Lazio - Inter 0-3
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Re: Verso Lazio - Inter
C'era anche Maicon questa mattina all'allenamento diretto da Josè Mourinho ad Appiano. Il brasiliano sembra aver smaltito il problema muscolare che lo aveva tenuto in dubbio domenioca scorsa alla vigilia della sfida contro il Napoli. nel menu della seduta di oggi riscaldamento, velocità, resistenza, temi di gioco offensivo e difensivo anche sotto forma di partitelle a tema. Adriano ha lavorato con i compagni, dopo l'attacco influenzale che lo ha colpito ieri. Con la prima squadra si è allenato Luca Stocchi, portiere (classe 1991) della 'rosa' della Primavera. Erano assenti sia Toldo (insieme al presidente Massimo Moratti e con Nelson Rivas a Bruxelles per la presentazione al Parlamento Europeo del film-documentario sulle attività Inter Campus nel mondo) sia Vid Belec, impegnato con la Primavera (gara di campionato Albinoleffe-Inter) insieme con Francesco Bolzoni e Davide Santon. Doppi allenamenti individuali per Cristian Chivu e Patrick Vieira.
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Re: Verso Lazio - Inter
FInalmente l'Inter lavorauna settimana intera senza stop di coppa o nazionali. Tutto fila liscio e la formazione non dovrebbe cambiare
- Dany87
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Re: Verso Lazio - Inter
Appiano: Chivu torna con il gruppo
APPIANO GENTILE - Infortunatosi in occasione di Reggina-Inter di sabato 1 novembre 2008, Cristian Chivu questa mattina è tornato a lavorare con il gruppo in occasione del terzo allenamento settimanale della squadra in vista di Lazio-Inter, anticipo serale della 15^ giornata della Serie A Tim 2008-2009 in programma, sabato 6 dicembre 2008, allo stadio "Olimpico" in Roma. Chivu, che sta completando il recupero dopo la lesione prossimale del legamento collaterale interno del ginocchio sinistro, ha svolto l'intera seduta con i compagni: riscaldamento, velocità, esercitazioni sul possesso palla, serie di partitine per lo sviluppo dei temi di gioco offensivi e difensivi. Poi, nel pomeriggio, Chivu ha svolto una seduta individuale di terapia, fisioterapia e potenziamento specifico. Doppia seduta individuale per Patrick Vieira: spinning in mattinata, potenziamento in piscina nel pomeriggio. Dopo l'impegno di ieri con la Primavera sono tornati ad allenarsi con la prima squadra Vid Belec, Francesco Bolzoni e Davide Santon. Ancora assenti, invece, Nelson Rivas e Francesco Toldo, rientrati in Italia nel primo pomeriggio dopo aver rappresentato la squadra in occasione della proiezione del film-documentario sulle attività di Inter Campus al Parlamento Europeo di Bruxelles.
APPIANO GENTILE - Infortunatosi in occasione di Reggina-Inter di sabato 1 novembre 2008, Cristian Chivu questa mattina è tornato a lavorare con il gruppo in occasione del terzo allenamento settimanale della squadra in vista di Lazio-Inter, anticipo serale della 15^ giornata della Serie A Tim 2008-2009 in programma, sabato 6 dicembre 2008, allo stadio "Olimpico" in Roma. Chivu, che sta completando il recupero dopo la lesione prossimale del legamento collaterale interno del ginocchio sinistro, ha svolto l'intera seduta con i compagni: riscaldamento, velocità, esercitazioni sul possesso palla, serie di partitine per lo sviluppo dei temi di gioco offensivi e difensivi. Poi, nel pomeriggio, Chivu ha svolto una seduta individuale di terapia, fisioterapia e potenziamento specifico. Doppia seduta individuale per Patrick Vieira: spinning in mattinata, potenziamento in piscina nel pomeriggio. Dopo l'impegno di ieri con la Primavera sono tornati ad allenarsi con la prima squadra Vid Belec, Francesco Bolzoni e Davide Santon. Ancora assenti, invece, Nelson Rivas e Francesco Toldo, rientrati in Italia nel primo pomeriggio dopo aver rappresentato la squadra in occasione della proiezione del film-documentario sulle attività di Inter Campus al Parlamento Europeo di Bruxelles.
- Negrita1970
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Re: Verso Lazio - Inter
LE COSE CHE DOBBIAMO(ALMENO PROVARE)A FARE PER VINCERLA.
Proviamo ad analizzare quali sono le cose e gli aspetti che dovremmo,secondo me,provare a fare e curare per provare a vincere la partita.
La prima,ovviamente,è fermareZarate,la cui progressione iniziale specialmente sul breve ha davvero pochi rivali ed è devastante,e qui ci vorrà un Cordoba attentissimo e reattivo per provare quantomeno ad arginarlo.Quale possa essere il suo ruolo migliore,prima,seconda punta o addirittura esterno da tridente al momento non mi è ancora chiaro,ma la sua tecnica e velocità sono impressioanti e Ivan Ramiro è uno dei pochi che nel confronto uno contro uno non parte battuto in partenza,più lo riuscirà a portare lontano dalla porta meglio è.
Altro problema,o meglio,altra missione è quella di pressare Ledesma.Un pò come a Palermo,bisognerebbe fare quello che si è fatto con Liverani che è stato ridotto all'impotenza da Muntari,il gioco della Lazio passa in gran parte dai piedi di Ledesma e di conseguenza rivedere la stessa disposizione tattica,alternando il ghanese e Stankovic come vertici avanzati di un'eventuale rombo come successo nelle ultime settimane,sarebbe forse una scelta oculata e che forse darebbe i suoi frutti.
Saranno molto importanti,almeno credo,i cambi in corsa anche perchè non credo che Delio Rossi si suiciderà e quindi difficilmente riproporrà il tridente Zarate-Rocchi-Pandev,ripiegando forse sulla soluzione Mauri trequartista già sperimentata con successo nella scorsa stagione,sebbene l'ex udinese non sia in condizioni brillanti.In questo caso la sfida si preannuncia muscolare in mezzo al campo e poter attingere dalla panchina giocatori qualitativamente validi e tecnicamente forti quali Quaresma, Mancini e Jimenez potrebbe essere un'opzione importante,specie se il risultato non si sbloccasse... a meno ovviamente di altre sorprese nelle convocazioni dopo le esclusioni di Adriano e Balotelli.
Passiamo a colui che,in un senso o nell'altro,indirizzerà la partita.Quando ha avuto una settimana intera per allenarsi Ibrahimovic ha sempre provocato disastri agli avversari e continuare sulla strada intrapresa di recente di liberarlo dagli obblighi fisici e tattici da centravanti puro sarebbe importantissimo.Con Cruz nel ruolo di prima punta,lo svedese è libero di spaziare e andare a cercare gli spazi giusti per far male e quasi sempre,presto o tardi nei 90' li trova.
Più Deki di Amantino,nel senso che se fosse per me farei giocare sicuramente Stankovic che,oltre a essere più centrocampista,si sacrifica molto di più e nelle ultime due gare ha dato la giusta quadratura e il giusto equilibrio a tutta la squadra.Nel ruolo attuale deki è diventato imprescindibile ed è molto più in palla di Mancini,soprattutto in una gara dove ci sarà da soffrire.
Infine un'aspetto che non condivido molto,ma che forse vale la pena di prendere in considerazione,Carrizo non sta vivendo un bel periodo e per la stampa e gli addetti ai lavori raramente è stato esente da responsabilità nei gol subiti dalla Lazio,verrebbe da dire....provate spesso le conclusioni, mettete sotto pressione l'argentino, anche con i cross dal fondo,sbaglierà, prima o poi.A quest'ultimo aspetto però non credo molto,considero Carrizo un buon portiere e dubito che vinceremo grazie a lui,sarebbe molto più bello vincere nonostante lui no?
Proviamo ad analizzare quali sono le cose e gli aspetti che dovremmo,secondo me,provare a fare e curare per provare a vincere la partita.
La prima,ovviamente,è fermareZarate,la cui progressione iniziale specialmente sul breve ha davvero pochi rivali ed è devastante,e qui ci vorrà un Cordoba attentissimo e reattivo per provare quantomeno ad arginarlo.Quale possa essere il suo ruolo migliore,prima,seconda punta o addirittura esterno da tridente al momento non mi è ancora chiaro,ma la sua tecnica e velocità sono impressioanti e Ivan Ramiro è uno dei pochi che nel confronto uno contro uno non parte battuto in partenza,più lo riuscirà a portare lontano dalla porta meglio è.
