Semi-dominio. Che è stato assoluto fino al 6-3 5-1 40-0, quando Tsonga si è improvvisamente risvegliato dal torpore dei primi 40 minuti di gioco in cui aveva giocato come peggio non avrebbe potuto, ha annullato con coraggio i tre match point del maiorchino e si è arrampicato sino al tie-break, sfruttando anche qualche piccolo cedimento di Nadal.
Ma il coraggio al francese non è bastato, che al tie-break ha perso due punti chiave a causa di due incertezze ed ha consegnato il match allo spagnolo, che ha conquistato il mini-break decisivo con un passante di diritto uncinato ai limiti del fantascientifico.
Djokovic-Fognini 6-2 6-1
Dominio assoluto. Il miglior Djokovic della settimana (credo sia ritornato quasi al top, oggi era scioltissimo e solido come ad inizio stagione) contro un Fognini scarico, svuotato mentalmente, entrato in campo già sconfitto.
Il risultato non poteva che essere questo.
Tutto ciò nonostante contro questo Djokovic non sarebbe bastato neanche il miglior Fognini, data l'impressione di imperforabilità che ha dato oggi il serbo, che ha vinto senza strafare ma senza neanche mai distrarsi, semplicemente accompagnando l'italiano all'uscita del campo con garbo e con il fare di chi sa di essere superiore ma non vuole rischiare di far entrare in partita un avversario che sapeva essere in palla.
Insomma, finale come da pronostico.
Tre giorni fa avrei dato Nadal nettamente favorito, ma il Djokovic visto ieri e oggi è di un'altra pasta rispetto a quello di inizio settimana; e oggi (come anche nel secondo e terzo set contro Dimitrov) abbiamo visto che contro un avversario che spinge da fondo e non teme il suo ritmo, Nadal può andare in difficoltà.
Quindi forza Novak e fagli vedere chi è che comanda

