Bari e Catania sarà scontro a distanza non solo fra due tattiche diverse di gioco, fra due squadre in cerca di punti, ma anche fra i due ‘arcieri’ della serie B: Daniele Sciaudone (nella foto di G. Corcelli)e Emanuele Calaiò. Come due ‘cupidi’, le loro frecce hanno colpito i cuori dei propri tifosi. “Bella sfida vero? – dice Sciaudone – le mie frecce però sono in carbonio, più dure (sorride).
Non è solo Calaiò la loro forza ma un organico di giocatori di categoria superiore. E forse questo anche il loro attuale limite. Devono capire che la serie B è una categoria a parte con delle dinamiche particolari che nulla hanno a che fare con la serie A”.
Che gara attendersi allora? “Una bella partita dal punto di vista agonistico e tattico – continua – arriva al momento opportuno perchè ci consente di verificate il nostro stato. Sulla carta quella messa peggio è il Catania ma mai sottovalutare gli avversari. Rispetto, serenità e gestione delle forze ci permeteranno di rilanciarci e ottenere quello che noi vogliamo più di ogni altra cosa, la vittoria”.
Il Bari sarà chiamato anche a non commettere errori fatali che in passato sono costati caro. “Ho rivisto le partite che abbiamo giocato, dobbiamo fare attenzione a bloccare le loro ripartenze e giocare intelligentemente mantenendo la posizione anche senza palla”.
Fondamentale anche l’equilibrio mentale. “Sento parlare di pressione su di noi giocatori ma credo che tutto debba essere inquadrato nel giusto modo. Se avessimo mantenuto l’intera rosa dell’anno scorso con qualche innesto importante, sarei stato il primo a dire che facevamo schifo. Il Bari costruito quest’anno è nuovo nell’organico, nei metodi, nell’allenamento e tutto questo ha bisogno, invece, di un percorso di crescita ed evoluzione che sta nella regolare dinamica di un campionato. Siamo i primi a volere ritornare un Bari di alta classifica e riportare la gente ad affollare il San Nicola”.
Protagonista indiscusso nella passata stagione dei selfie Sciaudone si era preso un momento di pausa. Poi, ieri, sul suo profilo l’improvvisa apparizione di una foto di gruppo con i suoi nuovi compagni. “C’è tempo e tempo per tutto. Non volevamo dare l’idea di essere attenti alle foto e poco al campo. Poi ho avuto la sensazione che qualcosa mancava per ricreare il feeling con i nostri tifosi – conclude – e allora abbiamo fatto quella foto. Un modo anche per dimostrare, a coloro che sostengono il contrario, la compattezza e l’unità di questo gruppo”.