Altro problema,o meglio,altra missione è quella di pressare Ledesma.Un pò come a Palermo,bisognerebbe fare quello che si è fatto con Liverani che è stato ridotto all'impotenza da Muntari,il gioco della Lazio passa in gran parte dai piedi di Ledesma e di conseguenza rivedere la stessa disposizione tattica,alternando il ghanese e Stankovic come vertici avanzati di un'eventuale rombo come successo nelle ultime settimane,sarebbe forse una scelta oculata e che forse darebbe i suoi frutti.
Saranno molto importanti,almeno credo,i cambi in corsa anche perchè non credo che Delio Rossi si suiciderà e quindi difficilmente riproporrà il tridente Zarate-Rocchi-Pandev,ripiegando forse sulla soluzione Mauri trequartista già sperimentata con successo nella scorsa stagione,sebbene l'ex udinese non sia in condizioni brillanti.In questo caso la sfida si preannuncia muscolare in mezzo al campo e poter attingere dalla panchina giocatori qualitativamente validi e tecnicamente forti quali Quaresma, Mancini e Jimenez potrebbe essere un'opzione importante,specie se il risultato non si sbloccasse... a meno ovviamente di altre sorprese nelle convocazioni dopo le esclusioni di Adriano e Balotelli.
Passiamo a colui che,in un senso o nell'altro,indirizzerà la partita.Quando ha avuto una settimana intera per allenarsi Ibrahimovic ha sempre provocato disastri agli avversari e continuare sulla strada intrapresa di recente di liberarlo dagli obblighi fisici e tattici da centravanti puro sarebbe importantissimo.Con Cruz nel ruolo di prima punta,lo svedese è libero di spaziare e andare a cercare gli spazi giusti per far male e quasi sempre,presto o tardi nei 90' li trova.
Più Deki di Amantino,nel senso che se fosse per me farei giocare sicuramente Stankovic che,oltre a essere più centrocampista,si sacrifica molto di più e nelle ultime due gare ha dato la giusta quadratura e il giusto equilibrio a tutta la squadra.Nel ruolo attuale deki è diventato imprescindibile ed è molto più in palla di Mancini,soprattutto in una gara dove ci sarà da soffrire.
Infine un'aspetto che non condivido molto,ma che forse vale la pena di prendere in considerazione,Carrizo non sta vivendo un bel periodo e per la stampa e gli addetti ai lavori raramente è stato esente da responsabilità nei gol subiti dalla Lazio,verrebbe da dire....provate spesso le conclusioni, mettete sotto pressione l'argentino, anche con i cross dal fondo,sbaglierà, prima o poi.A quest'ultimo aspetto però non credo molto,considero Carrizo un buon portiere e dubito che vinceremo grazie a lui,sarebbe molto più bello vincere nonostante lui no?
05-07-2008 Ciao Mamma...." Io lo sò che non sono solo anche quando sono solo,io lo sò che non sono solo "
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Re: Verso Lazio - Inter
Mourinho: Adriano e Balotelli non sono stati convocati è forse perchè non si sono allenati abbastanza bene?
"Mi chiedete sempre dei non convocati, non mi chiedete mai dei convocati. Per me è più facile rispondere su chi è convocato. Alla sua domanda rispondo che Quaresma è convocato perchè si è allenato bene. Adriano non è convocato perchè è stato malato per due giorni ed è arrivato qui mercoledì, ma senza avere la condizione per lavorare bene. Solo ieri ha potuto lavorare in maniera adeguata, non basta per domani, ma penso che sarà pronto per giocare martedì".
Luciano Spalletti ha detto che l'arrivo di José Mourinho nel campionato italiano ha giovato alla categoria degli allenatori. È il complimento più bello che ha ricevuto da quando è nel nostro paese?
"È un bel complimento, ma io preferisco dire che tutti noi allenatori in Italia stiamo lavorando insieme per fare un campionato ancora più bello. Penso che nessuno porta un contributo maggiore o più importante dell'altro. Se lavoriamo con professionalità e non pensando solo alla nostra squadra, ma pensando al nostro campionato, potremo migliorare la situazione. L'anno scorso ho visto praticamente sei o sette mesi di incontri della Serie A e posso dire che quest'anno il campionato è migliore della stagione precedente: ha più qualità, seppur con un gioco sempre attento alla tattica che è nella tradizione. Io sono contento del mio piccolo, molto piccolo, contributo. Se continuamo così andiamo nella giusta direzione. Voglio aggiungere che a me fa piacere lavorare in questo campionato".
Come sta Patrick Vieria, c'è il rischio che torni davvero nel 2009?
"Fra quindici giorni è finito il 2008... C'è un rischio di rivederlo l'anno prossimo. Non c'è possibilità che giochi nè domani, nè martedì. Forse contro il Chievo o a Siena, ma sicuramente domani e per il Werder non sarà disponibile".
Si parla molto del giovane talento argentino Mauro Zarate, ma la Lazio non è solo Zarate.
"No. Hanno un ottimo gioco di squadra e sono molto organizzati. Hanno ottenuto risultati positivi. Saranno molto carichi perchè hanno conquistato una vittoria importante contro il Milan. Un successo che li avvicina alla possibilità di vincere un titolo. Obiettivamente penso che per loro sia difficile vincere il campionato, ma la Coppa Italia è un trofeo che possono vincere e questo è un contributo positivo per la loro mentalità. Il loro allenatore, che non conosco personalmente, ha un carattere forte e riesce a trasmettere ai suoi giocatori la sua grinta e il suo spirito competitivo, questo mi piace. Sarà un'altra gara molto impegnativa per noi. Nel girone d'andata abbiamo avuto partite fuori casa con Roma, Fiorentina, Lazio, Palermo, Milan: un girone d'andata molto difficile a causa di tutte queste trasferte davvero impegnative".
Questo è un periodo particolare perchè si fanno sentire i manager dei giocatori in vista della sessione invernale del calciomercato, Mourinho come li gestisce? Ci si può aspettare qualche novità in casa Inter nel mercato di gennaio?
"Li gestisco con la massima tranquillità. Ho già detto che mi piacerebbe iniziare e finire la stagione con lo stesso gruppo, mi piacerebbe festeggiare insieme quelcosa di importate per noi. Se non ci riusciamo possiamo sempre piangere insieme. Il gruppo è il gruppo, anche se, ripeto per l'ennesima volta, ventinove giocatori sono troppi, ma ormai vorrei comunque finire con gli stessi".
Torniamo all'argomento con il quale abbiamo iniziato. Probabilmente, l'esclusione di Balotelli dalla lista dei convocati dice che il giocatore non si è allenato bene. Si profila per Mario la stessa scelta che ha preso precedentemente per Julio Cruz e Adriano?
"A me fa piacere che giocatori come Crespo e Zanetti possano pensare ed esternare pubblicamente che il talento da solo non basta, ma credo che Zanetti e Crespo siano comunque arrivati ad altissimi livelli. Questo per me è importante. A volte mi sembra che in questo momento ci sia qualcuno che pensa che ci sia qualcosa di personale tra l'allentore e il giocatore. Solitamente i giocatori fanno gruppo e sono un po' più lontani dall'allenatore, ma se penso che il mio capitano o uno come Crespo dicono che questa non è la strada giusta, mi fa piacere. Voglio che Mario arrivi dove può arrivare. A me non basta se lui diventa un giocatore come gli altri, perchè ha tutte le possibilità di diventare un giocatore diverso. Quello che sta succedendo può essere importate per un giocatore di diciotto anni, se lui lo interpreta in modo positivo. Oggi non è stato convocato di nuovo, giocherà in primavera domani, per sentire la differenza tra giocare in serie A e nel campionato Primavera. È importante per lui giocare mantenere la condizione. Ovviamente non precludo alcuna possibilità e con la mia gestione potrebbe giocare già martedì contro il Werder".
"Mi chiedete sempre dei non convocati, non mi chiedete mai dei convocati. Per me è più facile rispondere su chi è convocato. Alla sua domanda rispondo che Quaresma è convocato perchè si è allenato bene. Adriano non è convocato perchè è stato malato per due giorni ed è arrivato qui mercoledì, ma senza avere la condizione per lavorare bene. Solo ieri ha potuto lavorare in maniera adeguata, non basta per domani, ma penso che sarà pronto per giocare martedì".
