Non mi convince Simone, mi sembra che non risolverebbe nulla perchè in realtà non cambierebbe la situazione di nessunocrash83 ha scritto:Sì ma il principio base può essere comunque utilizzato. Se tu, Roma, vuoi un calciatore che vuole anche l'Inter, tu hai il diritto di trattarlo per prima. Se poi non trovi un accordo allora si passa oltre, ma è bene dare priorità (e eventualmente qualche agevolazione) alle squadre dalla più debole alla più forte (magari utilizzando la classifica dello'anno precedente per discriminare). Oggi invece chi ha maggiori possibilità economiche fa il bello e il cattivo tempo: tratta chi vuole, quanti ne vuole, entra nelle trattative, paga i procuratori, ottiene agevolazioni e tutto il resto. Perchè una Udinese non può trattare (se vuole) ad esempio un Podolski con il Bayern prima di Juve, Inter, Milan? Se poi la società o il calciatore non sono d'accordo ok, si passa oltre. Però a tutto rischio di Podolski che poi non sa se effettivamente squadre migliori dell'Udinese lo vogliono (in Italia). Non so se riesco a spiegarmi. E' un discorso di aprire gli scenari a tutte le squadre e non creare giri di mercato elitari.
Principalmente perchè questo sistema può funzionare nelle leghe americane, in cui "non esistono differenze economiche"...perchè il salary cap fa in modo che al massimo possano spendere tutti la stessa cifra...e queste cifre sono in grado di spenderle tutti...per intenderci: Oklahoma City, Charlotte, Memphis, Minnesota che sono solo 4 esempi di "piccole" attualmente in NBA sono cmq città e franchigie che hanno le stesse potenzialità economiche (e quindi di offerta) delle "grandi"...vale per le 30 squadre NBA, per le 32 NFL, e così via...ed è uno dei motivi cardine (insieme al sistema universitario) per cui il modello funziona lì...in Europa una piccola è il Chievo, la Reggina, il Levante, il Sunderland...realtà che non potranno mai esprimere le potenzialità economiche delle squadre di Milano, Roma, Barcellona, Madrid, Londra.
Inoltre là non esistono retrocessioni...e anche questo fa tantissima differenza, perchè le squadre possono investire e un giocatore non ha problemi ad andare in qualsiasi squadra.
Questi sono alcuni dei motivi per cui in quelle leghe si riesce a creare davvero un sistema di "alternanza".
A mio parere non si potrà mai replicare in Europa un sistema che permetta a chiunque di arrivare ai massimi livelli, per i motivi di qui sopra...è una realtà troppo diversa, e in questo caso non è una questione di mentalità
Altra cosa è fare in modo che nessuna spenda più di quanto possa...quello sarebbe facilmente risolvibile