Costi di gestione

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Daniste
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Re: Costi di gestione

Messaggio da Daniste » 05.02.09 - 22:33

crash83 ha scritto:Sì ma il principio base può essere comunque utilizzato. Se tu, Roma, vuoi un calciatore che vuole anche l'Inter, tu hai il diritto di trattarlo per prima. Se poi non trovi un accordo allora si passa oltre, ma è bene dare priorità (e eventualmente qualche agevolazione) alle squadre dalla più debole alla più forte (magari utilizzando la classifica dello'anno precedente per discriminare). Oggi invece chi ha maggiori possibilità economiche fa il bello e il cattivo tempo: tratta chi vuole, quanti ne vuole, entra nelle trattative, paga i procuratori, ottiene agevolazioni e tutto il resto. Perchè una Udinese non può trattare (se vuole) ad esempio un Podolski con il Bayern prima di Juve, Inter, Milan? Se poi la società o il calciatore non sono d'accordo ok, si passa oltre. Però a tutto rischio di Podolski che poi non sa se effettivamente squadre migliori dell'Udinese lo vogliono (in Italia). Non so se riesco a spiegarmi. E' un discorso di aprire gli scenari a tutte le squadre e non creare giri di mercato elitari.
Non mi convince Simone, mi sembra che non risolverebbe nulla perchè in realtà non cambierebbe la situazione di nessuno :boh:
Principalmente perchè questo sistema può funzionare nelle leghe americane, in cui "non esistono differenze economiche"...perchè il salary cap fa in modo che al massimo possano spendere tutti la stessa cifra...e queste cifre sono in grado di spenderle tutti...per intenderci: Oklahoma City, Charlotte, Memphis, Minnesota che sono solo 4 esempi di "piccole" attualmente in NBA sono cmq città e franchigie che hanno le stesse potenzialità economiche (e quindi di offerta) delle "grandi"...vale per le 30 squadre NBA, per le 32 NFL, e così via...ed è uno dei motivi cardine (insieme al sistema universitario) per cui il modello funziona lì...in Europa una piccola è il Chievo, la Reggina, il Levante, il Sunderland...realtà che non potranno mai esprimere le potenzialità economiche delle squadre di Milano, Roma, Barcellona, Madrid, Londra.
Inoltre là non esistono retrocessioni...e anche questo fa tantissima differenza, perchè le squadre possono investire e un giocatore non ha problemi ad andare in qualsiasi squadra.
Questi sono alcuni dei motivi per cui in quelle leghe si riesce a creare davvero un sistema di "alternanza".
A mio parere non si potrà mai replicare in Europa un sistema che permetta a chiunque di arrivare ai massimi livelli, per i motivi di qui sopra...è una realtà troppo diversa, e in questo caso non è una questione di mentalità :boh:

Altra cosa è fare in modo che nessuna spenda più di quanto possa...quello sarebbe facilmente risolvibile :up:
Ultima modifica di Daniste il 05.02.09 - 22:35, modificato 1 volta in totale.
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crash83
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Re: Costi di gestione

Messaggio da crash83 » 06.02.09 - 10:34

Sicuramente a quei livelli non credo sia possibile arrivarci allo stato attuale in Europa. Però lo hai detto tu: salary cup, retrocessioni bloccate, squadre con stessi diritti sportivi e economici. Non dico di bloccare le retrocessioni, ma se la serie B potesse godere di un finanziamento economico maggiore, se ci fosse l'obbligo per ogni squadra di limitare il tetto ingaggi e i soldi investibili ad ogni finestra di mercato, se tutte le squadre avessero il diritto di poter competere ai primi posti della classifica solo in base ai meriti e non a quanto indotto o a quanto fatturato fanno, allora il sistema non è poi così impossibile da provare.

Nel calcio secondo me i soldi dovrebbero essere investiti nella tecnologia (vedi nel tennis "occhio di falco"), nell'adeguamento delle strutture (ci sono campi e stadi indegni in A), nella formazione di arbitri professionisti, nell'abolizione delle lobby di procuratori (vedi il caso Gea) che la fanno da padrona nel calciomercato. Sarebbero tantissime le cose da fare, me ne rendo conto, però le cose così come stanno non vanno bene da nessun punto di vista :boh: . Il modello americano forse è inattuabile, ma alcuni principi potrebbero (dovrebbero) essere traslati secondo me.
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Re: Costi di gestione

Messaggio da Daniste » 06.02.09 - 19:08

crash83 ha scritto:Sicuramente a quei livelli non credo sia possibile arrivarci allo stato attuale in Europa. Però lo hai detto tu: salary cup, retrocessioni bloccate, squadre con stessi diritti sportivi e economici. Non dico di bloccare le retrocessioni, ma se la serie B potesse godere di un finanziamento economico maggiore, se ci fosse l'obbligo per ogni squadra di limitare il tetto ingaggi e i soldi investibili ad ogni finestra di mercato, se tutte le squadre avessero il diritto di poter competere ai primi posti della classifica solo in base ai meriti e non a quanto indotto o a quanto fatturato fanno, allora il sistema non è poi così impossibile da provare.

Nel calcio secondo me i soldi dovrebbero essere investiti nella tecnologia (vedi nel tennis "occhio di falco"), nell'adeguamento delle strutture (ci sono campi e stadi indegni in A), nella formazione di arbitri professionisti, nell'abolizione delle lobby di procuratori (vedi il caso Gea) che la fanno da padrona nel calciomercato. Sarebbero tantissime le cose da fare, me ne rendo conto, però le cose così come stanno non vanno bene da nessun punto di vista :boh: . Il modello americano forse è inattuabile, ma alcuni principi potrebbero (dovrebbero) essere traslati secondo me.
Sulla seconda parte ti quoto :up:
Sulla prima resto dell'idea che non è un sistema fattibile...puoi limitare il tetto ingaggi, puoi finanziare maggiormente chi vuoi, puoi premiare maggiormente i meriti...ma resta cmq una realtà in cui il range di partecipanti va dalla metropoli alla piccolissima città, con le relative realtà economiche e sociali...mentre in USA si parla in ogni caso di metropoli, più piccole o più grandi, ma sempre metropoli...che quindi sono tutte in grado di competere allo stesso livello sotto ogni aspetto.
Questo è l'aspetto che rende impossibile ciò in Europa, e non dipende in ogni caso da una situazione modificabile tramite decisioni diverse...semplicemente da questo punto di vista la struttura sociale europea è diversa da quella USA, non ci si può fare nulla (non è un difetto nostro, è semplicemente una diversità naturale dovuta al fatto che là sono 51 stati ognuno con 1,2, o 3 grandi metropoli a diposizione...qui no) :;):
Equamente disallineato, e assolutamente relativo.

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