Luciano Spalletti ha detto che l'arrivo di José Mourinho nel campionato italiano ha giovato alla categoria degli allenatori. È il complimento più bello che ha ricevuto da quando è nel nostro paese?
"È un bel complimento, ma io preferisco dire che tutti noi allenatori in Italia stiamo lavorando insieme per fare un campionato ancora più bello. Penso che nessuno porta un contributo maggiore o più importante dell'altro. Se lavoriamo con professionalità e non pensando solo alla nostra squadra, ma pensando al nostro campionato, potremo migliorare la situazione. L'anno scorso ho visto praticamente sei o sette mesi di incontri della Serie A e posso dire che quest'anno il campionato è migliore della stagione precedente: ha più qualità, seppur con un gioco sempre attento alla tattica che è nella tradizione. Io sono contento del mio piccolo, molto piccolo, contributo. Se continuamo così andiamo nella giusta direzione. Voglio aggiungere che a me fa piacere lavorare in questo campionato".
Come sta Patrick Vieria, c'è il rischio che torni davvero nel 2009?
"Fra quindici giorni è finito il 2008... C'è un rischio di rivederlo l'anno prossimo. Non c'è possibilità che giochi nè domani, nè martedì. Forse contro il Chievo o a Siena, ma sicuramente domani e per il Werder non sarà disponibile".
Si parla molto del giovane talento argentino Mauro Zarate, ma la Lazio non è solo Zarate.
"No. Hanno un ottimo gioco di squadra e sono molto organizzati. Hanno ottenuto risultati positivi. Saranno molto carichi perchè hanno conquistato una vittoria importante contro il Milan. Un successo che li avvicina alla possibilità di vincere un titolo. Obiettivamente penso che per loro sia difficile vincere il campionato, ma la Coppa Italia è un trofeo che possono vincere e questo è un contributo positivo per la loro mentalità. Il loro allenatore, che non conosco personalmente, ha un carattere forte e riesce a trasmettere ai suoi giocatori la sua grinta e il suo spirito competitivo, questo mi piace. Sarà un'altra gara molto impegnativa per noi. Nel girone d'andata abbiamo avuto partite fuori casa con Roma, Fiorentina, Lazio, Palermo, Milan: un girone d'andata molto difficile a causa di tutte queste trasferte davvero impegnative".
Questo è un periodo particolare perchè si fanno sentire i manager dei giocatori in vista della sessione invernale del calciomercato, Mourinho come li gestisce? Ci si può aspettare qualche novità in casa Inter nel mercato di gennaio?
"Li gestisco con la massima tranquillità. Ho già detto che mi piacerebbe iniziare e finire la stagione con lo stesso gruppo, mi piacerebbe festeggiare insieme quelcosa di importate per noi. Se non ci riusciamo possiamo sempre piangere insieme. Il gruppo è il gruppo, anche se, ripeto per l'ennesima volta, ventinove giocatori sono troppi, ma ormai vorrei comunque finire con gli stessi".
Torniamo all'argomento con il quale abbiamo iniziato. Probabilmente, l'esclusione di Balotelli dalla lista dei convocati dice che il giocatore non si è allenato bene. Si profila per Mario la stessa scelta che ha preso precedentemente per Julio Cruz e Adriano?
"A me fa piacere che giocatori come Crespo e Zanetti possano pensare ed esternare pubblicamente che il talento da solo non basta, ma credo che Zanetti e Crespo siano comunque arrivati ad altissimi livelli. Questo per me è importante. A volte mi sembra che in questo momento ci sia qualcuno che pensa che ci sia qualcosa di personale tra l'allentore e il giocatore. Solitamente i giocatori fanno gruppo e sono un po' più lontani dall'allenatore, ma se penso che il mio capitano o uno come Crespo dicono che questa non è la strada giusta, mi fa piacere. Voglio che Mario arrivi dove può arrivare. A me non basta se lui diventa un giocatore come gli altri, perchè ha tutte le possibilità di diventare un giocatore diverso. Quello che sta succedendo può essere importate per un giocatore di diciotto anni, se lui lo interpreta in modo positivo. Oggi non è stato convocato di nuovo, giocherà in primavera domani, per sentire la differenza tra giocare in serie A e nel campionato Primavera. È importante per lui giocare mantenere la condizione. Ovviamente non precludo alcuna possibilità e con la mia gestione potrebbe giocare già martedì contro il Werder".
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Re: Verso Lazio - Inter
C'è un dibattito aperto su chi sia la vera anti-Inter: Mourinho che cosa ne pensa? Quale squadra preferisce come avversario principe, il Milan o la Juventus?
"Io non posso scegliere. Se potessi scegliere la scelta sarebbe ovvia: entrambe a trenta punti di distanza e giocare con loro più avanti possibile nel torneo... Non è possibile perchè non posso scegliere e perchè non è facile per noi vincere tutte le partite. Loro sono forti, hanno ambizione. Nessuno cambia la mia concentrazione e la consapevolezza della difficoltà. Io so che è difficile vincere un campionato anche quando sembra facile, in determinati momenti può diventare difficile. Per esempio col Chelsea avevo dieci punti di vantaggio, abbiamo perso col Fulham e pareggiato con il Birmingham, due partite che sembravano facili da vincere. La pressione arriva all'improvviso e tutto può cambiare. Sono un allenatore giovane, ma con troppa esperienza per dire che il Milan sia fuori solo perché ha perso una gara a Palermo. Per me bisogna arrivare a quello che è matematicamente definitivo, ma fino a quado la matematica non mi darà ragione sarà impossibile cambiare".
Mette sullo stesso piano Juventus e Milan?
"Non lo so... ".
Questa mattina Kakà ha detto che il Milan è differente dall'Inter solo per i sei punti che le separano in classifica, ma da quello che si è visto sul campo l'Inter è una squadra molto più quadrata e meno bella. La stupiscono queste parole?
"No".
Le partite migliori dell'Inter sono state giocate dopo una settimana senza lavoro insieme, per esempio a Roma o contro la Juventus, appena dopo gli impegni dei nazionali. Questa settimana, invece, l'Inter ha lavorato tutta la settimana e la Lazio ha giocato mercoledì arrivando anche ai supplementari. Può essere un vantaggio?
"Non so. Prima di tutto mi sembra che la Lazio di mercoledì aveva solo tre o quattro elementi che giocheranno contro di noi domani: Zarate è entrato nel secondo tempo; Mauri ha giocato pochi minuti; il difensore centrale non ha giocato, ha giocato Rozehnal; Lichtsteiner ha giocato 45 minuti; Brocchi non ha giocato; Rocchi ha giocato 70 minuti. Solo tre giocatori hanno giocato tutta la partita, quindi non hanno motivi per essere stanchi: hanno vinto a San Siro, saranno carichi. No. Non credo che affronteremo una squadra stanca: noi abbiamo fatto una buona settimana di lavoro e mi aspetto che i miei consapevoli della difficoltà e allo stesso tempo abbiano una condizione fisica, mentale e anche tattica giusta, per giocare una partita così".
È vero che il calcio italiano l'ha ammorbidita?
"Si può dire che ora conosco meglio la realtà dove vivo. Una cosa è guardare da lontano, un'altra cosa è vivere qui e capire la mentalità, capire di che cosa ha bisogno la mia squadra per vincere. In questo senso mi sono adattato meglio. Mi ricordo una frase che ho detto quando allenavo il Chelsea, quando mi hanno chiesto chi fosse meglio tra Chelsea e Barcellona perché continuavano ad affrontarsi in Champions. Io ho risposto che per me nessuna delle due formazioni era più forte dell'altra. Il Chelsea non poteva vincere la Liga e il Barcellona non poteva vincere la Premiership. Questo dimostra che una squadra deve sapersi adattare alla propria realtà. Per l'allenatore è lo stesso. Voglio vincere il campionato e non cambio idea quando dico che la migliore squadra vince il campionato, ma non sempre la migliore vince la Champions. L'ho detto sia quando ho vinto sia quando ho perso in Europa. Puoi preparare una squadra per vincere il campionato, ma in Champions ci sono altri aspetti che non puoi controllare. In questo momento mi sono adattato alla realtà italiana e mi piace. L'unica cosa che non mi piace, ma che devo fare, è parlare con la stampa per oltre un'ora dopo la fine della partita. È difficile che mi adatti perchè sono stanco al termine della gara, perchè mi voglio rilassare, perchè voglio andare a mangiare in un ristorante, ma non muoverò delle critiche e mi adatterò alla situazione".
