LA MATEMATICA DICE CHE… - Lo scorso anno, nel Girone C di Lega Pro, la quota per scongiurare la retrocessione? 37 punti. Bottino racimolato dalla Paganese, a tre lunghezze dal Messina, e dunque dai playout. Ai rossazzurri, che al momento contano 29 punti, basterebbe ottenerne altri otto. A sei giornate dalla fine, però, in palio ce ne sono 18. Ergo, gli etnei hanno il tempo e l’opportunità di preservare il campionato, senza passare dagli spareggi. In particolare, alla ventottesima giornata della passata stagione, il Melfi occupava lo stesso posto attualmente abitato da Catania e Monopoli, che, al confine col baratro, si contendono la permanenza a denti stretti. 28 punti per i lucani, infine salvi a pieni voti. Solo una lunghezza di differenza rispetto agli uomini di Moriero. La speranza, quindi, si riaccende. Ancor più, se si pensa che appena un punto divide i siciliani dal Catanzaro, a quota 30. E che le dirette concorrenti stanziate nei piani bassi rallentano a vista d’occhio. Copione già ravvisato nel 2014/2015. Tanto che la Paganese con tre pareggi e due sconfitte nelle ultime cinque partite è riuscita a scacciare via gli incubi. Se l’andamento resta invariato, la salvezza per il Catania sta dietro l’angolo.
IL CASO, INVECE… - Tornare a vincere, dopo gare fatte di stenti e umiliazioni, ha sempre un sapore particolare. Rimonta, carattere, futuro: si aprono scenari rassicuranti. Si intravedono orizzonti sorridenti. Ma prima o poi tocca fare i conti con la realtà. E talvolta non è delle migliori. Pasqua è sinonimo di resurrezione. Per il Catania, quasi ogni anno. Anche nel 2013/2014, in Serie A. Prima della sosta per le festività, una squadra con pochi stimoli, ormai spacciata, reduce dal cambio allenatore (Pellegrino per Maran), vinceva inaspettatamente 2-1 contro la Sampdoria al ‘Massimino’. Fotocopia ingiallita del presente (2-1 ai danni del Messina). Se non fosse che quel campionato si concluse con la retrocessione in B degli etnei, e l’inizio di un vortice di polemiche e cadute che ancora oggi bruciano come ferite aperte.