campanelli d'allarme sono già suonati,proviamo a capire il perchè e dove stanno gli attuali problemi.
Gli aspetti,le sfumature e le possibili spiegazioni sono molte e proviamo,anche se sarò un pò lungo,ad analizzarle tutte o quasi,in maniera da avere una visione d'insieme completa e il più possibile veritiera.
Comincio col dire che,anche se a sprazzi e troppo saltuariamente,si sono intravisti il potenziale e la forza d'urto che il tecnico sta cercando di trasformare in un collettivo,si è forse capito quale vuole essere il progetto e si ha la sensazione che,una volta raggiunto,questo possa portare l'Inter a livelli più alti di quelli sinora visti.La squadre c'è,il tecnico è preparato e l'idea è chiarissima ma....
E qui veniamo all'analisi dei vari problemi che stanno minando il cammino verso la meta prefissa,innanzitutto gli infortuni che sono costanti e che hanno colpito quasi esclusivamente un reparto,quello difensivo,che altrimenti avrebbe altri interpreti e una valenza diversa.Il proptrarsi dell'assenza di Samuel,la troppo lenta ripresa di Cordoba,i soliti problemi di Chivu e lo stopo di Maxwell hanno ridotto all'osso le scelte e obbligato Josè a schierare troppo spesso una retroguardia d'emerganza e dare fiducia a giocatori come Burdisso che,oltre ad essere sul piede di partenza,sono anche giocatori di seconda fascia o comprimari nelle idee dell'allenatore.Le tante,forse troppe,pezze messe dallo Julio non sono più sufficenti e non fanno parte del dna delle squadre di Mourinho,i continui errori di posizionamento(gol di Delvecchio,Ronaldinho,Pizarro,Plasmati) sono figli di un'affanno che non è lecito attendersi e pensare e che sono sintomatici di un'intesa che ancora non esiste e di una difesa che vive e si regge sulla forza dei singoli più che sull'organizzazzione.Credo che coi rientri dei presunti titolari e con la possibilità di schierare sempre,o più spesso,i due centrali difensivi con continuità questo problema dovrebbe quantomeno migliorare.
Discorso un pò diverso per il centrocampo che ha invece potuto contare quasi sempre sui suoi interpreti primari ma che non stà giocando secondo quello che Mourinho chiede,prova in allenamento e insiste a spiegare ogni giorno ad Appiano.
Pressiamo troppo indietro e non riusciamo ad essere corti come vorremmo e dovremmo,solo contro il Bayern Monaco,nel primo tempo contro la Roma e per un'ora a Torino e in Grecia abbiamo fatto quello che è nelle idee e i risultati credo si siano visti.Invece di pressare alto e correre avanti,come chiede e vuole il tecnico,scappiamo indietro e allunghiamo la squadra in maniera evidente e il risultato è che oltre a spaccarci in due(con difesa e centrocampo a ridosso dell'area e i tre attaccanti oltre il centrocampo a 20 metri),non rispettiamo le posizioni e gli spazi che in allenamento vengono provati e riprovati fino alla noia.Lo Special One ha sempre detto di volere i terzini a modi ali e la linea della difesa oltre la nostra area,il centrocampo a ridosso degli attaccanti e la squadra raccolta in pochi metri,il pressing dovrebbe essere altissimo e le ripartenza letali,solo così il modulo a 3 punte(due delle quali sono spesso dei laterali)può avere un senso ed essere efficace.
Lo specchio di quanto dico è Cambiasso,lui gioca sempre da padreterno e dovunque lo metti riesce ad essere utilissimo e unico,ma tutti stiamo dicendo da tempo che quest'anno gioca troppo arretrato e in questo modo ha perso efficacia in zona gol e si propone al tiro troppo poco,verissimo ma tutto questo non è una volontà dell'allenatore ma bensì il risultato della cattiva applicazzione del pressing e delle posizioni che i giocatori tengono in campo.Esteban deve si giocare davanti alla difesa,ma in uno schema che presuppone la retroguardia altissima e il centrocampo corto e oltre la linea di metà campo,in questo modo El Cuchu giocherebba a protezione della difesa ma molto più vicino alla porta.
Quando la squadra avrà capito e assimilato i giusti meccanismi e i suoi interpreti troveranno la forza e il coraggio di pressare,giocare e schierarsi come fanno in allenamento(le partitelle vengono fermato 100 volte per riposizionare e correggere i movimenti dei centrocampisti e dei difensori),allora il nostro impatto sulla gestione della partita e il pallino del gioco saranno probabilmente nostri,giocheremo meglio e saremo artefici del nostro destino...proprio come vuole Mourinho.