"Io non posso scegliere. Se potessi scegliere la scelta sarebbe ovvia: entrambe a trenta punti di distanza e giocare con loro più avanti possibile nel torneo... Non è possibile perchè non posso scegliere e perchè non è facile per noi vincere tutte le partite. Loro sono forti, hanno ambizione. Nessuno cambia la mia concentrazione e la consapevolezza della difficoltà. Io so che è difficile vincere un campionato anche quando sembra facile, in determinati momenti può diventare difficile. Per esempio col Chelsea avevo dieci punti di vantaggio, abbiamo perso col Fulham e pareggiato con il Birmingham, due partite che sembravano facili da vincere. La pressione arriva all'improvviso e tutto può cambiare. Sono un allenatore giovane, ma con troppa esperienza per dire che il Milan sia fuori solo perché ha perso una gara a Palermo. Per me bisogna arrivare a quello che è matematicamente definitivo, ma fino a quado la matematica non mi darà ragione sarà impossibile cambiare".
Mette sullo stesso piano Juventus e Milan?
"Non lo so... ".
Questa mattina Kakà ha detto che il Milan è differente dall'Inter solo per i sei punti che le separano in classifica, ma da quello che si è visto sul campo l'Inter è una squadra molto più quadrata e meno bella. La stupiscono queste parole?
"No".
Le partite migliori dell'Inter sono state giocate dopo una settimana senza lavoro insieme, per esempio a Roma o contro la Juventus, appena dopo gli impegni dei nazionali. Questa settimana, invece, l'Inter ha lavorato tutta la settimana e la Lazio ha giocato mercoledì arrivando anche ai supplementari. Può essere un vantaggio?
"Non so. Prima di tutto mi sembra che la Lazio di mercoledì aveva solo tre o quattro elementi che giocheranno contro di noi domani: Zarate è entrato nel secondo tempo; Mauri ha giocato pochi minuti; il difensore centrale non ha giocato, ha giocato Rozehnal; Lichtsteiner ha giocato 45 minuti; Brocchi non ha giocato; Rocchi ha giocato 70 minuti. Solo tre giocatori hanno giocato tutta la partita, quindi non hanno motivi per essere stanchi: hanno vinto a San Siro, saranno carichi. No. Non credo che affronteremo una squadra stanca: noi abbiamo fatto una buona settimana di lavoro e mi aspetto che i miei consapevoli della difficoltà e allo stesso tempo abbiano una condizione fisica, mentale e anche tattica giusta, per giocare una partita così".
È vero che il calcio italiano l'ha ammorbidita?
"Si può dire che ora conosco meglio la realtà dove vivo. Una cosa è guardare da lontano, un'altra cosa è vivere qui e capire la mentalità, capire di che cosa ha bisogno la mia squadra per vincere. In questo senso mi sono adattato meglio. Mi ricordo una frase che ho detto quando allenavo il Chelsea, quando mi hanno chiesto chi fosse meglio tra Chelsea e Barcellona perché continuavano ad affrontarsi in Champions. Io ho risposto che per me nessuna delle due formazioni era più forte dell'altra. Il Chelsea non poteva vincere la Liga e il Barcellona non poteva vincere la Premiership. Questo dimostra che una squadra deve sapersi adattare alla propria realtà. Per l'allenatore è lo stesso. Voglio vincere il campionato e non cambio idea quando dico che la migliore squadra vince il campionato, ma non sempre la migliore vince la Champions. L'ho detto sia quando ho vinto sia quando ho perso in Europa. Puoi preparare una squadra per vincere il campionato, ma in Champions ci sono altri aspetti che non puoi controllare. In questo momento mi sono adattato alla realtà italiana e mi piace. L'unica cosa che non mi piace, ma che devo fare, è parlare con la stampa per oltre un'ora dopo la fine della partita. È difficile che mi adatti perchè sono stanco al termine della gara, perchè mi voglio rilassare, perchè voglio andare a mangiare in un ristorante, ma non muoverò delle critiche e mi adatterò alla situazione".
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Re: Verso Lazio - Inter
Ci può anticipare la formazione che schiererà contro la Lazio?
"La formazione no. Non voglio ancora comunicarla. Sapete chi sono i calciatori convocati. Più o meno, si può immaginare che non ho intenzione di cambiare, o comunque se cambierò sarà in maniera poco rilevante, ma la formazione non è ancora pronta e quindi non la posso anticipare. La Lazio ha dei giocatori di grande qualità, l'ho vista giocare col 4-4-2 a rombo, con il 4-3-3 con tre giocatori davanti di grande mobilità. Se Rossi non ha preparato una sorpresa davvero speciale, chessò una difesa a tre o a cinque, mi aspetto di trovare questo tipo di Lazio e questa settimana ci siamo concentrati su questi due aspetti del nostro avversario. Lo stesso può valere per noi, che siamo molto incisivi sia col 4-4-2 che col 4-3-3".
Si ricorda il suo primo anno al Chelsea? Dopo 14 giornate i numeri sono simili: 10 vittore, 1 sconfitta 3 pareggi, 33 punti, più o meno lo stesso numero di allora nei gol fatti e subiti al Chelsea. Il modo di lavorare è lo stesso ed i risultati pure. Ha trovato più analogie o più differenze?
"Io sono arrivato al Chelsea quando era una squadra che non vinceva un campionato da 50 anni e, in 50 anni, aveva vinto solo una coppa nazionale con Vialli. In questi casi bisogna lavorare di più sulla fiducia, sull'autostima e sulla capacità mentale dei giocatori. La realtà dell'Inter è molto differente, questa è una squadra che l'anno scorso ha vinto il campionato ed è arrivata in finale di Coppa Italia, due anni fa ha vinto il campionato e anche la Supercoppa. È quindi un gruppo di giocatori che ha già vinto in passato ed il mio lavoro è molto diverso. Lavoro per costruire una squadra che abbia intelligenza tattica e forza mentale per resistere alla pressione di essere la squadra da battere. Quindi ho un modo diverso di pensare al gioco e all'organizzazione di gioco. Lavoro per avere la leadership e quindi mi piacciono entrambe le situazioni".
Ha la sensazione che le partite da qui sino alla fine del girone di andata possano essere decisive ai fini della corsa scudetto? E poi, per quanto riguarda il mercato, si dice che l'anno prossimo l'Inter possa acquistare Drogba, Cristiano Ronaldo, Thiago Silva...
"La storia di Cristiano Ronaldo non ha niente di vero, anche se può aiutare a vendere i giornali. Per Drogba dicono che non si trova bene al Chelsea, ma è un giocatore del Chelsea. Ribadisco che non voglio nuovi giocatori e mi piacerebbe concludere questo campionato con questa rosa. Questo discorso vale a priori per il mercato di gennaio. Non importa se le nostre avversarie dirette faranno grandi investimenti e acquisteranno qualcuno di tanto importante da fare cambiare la loro strategia di gioco. Noi all'Inter stiamo bene così. Per quanto concerne il campionato aspettiamo la fine dell'andata. Solo a quel tempo valuteremo la situazione. Sappiamo che settimana prossima Juventus e Milan si affrontano e non potranno entrambe prendere 3 punti. Questo è matematico. Se noi vinciamo domani e domenica in casa col Chievo possiamo aumentare il nostro vantaggio o sulla Juve, sul Milan o su entrambe. Affinché questo avvenga dobbiamo battere Lazio e Chievo ed è questo il problema. La mia esperienza mi suggerisce che è sempre meglio stare davanti, poichè chi si deve preoccupare è chi insegue. Domani, sia per il Milan che per la Juve, il nostro sarà un risultato importante, mentre, vincendo, per noi, il loro risultato non sarà tanto fondamentale. L'anno che sono arrivato secondo in Premiership, noi continuavamo a vincere ma dovevamo sempre stare a guardare il risultato del Manchester United che ci stava davanti. Quando vedi che quello davanti a te continua macinare punti su punti, questo crea una forma di dipendenza, ed appunto questo il vantaggio di stare davanti".
Vedremo la vera Inter di Mourinho solo a febbraio?
"Perché?"
Febbraio è sempre stato un momento difficile per l'Inter, mentre come diceva ieri Esteban Cambiasso che quest'anno l'Inter sarà di altissimo livello.
"(ndr.: sorride)... febbraio 2010... ".
Parlava dei prossimi impegni contro Lazio e Chievo, se domani l'Inter dovesse battere la Lazio andrebbe temporaneamente a più nove. Quanta pressione pensa possano avere le inseguitrici vedendo questo ritardo?
"Mi preparo per domani pensando che Juve e Milan domenica vinceranno. È come mi preparo io ed è come preparo i ragazzi. È la cosa migliore per mantenere alta la pressione e la concentrazione".
Ha rischiato più Mourinho quando disse, prima della partita con il Palermo, che il dopo la gara sareste stati davanti alla Juventus in classifica o Carlo Ancelotti quando ha detto che il Milan avrebbe recuperato l'Inter prima di Natale?
"Io rispondo alla stessa maniera di quando il presidente della Juventus disse che aveva sognato di battere l'Inter 2-1. Al termine della gara i giornalisti hanno cercato di farmi polemizzare con lui, ma non ci sono riusciti. Perché, per me, questo è il calcio: si vince, si perde, si gioca con le parole, si usa anche la stampa per trasmettere messaggi emozionali, sportivamente parlando si fa di tutto per mettere in difficoltà l'avversario e per non subire gli attacchi, in campo e fuori, dell'avversario. Questo è il calcio, soprattutto questo è il mio calcio".
"La formazione no. Non voglio ancora comunicarla. Sapete chi sono i calciatori convocati. Più o meno, si può immaginare che non ho intenzione di cambiare, o comunque se cambierò sarà in maniera poco rilevante, ma la formazione non è ancora pronta e quindi non la posso anticipare. La Lazio ha dei giocatori di grande qualità, l'ho vista giocare col 4-4-2 a rombo, con il 4-3-3 con tre giocatori davanti di grande mobilità. Se Rossi non ha preparato una sorpresa davvero speciale, chessò una difesa a tre o a cinque, mi aspetto di trovare questo tipo di Lazio e questa settimana ci siamo concentrati su questi due aspetti del nostro avversario. Lo stesso può valere per noi, che siamo molto incisivi sia col 4-4-2 che col 4-3-3".
Si ricorda il suo primo anno al Chelsea? Dopo 14 giornate i numeri sono simili: 10 vittore, 1 sconfitta 3 pareggi, 33 punti, più o meno lo stesso numero di allora nei gol fatti e subiti al Chelsea. Il modo di lavorare è lo stesso ed i risultati pure. Ha trovato più analogie o più differenze?
"Io sono arrivato al Chelsea quando era una squadra che non vinceva un campionato da 50 anni e, in 50 anni, aveva vinto solo una coppa nazionale con Vialli. In questi casi bisogna lavorare di più sulla fiducia, sull'autostima e sulla capacità mentale dei giocatori. La realtà dell'Inter è molto differente, questa è una squadra che l'anno scorso ha vinto il campionato ed è arrivata in finale di Coppa Italia, due anni fa ha vinto il campionato e anche la Supercoppa. È quindi un gruppo di giocatori che ha già vinto in passato ed il mio lavoro è molto diverso. Lavoro per costruire una squadra che abbia intelligenza tattica e forza mentale per resistere alla pressione di essere la squadra da battere. Quindi ho un modo diverso di pensare al gioco e all'organizzazione di gioco. Lavoro per avere la leadership e quindi mi piacciono entrambe le situazioni".
Ha la sensazione che le partite da qui sino alla fine del girone di andata possano essere decisive ai fini della corsa scudetto? E poi, per quanto riguarda il mercato, si dice che l'anno prossimo l'Inter possa acquistare Drogba, Cristiano Ronaldo, Thiago Silva...
"La storia di Cristiano Ronaldo non ha niente di vero, anche se può aiutare a vendere i giornali. Per Drogba dicono che non si trova bene al Chelsea, ma è un giocatore del Chelsea. Ribadisco che non voglio nuovi giocatori e mi piacerebbe concludere questo campionato con questa rosa. Questo discorso vale a priori per il mercato di gennaio. Non importa se le nostre avversarie dirette faranno grandi investimenti e acquisteranno qualcuno di tanto importante da fare cambiare la loro strategia di gioco. Noi all'Inter stiamo bene così. Per quanto concerne il campionato aspettiamo la fine dell'andata. Solo a quel tempo valuteremo la situazione. Sappiamo che settimana prossima Juventus e Milan si affrontano e non potranno entrambe prendere 3 punti. Questo è matematico. Se noi vinciamo domani e domenica in casa col Chievo possiamo aumentare il nostro vantaggio o sulla Juve, sul Milan o su entrambe. Affinché questo avvenga dobbiamo battere Lazio e Chievo ed è questo il problema. La mia esperienza mi suggerisce che è sempre meglio stare davanti, poichè chi si deve preoccupare è chi insegue. Domani, sia per il Milan che per la Juve, il nostro sarà un risultato importante, mentre, vincendo, per noi, il loro risultato non sarà tanto fondamentale. L'anno che sono arrivato secondo in Premiership, noi continuavamo a vincere ma dovevamo sempre stare a guardare il risultato del Manchester United che ci stava davanti. Quando vedi che quello davanti a te continua macinare punti su punti, questo crea una forma di dipendenza, ed appunto questo il vantaggio di stare davanti".
Vedremo la vera Inter di Mourinho solo a febbraio?
"Perché?"
Febbraio è sempre stato un momento difficile per l'Inter, mentre come diceva ieri Esteban Cambiasso che quest'anno l'Inter sarà di altissimo livello.
"(ndr.: sorride)... febbraio 2010... ".
Parlava dei prossimi impegni contro Lazio e Chievo, se domani l'Inter dovesse battere la Lazio andrebbe temporaneamente a più nove. Quanta pressione pensa possano avere le inseguitrici vedendo questo ritardo?
"Mi preparo per domani pensando che Juve e Milan domenica vinceranno. È come mi preparo io ed è come preparo i ragazzi. È la cosa migliore per mantenere alta la pressione e la concentrazione".
Ha rischiato più Mourinho quando disse, prima della partita con il Palermo, che il dopo la gara sareste stati davanti alla Juventus in classifica o Carlo Ancelotti quando ha detto che il Milan avrebbe recuperato l'Inter prima di Natale?
"Io rispondo alla stessa maniera di quando il presidente della Juventus disse che aveva sognato di battere l'Inter 2-1. Al termine della gara i giornalisti hanno cercato di farmi polemizzare con lui, ma non ci sono riusciti. Perché, per me, questo è il calcio: si vince, si perde, si gioca con le parole, si usa anche la stampa per trasmettere messaggi emozionali, sportivamente parlando si fa di tutto per mettere in difficoltà l'avversario e per non subire gli attacchi, in campo e fuori, dell'avversario. Questo è il calcio, soprattutto questo è il mio calcio".
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Re: Verso Lazio - Inter
Julio Cesar
Maicon Cordoba Samuel Maxwell
Zanetti Cambiasso Muntari
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Ibrahimovic Cruz
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05-07-2008 Ciao Mamma...." Io lo sò che non sono solo anche quando sono solo,io lo sò che non sono solo "
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Re: Verso Lazio - Inter
Lazio Inter 0 a 3...sim tropp fort è inutile...
La vita è un biscotto ma se piove si scioglie:-)
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Re: Lazio - Inter 0-3
Lazio-Inter 0-3: Samuel apre, Ibra chiude
ROMA - Neanche due minuti e segna Walter Samuel. Neanche il tempo di pensare che il primo tempo possa finire 0-1, è al terzo minuto di recupero c'è il raddoppio perché un cross di Maicon e la pressione di Hernan Crespo costringono all'autogol Diakite. Neanche il tempo di pensare che la Lazio ci proverà comunque e arriva il terzo gol, firmato Zlatan Ibrahimovic. Così nasce la vittoria numero 11, frutto di 25 gol fatti e 8 subiti: i punti in classifica fanno 36. Buona domenica a tutto il campionato dei gufi dall'Inter che, allo stadio "Olimpico" di Roma, stende (0-3) la Lazio. Strapotere nerazzurro in una partita presa, fatta, portata a casa. Da regalare alla storia dello spettacolo un tacco acrobatico di MagoZlatan (28' pt): arti marziali e danza classica maschile applicata al calcio, applaudono tutti, anche i tifosi biancocelesti.