Concludo con l'attacco,tiro le somme e poi non vi rompo più con le mie analisi,a livello offensivo creiamo comunque palle gol e riusciamo molto spesso ad essere pericolosi,la nostra colpa è quella di non saper sfruttare per quanto creiamo.
Paghiamo la scarsa vena,l'appannamento e la stanchezza di Ibrahimovic che stà giocando ogni 3 giorni e che un pò paga la cattiva preparazione estiva dovutan ai soliti problemi al ginocchio,Quaresma sta praticamente rifacendo da capo la preparazione dato che questa estate,durante la lunga trattativa che lo ha portato in nerazzurro,è entrato apertamente in polemica con il club e non si è mai allenato e in questi casi,come mi insegnate,molto spesso per non dire sempre si è brillanti all'inizio e si finisce col pagara dazio dopo alune partite venendo inghiottiti dalla scarsa condizione e dalla pasantezza di una condizione insufficente,portarsi in pari poi è lungo e faticoso e Ricardo lo stà capendo.
Mancini è,come da sempre,molto discontinuo e con lui rischi spesso di giocare in 12 o in 10 e in questo momento poche volte è apparso brillantissimo facendo mancare l'apporto di fantasia e realizzazzione che servirebbero come il pane.Adriano appare in ripresa,non segna ma si impegna,gioca per la squadra e sembre intendersi bene con Zlatan,se si sblocca potrebbe diventare determinante pur rimanendo lontanissimo dall'Imperatore ammirato in passato,anche da esterno riesce a fare i giusti movimenti e ripiega molto per aiutare il centrocampo,cosa che nel recente passato faceva pochissimo.
Capitolo Balotelli,Mario quest'anno sembra meno devastante ma il grande lavoro di raccordo,il sacrificio che gli esterni d'attacco devono svolgere e i moltissimi chilometri macinati ogni partita,inevitabilmente lo condizionano.Mou ci crede e molto,ma l'aria spesso svogliata,la superficialità e la frivolezza che da sempre lo accompagnano stanno avendo il loro peso nelle scelte del tecnico(non casuale il riferimento a Torino-Inter),sà di avere la piena fiducia del tecnico che durante gli allenamenti lo segue passo passo e lo riprende spesso,ma la presenza a gettone lo mette in difficoltà e lo porta a voler strafare,è giovane e imparerà presto e quando i meccanismi saranno ben oliati tornerà ad essere Super-Mario.
Infine Cruz(dato che Crespo e Obinna non dovrebbero giocare selvo epidemie),El Jardinero resta il solito serial killer e dipana spesso matasse molto ingrovigliate,forse non partirà spesso titolare,ma la sua predisposizione unica ad essere sempre determinante a gara in corso e l'entrare subito in partita sono qualità che Josè apprezza e tiene nella giusta considerazione.
I movimenti degli attaccanti sono spesso quelli giusti,i due esterni(soprattutto Quaresma)riescono a giocare larghi e non si fanno attirare dall'idea di accentrarsi,Zlatan svaria sempre ma è una presenza costante in aria di rigore e quando gioca Adriano gli cambi di posizione e di ruolo sembrano a buon punto,manca solo la fortuna e la precisione per gonfiare la rete,in attacco i problemi sono pochi e dovuti solo ed esclusivamente all'impracisione.
Giocare,come fatto in passato,sulle qualità dei singoli lasciando libertà di movimento e d'inventiva agli interpreti di una rosa sontuosa e sfruttare spesso il contropiede per vincere le partite è sicuramente una cosa giusta,ricca di soddifazzioni(sarò sempre grato al Mancio per tutto quello che ha fatto e ci ha dato)ma forse più semplice se si hanno determinati giocatori,cercare di creare dei meccanismi precisi,mettere l'abiltà dei singoli al servizio della squadra e provare(finora senza riuscirci troppo)a fare sempre gioco e possesso palla è sicuramente più difficile e più lungo da mettere in pratica,soprattutto mentalmente,ma sicuramente molto affascinante.
Concludo,per fotuna direte voi,dicendo che potrebbe mancare tanto o poco alla quadratura del cerchio ma il progetto c'è e la volontà di far bene e imporre il proprio gioco anche,bisogna solo avere pazienza e fiducia e magari prima di quanto si possa pensare o credere,parleremo di squadra con personalità di grande efficacia e di un'evidente mano del tecnico,oppure di fallimento totale a livello di gioco e risultati.Aspettare che tutte le componenti delle quali abbiamo parlato si avverino e avere pazienza non ci costa nulla,ma soprattutto non abbiamo alternative,parlare di crisi già da adesso mi sembra quantomeno prematuro.