PRIMO TEMPO. Mourinho, per la prima volta, conferma la formazione: partono gli stessi undici che, domenica scorsa, hanno iniziato (e vinto) la gara interna col Napoli. Modifiche, rispetto alla previsioni, per i biancocelesti di Delio Rossi: entrano De Silvetri, Diakite, Kolarov e Foggia. Nerazzurri subito 'alti' e ben posizionati. Bastano il primo calcio d'angolo, il primo cross sulla seconda palla e 1 minuto e 38 secondi per passare in vantaggio: traversone veloce e teso di Muntari dalla sinistra, Walter Samuel anticipa tutti i torna al gol, con uno splendido colpo di testa: 0-1. Il difensore argentito aveva firmato la sua ultima rete il 23 ottobre 2007 in Champions League, a Mosca contro il Cska, sempre di testa.
La Lazio, sorpresa, replica con due calci d'angolo veloci. Sul primo, Diakite non arriva; sul secondo, invece, va al tiro Kolarov, ma è largo. Foggia, svariando su tutto il fronte d'attacco, trasforma il 4-4-2 della Lazio in 4-2-3-1: l'Inter è ben messa in campo, controlla, fa venire i brividi a Carrizzo che respinge in uscita affannosa su Cruz (15' pt). I biancocelesti accettano il confronto viso a viso, ma tirano soprattutto da lontano, mentre per i nerazzurri invece una palla gol limpida con un'azione 'alla mano': Samuel per Cruz che libera Ibrahimovic sul centro destra dell'area di rigore, bravo lo svedese nel gioco senza palla, conclusione potente dopo uno strano rimbalzo, vola alta (19' pt). Sotto la poggia, gara veloce, gli attaccanti si appoggiano molto sugli esterni che arrivano da dietro. Ancora una palla inattiva ben calciata dall'Inter, sul terzo corner ancora Samuel di testa: fuori (24' pt). Poi, purtroppo, Mourinho è costretto alla prima sostituzione: esce Cruz (ipotesi di risentimento muscolare alla coscia destra), entra Hernan Crespo. Poco dopo, al capolinea di una volata solitaria arginata da Cambiasso su Zarate, nella Lazio esce Pandev (per noie muscolari) ed entra Rocchi.
L'Inter pressa alta e compatta. Quando riparte, fa male. Stangata di Stankovic che non si limita a correre, Carrizo replica a fatica, Crespo prende la respinta e alza sopra la traversa, ma per l'arbitro era in fuorigioco (36' pt): per la seconda volta il raddoppio è sfiorato. Poi ancora Ibrahimovic (38' pt), solo la mira è sbagliata. Il primo tempo si conclude con Cambiasso che soffre per un pestone al perone, con un tiro di Foggia (45') a lato e con il raddoppio che arriva al minuto 48: 'Ibra' batte veloce una punizione a centrocampo, Maicon vola sulla fascia destra, il suo cross sul primo palo è potente, Crespo è bravissimo nel pressare i difensori biacolecesti, si aggira come un cobra, il giovane (e bravo) Diakite è spaventatissimo, prova l'anticipo, invece mette la palla all'incrocio dei pali. Capita: 0-2.
SECONDO TEMPO. Nella Lazio entra Brocchi al posto di Dabo. Nell'Inter, prime nuove magìe di Zlatan e centrocampo che impressiona: Cambiasso e Stankovic sul ring verticale-centrale, Zanetti interno destro, Muntari che difende e attacca con qualità sul centro sinistra. Con due passaggi si ribalta l'azione grazie agli inserimenti senza palla di Maicon, terzino e ala destra. È vera Inter, insomma, infatti arriva il terzo gol: punizione-cross di Cambiasso dalla fascia destra, è una palla bellissima, molto ben calciata, tagliata e veloce, nella mischia dantesca davanti a Carrizo la toccano in tre, ovvero Samuel, Kolarov e infine, con la nuca, Ibrahimovic torna al gol: la palla, come si diceva una volta, gonfia la rete, è 0-3. Chiaramente.
Bisogna dar merito alla Lazio di non arrendersi, ma sono veramente inutili le proteste per il gol (12' st) annullato a Kolarov: l'arbitro, prima che il serbo calci la punizione diretta verso la porta, ha già fischiato, per allontanare la barriera nerazzurra come richiesto dagli stessi calciatori di Delio Rossi. Ci sono anche applausi per Julio Cesar che intercetta (27' st) un bel tentativo dal limite di Zarate: paratona in una fase nella quale, onestamente, non c'è partita. Ci sarebbe anche il tempo per domandarsi perché tale Brocchi se la prenda con Ibrahimovic, che fa solo il suo gioco, ma Tale non merita troppa attenzione. Meglio, molto meglio, applaudire Muntari: entra Luis Figo. Finale accademico. Applausi anche per Stankovic che lascia minuti ad Amantino Mancini. L'Inter chiude come aveva iniziato: con personalità, autorità, voglia, velocità e qualità.
Buona domenica al campionato dai nerazzurri in vetta a quota 36 punti.
LAZIO (4-4-2): 1 Carrizo; 29 De Silvetri, 87 Diakite, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 17 Foggia (32' st 23 Meghni), 6 Dabo (1' st 5 Brocchi), 24 Ledesma, 11 Mauri; 19 Pandev (30' pt 18 Rocchi), 10 Zarate. nchina:
In panchina: 86 Muslera, 32 Radu, 5 Brocchi, 68 Manfredini.
Allenatore: Delio Rossi.
INTER (4-3-1-2): 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 2 Cordoba, 25 Samuel, 6 Maxwell; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 20 Muntari (33' st 7 Figo); 5 Stankovic (41' st 33 Mancini); 8 Ibrahimovic, 9 Cruz (27' pt 18 Crespo).
In panchina: 22 Orlandoni, 16 Burdisso, 23 Materazzi, 77 Quaresma.
Allenatore: Mourinho.
ARBITRO: Orsato di Schio.
MARCATORI: 2' pt Samuel; 48' pt aut. Diakite; 10' st Ibrahimovic.
NOTE - Serata di pioggia, terreno veloce; spettatori: 50mila circa. Ammoniti: Stankovic (26' pt), Diakite (41' pt), Zarate (47' pt), Julio Cesar (11'st), Brocchi (40' st), Maxwell (48'st). Calci d'angolo: 7-6 per la Lazio. Recuperi: 3' pt.; 3' st.
ROMA - Neanche due minuti e segna Walter Samuel. Neanche il tempo di pensare che il primo tempo possa finire 0-1, è al terzo minuto di recupero c'è il raddoppio perché un cross di Maicon e la pressione di Hernan Crespo costringono all'autogol Diakite. Neanche il tempo di pensare che la Lazio ci proverà comunque e arriva il terzo gol, firmato Zlatan Ibrahimovic. Così nasce la vittoria numero 11, frutto di 25 gol fatti e 8 subiti: i punti in classifica fanno 36. Buona domenica a tutto il campionato dei gufi dall'Inter che, allo stadio "Olimpico" di Roma, stende (0-3) la Lazio. Strapotere nerazzurro in una partita presa, fatta, portata a casa. Da regalare alla storia dello spettacolo un tacco acrobatico di MagoZlatan (28' pt): arti marziali e danza classica maschile applicata al calcio, applaudono tutti, anche i tifosi biancocelesti.
PRIMO TEMPO. Mourinho, per la prima volta, conferma la formazione: partono gli stessi undici che, domenica scorsa, hanno iniziato (e vinto) la gara interna col Napoli. Modifiche, rispetto alla previsioni, per i biancocelesti di Delio Rossi: entrano De Silvetri, Diakite, Kolarov e Foggia. Nerazzurri subito 'alti' e ben posizionati. Bastano il primo calcio d'angolo, il primo cross sulla seconda palla e 1 minuto e 38 secondi per passare in vantaggio: traversone veloce e teso di Muntari dalla sinistra, Walter Samuel anticipa tutti i torna al gol, con uno splendido colpo di testa: 0-1. Il difensore argentito aveva firmato la sua ultima rete il 23 ottobre 2007 in Champions League, a Mosca contro il Cska, sempre di testa.
La Lazio, sorpresa, replica con due calci d'angolo veloci. Sul primo, Diakite non arriva; sul secondo, invece, va al tiro Kolarov, ma è largo. Foggia, svariando su tutto il fronte d'attacco, trasforma il 4-4-2 della Lazio in 4-2-3-1: l'Inter è ben messa in campo, controlla, fa venire i brividi a Carrizzo che respinge in uscita affannosa su Cruz (15' pt). I biancocelesti accettano il confronto viso a viso, ma tirano soprattutto da lontano, mentre per i nerazzurri invece una palla gol limpida con un'azione 'alla mano': Samuel per Cruz che libera Ibrahimovic sul centro destra dell'area di rigore, bravo lo svedese nel gioco senza palla, conclusione potente dopo uno strano rimbalzo, vola alta (19' pt). Sotto la poggia, gara veloce, gli attaccanti si appoggiano molto sugli esterni che arrivano da dietro. Ancora una palla inattiva ben calciata dall'Inter, sul terzo corner ancora Samuel di testa: fuori (24' pt). Poi, purtroppo, Mourinho è costretto alla prima sostituzione: esce Cruz (ipotesi di risentimento muscolare alla coscia destra), entra Hernan Crespo. Poco dopo, al capolinea di una volata solitaria arginata da Cambiasso su Zarate, nella Lazio esce Pandev (per noie muscolari) ed entra Rocchi.
L'Inter pressa alta e compatta. Quando riparte, fa male. Stangata di Stankovic che non si limita a correre, Carrizo replica a fatica, Crespo prende la respinta e alza sopra la traversa, ma per l'arbitro era in fuorigioco (36' pt): per la seconda volta il raddoppio è sfiorato. Poi ancora Ibrahimovic (38' pt), solo la mira è sbagliata. Il primo tempo si conclude con Cambiasso che soffre per un pestone al perone, con un tiro di Foggia (45') a lato e con il raddoppio che arriva al minuto 48: 'Ibra' batte veloce una punizione a centrocampo, Maicon vola sulla fascia destra, il suo cross sul primo palo è potente, Crespo è bravissimo nel pressare i difensori biacolecesti, si aggira come un cobra, il giovane (e bravo) Diakite è spaventatissimo, prova l'anticipo, invece mette la palla all'incrocio dei pali. Capita: 0-2.
SECONDO TEMPO. Nella Lazio entra Brocchi al posto di Dabo. Nell'Inter, prime nuove magìe di Zlatan e centrocampo che impressiona: Cambiasso e Stankovic sul ring verticale-centrale, Zanetti interno destro, Muntari che difende e attacca con qualità sul centro sinistra. Con due passaggi si ribalta l'azione grazie agli inserimenti senza palla di Maicon, terzino e ala destra. È vera Inter, insomma, infatti arriva il terzo gol: punizione-cross di Cambiasso dalla fascia destra, è una palla bellissima, molto ben calciata, tagliata e veloce, nella mischia dantesca davanti a Carrizo la toccano in tre, ovvero Samuel, Kolarov e infine, con la nuca, Ibrahimovic torna al gol: la palla, come si diceva una volta, gonfia la rete, è 0-3. Chiaramente.
Bisogna dar merito alla Lazio di non arrendersi, ma sono veramente inutili le proteste per il gol (12' st) annullato a Kolarov: l'arbitro, prima che il serbo calci la punizione diretta verso la porta, ha già fischiato, per allontanare la barriera nerazzurra come richiesto dagli stessi calciatori di Delio Rossi. Ci sono anche applausi per Julio Cesar che intercetta (27' st) un bel tentativo dal limite di Zarate: paratona in una fase nella quale, onestamente, non c'è partita. Ci sarebbe anche il tempo per domandarsi perché tale Brocchi se la prenda con Ibrahimovic, che fa solo il suo gioco, ma Tale non merita troppa attenzione. Meglio, molto meglio, applaudire Muntari: entra Luis Figo. Finale accademico. Applausi anche per Stankovic che lascia minuti ad Amantino Mancini. L'Inter chiude come aveva iniziato: con personalità, autorità, voglia, velocità e qualità.
Buona domenica al campionato dai nerazzurri in vetta a quota 36 punti.
LAZIO (4-4-2): 1 Carrizo; 29 De Silvetri, 87 Diakite, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 17 Foggia (32' st 23 Meghni), 6 Dabo (1' st 5 Brocchi), 24 Ledesma, 11 Mauri; 19 Pandev (30' pt 18 Rocchi), 10 Zarate. nchina:
In panchina: 86 Muslera, 32 Radu, 5 Brocchi, 68 Manfredini.
Allenatore: Delio Rossi.
INTER (4-3-1-2): 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 2 Cordoba, 25 Samuel, 6 Maxwell; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 20 Muntari (33' st 7 Figo); 5 Stankovic (41' st 33 Mancini); 8 Ibrahimovic, 9 Cruz (27' pt 18 Crespo).
In panchina: 22 Orlandoni, 16 Burdisso, 23 Materazzi, 77 Quaresma.
Allenatore: Mourinho.
ARBITRO: Orsato di Schio.
MARCATORI: 2' pt Samuel; 48' pt aut. Diakite; 10' st Ibrahimovic.
NOTE - Serata di pioggia, terreno veloce; spettatori: 50mila circa. Ammoniti: Stankovic (26' pt), Diakite (41' pt), Zarate (47' pt), Julio Cesar (11'st), Brocchi (40' st), Maxwell (48'st). Calci d'angolo: 7-6 per la Lazio. Recuperi: 3' pt.; 3' st.
Ultima modifica di Dany87 il 08.12.08 - 10:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Lazio - Inter 0-3
Samuel: "Mi piace aiutare la squadra"
ROMA - Ha segnato il primo dei tre gol nerazzurri contro la Lazio, ma per Walter Samuel la squadra viene prima della gloria personale. "L'importante è aiutare la squadra, soprattutto in questo periodo difficile con tante partite insidiose, ma la cosa fondamentale è vincere, e questo va oltre l'aspetto personale - ha detto il difensore argentino a Sky Sport al terme della partita -. I gol questa sera sono arrivati presto e questo ha aiutato molto a indirizzare la partita. Inoltre, l'Inter ha mostrato tantissima qualità, ma noi dobbiamo giocare partita per partita perchè tutte le nostre avversarie sono ben organizzate e tutte da temere".
ROMA - Ha segnato il primo dei tre gol nerazzurri contro la Lazio, ma per Walter Samuel la squadra viene prima della gloria personale. "L'importante è aiutare la squadra, soprattutto in questo periodo difficile con tante partite insidiose, ma la cosa fondamentale è vincere, e questo va oltre l'aspetto personale - ha detto il difensore argentino a Sky Sport al terme della partita -. I gol questa sera sono arrivati presto e questo ha aiutato molto a indirizzare la partita. Inoltre, l'Inter ha mostrato tantissima qualità, ma noi dobbiamo giocare partita per partita perchè tutte le nostre avversarie sono ben organizzate e tutte da temere".
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Re: Lazio - Inter 0-3
Mourinho: "Che gruppo, un piacere allenarlo"
ROMA - "Non è vero che l'Inter è imbattibile. Non è mai facile vincere anche se la squadra è forte, come è forte la nostra squadra. Voglio fare i complimenti a tutti i giocatori, a tutto il gruppo, anche a quelli che non giocano: è fantastico per me lavorare con loro, hanno un grande spirito. Fra l'emozione e l'organizzazione si può trovare una vera squadra. Siamo ancora molto lontani dalla fine del campionato, però con la mia esperienza posso dire che l'Inter è una squadra vera e può vincere anche in questa stagione. Il calcio è tattico, ma è anche umano, mentale, emozionale: in tal senso, quest'Inter è una squadra vera. Segnare al primo minuto? È solo la conseguenza di una squadra che arriva sul campo senza paura e questo è molto importante". Queste le prime parole di José Mourinho, molto soddisfatto, al termine della gara, bella e vincente, con la Lazio allo stadio "Olimpico".
"Stiamo lavorando verso tante direzione - prosegue il tecnico portoghese nell'analisi della gara -. Ora facciamo pressing come piace a me, ma questo è merito di una difesa medio-ala, mai bassa comunque. Il centrocampo lavora molto, sia a livello posizionale sia per quanto riguarda la pressione sui creatori di gioco avversari, come Ledesma questa sera. La Champions? Aspetto un avversario forte negli ottavi, aspetto che arrivi la vera pressione di giocare contro un avversario forte. Nel gruppo, non abbiamo avuto troppa pressione, sembrava tutto facile dopo la vittoria di Atene e anch'io sono responsabile del fatto che la squadra non ha ancora dato il meglio in Champions".
Si parla anche di singoli. Ecco una carrellata. Spiega sempre, e bene, Mourinho: "Cambiasso? Mi ricorda molto Fernando Redondo, ovvero un giocatore che pensa veloce, è un tattico, sa tutto del calcio, spinge i compagni verso il pressing, sa aiutare in difesa nella zona centrale quando c'è qualche movimento della linea. Cambiasso è un calciatore molto intelligente. Poi ci sono Muntari e Zanetti, che hanno testa, gambe e qualità: sono molto bravi a uscire anche sul terzino avversario, Zanetti per esempio è stato bravo su Kolarov. Insomma, la squadra è equilibrata ma... lasciatemi andare a casa, voglio essere equilibrato, conosco il calcio, conosco i campionati; non voglio essere campione d'inverno, voglio essere campione alla fine. Balotelli? Sono molto contento della risposta che ha dato oggi giocando con la Primavera: non erano importanti i gol, ma l'atteggiamento, lui ha fatto bene e martedì sarà con noi in Champions. Cruz, purtroppo, ha avuto un problema muscolare, quindi Mario avrà tempo di stare con noi, su questa strada, e noi lo aspettiamo".
Ancora il tecnico portoghese: "È chiaro che, dopo il primo vontaggio, la Lazio ha cercato la rimonta, noi abbiamo perso qualche palla di troppo, non abbiamo controllato sempre bene, però dopo è arrivato il secondo gol e lo spettacolo è anche saper gestire la partita come l'abbiamo, in generale, gestita noi. Abbiamo preparato, come sempre bene, la partita, rispettando l'avversario, studiandolo attentamente. Ma l'importante, adesso, è solo vincere domenica prossima contro il Chievo".
ROMA - "Non è vero che l'Inter è imbattibile. Non è mai facile vincere anche se la squadra è forte, come è forte la nostra squadra. Voglio fare i complimenti a tutti i giocatori, a tutto il gruppo, anche a quelli che non giocano: è fantastico per me lavorare con loro, hanno un grande spirito. Fra l'emozione e l'organizzazione si può trovare una vera squadra. Siamo ancora molto lontani dalla fine del campionato, però con la mia esperienza posso dire che l'Inter è una squadra vera e può vincere anche in questa stagione. Il calcio è tattico, ma è anche umano, mentale, emozionale: in tal senso, quest'Inter è una squadra vera. Segnare al primo minuto? È solo la conseguenza di una squadra che arriva sul campo senza paura e questo è molto importante". Queste le prime parole di José Mourinho, molto soddisfatto, al termine della gara, bella e vincente, con la Lazio allo stadio "Olimpico".
"Stiamo lavorando verso tante direzione - prosegue il tecnico portoghese nell'analisi della gara -. Ora facciamo pressing come piace a me, ma questo è merito di una difesa medio-ala, mai bassa comunque. Il centrocampo lavora molto, sia a livello posizionale sia per quanto riguarda la pressione sui creatori di gioco avversari, come Ledesma questa sera. La Champions? Aspetto un avversario forte negli ottavi, aspetto che arrivi la vera pressione di giocare contro un avversario forte. Nel gruppo, non abbiamo avuto troppa pressione, sembrava tutto facile dopo la vittoria di Atene e anch'io sono responsabile del fatto che la squadra non ha ancora dato il meglio in Champions".
Si parla anche di singoli. Ecco una carrellata. Spiega sempre, e bene, Mourinho: "Cambiasso? Mi ricorda molto Fernando Redondo, ovvero un giocatore che pensa veloce, è un tattico, sa tutto del calcio, spinge i compagni verso il pressing, sa aiutare in difesa nella zona centrale quando c'è qualche movimento della linea. Cambiasso è un calciatore molto intelligente. Poi ci sono Muntari e Zanetti, che hanno testa, gambe e qualità: sono molto bravi a uscire anche sul terzino avversario, Zanetti per esempio è stato bravo su Kolarov. Insomma, la squadra è equilibrata ma... lasciatemi andare a casa, voglio essere equilibrato, conosco il calcio, conosco i campionati; non voglio essere campione d'inverno, voglio essere campione alla fine. Balotelli? Sono molto contento della risposta che ha dato oggi giocando con la Primavera: non erano importanti i gol, ma l'atteggiamento, lui ha fatto bene e martedì sarà con noi in Champions. Cruz, purtroppo, ha avuto un problema muscolare, quindi Mario avrà tempo di stare con noi, su questa strada, e noi lo aspettiamo".
Ancora il tecnico portoghese: "È chiaro che, dopo il primo vontaggio, la Lazio ha cercato la rimonta, noi abbiamo perso qualche palla di troppo, non abbiamo controllato sempre bene, però dopo è arrivato il secondo gol e lo spettacolo è anche saper gestire la partita come l'abbiamo, in generale, gestita noi. Abbiamo preparato, come sempre bene, la partita, rispettando l'avversario, studiandolo attentamente. Ma l'importante, adesso, è solo vincere domenica prossima contro il Chievo".
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Re: Lazio - Inter 0-3
Zanetti: "Con carattere e con freddezza"
ROMA - "Grande Inter, grande partita". Javier Zanetti si presenta sorridente ai microfoni di Inter Channel: "Siamo stati bravissimi - dice il capitano - perché non è mai facile vincere in casa della Lazio. Il gol veloce di Samuel ci ha indubbiamente aiutato, ma ancora una volta abbiamo giocato con grande carattere e grande freddezza".
Il capitano nerazzurro sa che la corsa non è ancora arrivata a metà del percorso, quindi preferisce analizzare la partita piuttosto che svolazzare con i sogni: "La Lazio - dice Zanetti - è una squadra molto pericolosa quando gioca in contropiede, quindi dovevamo essere bravi a gestire la partita e, infatti, siamo stati bravi. Sempre corti e stretti, sempre concentrati, bravi a non lasciare spazio ai loro attaccanti, alle loro ripartenze".
ROMA - "Grande Inter, grande partita". Javier Zanetti si presenta sorridente ai microfoni di Inter Channel: "Siamo stati bravissimi - dice il capitano - perché non è mai facile vincere in casa della Lazio. Il gol veloce di Samuel ci ha indubbiamente aiutato, ma ancora una volta abbiamo giocato con grande carattere e grande freddezza".
Il capitano nerazzurro sa che la corsa non è ancora arrivata a metà del percorso, quindi preferisce analizzare la partita piuttosto che svolazzare con i sogni: "La Lazio - dice Zanetti - è una squadra molto pericolosa quando gioca in contropiede, quindi dovevamo essere bravi a gestire la partita e, infatti, siamo stati bravi. Sempre corti e stretti, sempre concentrati, bravi a non lasciare spazio ai loro attaccanti, alle loro ripartenze".
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Re: Lazio - Inter 0-3
Maicon: "Questi tre punti figli del lavoro"
ROMA - "Tre punti importanti, è il lavoro che abbiamo fatto durante tutta la settimana che ha portato a questa vittoria". A parlare così è Maicon, terzino della squadra nerazzurra intervistato da Inter Channel. "Tutte le squadre sanno la nostra forza e devono stare sempre molto attente, provano a metterci in difficoltà, però per il momento non ci riescono. Contro la Lazio abbiamo giocato benissimo e abbiamo vinto ancora". Sul tecnico, Maicon si esprime così: "Siamo primi in campionato e in Champions. Sappiamo che tutte le gare sono difficili e dobbiamo scendere in campo sempre concentrati: Mourinho ce lo ripete sempre e noi dobbiamo fare quello che lui ci spiega. È un allenatore fantastico e sta facendo benissimo insieme con noi".
ROMA - "Tre punti importanti, è il lavoro che abbiamo fatto durante tutta la settimana che ha portato a questa vittoria". A parlare così è Maicon, terzino della squadra nerazzurra intervistato da Inter Channel. "Tutte le squadre sanno la nostra forza e devono stare sempre molto attente, provano a metterci in difficoltà, però per il momento non ci riescono. Contro la Lazio abbiamo giocato benissimo e abbiamo vinto ancora". Sul tecnico, Maicon si esprime così: "Siamo primi in campionato e in Champions. Sappiamo che tutte le gare sono difficili e dobbiamo scendere in campo sempre concentrati: Mourinho ce lo ripete sempre e noi dobbiamo fare quello che lui ci spiega. È un allenatore fantastico e sta facendo benissimo insieme con noi".